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Cicloturismo

Il blog dedicato al cicloturismo ed ai viaggi in bicicletta

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  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 23 ore, 45 minuti fa

    Itinerario in bicicletta da Aosta a Courmayeur: alla scoperta della Valle d'Aosta Intraprendere un viaggio in bicicletta da Aosta a Courmayeur è un’esperienza unica che permette di immergersi nella storia, nei paesaggi mozzafiato e nelle tradizioni di questa meravigliosa regione montana. Lungo il percorso si incontrano castelli medievali, vigneti rigogliosi e villaggi accoglienti che rendono ogni chilometro un’occasione di scoperta. Di seguito, una guida per esplorare al meglio le tappe principali di questo itinerario. Partenza da Aosta Aosta, capoluogo della Valle d’Aosta, è il punto di partenza ideale per chi desidera esplorare questa valle in bicicletta. La città vanta un patrimonio archeologico straordinario, che comprende il Teatro Romano, l’Arco di Augusto e la Porta Praetoria, vestigia del suo glorioso passato romano. Lasciando la città alle spalle e pedalando verso ovest, si inizia a seguire il corso della Dora Baltea, fiume che accompagna i cicloturisti per buona parte del viaggio. Sarre: il Castello dei Savoia La prima tappa significativa è Sarre, dove si incontra il castello omonimo. Acquistato dai Savoia nel 1869, fu trasformato in residenza di caccia e conserva tuttora elementi di quell’epoca. Questo castello, affacciato sulla valle, è un vero gioiello da visitare e offre uno scorcio interessante sulla storia della regione e dei Savoia. Saint-Pierre e i suoi castelli Proseguendo il percorso, si arriva a Saint-Pierre, noto per i suoi due castelli che dominano il paesaggio. Il Castello di Sarriod de la Tour custodisce preziose testimonianze del passato feudale, mentre il Castello di Saint-Pierre con le sue torri appuntite e l’aspetto fiabesco, attira l’attenzione e fa sognare ad occhi aperti. La visita a questi castelli è un’immersione nella storia medievale della Valle d’Aosta, in un’atmosfera che sembra uscita da un libro di fiabe. Arvier: terra di vigneti Il viaggio continua verso Arvier, borgo incastonato in una conca caratterizzata da vigneti rigogliosi. Qui si coltiva il famoso vino Enfer d’Arvier, dal carattere robusto e dal sapore deciso, frutto delle uve che crescono su questi pendii. Per gli amanti dell’enoturismo, una sosta è d’obbligo per assaporare un calice di questo vino unico e godere della vista spettacolare sui vigneti. Avise: borghi e castelli Poco oltre, si giunge ad Avise, uno dei borghi più antichi della valle, sovrastato da tre castelli medievali che si ergono fieri a testimonianza della storia e delle tradizioni locali. Passeggiare per le vie del borgo è come fare un viaggio indietro nel tempo, in un’atmosfera tranquilla e suggestiva. Per i cicloturisti, è un’ottima occasione per riposarsi e scattare qualche foto di questi magnifici castelli. La Salle e la Valle del Monte Bianco Dopo aver superato la cascata di Lenteney, sulla sinistra della strada, si arriva a La Salle, la porta d’ingresso della Valle del Monte Bianco. Qui, i villaggi e le case, molte delle quali restaurate con grande attenzione all’architettura tradizionale, si trovano tra vigneti e frutteti, in un ambiente che unisce natura e cultura. La Salle è un luogo ideale per una sosta, approfittando del panorama sulle montagne circostanti. Morgex: tra montagne e antiche tradizioni Morgex si trova in una zona pianeggiante circondata da una cornice di montagne. Questo villaggio è noto per la sua antica tradizione vinicola, qui infatti viene prodotto il Blanc de Morgex et de La Salle, uno dei vini bianchi più alti d’Europa. Tra una pedalata e l’altra, fermarsi a Morgex consente di esplorare le vie del paese e di assaporare questo vino raro e pregiato. Pré-Saint-Didier: le terme romane Prima di affrontare l’ultima tappa verso Courmayeur, vale la pena fermarsi a Pré-Saint-Didier, famosa per le sue terme che già gli antichi Romani apprezzavano per le proprietà benefiche delle sue acque. Oggi, le terme offrono un’esperienza di relax assoluto, con piscine e saune panoramiche affacciate sulle montagne. Un momento di benessere perfetto per rigenerarsi prima dell’ultimo tratto. Arrivo a Courmayeur, ai piedi del Monte Bianco Infine, dopo aver percorso chilometri di bellezza, si arriva a Courmayeur, situata ai piedi del maestoso Monte Bianco. La cittadina è un centro di alpinismo e escursionismo di fama internazionale, frequentata fin dall’Ottocento dagli amanti della montagna. Courmayeur è un luogo di fascino, con le sue vie pittoresche, la storica chiesa dei Santi Pantaleone e Valent Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 giorno, 18 ore fa

