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Cicloturismo

Il blog dedicato al cicloturismo ed ai viaggi in bicicletta

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Il vantaggio di avere muscoli forti per il ciclista

30/10/2017 in Medicina, Tecnica

Muscoli sviluppati e tonici aiutano il ciclista a migliorare la postura, la resistenza e la stabilità. Essi rappresentano inoltre un grande supporto per tendini e legamenti che sono di fondamentale importanza per chi pedala. Infatti, quando il muscolo cambia coinvolge anche tendini, legamenti ed ossa.

Ogni muscolo è formato da una serie di fibre di materiali diversi. Quando ci si allena la forza di tali fibre aumenta, ma il cambiamento che ne deriva non è subito evidente. Via via che l’allenamento procede le cellule dei muscoli crescono e le fibre si ispessiscono.
Solo dopo alcune settimane o mesi si può notare una migliore definizione dei muscoli ed un effettivo cambiamento del fisico. Queste tempistiche ovviamente non sono uguali per tutti ma variano da persona a persona.

Per mantenere i muscoli è importante sottoporsi ad allenamenti regolari, altrimenti essi scompariranno in breve tempo. Bisogna inoltre evitare che i muscoli si abituino. Per questo occorrerà impegnarsi in esercizi diversi e possibilmente sempre più intensi.

Escursioni in mountain bike: come pedalare nel fango

06/10/2017 in I Nostri Consigli, Tecnica

La mountain bike è fatta apposta per affrontare terreni accidentati e scivolosi, quindi perché rinunciare ad una pedalata se il sentiero è bagnato e fangoso?
Pedalare in mezzo al fango offre notevoli vantaggi sia sul piano dell’allenamento che del divertimento.

  • L’impegno fisico per superare l’ostacolo del fango è decisamente maggiore di quello richiesto su un sentiero asciutto quindi il nostro corpo sarà costretto a lavorare a migliorare sempre di più la propria prestazione.
  • La continua necessità di bilanciare il proprio peso porterà ad un notevole miglioramento dell’equilibrio.

Ovviamente per evitare brutte cadute e problemi con la bici, prima di uscire per una pedalata nel fango è importante preparare adeguatamente la mountain bike.

  • Copertoni– per non rimanere bloccati nel fango è bene montare sulla bici dei copertoni con tassellatura molto pronunciata in grado di artigliare comunque il terreno e superare l’ostacolo.
  • Gonfiaggio – minore è la pressione di gonfiaggio, più stabilità si avrà sulla bici.
  • Lubrificazione – lubrificare la catena permetterà di evitare che l’acqua ed il fango sollevati dalle ruote la danneggino.
  • Protezione del telaio – un velo di polish o di silicone spray sul telaio della bici e sulla parti più esposte farà sì che il fango e lo sporco scivolino via senza attaccarsi alla bici.

Una volta sistemata la bici occorre anche vestirsi adeguatamente. In questo caso, capi impermeabili e sovrascarpe in silicone sono accessori fondamentali. Eviteranno infatti che acqua e freddo arrivino a piedi e schiena e quindi di tornare a casa asciutti.

Pedalare nel fango richiede inoltre una certa competenza di guida sia nella gestione del peso, e quindi dell’equilibrio, che nella frequenza di pedalata, che deve sempre essere piuttosto alta altrimenti si rischia di rimanere impantanati.
E’ consigliabile scegliere una traiettoria e seguirla fino in fondo evitando di sterzare o frenare bruscamente.

Come pulire scarpe e casco da ciclismo

06/10/2017 in I Nostri Consigli, Tecnica

CASCO
Il casco del ciclista entra in contatto con sudore, capelli, pioggia, polvere e smog che lo sporcano e ne riducono l’efficienza. Una buona abitudine è quella di sottoporre periodicamente il caschetto a lavaggio. In questo modo è infatti possibile controllarne il livello di usura e valutarne la funzionalità.

Per pulire il casco da ciclismo occorre dotarsi di una bacinella d’acqua saponata (va bene del comune sapone per piatti), di uno straccio e di uno spray apposito da utilizzare sulla calotta esterna.

