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Cicloturismo

Il blog dedicato al cicloturismo ed ai viaggi in bicicletta

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Cicloturismo a Edimburgo

07/06/2017 in Promozione del Territorio, Territorio

Edimburgo accoglie circa 2 milioni di turisti all’anno. Capitale storica della Scozia, si tratta di una città ricca di storia il cui centro è stato classificato dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità.

La principale attrazione di Edimburgo è l’antico castello che sorge nel cuore della città vecchia. Il castello ha ancora funzioni militari, ma è comunque aperto al pubblico come museo.
Attorno ad esso si sviluppano strette stradine medievali davvero molto suggestive.

Prince’s Street è la via che separa la città vecchia dalla città nuova, la Edimburgo moderna. Lungo questa via si trovano anche dei grandi parchi all’inglese frequentati dagli abitanti durante le rare giornate di sole.

  

Fare cicloturismo a Edimburgo è un’esperienza molto divertente e affascinante. In città il ciclismo è molto diffuso e sono presenti numerosi percorsi turistici ideali per chi si sposta in bici.
Il sistema di piste ciclabili dell’area metropolitana è molto esteso e pressoché in ogni negozio di bici è possibile recuperare una mappa.

I percorsi ciclabili sono alla portata di tutti, ma attenzione Edimburgo si sviluppa su sette colli quindi occorre anche affrontare qualche salita. La fatica sarà però ripagata dalla meravigliosa vista della città e della campagna circostante dall’alto.

Se avete intenzione di partire, assicuratevi di mettere in valigia il giusto abbigliamento. Edimburgo ha un clima piovigginoso ed umido, ma i forti temporali sono molto rari. Le piogge sono spesso poco abbondanti però distribuite su tutto l’arco dell’anno.

Principali cause di una bici rumorosa

07/06/2017 in I Nostri Consigli, Tecnica

Spesso, invece di fendere l’aria fluida e silenziosa, la bicicletta emette strani rumori e scricchiolii. Di cosa si tratta? Nella maggior parte dei casi ciò è dovuto ad un accumulo di sporco oppure alla necessità di effettuare piccole manutenzioni.
Altre volte un fastidioso cigolio può essere il sintomo di un problema più grave. E’ quindi importante capire da dove proviene il rumore e come eliminarlo.

Cosa controllare?
LA SELLA
Dopo aver sopportato il nostro peso, sella e reggisella possono emettere strani rumori. Il problema può essere dovuto ad un attacco reggisella arrugginito, all’allentamento di una fascetta reggisela oppure all’ormai ridotta tenuta dello scafo della sella alle guide.

MANUBRIO
Specialmente quando ci si alza in piedi sui pedali, il peso del corpo poggia sul manubrio. A lungo andare ciò può provocare cedimenti e quindi scricchiolii. Il metodo più semplice per individuare eventuali punti deboli nel manubrio è quello di afferrarlo con entrambe le mani e provocarlo con forze contrastanti. Se si individua uno scricchiolio occorre smontarlo ed osservarlo da vicino per individuare danni o crepe.

RUOTE
Più che le ruote, ciò che può comportare problemi sono gli sganci rapidi. Conviene sempre pulirli a fondo e applicare del grasso sulla vite di entrambi. Dello spray al teflon può inoltre evitare ossidazioni.

TRASMISSIONE
Se la catena non è lubrificata a dovere emetterà per certo fastidiosi scricchiolii. Se non è questo il problema, strani rumori possono essere dovuti a: pedali ballerini o arrugginiti, viti della guarnitura allentate, movimento centrale usurato.

Altri fastidiosi rumori possono essere causati dall’errato serraggio delle viti (controllate anche portapacchi e portaborraccia). Attenzione inoltre a non essere ingannati dal telaio, che essendo composto da tubi vuoti permette ai suoni di spostarsi da una parte dall’altra della bicicletta fuorviando la nostra percezione del rumore.

In bici sulle colline del Montalbano

07/06/2017 in Promozione del Territorio, Territorio

Il Montalbano è un piccolo gruppo collinare dell’Appennino situato nel nord-est della Toscana. Le colline fungono da spartiacque tra due pianure: la piana di Firenze-Prato-Pistoia a est, la Valdinievole e la Valle dell’Arno a ovest. Si tratta di un territorio abitato fin da epoche remotissime che i Medici utilizzavano come riserva di caccia.