    Via libera dalla Giunta comunale di Cuneo al nuovo percorso ciclopedonale in frazione San Benigno La Giunta comunale di Cuneo ha approvato il progetto di realizzazione di un nuovo percorso ciclopedonale nella frazione San Benigno, che si svilupperà lungo la Strada Provinciale 25. Il tracciato collegherà due punti nevralgici della frazione, via Torre Bianca e via Tetto Croce, per un totale di circa 250 metri. Questa iniziativa nasce dall’esigenza di garantire una maggiore sicurezza per i residenti della zona, in particolare per gli studenti e i ciclisti, che percorrono abitualmente questo tratto per spostarsi verso il centro frazionale. Le strade coinvolte nel progetto, infatti, sono frequentemente utilizzate da abitanti della frazione che si muovono a piedi o in bicicletta, e l’assenza di infrastrutture adeguate rappresentava un rischio per la loro sicurezza. Il progetto, elaborato dal Servizio infrastrutture e opere di urbanizzazione del Settore lavori pubblici del Comune di Cuneo, prevede la costruzione di un percorso ciclopedonale parallelo alla strada provinciale, ma separato da una bordura in pietra per garantire una netta divisione tra veicoli e utenti del nuovo percorso. Con un investimento di 165.000 euro, interamente finanziato con fondi comunali, i lavori dovrebbero partire nella prossima primavera e concludersi entro sei mesi. Una delle sfide del progetto riguarda le aree interessate dalla costruzione, che insistono in parte su proprietà private. Sarà quindi necessario avviare le procedure di acquisizione dei terreni per consentire il completamento del percorso senza intoppi. L’opera rappresenta un passo avanti importante per migliorare la sicurezza e la vivibilità della frazione, rendendo gli spos Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 2 giorni, 21 ore fa

    La Maddalena: Progettata Una Nuovo Pista Ciclabile verso Moneta La Giunta comunale di La Maddalena ha recentemente approvato il progetto esecutivo per la realizzazione del secondo stralcio della pista ciclabile che collegherà il Lungomare Ammiraglio Mirabello al quartiere di Moneta. Questo intervento, proposto dall’assessora ai Lavori Pubblici Federica Porcu, prevede un finanziamento di 975.000 euro. Il progetto fa parte di un piano più ampio che mira a promuovere la mobilità sostenibile sull’isola. Il primo tratto della pista ciclabile, completato e inaugurato lo scorso anno, si estende dalla Piazza Umberto I lungo il Lungomare Mirabello fino all’ingresso della storica Scuola Sottufficiali. Con il secondo stralcio, l’itinerario si espanderà ulteriormente, raggiungendo la frazione di Moneta, un passo avanti verso il completamento dell’intero percorso che collegherà Nido d’Aquila a Moneta, arrivando fino al Ponte per Caprera. Questo ambizioso progetto è finanziato attraverso il programma “Parchi per il Clima”, promosso dal Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena, con un investimento complessivo di 2.650.000 euro. L’iniziativa rientra nell’annualità 2020 del programma e vede coinvolta anche l’Unione dei Comuni Alta Gallura nella gestione. L’obiettivo è quello di offrire ai residenti e ai turisti un’alternativa ecologica per esplorare le bellezze naturali e storiche dell’isola, incentivando l’uso della bicicletta e migliorando la qualità della vita urbana. L’ampliamento della rete ciclabile rappresenta un tassello importante per la sostenibilità ambientale dell’isola, contribuendo alla riduzione delle emissioni e promuovendo un turismo più consapevole. Con l’avanzamento di questo progetto, La Maddalena si avvicina sempre di più a d Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 2 giorni, 21 ore fa

    Percorso in bicicletta: Dal Chianti alle Crete Senesi Pedalare tra le colline toscane significa immergersi in paesaggi mozzafiato, dove storia, cultura e natura si fondono in un perfetto equilibrio. Uno dei percorsi più affascinanti per chi ama il cicloturismo è quello che parte dal cuore del Chianti e si snoda fino alle suggestive Crete Senesi. Un viaggio su due ruote che offre panorami incredibili, piccoli borghi da scoprire e una cucina irresistibile da gustare lungo il cammino. Partenza dal Chianti: tra vigneti e borghi medievali Il percorso inizia nel Chianti, una delle aree vitivinicole più famose al mondo. Partendo da località come Greve in Chianti o Radda in Chianti, ci si trova subito circondati da filari di vigneti e oliveti, simboli di una tradizione agricola che affonda le sue radici nei secoli. I dolci saliscendi delle colline sono una vera gioia per chi ama la bicicletta, con strade tranquille e ben mantenute che invitano a prendersi il proprio tempo per godere del panorama. I borghi medievali che punteggiano il percorso meritano una sosta. Greve, con la sua caratteristica piazza triangolare e il Museo del Vino, è una tappa ideale per immergersi nell’atmosfera del Chianti. Anche Radda e Castellina offrono un affascinante viaggio nel tempo, tra antiche mura e stradine acciottolate. Dopo aver lasciato le colline verdi del Chianti, il paesaggio inizia a cambiare gradualmente man mano che ci si avvicina alle Crete Senesi. La terra si fa più arida, le colline si fanno più aspre e il colore del terreno vira verso sfumature calde e dorate. Questo contrasto crea un effetto visivo unico, rendendo le Crete Senesi un luogo quasi lunare, che stupisce e affascina ogni ciclista. Il percorso in bicicletta che attraversa questa zona offre viste spettacolari, con dolci ondulazioni che si perdono all’orizzonte e strade bianche che invitano a pedalare a ritmo lento, assaporando ogni dettaglio. Tra una pedalata e l’altra, non mancano luoghi di interesse storico e culturale come l’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, un monastero benedettino circondato da un bosco rigoglioso e famoso per i suoi cicli di affreschi rinascimentali. Crete Senesi: il fascino della Toscana più autentica Una volta raggiunte le Crete Senesi, si ha l’impressione di essere entrati in un’altra dimensione. Qui, il paesaggio è caratterizzato da “biancane” e “calanchi”, formazioni naturali tipiche di questa zona, create dall’erosione della terra argillosa. Questo territorio, aspro e quasi desolato, ha un fascino irresistibile per gli amanti della natura e della fotografia, soprattutto durante le ore del tramonto, quando le colline si tingono di colori caldi e dorati. Tra i borghi da non perdere lungo il percorso ci sono Asciano e Buonconvento, piccoli gioielli di architettura e storia. Asciano, situato nel cuore delle Crete, conserva tracce di epoca etrusca e medievale, mentre Buonconvento è uno dei borghi più belli d’Italia, con le sue mura perfettamente conservate e il centro storico di grande fascino. Consigli per affrontare il percorso Questo itinerario, che collega due delle aree più belle della Toscana, è perfetto per i cicloturisti che amano i percorsi collinari e non temono qualche salita. Il percorso può essere affrontato in più giorni, magari programmando tappe in agriturismi o B&B locali, che offrono ospitalità e ottima cucina tipica. Il periodo migliore per intraprendere questo viaggio su due ruote è la primavera o l’autunno, quando il clima è più mite e la natura toscana offre il meglio di sé. In estate, invece, le temperature possono essere molto elevate, soprattutto nelle Crete Senesi, quindi è importante p Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 3 giorni, 18 ore fa

