Sostituire la catena della bicicletta
16/06/2017 in I Nostri Consigli, Tecnica
La catena della bicicletta è uno dei componenti più soggetti a usura e quello che va sostituito più spesso. Quando è necessario acquistare una nuova catena, la cosa migliore è comprarne una con le stesse caratteristiche. In particolare serve conoscere:
- La velocità del posteriore (ovvero il numero dei pignoni): importante per individuare la catena della giusta larghezza.
- Il gruppo di appartenenza
- Eventuali aspetti particolari: come speciali trattamenti superficiali antiruggine o anti-deterioramento oppure particolari tecnologie costruttive.
La catena è più soggetta a deterioramento rispetto ad altri componenti perché è esposta alla polvere, al fango ed all’acqua. Però, più dell’usura dovuta alla corrosione degli agenti atmosferici, la catena soffre di un effetto meccanico detto “allungamento”.
Questo perché essa lavora in continua trazione e tale forza a lungo andare modifica la distanza tra i perni. Quanto tempo impieghi per allungarsi tanto da compromettere le performance del ciclista non ci è dato saperlo, dipende infatti da:
- Chilometraggio
- Uso del cambio
- Uso in condizioni gravose
COME SOSTITUIRE LA CATENA DELLA BICICLETTA
Per sostituire una catena usurata occorre avere a disposizione:
- Sgrassatore e straccio
- Pennello e solvente
- Smagliacatena
- Pennarello indelebile
- Lubrificante
Una volta pulita la trasmissione, si procede con lo smagliacatena a sfilare la catena vecchia. Quindi si toglie la catena nuova dalla confezione e con uno strofinaccio imbevuto di sgrassatore si pulisce per eliminare dalla sua superficie il prodotto oleoso utilizzato come antiruggine.
La nuova catena deve essere misurata sulla bicicletta per definire la lunghezza adatta. Una volta individuata la giusta misura si fa un segno con il pennarello e si eliminano le maglie in eccedenza. Quindi si chiude la catena e si lubrifica adeguatamente.
Acquisto di un ciclocomputer: le funzioni a cui non rinunciare
09/06/2017 in I Nostri Consigli, Tecnica
Un ciclocomputer moderno è in grado di fonire dati interessanti sulle proprie performance in bici e non solo quindi si adattano sia a chi pratica ciclismo a livello agonistico che al semplice amatore. Possono rivelarsi un prezioso aiutante anche per i cicloturisti.
Ecco le principali funzionalità di un moderno ciclocomputer:
- Calcolo della distanza percorsa e della velocità: si tratta della funzione più semplice (la stessa che fanno anche i normali contachilometri per bici).
- Navigazione cartografica con gps: probabilmente la funzione più interessante per un cicloturista perché permette di seguire delle tracce gps nello stesso modo in cui si seguono le indicazioni di un navigatore per auto. Con un rapido sguardo è possibile controllare se si sta seguendo la giusta rotta o meno.
Tali tracce GPS possono essere scaricate da internet gratuitamente o create in autonomia attraverso software come google earth.
In alternativa è possibile anche registrare in diretta il percorso che si sta facendo e scaricarlo in un secondo momento sul proprio computer per condividerlo con altri. - Condivisione e ricerca dei percorsi: i produttori di ciclocomputer danno anche la possibilità di condividere i propri percorsi all’interno di una community online permettendo così di confrontarsi con persone che hanno pedalato sullo stesso tracciato.
- Rilevazione della frequenza cardiaca: se collegati ad una fascia da mettere al petto, dotata di sensore, i ciclocomputer sono in grado di rilevare il battito cardiaco. In questo modo si potrà tenere sotto controllo la propria frequenza cardiaca durante la pedalata, una funzione utile agli agonisti ma anche a chi soffre di malattie cardiache.
Infatti si può stabilire una certa soglia di frequenza cardiaca oltre la quale il ciclocomputer avverte che è necessario rallentare. - Rilevazione della potenza: i ciclocomputer effettuano misurazioni tali da stimare con precisione la forza espressa in watt dal ciclista.
- Rilevazione della frequenza di pedalata: per fare meno fatica in bici è necessario aumentare la frequenza di pedalata usando rapporti più corti. Rilevare la cadenza di pedalata, è quindi importante per individuare quella più corretta e mantenerla.
Alcuni ciclocomputer di ultima generazione presentano uno schermo LCD colorato, ma all’aperto, sotto il sole può diventare difficile da leggere. E’ meglio preferire un ciclocomputer non touch screen in scala di grigio che è molto più visibile.
Un’alternativa all’acquisto del ciclocomputer è lo smartphone. Ormai esistono numerose app che svolgono più o meno le stesse funzioni: Google My Tracks, Runtastic, Strava e molte altre. Se lo smartphone li supporta vi si possono collegare anche dispositivi per il rilevamento di potenza, frequenza cardiaca ecc…
Mountain bike a Predazzo: meravigliose Dolomiti!
09/06/2017 in Promozione del Territorio, Territorio
Una delle regioni più bike friendly d’Italia è il Trentino, una zona ricca di bike park, percorsi per la bici e per la mountain bike e tanti servizi dedicati ai cicloturisti.
Il percorso proposto è adatto alle mountain bike e si trova nel cuore delle Dolomiti tra la Val di Fiemme e la Val di Fassa.
Per salire velocemente in quota è possibile utilizzare la telecabina che collega Predazzo a Gardonè. In un attimo si arriva a 1.700 m e qui inizia il percorso tra Trentino ed Alto Adige. Mantenendosi sempre su strade sterrate, il giro permette di ammirare paesaggi incredibili sulle montagne e sulla natura che circonda completamente il sentiero.
Lungo il tracciato si incontrano salite impegnative, ma sempre pedalabili, e si arriva fino a quota 2.200 m. Il tratto più difficile da affrontare è quello iniziale: la salita che porta a Passo Feudo e da qui verso la catena del Catenaccio. La montagna si staglia di fronte al sentiero regalando emozioni uniche.