Il percorso proposto permette di visitare alcune delle più belle città toscane evitando le trafficate strade della pianura ma anche gli sterrati collinari. Il tracciato sfrutta per lo più strade secondarie asfaltate che presentano continui saliscendi. Data la lunghezza e le frequenti salite, quest’itinerario è consigliato a cicloturisti allenati.

IL PERCORSO
Partendo da Firenze si percorre un primo tratto lungo Eurovelo 7 attraverso il Parco delle Cascine per poi dirigersi a ovest verso Poggio a Caiano su una strada statale piuttosto trafficata, unico tratto “pericoloso” dell’intero percorso. Una volta arrivati potete fare una sosta alla villa medicea costruita nel 1480 da Lorenzo il Magnifico.

Il percorso prosegue in leggera salita per circa 5 km e poi si inoltra nella campagna attraversando diverse piccole località fino a Quarrata. Qui si trova un’altra villa dei Medici, Villa La Magia, assolutamente da visitare.

toscana_6-montalbano villa_medicea_di_poggio 

Non siamo ormai lontani da Pistoia, piccola e graziosa cittadina toscana con un centro storico di tutto rispetto. Per visitarla dovete però deviare dalla traccia proposta.

Pochi km più avanti arriva il momento di attraversare il Passo di Serravalle e raggiungere la Valdinievole: è una salita dura, ma breve seguita da una dolce discesa che termina a MonsummanoTerme. Da qui si prosegue in direzione sud verso il Padule di Fucecchio per poi tornare sul Montalbano presso Vinci, paese natale del famoso Leonardo.

Continuando a pedalare verso sud ci si lasciano di nuovo alle spalle le colline del Montalbano in favore della pianura di Empoli. Attorno al km 85 si incontra quindi la pista ciclabile dell’Arno che ci riporta verso Firenze, il punto di partenza. Poco prima di arrivare non perdete l’occasione di visitare il borgo medievale di Artimino.

SCARICA L’ITINERARIO: Anello del Montalbano

Underground Railroad Bicycle Route

06/06/2017 in Promozione del Territorio, Territorio

La Underground Railroad Bicycle Route è un percorso cicloturistico americano che commemora l’omonima Underground Railroad, rete clandestina utilizzata per aiutare i neri d’America a fuggire dalla schiavitù.

Si stima che, tra il 1810 ed il 1850, l’organizzazione supportata dagli abolizionisti della Underground Railroad ha aiutato oltre 30.000 persone a raggiungere la libertà. Gli schiavi in fuga venivano ospitati e nascosti nelle “stazioni” della ferrovia dove ricevevano indicazioni su come proseguire il viaggio.

Il tracciato della Underground Railroad Bicycle Route inizia a Mobile, Alabama, e termina a Owen Sound, Canada, dopo circa 3.327 km. Il percorso attraversa quindi gli Stati Uniti da sud a nord passando per gli stati del Mississippi, Tennessee, Kentucky, Indiana, Ohio, Pennsylvania e New York.

   

Quasi tutto l’itinerario sfrutta strade secondarie immerse nella natura e poco trafficate, ad eccezione dei mesi più turistici. Alabama e Mississippi, il tratto iniziale del percorso, sono piuttosto facili da superare perché non presentano salite o pendenze rilevanti. Tennessee, Kentucky e Indiana sono invece stati collinari più impegnativi.

In Ohio la Underground Railroad Bicycle Route scorre sul tracciato di alcune ferrovie ormai dismesse e trasformate in ciclovie.
Nonostante le meraviglie naturali e le testimonianze storiche che si incontrano lungo il percorso negli Stati Uniti, il tratto più suggestivo di tutto l’itinerario è in Canada.
Si pedala infatti lungo il Niagara River Recreation Trail costeggiando le famose cascate.

Il periodo migliore per percorrere la Underground Railroad Bicycle Route è la primavera, ma, dato che l’itinerario è lungo più di 3.000 km e corre da sud a nord, vengono attraversate diverse fasce climatiche. Inoltre il primo tratto, nel sud degli Stati Uniti, è spesso privo di servizi per cui è necessario dotarsi della giusta attrezzatura.

Consigli per pedalare in sicurezza in città

06/06/2017 in I Nostri Consigli, News, Tecnica

Traffico, alta velocità, distrazioni al volante sono le principali cause di incidente tra automobili e ciclisti. Sono anche i principali deterrenti all’uso quotidiano della bicicletta soprattutto per i principianti.
Sebbene non bisogni mai tralasciare l’utilizzo di accessori di sicurezza passiva quali caschetto, luci adeguate e giacchetta catarifrangente, vi proponiamo alcuni consigli per pedale in sicurezza in città.