    Investimento a Palazzolo sull’Oglio: grave il ciclista Giuseppe Pelizzari, vicepresidente della sezione locale dell’Avis, è stato coinvolto in un tragico incidente stradale che ha scosso la comunità di Palazzolo sull’Oglio. L’uomo, 66 anni, è stato investito da un’automobile lunedì pomeriggio mentre si trovava in sella alla sua bicicletta, diretto verso la sede dell’associazione. L’incidente è avvenuto intorno alle 14, nei pressi di una rotatoria situata all’incrocio tra Via Milano e la Strada Provinciale 469, a poca distanza dalla sua abitazione. Secondo le prime ricostruzioni, Pelizzari è stato travolto da una Fiat Panda, condotta da un anziano ultraottantenne residente a Pontoglio. La Polizia Locale sta ancora indagando per chiarire la dinamica esatta del sinistro, mentre la Procura ha già avviato un’indagine, aprendo un fascicolo per lesioni stradali gravissime. Nel frattempo, entrambi i veicoli coinvolti nell’incidente sono stati posti sotto sequestro per ulteriori accertamenti. Nonostante il tempestivo intervento dei soccorsi, Pelizzari versa in condizioni critiche e non è ancora stato dichiarato fuori pericolo. L’intera comunità resta con il fiato sospeso, sperando in una sua pronta guarigione, mentr Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 3 giorni, 18 ore fa

    Il,comune di Roma presenta il "Bici Plan" con 850 km di nuove piste ciclabili Nelle prossime settimane Roma vedrà la presentazione del tanto atteso “Bici Plan”, un piano ambizioso che prevede la creazione di circa 850 chilometri di nuove piste ciclabili in tutta la città. L’iniziativa è stata illustrata dall’assessore alla Mobilità di Roma Capitale, Eugenio Patanè, durante una recente commissione dedicata al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Il progetto non riguarda solo le piste ciclabili precedentemente previste dai fondi del Pnrr, ma anche quelle che, inizialmente escluse dal piano per motivi di finanziamento, sono ora incluse nei progetti futuri della città. Inizialmente, infatti, il piano ciclabile finanziato dal Recovery Plan contava 15 percorsi, ma 6 di questi sono stati esclusi per una questione di budget, con un taglio complessivo di circa 6 milioni di euro. Tuttavia, l’assessore Patanè ha rassicurato che tali percorsi non sono stati cancellati, ma solo posticipati e rimangono parte integrante del progetto ciclabile di Roma. Tra le piste che non saranno realizzate subito ci sono collegamenti importanti come Vitinia-Campus Biomedico, Castro Pretorio-Termini, e Piazza Pio XI-Circonvallazione Gianicolense, ma la progettazione per queste tratte è già pronta e sarà inclusa nei piani futuri. Secondo Patanè, il costo medio per la costruzione di una pista ciclabile ben attrezzata si aggira attorno ai 700 mila euro per chilometro, considerando tutte le dotazioni di sicurezza necessarie. Di conseguenza, il budget di 13 milioni di euro a disposizione del Pnrr è stato insufficiente per coprire tutte le tratte inizialmente previste. Nonostante ciò, il “Bici Plan” rimane ambizioso: l’obiettivo è costruire una rete ciclabile estesa e capillare in tutta la città. Con 850 km di piste in programma, Roma mira a diventare sempre più a misura di ciclista, favorendo una mobilità sostenibile e sicura. La presentazione ufficiale del piano è attesa per novembre, quando i cittadin Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 4 giorni, 20 ore fa