Quindi sempre su sterrato si raggiunge il Lago di Carezza con il fitto bosco sullo sfondo ed il massiccio del Latemar a fargli da cornice. Proseguendo si arriva al Passo Costalunga da dove inizia una lunga e divertente discesa di circa 12 km fino a Moena.
Una volta tornati in città si sfrutta la pista ciclabile locale che corre accanto al torrente Avisio per tornare a Predazzo.
Per affrontare questo itinerario, anche in piena estate è necessaria una maglia termica ed una giacca impermeabile.
SCARICA L’ITINERARIO: Giro in mountain bike a Predazzo
Pista Ciclabile Treviso – Ostiglia
09/06/2017 in Promozione del Territorio, Territorio
La regione Veneto propone diversi itinerari per i cicloturismo, uno dei più suggestivi è la Pista Ciclabile Treviso-Ostiglia. Lunga circa 118 km, questa ciclovia corre parallela alla ferrovia che fino al 1944 permetteva il trasposto di militari e materiale bellico verso il confine austriaco.
Una volta finita la Seconda Guerra Mondiale, dopo qualche tentativo di ripristino della linea, la ferrovia venne ufficialmente dismessa: correva l’anno 1997.
Pochi anni dopo venne dato inizio al progetto di riqualificazione della zona ed alla costruzione della pista ciclabile.
Grazie all’interesse di organizzazioni locali a favore della mobilità dolce e dalla FIAB, sono già stati realizzati oltre 50 km di pista. Il tratto che corre tra Treviso e Bevadoro di Campodoro, al confine tra Padova e Vicenza.
La Pista Ciclabile Treviso-Ostiglia è un percorso alla portata di tutti, adatto anche a famiglie con bambini. E’ totalmente pianeggiante e ombreggiato, quasi sempre scorre in linea retta su strade asfaltate o ghiaia. Occorre fare attenzione solo durante gli attraversamenti stradali, se ne incontrano molti durante il percorso.