1) Pedalare in carreggiata
Il modo migliore per essere ben visibili agli automobilisti e costringerli ad un sorpasso consapevole è quello di pedalare a circa un metro di distanza dal marciapiede o dal guardrail. Conservare un margine di manovra sulla destra permette anche di evitare le auto che sopraggiungo da dietro ad alta velocità.

2) Pedalare in gruppo
Un gruppo di ciclisti è molto più visibile sulla strada ed induce maggiormente le auto a rallentare. Un’ottima idea è quella di aggregarsi ai ciclisti che si incontrano lungo il tragitto casa-lavoro o casa-scuola per farsi compagnia ed assicurarsi più sicurezza.

3) Utilizzare lo sguardo
Ad un’incrocio o durante la marcia cercate il contatto visivo con l’automobilista più vicino, ciò lo renderà più attento alla vostra presenza.

4) Studiare il tragitto
Uno dei tanti vantaggi dell’utilizzare la bicicletta per gli spostamenti quotidiani è quello di poter scegliere con maggiore flessibilità il percorso migliore per raggiungere la destinazione desiderata. E’ meglio prediligere stradine strette e tortuose, dove le auto sono costrette a ridurre la velocità, oppure le piste ciclabili attraverso parchi e giardini cittadini.

5) Utilizzare le mani
Braccia e mani devono sempre essere libere durante la pedalata perché possono essere determinanti in caso di pericolo. Se un’auto alle vostre spalle è indecisa nel sorpassarvi un vostro cenno di via libera o di stop può evitare l’incidente. Inoltre non dimenticate mai di segnalare le svolte con le braccia.

Foligno-Ancona: dall’umbria al mare in bicicletta

26/05/2017 in Promozione del Territorio, Territorio

Nel centro-sud d’Italia la maggioranza dei percorsi si mantengono da un lato o dall’atro degli Appennini.
Il percorso che presentiamo passa un po’ più a nord, partendo dalle famose città d’arte umbre, inoltrandosi nell’Appennino per ridiscendere infine verso il mare adriatico, all’altezza di Ancona.

In questo caso affrontare un po’ di salita è inevitabile, ma questo itinerario cerca di evitare i tratti più ripidi e quelli più trafficati, passando per quanto possibile lungo strade asfaltate ma secondarie.

Foligno dista dal mare circa 150 km, è da qui che partiamo per raggiungere Ancona. La città è facilmente raggiungibile da ogni paese umbro: Spoleto, Trevi, Assisi, ma anche Perugia.

Si inizia a pedalare in direzione nord-est, lungo la valle del fiume Topino, mantenendo a sinistra la mole del monte Subasio. Si segue in gran parte il percorso della via Flaminia vecchia. La strada è in costante leggera salita, e prosegue fra centri abitati piccoli o piccolissimi, a volte in tratti dove gli alberi proteggono dal sole, a volte attraversando campi coltivati.

   

Dopo circa 20 km la pendenza si fa più alta (tra Nocera Scalo e Nocera Umbra) raggiungendo il 3,7% di media. Nocera Umbra può già essere una bella prima tappa, per riposare dopo la salita fatta; sostare qui vi permetterà anche di visitare con calma il centro storico ricostruito dopo il terremoto del 1997.

Si arriva quindi alla piana dominata da Gualdo Tadino (35 km), anche questa città presso la quale vale la pena sostare. La strada è in genere più pianeggiante, ma non mancano i saliscendi. All’altezza di Scheggia si gira decisamente a destra per attraversare l’Appennino a Ponte Calcara. D’ora in poi la strada sarà generalmente in discesa fino al mare.

La strada si immette quindi all’interno di una profonda valle, circondata da alte cime. A Isola Fossara con una breve deviazione lungo la strada che si incunea nella valle a nord si arriva in meno di 3 km all’Abbazia di Santa Maria di Sitria, un luogo affascinante in mezzo alle montagne, fondato da San Romualdo all’inizio dell’XI secolo.