Si procede immergendo le fascette del casco nell’acqua tiepida per circa 5 minuti. Una volta fatto si strofinano con le dita e poi si strizzano per eliminare l’acqua in eccesso. Quindi con lo straccio bagnato nella stessa bacinella si pulisce la calotta interna.
Infine si usa lo spray per spruzzare sulla calotta esterna un velo di schiuma, da rimuovere poi con lo straccio strofinando bene.

Una volta terminata l’operazione bisogna controllare che il casco non presenti graffi o ammaccature che potrebbero averne compromesso l’efficacia. In tal caso andrà sostituito.
Per asciugare il casco, basta appenderlo all’aperto in un luogo ombreggiato per il tempo necessario.

SCARPE
I vantaggi di una regolare pulizia delle scarpe da ciclismo sono numerosi:

  • permette di eliminare quei batteri che sono causa dei cattivi odori e del deterioramento interno della scarpa
  • permette di rimuovere sporco, polvere, fango, smog dal tessuto e dagli allacci in modo da mantenerli perfettamente funzionanti.

Le scarpe da ciclismo non sono adatte per un lavaggio in lavatrice perché si rovinerebbero, meglio fare tutto a mano.
L’occorrente necessario comprende solo un panno in microfibra ed un apposito spray sanificante.
E’ quindi sufficiente spruzzare il prodotto sull’intera scarpa (interno ed esterno) e poi strofinare accuratamente con il panno in microfibra. Una volta terminata l’operazione è consigliabile aprire le scarpe e lasciarle al sole per qualche minuto in modo che il prodotto usato evapori completamente.

Cicloturismo in famiglia lungo il fiume Loira

05/10/2017 in Promozione del Territorio, Territorio

Il corso del fiume Loira si presta particolarmente bene al cicloturismo in famiglia. Pedalando lungo il fiume non si incontrano infatti salite impegnative ma solo dolci saliscendi. Il percorso è inoltre disseminato di piccoli e grandi borghi dove le possibilità di ristoro e ospitalità non mancano.
Nella zona quasi tutti i treni permettono di salire a bordo con le bici e quindi di spostarsi per qualche km senza pedalare ammirando la campagna dal finestrino.

Grazie al treno, si possono anche progettare escursioni nei dintorni alla scoperta del territorio. Il fiume è anche navigabile quindi è possibile programmare gite e visite guidate in battello.

Si pedala quasi sempre su asfalto, ma anche nei brevi tratti di sterrato non si incontrano difficoltà. Questi sono infatti molto ben tenuti, in previsione della futura trasformazione in pista ciclabile vera e propria. Una volta sistemati, lungo il fiume Loira si potrà usufruire di circa 800 km di ciclovie perfettamente attrezzate e segnalate con adeguati cartelli informativi.

Il territorio della Loira è caratterizzato dalla presenza di numerosi castelli, borghi rurali e chiese storiche. L’ambiente naturale presenta meravigliosi giardini fiabeschi, verdi prati e dolci colline ricoperte di vigneti.

Questa zona della Francia è particolarmente rinomata nel paese ed all’estero per la produzione di vini bianchi e rossi. Numerose sono infatti le cantine e le aziende vitivinicole che organizzano degustazioni di prodotti locali e tour nei vigneti.
Oltre al vino, sono da assaggiare i tanti tipi di formaggi tradizionali della regione, le ostriche, i liquori.

Pista Ciclabile del Fiume Arno

05/10/2017 in Promozione del Territorio, Territorio

La Pista Ciclabile del fiume Arno è un progetto inaugurato nel 2012, ma ancora in via di sviluppo. Una volta realizzata completamente la pista seguirà il corso del fiume Arno dalla sua sorgente alla sua foce. Si tratta di circa 220 km che scorrono tra paesaggi toscani, colline, vallate.

Il percorso è completamente in discesa ed è quindi adatto anche a famiglie con bambini che vogliono esplorare la Toscana sui pedali. Lungo il corso del fiume si attraversano le provincie di Arezzo, Firenze e Pisa e si ha occasione di visitare moltissime città d’arte.

La sorgente dell’Arno si trova a quota 1.400 m, ma, ufficialmente, la pista ciclabile inizia a Stia, piccola località del Casentino. Il percorso prosegue quindi ai piedi dell’Appennino attraversando numerosi piccoli borghi del territorio in direzione di Arezzo.
La valle è racchiusa dalle montagne che talvolta si avvicinano di molto al letto del fiume, come a Bibbiena.