    Morte di Cristina Scozia: pista ciclabile "mal progettata" e 4 indagati per omicidio colposo L’incidente che ha portato alla tragica morte di Cristina Scozia, ciclista di 39 anni investita da una betoniera a Milano il 20 aprile 2023, continua a far discutere. A un anno e mezzo dal dramma, la Procura di Milano ha concluso le indagini, notificando l’avviso di chiusura a quattro persone, tra cui l’autista del mezzo pesante e tre figure legate all’amministrazione comunale. Tra queste, Marco Granelli, ex assessore alla mobilità, è accusato di concorso in omicidio colposo, insieme a due dirigenti comunali responsabili della pianificazione della viabilità. Al centro dell’inchiesta è la pista ciclabile tra via Francesco Sforza e corso di Porta Vittoria, il luogo dell’incidente. Autorizzata in via sperimentale per un anno dal Ministero dei Trasporti, la corsia ciclabile era stata istituita con un’ordinanza firmata proprio da Granelli e dai due dirigenti comunali. Secondo i magistrati, la segnaletica posta all’incrocio dove è avvenuto lo schianto avrebbe creato confusione, con cartelli e strisce orizzontali che si contraddicevano tra loro, aumentando così il rischio di collisioni. La conclusione delle indagini ha sollevato dubbi sull’effettiva sicurezza delle infrastrutture ciclabili nella città. La pista su cui è avvenuto l’incidente era stata infatti realizzata come parte di un piano per incentivare la mobilità sostenibile, ma per gli inquirenti la sua progettazione presentava gravi carenze. La disorganizzazione nella disposizione della segnaletica, dicono, avrebbe contribuito a rendere l’incrocio particolarmente pericoloso per ciclisti e pedoni, rendendo la corsia ciclabile non conforme alle norme di sicurezza. La vicenda ha riacceso il dibattito sulla sicurezza delle piste ciclabili a Milano, città che negli ultimi anni ha investito fortemente in nuove infrastrutture per favorire la mobilità sostenibile. Tuttavia, questo incidente ha evidenziato come la progettazione di tali infrastrutture debba rispettare standard rigorosi per evitare tragedie come quella che ha colpito Cristina Scozia. L’iter giudiziario proseguirà ora con la possibile apertura di un processo che dovrà accertare le responsabilità individuali. Il caso pone anche l’accento sull’importanza di garantire una pianificazione urbana sicura e funzionale, dove le esigenze di ciclisti, automobilisti e pedoni possano coesistere senza generare rischi per l’incolumità pubblica. In attesa di ulteriori sviluppi, la morte di Cristina Scozia resta un monito per tutte le città che puntano a favorire la mobilità sostenibile: le infrastrutture ciclabili non possono prescindere dalla sicurezza e dalla chiarezza della segnaletica, per evitare c Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 4 giorni, 20 ore fa

    Inaugurato il nuovo tratto ciclopedonale tra Govine e Toline di Pisogne È stata ufficialmente inaugurata la nuova pista ciclopedonale che collega Govine a Toline di Pisogne, un tratto di 650 metri a sbalzo sul lago d’Iseo che promette di diventare un’attrazione per residenti e turisti. L’evento si è tenuto oggi presso il lungolago di Pisogne, con una breve camminata verso la ciclabile, seguita dal tradizionale taglio del nastro e dagli interventi delle autorità, tra cui Barbara Mazzali, assessora regionale al Turismo, Marketing territoriale e Moda. L’opera, consegnata tre settimane fa, ha già potuto essere apprezzata da molti in occasione della recente Festa del fungo e della castagna. Ora, con l’inaugurazione ufficiale, il nuovo tratto si integra perfettamente con il percorso Vello-Toline, ampliando le possibilità per chi desidera esplorare a piedi o in bici la suggestiva costa del lago d’Iseo. Questo collegamento non solo facilita l’accesso tra le due località, ma rafforza anche la connessione con il capoluogo pisognese, offrendo una via sicura e panoramica per la mobilità sostenibile. La nuova pista, realizzata in un contesto paesaggistico unico, permette ai suoi fruitori di godere di una vista mozzafiato sul lago, creando un’esperienza di grande impatto visivo e sensoriale. Per Pisogne, la ciclabile rappresenta un valore aggiunto in chiave turistica, un’infrastruttura destinata a promuovere la fruizione del territorio in modo rispettoso dell’ambiente e orientato al benessere fisico. Tuttavia, non sono mancate le critiche. Il gruppo di opposizione “Pisogne è” ha manifestato perplessità sul progetto, sostenendo che ci sarebbero aspetti della gestione e dell’opera che meritano attenzione. Seppur non siano state specificate in dettaglio le loro obiezioni, tali critiche sembrano sollevare questioni riguardanti la pianificazione o l’uso delle risorse. Nonostante le polemiche, l’inaugurazione ha comunque rappresentato un momento importante per la comunità. Il nuovo tratto di ciclabile contribuirà certamente a migliorare la qualità della vita locale, stimolando attività all’aria aperta e sostenendo il turismo lento, sempre più apprezzato da chi cerca luoghi autentici e immersi nella natura. Pisogne, con questo intervento, si conferma un punto di riferimento per chi desidera scoprire il lago d’Iseo in maniera sostenibile, regaland Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 5 giorni, 20 ore fa