All’altezza di Gaville ci si lascia alle spalle la catena montuosa principale, e la strada si apre in un’ampia valle attraversata la quale si giunge a Sassoferrato. Qui vale la pena di fermarsi un po’ per visitare con calma il paese e l’area archeologica di Sentinum.
Dopo aver superato il Parco Regionale delle Grotte di Frasassi lungo le acque del fiume Esino. All’altezza di Serra San Quirico (103 km) si entra nella Vallesina. Si procede sempre in leggerissima discesa, attraversando campi coltivati e piccoli borghi, prendendo strade locali a volte sterrate.

Il tratto finale presenta molte giravolte per evitare strade trafficate. Si arriva al mare all’altezza di Rocca Priora.

SCARICA L’ITINERARIO: Da Foligno a Ancona

Errori da evitare nella manutenzione della bici

25/05/2017 in I Nostri Consigli, Tecnica

1.Usare attrezzi non adatti
Tentare di avvitare/svitare una vite con chiavi di dimensioni non idonee o rovinate non fa altro che rendere l’operazione più complicata. Il rischio è quello di spanare la vite in questione rendendo poi l’estrazione impossibile. Per ogni elemento esiste il giusto attrezzo, usatelo!

2.Lavare la bici con l’idropulitrice
L’acqua ad alta pressione accorcia la vita dei componenti della bici. Può arrivare a lavare vie il grasso protettivo all’interno dei punti cardine del telaio lasciando il metallo a contatto con altro metallo. L’idropulitrice è da evitare, meglio usare secchio e spugna oppure la canna dell’acqua a bassa pressione.

3.Impiegare troppa forza
Le moderne biciclette in carbonio sono molto delicate quindi è bene utilizzare una chiave dinamometria per montare i singoli componenti. Serrare troppo sul carbonio può creare danni o graffi che a lungo andare porteranno il pezzo a rompersi.

4.Montare senza grasso
Tra due pezzi di metallo bisogna sempre frapporre un lubrificante. Attenzione: usare grassi e lubrificanti non idonei (come quelli per auto) non aiuta per niente. E’ meglio acquistare prodotti specifici per la bicicletta, resistenti all’acqua ed attivi naturalmente a temperatura ambiente.

5.Mettere troppo lubrificante sulla catena
La catena impregnata di olio è un ricettacolo perfetto per polvere e sporco che a lungo andare usura le maglie. Mai esagerare.

6.Ignoranza meccanica
Prima di mettere mano alla bicicletta assicuratevi di avere chiaro in mente i passaggi da seguire.

7.Montare i pedali al contrario
I pedali della bici (destro e sinistro) hanno filettature diverse e quindi si avvitano diversamente. Il destro in senso orario, il sinistro in senso antiorario. Sbagliando il montaggio i pedali risulteranno fuori asse rendendo la bicicletta instabile.

Anello dei Colli Euganei

25/05/2017 in Promozione del Territorio, Territorio

I Colli Euganei sono un gruppo di rilievi collinari situati a sud-ovest di Padova. Sono bassi colli di antica origine vulcanica che raggiungono al massimo 600 m di altezza. Piuttosto isolati nel bel mezzo della pianura veneta, regalano emozionanti scorci paesaggistici.

Nel 2012, grazie alla collaborazione di vari comuni del territorio, è stato possibile mettere a punto un itinerario cicloturistico che permette di visitare l’area: è l’Anello dei Colli Euganei.
Identificata anche dalla sigla E2 (della Rete Escursionistica Veneta), questa ciclovia è lunga circa 60 km e di facile percorribilità.

Lungo il percorso si trovano numerose strutture ricettive che offrono servizi speciali per i cicloturisti quindi si può vivere il Parco dei Colli Euganei in tutta calma anche in più giorni.
Alcuni tratti della ciclovia si presentano come una vera e propria pista ciclabile asfaltata, mentre altri sono semplici sentieri. In parte è necessario anche pedalare su strada.

Le biciclette migliori per affrontare il percorso dell’Anello dei Colli Euganei sono la mountain bike e le bici da turismo. Pedalare sulla pista in primavera è molto piacevole anche per la presenza di numerosi corsi d’acqua e canali artificiali. Da evitare l’estate per la forte umidità della zona.

La ciclovia attraversa le località di Abano Terme, Montegrotto, Battaglia, Monselice, Este, Bastia, Treponti e molte altre. Si pedala sempre in mezzo alla natura passando davanti a ville e castelli storici.