Una volta arrivati presso Castelnuovo, i monti lasciano spazio alla piana aretina. Il fiume non raggiunge la città, ma compie un’ampia curva a destra che lo porta a scorrere in direzione opposta a quella del suo corso iniziale. Inizia quindi il territorio del Valdarno e la provincia di Firenze.
Procedendo velocemente si attraversano San Giovanni Valdarno, Figline Valdarno e Incisa Valdarno.

Dopo alcuni km, l’Arno curva nuovamente spostandosi in direzione ovest e dirigendosi quindi verso il mare. La pista ciclabile conduce ora nel cuore di Firenze, capoluogo della regione e città d’arte fra le più belle in Italia.
Superata la città si torna a pedalare in campagna in direzione di Empoli, caratteristica cittadina circondata dalle colline.

Ultima importante tappa prima dell’arrivo sulla costa è la città di Pisa. Famosa in tutto il mondo per la presenza della torre pendente, la città nasconde anche altri tesori tutti da scoprire.
Si raggiunge il mare all’altezza di Marina di Pisa e del Parco Regionale di San Rossore.

SCARICA L’ITINERARIO: Ciclovia dell’Arno

Caratteristiche indispensabili ad uno zaino da mountain bike

05/10/2017 in I Nostri Consigli, Tecnica

Chi si dedica ad uno sport come la mountain bike ha necessità di portare con sé alcuni oggetti indispensabili. Oltre a documenti ed effetti personali bisogna infatti provvedere a eventuali guasti, attacchi di fame o ferite.
Di solito i bikers non utilizzano borse da attaccare al manubrio o sotto sella sia per una questione di distribuzione dei pesi che di sicurezza. La soluzione preferita è quella dello zaino da mountain bike.

Questo tipo di zaini è in genere sviluppato in altezza e non in profondità perché deve restare il più possibile attaccato alla schiena del biker. Di solito è anche poco capiente perché si suppone che l’escursioni in mountain bike durino solo poche ore. Quasi sempre è dotato di numerose tasche in cui alloggiare gli attrezzi evitando che questi si spostino liberamente all’interno.

Gli zaini da mountain bike sono dotati di due spallacci verticali e di altre due cinghie orizzontali che trattengono lo zaino al torace ed alla vita del ciclista. Inoltre spesso contengono anche una sacca idrica con un tubo in plastica che assicurato agli spallacci arriva alla bocca del biker.
La sacca idrica elimina il problema della borraccia, ma necessita di accurata manutenzione dopo ogni utilizzo, in particolare di essere lavata.

Caratteristiche necessarie ad uno zaino da mountain bike:

  • facilità di regolazione delle cinghie per fissare lo zaino al corpo
  • numerose tasche per tenere ordinato il contenuto
  • rete per riporre il casco
  • protezione per la schiena
  • copertura impermeabile

I macronutrienti: uno sguardo approfondito

04/10/2017 in Alimentazione, Tecnica

I macronutrienti sono:

1.Carboidrati
I carboidrati sono i principali responsabili del rifornimento di energia. Sono la prima risorsa a cui il corpo attinge sia per le attività fisiche che mentali. I carboidrati vengono immagazzinati sotto forma di glicogeno e ripartiti nel fegato (per 1/3) e nei muscoli (per 2/3).
Si dividono in carboidrati semplici e carboidrati complessi. I secondi sono da preferire perché saziano più a lungo e non provocano bruschi aumenti di zuccheri nel sangue. Inoltre sono ricchi di minerali e di fibre.

I carboidrati complessi sono contenuti in: frutta, verdura, legumi, cereali, riso integrale, farina integrale. I carboidrati semplici sono contenuti in: zucchero, dolci, succhi di frutta, bibite.

2.Proteine
Le proteine sono macronutrienti fatti da catene di amminoacidi. Il nostro corpo ne contiene già 20 tipi diversi suddivisi in essenziali, semi-essenziali e non essenziali, ma la quantità che produce autonomamente non è sufficiente a svolgere tutte le funzioni necessarie. Occorre quindi introdurre proteine tramite l’alimentazione.