    Pedalata nelle Langhe: Un Itinerario di Cicloturismo tra Vigneti e Borghi Storici Le Langhe piemontesi, con le loro colline dolci e i vigneti a perdita d’occhio, rappresentano una delle mete più affascinanti per gli amanti del cicloturismo. Questa terra, famosa per i suoi vini pregiati e la gastronomia ricca, offre un panorama unico da esplorare in bicicletta, con percorsi adatti a tutti, dai ciclisti esperti a chi cerca una pedalata più rilassante immersa nella natura. Pedalare nelle Langhe significa attraversare paesaggi che sembrano usciti da una cartolina: colline punteggiate da filari di viti, castelli arroccati e piccoli borghi medievali dove il tempo sembra essersi fermato. Partendo da Alba, capitale delle Langhe, è possibile scegliere diversi itinerari che permettono di esplorare al meglio questa regione patrimonio UNESCO. Itinerari tra i vigneti e i borghi storici Uno dei percorsi più amati è quello che si snoda tra Barolo, La Morra e Monforte d’Alba, culla dei celebri vini Barolo e Nebbiolo. Questo itinerario permette di immergersi nel cuore della produzione vinicola, con la possibilità di fermarsi in una delle tante cantine per una degustazione o semplicemente per ammirare le colline verdi che, in autunno, si tingono di rosso e oro. Proseguendo verso Neive e Barbaresco, si incontrano borghi pittoreschi che raccontano storie antiche, fatti di stradine acciottolate e antiche torri. Anche qui, il vino è protagonista, ma non manca l’occasione di assaggiare le specialità locali come il tartufo bianco d’Alba o i tajarin, pasta tipica della tradizione piemontese. Consigli pratici per i cicloturisti I percorsi nelle Langhe sono per lo più collinari, quindi è importante essere preparati a qualche salita. Tuttavia, la bellezza dei panorami e la tranquillità delle strade ripagano ogni sforzo. Per chi preferisce una pedalata più rilassata, sono disponibili anche itinerari più semplici o possibilità di noleggiare biciclette elettriche, ideali per chi vuole godersi il paesaggio senza faticare troppo. Un altro aspetto da non sottovalutare è la scelta del periodo: la primavera e l’autunno sono le stagioni migliori per una pedalata nelle Langhe, con temperature miti e paesaggi mozzafiato. In particolare, durante la vendemmia o il periodo del tartufo, i borghi si animano con fiere e feste che rendono l’esperienza ancora più autentica. Un viaggio tra natura, storia e sapori Le Langhe non sono solo un luogo per ammirare la natura e fare sport, ma anche un territorio ricco di storia e cultura. Ogni borgo ha una storia da raccontare, ogni strada una vista da regalare. E dopo una giornata in bicicletta, non c’è niente di meglio che concludere con una cena in una delle tante osterie locali, dove i sapori della tradizione piemontese si uniscono alla qualità delle materie prime. In conclusione, la pedalata nelle Langhe è un’esperienza che unisce sport, cultura e gastronomia, offrendo a ogni cicloturista la possibilità di scoprire una delle regioni più affascinanti d’Italia. Una vacanza attiva, ma anche un viaggio nel gusto e nelle tradizioni, dove la bicicletta diventa il mezzo pe Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 6 giorni, 20 ore fa

    Ciclovia del Fiume Ticino: Un Viaggio Incantevole in Bicicletta tra Natura e Tradizioni Se sogni di esplorare paesaggi mozzafiato pedalando in armonia con la natura, la Ciclovia del Fiume Ticino è l’avventura che fa per te. Questo itinerario, che si snoda lungo le sponde del fiume Ticino, è molto più di un percorso cicloturistico: è un’esperienza coinvolgente che ti porta nel cuore del Cantone Ticino, tra montagne maestose, verdi vallate e borghi storici, facendoti scoprire l’anima autentica di questa meravigliosa regione svizzera. La Ciclovia del Fiume Ticino si estende per circa 90 chilometri, ma il suo vero valore non si misura in numeri. Ogni chilometro è un’occasione per immergersi in un panorama sempre diverso: dalle imponenti cime alpine che vegliano su Airolo, fino alle dolci rive del Lago Maggiore nei pressi di Locarno. Seguire il corso del fiume significa lasciarsi trasportare dal ritmo della natura, tra boschi rigogliosi, vigneti e placide pianure. Immagina di pedalare all’ombra di alberi secolari, con il fruscio dell’acqua che ti accompagna. Qui, il viaggio non è una corsa, ma una lenta scoperta: ogni curva del sentiero può riservare una sorpresa, una vista spettacolare, un angolo di tranquillità perfetto per fermarsi a contemplare il paesaggio. Uno dei grandi tesori di questo percorso è la biodiversità che lo caratterizza. Lungo il fiume si aprono oasi naturali dove la vita scorre indisturbata. Pedalando lungo la ciclovia, ti ritroverai a attraversare la Riserva della Foce del Ticino, un vero paradiso per gli amanti della natura. Qui, tra boschi e specchi d’acqua, potrai osservare uccelli migratori che si riposano nelle acque calme del fiume, mentre il profumo della vegetazione ti accompagna. Ogni sosta in queste aree protette è un’occasione per respirare a pieni polmoni e riconnettersi con la natura, in un ambiente incontaminato che sembra appartenere a un’altra epoca. La Ciclovia del Fiume Ticino non è solo natura: è anche un percorso nella storia e nella cultura del Cantone Ticino. Mentre pedali, puoi fare una deviazione verso i celebri Castelli di Bellinzona, tre imponenti fortezze medievali che sorvegliano la città dall’alto. Passeggiare tra le loro mura ti farà sentire come un viaggiatore del passato, che attraversa secoli di storia in un solo colpo d’occhio. Lungo il percorso, piccoli borghi storici e chiese romaniche ti invitano a fermarti e scoprire un po’ di più delle tradizioni locali. Ogni villaggio ha una storia da raccontare, ogni pietra conserva un frammento di un passato lontano. Una delle gioie del cicloturismo è poter gustare la cucina locale, e il Ticino sa come deliziare i viaggiatori affamati. Lungo la ciclovia troverai i tipici grotti, piccole taverne immerse nel verde, dove puoi assaporare i sapori autentici della cucina ticinese. Immagina di sederti all’ombra di un castagno e gustare un piatto di polenta accompagnata da brasato, formaggi d’alpeggio o la tradizionale luganiga, il tutto innaffiato da un bicchiere di Merlot locale. Qui, il tempo rallenta, e ogni boccone è un invito a godersi il momento, ci Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana fa