Il Percorso
La partenza a Treviso, importante centro dell’antica Repubblica di Venezia, è fissata in Piazza dei Signori. Sulla piazza affacciano il Palazzo del Podestà, la Torre Civica ed il Palazzo dei Trecento.
Si tratta di edifici storici di grande valore architettonico e culturale.
Il percorso si inoltra quindi nella campagna trevigiana passando molto vicino all’Oasi di Cervara. Vale la pena fare una breve deviazione per visitarla perché al suo interno vivono diversi esemplari di uccelli.
Dopo circa 16 km dalla partenza, si entra nella provincia di Padova. Si prosegue quindi su comode strade asfaltate attraverso l’abitato di Camposampiero dove si incrocia anche il Cammino di Sant’Antonio. A breve distanza si trova anche la Ciclopista del Brenta, altro itinerario naturalistico di grande suggestione.
Una volta arrivati a Bevadoro per raggiungere Ostiglia è necessario spostarsi in direzione di Legnago e quindi pedalare per circa altri 60 km.
SCARICA L’ITINERARIO: Pista Ciclabile Treviso-Ostiglia
Sostituti dello zucchero: pro e contro
09/06/2017 in Alimentazione, Tecnica
Lo zucchero fornisce energia ma nessuno dei minerali essenziali di cui il corpo ha bisogno. Se consumato in quantità eccessive può diventare molto dannoso per l’organismo.
L’organizzazione mondiale della sanità raccomanda una dose quotidiana di massimo 50 gr al giorno (circa 12 cucchiaini). Se avete intenzione di rispettare tale consiglio, oggi si trovano in commercio molti prodotti sostitutivi dello zucchero. Vediamo se sono effettivamente più sani o meno.
MIELE
Il miele è un prodotto naturale al 100%, ha molte vitamine essenziali ed è utilizzato come dolcificante fin dall’antichità.
Pro: Viene utilizzato dalla medicina naturale anche come antinfiammatorio, antibatterico e antisettico. E’ ideale insieme allo zenzero per combattere il raffreddore.
Contro: 100gr di miele equivalgono a circa 130 calorie quasi quanto lo zucchero bianco. Non è la soluzione ideale per risparmiare calorie.

Lo xilitolo, meglio noto come zucchero di betulla, è presente naturalmente in cavoli, bacche e prugne, ma può essere ottenuto anche attraverso un processo chimico. Viene normalmente utilizzato come dolcificante per le gomme da masticare.
Pro: questo tipo di zucchero ha il 40% in meno di calorie rispetto allo zucchero bianco, non causa le carie e non incrementa i livelli di zucchero nel sangue.
Contro: 100 gr di xilitolo contengono circa 240 calorie e mangiato in quantità elevate può causare disturbi gastrointestinali. E’ inoltre molto dannoso se ingerito dagli animali.

Si tratta dello zucchero estratto da una pianta del Sud America chiamata Stevia Rebaudiana. Ha anche proprietà emollienti ed è quindi stato utilizzato inizialmente nei prodotti per l’igiene.
Pro: la stevia non ha calorie, non danneggia la salute dei denti e non fa aumentare i livelli di zucchero nel sangue.
Contro: quella normalmente contenuta nei cibi è di origine artificiale e non contiene alcun nutriente. La stevia è 400 volte più dolce dello zucchero ma ha un retrogusto amaro. E’ preferibile consumarla in piccole quantità perché non ci sono molto studi sui suoi effetti.

Conosciuto anche come sciroppo d’agave, è una sostanza ricavata dal succo d’agave, una pianta messicana. Ha un sapore simile al miele ma una consistenza meno densa.
Pro: l’agave contiene vitamine e minerali, essendo più liquido del miele è più facile da disciogliere in cibi e bevande. E’ perfetto anche per i vegani.
Contro: è un alimento molto calorico (più o meno come il miele) e contiene molto fruttosio. Assumerne in grandi quantità può causare un aumento dei livelli di grasso nel sangue e nel fegato.