SCARICA L’ITINERARIO: Anello Colli Euganei

La tendinite nel ciclismo

25/05/2017 in Biomeccanica

L’impatto che l’attività ciclistica ha su tendini e legamenti è di norma piuttosto basso. E’ comunque possibile sviluppare fastidiose tendiniti in caso di asimmetrie e dismorfismi scheletrici.
Più comunemente il problema è legato ad un’errata posizione in sella o all’utilizzo di componenti non idonei.

IL TENDINE D’ACHILLE
Il termine scientifico è tendine calcaneale, si tratta del tendine più grande del corpo (circa 15 cm) e collega il polpaccio alla caviglia.
Nel ciclismo il suo lavoro è piuttosto limitato perché il piede resta quasi immobile ed il peso del ciclista stesso si scarica sulla bici. Comunque sia è possibile sviluppare una tendinite: i sintomi comprendono gonfiore e dolore nella regione del tallone.

CAUSE BIOMECCANICHE
In genere le cause della tendinite del ciclista sono da ricercare in una scorretta posizione in sella dovuta a:

  • sella troppo bassa, che determina un’eccessiva inclinazione del piede durante la pedalata.
  • errata posizione della tacchetta, nei pedali SPD bisogna fare attenzione alla posizione della tacchetta (se troppo indietro costringe il piede a spostarsi in avanti) ed alla sua inclinazione (che deve rispettare la piega naturale del piede).
  • arretramento di sella insufficiente, una posizione troppo avanzata sovraccarica le articolazioni ed i tendini.

Se la bicicletta è invece perfettamente regolata sulle esigenze del ciclista, il problema potrebbero essere le scarpe non idonee. E’ sempre preferibile utilizzare scarpe appropriate alla disciplina praticata ed evitare scarpe da tennis o casual.

RIVOLGERSI AL PROPRIO MEDICO
In caso di problemi legati a dismorfismi scheletrici o a problemi muscolari, la regolazione biomeccanica non potrà aiutare. Lo stesso nel caso in cui la patologia sia ormai in stadio avanzato.
La soluzione migliore è rivolgersi al proprio medico ed effettuare gli esami e le cure necessarie.

Come mangiare sano anche al ristorante

24/05/2017 in Alimentazione, Tecnica

Seguire una dieta sana ed equilibrata diventa ancora più difficile quando a cena siamo in un ristorante, con mille tentazioni sul menù. Tuttavia non è giusto, nonché difficile, rinunciare ad una cena con gli amici o la famiglia ogni volta che ci viene proposta. Ecco perché ogni tanto ce lo possiamo concedere seguendo però questi consigli:

1. Occhio al nome del piatto
Fritto, alla brace, in salsa di: con questi metodi di preparazione il piatto risulterà certamente ricco di calorie e grassi. Meglio scegliere carne cotta a vapore o grigliata, pesce, verdure.

2. Non aver paura di chiedere
Niente di grigliata nel menù? Basta chiederlo.

3. Mangia finché sei sazio
Le porzioni dei ristoranti sono di norma più grandi di quelle che prepariamo a casa. Meglio evitare di mangiarsi tutto quello che c’è nel piatto, piuttosto portate a casa quello che avanza per il pranzo del giorno dopo. In alternativa si possono ordinare porzioni più piccole che di solito costano meno.

4. Ordina un’insalata 
Se si ordina anche un’insalata come contorno ci si sente subito sazi senza aggiungere troppe calorie.

5. Non usare lo smartphone
Prima di tutto perché si è in compagnia e quindi è più piacevole scambiare due chiacchiere e poi perché senza distrazioni riuscirete a gustarvi meglio il cibo. Mangerete più lentamente avvertendo subito quando siete sazi.

6. Non arrivare affamato
Molte persone non mangiano molto perché “liberano” lo stomaco per mangiare in ristorante. Questa è una strategia sbagliata perché si rischia di scegliere i piatti più grassi e calorici.

7. Controlla il menu prima di arrivare
Se avete occasione, controllate il menù del ristorante online così potete scegliere in anticipo le opzioni meno caloriche e non essere tentati dal cambiare scelta.

8. Mantieni un equilibrio
Sebbene uno strappo alla regola sia consentito in ogni dieta, meglio mantenere un certo equilibrio. Anche se cenate al fast food potete rinunciare alle patatine in favore di un’insalata.

9. Non dimenticare le calorie liquide
Anche quello che beviamo contiene calorie, specialmente le bevande zuccherine tipiche dei fast food e gli alcolici. L’acqua è l’alternativa migliore per ogni pasto.