    Conclusi i lavori sul ponte di San Donato a Bologna: nuove corsie ciclabili per una mobilità più sicura A Bologna si sono conclusi i lavori di riqualificazione del ponte di San Donato, partiti lo scorso 10 luglio. L’intervento ha avuto l’obiettivo di migliorare la viabilità e aumentare la sicurezza, offrendo spazi più ampi e confortevoli per tutti gli utenti della strada. Uno dei principali risultati è stata la creazione di una pista ciclabile bidirezionale, che rappresenta un passo importante verso una città più attenta alla mobilità sostenibile. La nuova pista ciclabile, larga 2,5 metri e rialzata rispetto alla carreggiata, si estende lungo i 400 metri del ponte e si distingue per il suo caratteristico colore rosso. Questo percorso, progettato per garantire maggiore sicurezza ai ciclisti, dà continuità alle piste ciclabili di via San Donato, collegando i viali cittadini fino al confine con il comune di Granarolo. Il ponte di San Donato, con questa rimodulazione, ha visto anche un’ottimizzazione delle corsie per il traffico automobilistico, integrando spazi meglio distribuiti per garantire un flusso più ordinato e sicuro. Il progetto risponde all’esigenza di una città in continua evoluzione, che punta a migliorare la qualità della vita e a incentivare forme di mobilità ecologica. La realizzazione della pista ciclabile sul ponte rappresenta un segnale importante per promuovere l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano, riducendo il traffico e l’inquinam Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 1 giorno fa

    Multa da 10mila euro per una bici elettrica modificata Ad Aquileia, in località Beligna, un uomo di 32 anni è stato sorpreso dai carabinieri mentre sfrecciava a 60 km/h su una pista ciclabile con una bicicletta elettrica modificata. Il mezzo, equipaggiato con un motore elettrico potenziato, è stato immediatamente sequestrato, e al ciclista è stata inflitta una multa di ben 10.000 euro.L’uomo, evidentemente ignaro delle conseguenze legali delle modifiche apportate al proprio veicolo, stava percorrendo la ciclabile a una velocità ben oltre i limiti consentiti. Le biciclette elettriche, infatti, devono rispettare precise normative che ne regolano la potenza del motore e la velocità massima, fissata a 25 km/h per essere considerate legalmente biciclette. Superare questa soglia, sia in velocità che in potenza, trasforma il mezzo in un ciclomotore, soggetto a normative molto più restrittive, tra cui la necessità di immatricolazione, assicurazione e l’obbligo di utilizzo del casco. La vicenda solleva un problema cruciale riguardante la sicurezza sulle piste ciclabili. Queste sono progettate per un uso sicuro da parte di biciclette e pedoni, e velocità elevate come quella raggiunta dal ciclista in questione rappresentano un pericolo non solo per chi guida, ma anche per gli altri utenti della strada.Le autorità locali, preoccupate per l’aumento di casi di biciclette elettriche modificate, stanno intensificando i controlli per garantire il rispetto delle normative e la sicurezza di tutti. Questo episodio sottolinea quanto sia importante che i ciclisti siano consapevoli delle leggi e delle implicazioni delle modifiche ai loro veicoli. Oltre alla multa di 10.000 euro, l’uomo ha subito il sequestro della bicicletta, che verrà probabilmente confiscata definitivamente. Il veicolo, modificato in modo tale da farlo rientrare nella categoria dei ciclomotori, non rispettava infatti le normative in vigore, privando il ciclista della protezione legale garantita ai possessori di biciclette regolari. Le autorità ricordano che alterare le caratteristiche tecniche di una bicicletta elettrica può avere gravi conseguenze legali e penali, oltre a rappresentare un rischio significativo per la sicurezza pubblica. Questo caso serve come monito per tutti coloro che desiderano potenzia Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 2 giorni fa

    Ciclovia VenTo, arriva l’asfalto. Sono ufficialmente iniziati i lavori per l’asfaltatura di un tratto della ciclovia VenTo, il grande progetto che prevede la realizzazione di un percorso ciclabile lungo il Po, collegando Venezia e Torino. I primi interventi hanno preso il via tra Valenza e Trino, un segmento di 45 chilometri che vedrà un significativo miglioramento grazie a un nuovo fondo stradale asfaltato, rendendo il tragitto accessibile a una più ampia gamma di utenti. Il progetto VenTo: una ciclovia per tutti Il progetto VenTo, acronimo di Venezia-Torino, prevede la costruzione di una ciclovia di circa 680 chilometri, che correrà lungo il fiume Po attraversando quattro regioni (Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto). Questo percorso non solo sarà un importante collegamento ciclabile interregionale, ma anche un volano per il turismo sostenibile e la valorizzazione del territorio fluviale. Con l’asfaltatura del tratto Valenza-Trino, si compie un passo significativo verso la realizzazione di una delle più ambiziose ciclovie italiane. L’asfaltatura del tratto tra Valenza e Trino è coordinata dall’Aipo (Agenzia Interregionale per il fiume Po), che si sta occupando dei lavori necessari per completare il lotto di 45 chilometri. Il costo complessivo di questa fase supera i 5 milioni di euro, finanziati attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), strumento chiave per accelerare la realizzazione di opere strategiche sul territorio nazionale. Oltre ai benefici legati alla mobilità sostenibile, la ciclovia VenTo rappresenta una grande opportunità per lo sviluppo economico delle aree attraversate. Il percorso ciclabile, infatti, permetterà di attrarre turisti, incentivando il turismo lento e rispettoso dell’ambiente. Lungo il tragitto, ciclisti e visitatori potranno scoprire borghi storici, aree naturali protette e luoghi di interesse culturale che, grazie alla n Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 2 giorni fa