Le proteine non sono una fonte di energia, ma promuovono la costruzione di varie strutture del corpo, ad esempio i muscoli. Inoltre svolgono altre importanti funzioni: sono ormoni, enzimi e anticorpi. E’ consigliabile consumare quotidianamente 1 gr di proteine per kg di peso.

Sono alimenti ad alto contenuto di proteine: carne, pesce, latticini, uova, legumi, cereali, noci, soia.

3.Grassi
I grassi possono essere ingeriti in forma solida (burro) o liquida (olii vegetali ed animali); sono divisi in tre categorie: saturi, mono e polinsaturi, trans.
I grassi forniscono all’organismo gli acidi grassi necessari alla sua regolare funzionalità. Ad esempio omega 3 e omega 6, contenuti nei grassi polinsaturi, aiutano a regolare il metabolismo e mantenere elastiche le membrane cellulari, migliorano la circolazione sanguigna e la rigenerazione cellulare.

I grassi forniscono anche vitamine liposolubili (vitamina A, D, E, K) e giocano un ruolo fondamentale nell’apporto di colesterolo. Una quantità minima di colesterolo è importante nella produzione ormonale e nella produzione di vitamina D, ma in quantità eccessive accresce il rischio di disturbi cardiaci.

L’apporto calorico giornaliero dovrebbe comprende circa 30-35% di grassi.

Pista Ciclabile della Valle Aurina e Val di Tures

04/10/2017 in Promozione del Territorio, Territorio

La Pista Ciclabile della Valle Aurina e Val di Tures è un lungo itinerario di circa 45 km che si snoda nelle zone più remote dell’Alto Adige.
La Valle Aurina si trova infatti alle pendici delle Alpi austriache, presso il confine, poi all’altezza di Campo Tures, si trasforma nella Valle di Tures.

La ciclabile collega il centro abitato di Casere a Campo Tures e quindi a Brunico. Si tratta di un itinerario facile, se percorso in direzione di Brunico, perché si mantiene sempre in discesa passando da 1.600 m a 838 m. Si pedala su sede protetta o su strade secondarie lontane dal traffico che tuttavia è molto scarso in entrambe le vallate.
Per queste sue caratteristiche, la Pista Ciclabile della Valle Aurina e Val di Tures è particolarmente adatta anche al cicloturismo in famiglia.

Partendo da Casere si imbocca presto il sentiero delle miniere di Predoi. Quest’ultimo è il comune più settentrionale d’Italia ed è ricco di tradizioni e siti archeologici relativi proprio alle antiche miniere. Attraversare il suo territorio in bicicletta è particolarmente suggestivo, anche perché sul percorso si incontrano gallerie e baite tradizionali di grande fascino.

Il percorso segue fedelmente la strada principale, compiendo talvolta brevi deviazioni per evitare tratti pericoli per le bici. Per la maggior parte del tempo si pedala circondati da verdi pascoli, pittoreschi fienili in legno, fattorie e alte vette alpine.

A Cadipietra, circa 13 km dalla partenza, inizia la pista ciclabile vera e propria. Il tracciato segue il corso del torrente Aurino quindi è impossibile perdersi e se non bastasse sono presenti anche numerosi cartelli informativi che segnalano il percorso. Si raggiunge quindi San Giovanni Valle Aurina e poi il borgo di Lutago dove il tracciato devia verso sud.

La pista ciclabile conduce direttamente al Castello di Campo Tures ed entra nell’omonima Valle di Tures. Il percorso si sviluppa d’ora in poi su strade secondarie e semplici sterrati che permettono di visitare cascate, borghi medievali e castelli. Si pedala agilmente costeggiando campi coltivati e pascoli fino a Brunico. Da qui è possibile continuare a pedalare lungo la Pista Ciclabile della Val Pusteria.

SCARICA L’ITINERARIO: Casere – Campo Tures – Brunico

Cicloturismo in famiglia tra Locorotondo e Alberobello

04/10/2017 in Promozione del Territorio, Territorio

Le campagne tra Locorotondo e Alberobello sono ideali per il cicloturismo: non presentano dislivelli o salite impegnative, ma soltanto dolci saliscendi panoramici.
Il percorso proposto è lungo circa 25 km, una distanza adatta anche ai bambini e quindi ideale per le famiglie. Si pedala per lo più su asfalto e per brevi tratti anche su strade bianche o sterrati di campagna molto ben tenuti e privi di radici o rocce affioranti.
A segnare il confine tra la strada ed i campi e tra una via e l’altra, km e km di muretti a secco, realizzati in pietra locale.