Lo zucchero di cocco è estratto dal nettare dei fiori della palma di cocco ed ha lo stesso sapore del caramello.
Pro: contiene molte vitamine e minerali tra cui magnesio, ferro e zinco.
Contro: come il nettare d’agave, contiene molto fruttosio che può causare un aumento dei grassi nel sangue e nel fegato. Inoltre questo zucchero è molto costoso (circa 20€ al kg) perché estratto a mano.
Queste alternative allo zucchero non sono in realtà così sane come si pensa, vanno utilizzate in quantità ridotte. Invece di sostituirlo è meglio provare ad eliminare lo zucchero dalla dieta.
Come affrontare gli attacchi di fame post-allenamento
09/06/2017 in Alimentazione, Tecnica
Quanti ciclisti si allenano per potersi sedere a tavola senza sensi di colpa? Molti si sentono autorizzati a mangiare più del dovuto perché hanno fatto attività fisica, ma abbuffarsi appena scesi dalla bici non è il modo migliore per restare in forma.
Quindi come affrontare gli attacchi di fame post-allenamento?
1) Valutare le calorie
Studi scientifici hanno dimostrato che la tendenza comune è quella di sottovalutare le calorie ingerite e, di contro, sopravvalutare le calorie bruciate con l’attività fisica. Diventa quindi fondamentale programmare in anticipo cosa e quanto mangiare subito dopo l’allenamento.
L’ideale è un pasto a base di carboidrati complessi, proteine di alta qualità e grassi buoni. Bisogna inoltre cercare di mangiare con calma nonostante la fame.
2) Bere un bicchiere d’acqua
Confondere la fame con la sete è più facile di quanto si pensi. Prima di consumare uno snack per ricaricare le energie è utile bere un bicchiere d’acqua.
3) Mangiare durante il giorno
Se dopo un allenamento si verificano dei veri e propri attacchi di fame, forse significa che non si è mangiato a sufficienza durante il giorno. Magiare regolarmente è importante per mantenere stabile il livello di zuccheri nel sangue. Per saziarsi si devono ingerire cibi ricchi di proteine ad ogni pasto (pesce, carni magre, latticini, noci, legumi).
4) Pianificare gli allenamenti
Se dopo un’uscita in bicicletta si ha sempre fame, meglio pianificare l’allenamento prima di un pasto principale. In questo modo si recuperano le energie e si placa la fame con un pasto completo evitando snack extra.
Cicloturismo in Norvegia sulla Rallarvegen
08/06/2017 in Promozione del Territorio, Territorio
La Rallarvegen è un itinerario ciclo-pedonale di circa 82 km che attraversa la campagna norvegese da Haugastøl a Flåmsdalen. Si tratta dell’antica strada utilizzata dagli operai che hanno realizzato la locale linea ferroviaria. Rinconvertita in “via verde”, la strada è diventata un’itinerario molto apprezzato e frequentato dagli amanti della natura, del relax e dell’avventura.
L’ideale è dividere il percorso a metà e completarlo in due giorni, magari affittando le bici direttamente a Haugastøl oppure aderendo al servizio di trasporto bagagli da una tappa all’altra.
L’ufficio turistico locale è a disposizione per fornire tutte le informazioni.
Il primo tratto della Rallarvegen arriva fino alla città di Finse, distante circa 27 km dal punto di partenza. La pista che raggiunge la città non è in perfette condizioni occorre fare attenzione alle forature, meglio viaggiare con un kit per la riparazione d’emergenza.



A Finse si trova il ghiacciaio Hardangerjøkulen, il sesto più grande della Norvegia, una meraviglia da non perdere.
Il percorso della pista ciclabile continua per altri 17 km in direzione di Vatnahalsen. Via via che si procede il paesaggio si fa sempre più aspro e selvaggio. L’ultimo tratto della Rallarvegen è quasi completamente in discesa, ma, in alcuni punti, il sentiero si fa estremamente ripido ed è meglio scendere dalla bici per evitare brutte cadute.
La valle di Flåmsdalen è meravigliosa, ideale per trascorrere qualche giorno di relax in mezzo alla natura.
SCARICA L’ITINERARIO: Itinerario della Rallarvegen
Mittelland Route: itinerario dell’altopiano svizzero
08/06/2017 in Promozione del Territorio, Territorio
La Svizzera è un paese ricco di itinerari ciclabili affascinanti e molto panoramici. Pedalando sul percorso di queste ciclovie si ha la possibilità di visitare i luoghi più autentici della Svizzera, lontani dalle mete turistiche più popolari.
Le rete cicloturistica nazionale conta ben 9 itinerari, ma oltre a questi quasi ogni regione e comunità locale può vantare diversi percorsi perfettamente adatti ai cicloviaggiatori.
La Mittelland Route è l’itinerario nazionale n°5. Si snoda per ben 370 km dalla cittadina di Romanshorn, sulle rive del Lago di Costanza, a Losanna. E’ un percorso adatto alle gravel bike o alle mountain bike perché per almeno 80 km si procede su sterrato.