    Pedalando dalla Valle d'Aosta al Colle del Gran San Bernardo: un viaggio tra storia e natura Il percorso cicloturistico da Aosta al Colle del Gran San Bernardo è una delle esperienze più affascinanti per gli amanti della bicicletta, dove si fondono la bellezza del paesaggio alpino e la ricchezza storica dei borghi valdostani. Questo itinerario, che segue antiche vie di comunicazione, offre una pedalata impegnativa ma ricca di soddisfazioni, perfetta per chi desidera immergersi in un ambiente autentico e poco battuto dal turismo di massa. Partendo dalla città di Aosta, antica colonia romana, la salita comincia dolcemente lungo la strada statale 27. Dopo alcuni chilometri, si incontra il pittoresco borgo di Gignod, riconoscibile dalla sua chiesa con il caratteristico portale gotico. Questo piccolo paese offre una prima sosta panoramica, con vedute che iniziano a svelare le maestose montagne circostanti. Gignod è il luogo perfetto per una breve pausa, ammirando le testimonianze architettoniche e immergendosi nell’atmosfera tranquilla di un villaggio di montagna. Proseguendo la salita, la strada si snoda tra tornanti che offrono scorci sempre più suggestivi fino a raggiungere Étroubles, uno dei borghi medievali meglio conservati della Valle d’Aosta. Étroubles è noto per il suo museo a cielo aperto, che arricchisce le vie del paese con opere d’arte contemporanea. Pedalare tra le strette strade lastricate, circondate da edifici in pietra e legno, trasporta i ciclisti in un’epoca lontana, quando i pellegrini percorrevano la Via Francigena diretti verso Roma. È una sosta imperdibile per chi ama l’arte e la storia. Salendo ancora, a pochi chilometri dal confine con la Svizzera, si attraversa Saint-Oyen, un piccolo borgo dove le case in tipico stile valdostano si integrano perfettamente con il paesaggio montano. Qui si trovano due edifici di grande interesse storico e religioso: la casa ospitaliera dei canonici del Gran San Bernardo e il monastero Regina Pacis. Questi luoghi raccontano la lunga tradizione di accoglienza e assistenza ai viaggiatori, che ancora oggi riecheggia lungo le vie del borgo. L’ultima tappa italiana prima di affrontare l’ascesa finale è Saint-Rhémy-en-Bosses, celebre per il suo prosciutto crudo DOP, il “Vallée d’Aoste Jambon de Bosses”. Questo piccolo paese offre l’occasione di ricaricare le energie con prodotti locali d’eccellenza prima di affrontare gli ultimi chilometri di salita. È anche possibile visitare uno dei produttori locali di prosciutto, scoprendo i segreti di questa prelibatezza che porta con sé i sapori e i profumi della montagna. Superato Saint-Rhémy, il percorso si fa più impegnativo: la strada si restringe e comincia a inerpicarsi verso il Colle del Gran San Bernardo, uno dei più antichi valichi alpini, attraversato nei secoli da Celti, Romani e pellegrini medievali. Qui, ogni curva regala panorami mozzafiato, e la sensazione di essere immersi in un paesaggio senza tempo si fa sempre più intensa. Prima di raggiungere il passo, un bivio sulla destra porta alla strada che, in circa 10 chilometri, conduce al valico vero e proprio. Questo è un tratto iconico per i cicloturisti, dove la storia si intreccia con la bellezza naturale delle Alpi. Arrivati al passo, si entra per pochi metri in territorio svizzero, dove si trova il celebre ospizio del Gran San Bernardo. Fondato nel Medioevo per dare rifugio ai viaggiatori e ai pellegrini, l’ospizio è anche famoso per aver allevato i cani San Bernardo, noti per i loro soccorsi in alta montagna. Questo luogo carico di storia segna la fine della salita e rappresenta il culmine di un viaggio straordinario, sia dal punto di vista sportivo che culturale. Il percorso da Aosta al Colle del Gran San Bernardo è una sfida che premia chi la affronta con paesaggi straordinari, borghi ricchi di fascino e una profonda immersione nella storia millenaria della Valle d’Aosta. Un’avventura perfetta per chi ama unire la passione per la b Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 3 giorni fa

    Piacenza: al via i lavori per la nuova pista ciclabile tra Mucinasso e il centro città Il Comune di Piacenza ha ufficialmente affidato alla società I.C.G. Srl di Curtatone (Mantova) la realizzazione del primo stralcio della nuova pista ciclabile che collegherà la frazione di Mucinasso con il centro abitato di Piacenza, lungo la strada provinciale 6. Questo progetto, suddiviso in cinque fasi funzionali, rappresenta un intervento significativo per migliorare la mobilità sostenibile nel territorio piacentino. La nuova pista ciclabile avrà un ruolo cruciale nel potenziare la sicurezza stradale per i ciclisti e favorire l’uso di mezzi di trasporto ecologici. L’obiettivo è incentivare gli spostamenti in bicicletta, contribuendo così a ridurre il traffico veicolare e le emissioni inquinanti. La scelta di sviluppare questo collegamento lungo una delle principali arterie di collegamento tra Mucinasso e Piacenza è frutto di una pianificazione volta a migliorare l’accessibilità e la qualità della vita dei residenti. La società I.C.G. Srl, già nota per la sua competenza nella realizzazione di infrastrutture di questo tipo, garantirà l’adeguato avanzamento dei lavori, rispettando i tempi previsti e i più alti standard qualitativi. Questo progetto, oltre a rappresentare un’importante novità per gli abitanti della frazione e del capoluogo, si inserisce nelle politiche comunali di sviluppo sostenibile e di promozione della mobilità alternativa. Il completamento del primo stralcio sarà solo l’inizio di un’opera strategica che, una volta conclusa, collegherà in maniera sicura e funzionale Mucinasso al cuore di Piacenza, offrendo ai cittad Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 3 giorni fa