Partendo da Locorotondo la strada per raggiungere il paese dei trulli è più corta e diretta di quella prevista per il ritorno, ma non meno panoramica. Si pedala su strade comunali poco trafficate che attraversano diverse contrade contadine del territorio. Si è quindi immersi in un paesaggio rupestre meraviglioso fatto di campi coltivati, fattorie e aziende agricole.

Alberobello è uno dei siti segnalati dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità. La sua particolarità sono le caratteristiche abitazioni d’epoca che si trovano nel centro storico e nei suoi dintorni: i trulli. Queste costruzioni bianche e dal tipico tetto a cupola sono state realizzate secoli fa in pietra calcarea, risorsa abbondante del territorio.

Particolarmente affascinanti sono i simboli disegnati sulle cupole esterne dei trulli. Alcuni sono simboli religiosi, altri pagani. Alcuni rappresentano la superstizione popolare, altri ancora sono semplici decori o definiscono la proprietà della casa. Molti di questi simboli restano tutt’oggi un mistero.

Si rientra a Locorotondo seguendo fedelmente le anse di panoramiche stradine di campagna in parte asfaltate e in parte sterrate. Il percorso di ritorno è decisamente più tortuoso con numerose svolte a destra e sinistra.

SCARICA L’ITINERARIO:  Locorotondo – Alberobello

In bici da Peschiera del Garda al borgo di Lumini

03/10/2017 in Promozione del Territorio, Territorio

Quello del Lago di Garda è un territorio variegato, ideale per essere esplorato e vissuto in sella ad una bicicletta. Nei pressi del lago si trovano infatti numerosi sentieri adatti alle escursioni in mountain bike e strade panoramiche sulle quali pedalare in bici da corsa.
Non mancano ovviamente salite più o meno difficoltose che non bisogna temere, ma conquistare a testa alta apprezzando ogni colpo di pedale.

L’itinerario qui descritto è da affrontare in bici da corsa o con una robusta bici da turismo. Si snoda per circa 80 km sulla sponda veneta del Lago di Garda attraverso piccoli borghi affacciati sul lago.

Si parte da Peschiera del Garda, una delle cittadine più famose e più turistiche del zona, molto frequentata nella stagione estiva da appassionati sportivi e da villeggianti.
Una volta oltrepassato il centro cittadino ci si dirige verso il borgo storico di Lazise, un insediamento antichissimo e noto come cittadella fortificata di libero scambio.
La strada non presenta particolari difficoltà, ma nel weekend può essere molto frequentata dai ciclisti locali in allenamento.

Superato Lazise si incontra invece una prima salita e una successiva discesa che conduce fino a Bardolino, paese rinomato per la produzione di vino ed olio eccellenti. Usciti dal borgo inizia poi un lungo tratto di falsopiano che porta prima a Garda e poi a Punta San Virgilio. Quest’ultima regala una magnifica vista panoramica sul Lago di Garda che merita almeno una sosta ed una fotografia.

Il percorso prosegue quindi per Torri del Benaco lungo una strada in discesa da cui si possono ancora ammirare splendidi panorami del territorio. Raggiunto l’ingresso del paese si svolta a destra imboccando una salita di circa 11 km con pendenza media del 5%. La strada è stretta quindi si consiglia di procedere ai margini della carreggiata, facendo attenzione ad eventuali auto di passaggio.

Lungo la salita si a occasione di visitare il piccolo borgo di Albisano e di attraversare uno splendido bosco che nelle giornata più calde regala qualche minuto di refrigerio. La fatica termina nella località di Lumini, meta del giro in bicicletta.

Il percorso di ritorno verso Peschiera del Garda, prevede una lunga e tecnica discesa che ci porta fino alle pendici del Monte Baldo. Da qui si continua lungo la strada per il piccolo borgo di Affi, poi verso Cavaion Veronese e quindi Bardolino. Una volta tornati sul lungolago si ripercorre la strada fatta all’andata arrivano a Peschiera.

SCARICA L’ITINERARIO: Peschiera – Lumini