Dopo aver superato un valico di montagna a quota 600 m, il percorso prosegue quasi completamente in piano sulla cima di un altopiano a 400m d’altezza.
I primi km tra Romanshorn e Will sono quindi gli unici davvero impegnativi. Una volta superate Zurigo, la città termale di Baden e l’antico insediamento romano di Windisch, inizia il tratto sull’altopiano. La ciclabile è particolarmente affascinante sulla spiaggia del Lago di Bienne e sul ponte che attraversa il canale della Broye.
A questo punto la Mittelland Route continua nella Svizzera Francese in direzione di Neuchâtel. Si pedala lungo il lago omonimo per poi addentrarsi nella riserva naturale della Grande Carissey. Mancano quindi appena 50 km alla meta finale, Losanna, ma prima di arrivarci si costeggia anche il Lago di Ginevra.
SCARICA L’ITINERARIO: Mittelland Route – itinerario n°5
Iniziare ad allenarsi per il ciclocross
08/06/2017 in I Nostri Consigli, Tecnica

Il ciclocross è una divertente alternativa per i mesi invernali, in attesa della riprese dell’attività agonistica in primavera. Affrontare un percorso o una gara di ciclocross, tuttavia, è molto impegnativo e richiede uno specifico allenamento.
Le gare durano tra i 45 ai 60 minuti e spesso il percorso presenta strappi in salita o in discesa per cui è necessario caricarsi in spalla la bici e correre. Lo sforzo fisico e mentale è notevole e continuo per tutta la durata della prova.
Per prepararsi ad affrontarlo possiamo mettere in atto il cosiddetto “allenamento intelligente” che consente di focalizzarsi sulle caratteriste più importanti per la disciplina di nostro interesse. Nel caso del ciclocross abbiamo:
- Allenamento in soglia lattacida
La soglia lattacida è il limite massimo entro cui l’organismo può lavorare a pieno regime. Migliorare tale valore è il primo passo da fare per portare a termine una gara di ciclocross. - Resistenza aerobica
E’ necessario allenarsi per riuscire a spingere i rapporti lunghi anche a basse frequenze di pedalata. Il percorso di gara infatti non da il tempo di scalare i rapporti ed il fango è talmente alto da bloccare le ruote. - Cross-Training
Si tratta di un tipo di allenamento da affiancare all’uso della bici per abituarsi a portare in spalla la bici, come richiesto dalla disciplina anche per lunghi tratti. Un’alternativa valida è la corsa, oppure il nuoto o la palestra. - Allenamento tecnico
Padroneggiare le tecniche di guida nel fango è assolutamente fondamentale per affrontare una gara di ciclocross. Bisogna saper rimanere in equilibrio, smontare e rimontare dalla bici senza mai fermarsi.
Allenarsi con un piano preparato a tavolino permette di raggiungere gli obiettivi prefissati. Ovviamente tali obiettivi devono essere onesti e in accordo con la quantità di tempo a disposizione per l’allenamento. Non si diventa campioni se si dedica appena un’ora a settimana alla bici.
Molto importante è anche la gestione del riposo. Bisogna dare al nostro corpo il tempo per compensare l’intensa attività sportiva e modificarsi per resistervi meglio.
Durante i giorni di riposo è possibile fare stretching e yoga.
Isola di Favignana in bicicletta: alla scoperta delle Egadi
07/06/2017 in Promozione del Territorio, Territorio
Favignana è la principale delle tre isole dell’Arcipelago delle Egadi, in Sicilia. Dista appena 7 km dalla costa e si raggiunge facilmente in traghetto da Trapani.
Il mezzo migliore per visitare l’isola è proprio la bicicletta. Appena sbarcati è facile trovare un negozio di bici in cui noleggiare mountain bike e city bike.
Il perimetro di Favignana è lungo appena 33 km quindi è possibile percorrerlo tutto anche in una sola giornata. Di certo però le numerose calette e spiagge che si incontrano lungo la strada vi costringeranno a fermarvi e a concedervi un bagno rinfrescante.
Una delle cale più popolari è Lido Burrone, spiaggia molto frequentata dai turisti nonché la prima che si incontra scendendo dal traghetto. Ma attenzione, non fermatevi qui! L’isola di Favignana nasconde molti altri scenari da sogno che è possibile raggiungere in bicicletta.



Il cicloturismo a Favignana è una realtà in espansione perché l’isola, quasi totalmente pianeggiante, permette di viaggiare in completa autonomia immersi nella natura mediterranea.
Nel percorso proposto si pedala sempre in prossimità del mare, superando una dopo l’altra meravigliose spiaggette. In bici si costeggiano anche campi coltivati e abitazioni dalle tipiche finestre verdi o blu. L’itinerario, considerando le dovute soste, richiede almeno due giorni, uno per ogni lato dell’isola.
SCARICA L’ITINERARIO: Isola di Favignana