    Bike to Work IPA Marca Trevigiana: al via la seconda edizione il 21 ottobre Il 21 ottobre 2024 prenderà il via la seconda edizione dell’iniziativa “Bike to Work” promossa dall’Intesa Programmatica d’Area (IPA) Marca Trevigiana. L’obiettivo è ambizioso: ridurre il traffico urbano e incentivare uno stile di vita più sano attraverso l’uso di mezzi di trasporto sostenibili come biciclette, monopattini o semplicemente camminando. Il progetto punta, inoltre, a sostenere le attività economiche locali attraverso incentivi economici a favore dei lavoratori che scelgono una mobilità “slow” per raggiungere il luogo di lavoro. I comuni partecipanti La rete di comuni coinvolti nell’iniziativa si estende su un territorio densamente popolato, con circa 300.000 abitanti. I 18 comuni aderenti, che fanno parte del progetto “La Grande Treviso – Next Generation City”, sono: Treviso, Breda di Piave, Carbonera, Casale sul Sile, Casier, Mogliano Veneto, Monastier di Treviso, Morgano, Paese, Ponzano Veneto, Povegliano, Preganziol, Quinto di Treviso, Roncade, San Biagio di Callalta, Silea, Spresiano e Villorba. Incentivi economici attraverso i buoni spesa Anche quest’anno, i comuni aderenti hanno stanziato un fondo dedicato all’erogazione di buoni spesa per i cittadini residenti che partecipano all’iniziativa. Il sistema è basato su un meccanismo di accumulo di punti, proporzionale agli spostamenti sostenibili effettuati. Questi punti danno diritto a buoni spesa da utilizzare presso le attività commerciali locali aderenti al progetto. Ogni quattro mesi viene effettuato il calcolo dei punti validi accumulati e, per ogni 1.143 punti, viene emesso un buono spesa del valore di 10 euro. Gli spostamenti registrati attraverso l’app contribuiscono anche a monitorare il risparmio complessivo di emissioni di CO2. Come partecipare La partecipazione al Bike to Work IPA Marca Trevigiana è semplice, ma richiede alcuni passaggi chiave: 1. Essere un cittadino residente in uno dei 18 comuni aderenti. 2. Lavorare in una sede che può anche essere al di fuori dei comuni promotori. 3. Scaricare l’app “Eco Attivi” (disponibile per Android e iOS). 4. Registrare i propri dati personali, la residenza e il luogo di lavoro nell’app. 5. Attivare il tracciamento degli spostamenti nella sezione “Bike to Work” dell’app e iniziare a registrare i tragitti casa-lavoro. I partecipanti potranno accumulare punti utilizzando mezzi di trasporto sostenibili come biciclette (anche elettriche), monopattini (anche elettrici) o camminando. Le novità per l’edizione 2024/2025 Rispetto alla prima edizione, la nuova edizione introduce alcune novità interessanti. Ogni chilometro risparmiato rispetto all’utilizzo dell’auto viene convertito in 20 punti (0,175€). Il numero massimo di punti accumulabili in un giorno è di 200, corrispondenti a un risparmio di 10 km di tragitto in auto, mentre il massimo annuale raggiungibile è di 40.000 punti, pari a 350€. Un’opportunità per tutti Bike to Work IPA Marca Trevigiana non è solo un’iniziativa per promuovere uno stile di vita più attivo, ma anche una forma concreta di sostegno all’economia locale. Le realtà commerciali del territorio, infatti, possono sempre aderire all’iniziativa, accettando i buoni spesa che i lavoratori potranno spendere nei loro esercizi. L’iniziativa non solo contribuisce a ridurre il traffico e le emissioni di CO2, ma rappresenta un esempio virtuoso di sinergia tra pubbliche amministrazioni, cittadini e attività economiche locali, in un’ottica di sviluppo soste Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 4 giorni fa

    Presentato il Progetto della Ciclabile Trento-Aldeno: Un Nuovo Collegamento per la Mobilità Sostenibile Nella giornata di sabato è stato presentato il progetto della nuova ciclabile che collegherà Trento e Aldeno, un’iniziativa che rappresenta un importante passo avanti nel piano di mobilità sostenibile della provincia autonoma di Trento. Il progetto, discusso anche nei giorni precedenti in piazza Dante dalla sindaca di Aldeno Alida Cramerotti e dal presidente della provincia Maurizio Fugatti, coinvolge vari attori istituzionali, tra cui i dirigenti Carlo Benigni, responsabile del Servizio opere stradali e ferroviarie di Apop, e Giancarlo Anderle, dell’Unità di missione per le Opere stradali minori. Tra le soluzioni progettuali discusse, spicca la possibilità di far passare la ciclabile lungo la strada provinciale SP21, nota come “via” della Gotarda. Questa strada potrebbe essere declassata per lasciare spazio a ciclisti e pedoni, in un’ottica di riorganizzazione delle infrastrutture a favore della mobilità dolce. Un’altra ipotesi prevede l’integrazione del nuovo ponte sopra l’autostrada A22 a Mattarello, progetto guidato dall’Autostrada del Brennero, che potrebbe diventare parte integrante del tracciato ciclabile. Inoltre, è stata considerata la costruzione di un sottopasso alla SP21, garantendo così maggiore sicurezza e continuità del percorso. Il costo stimato per la realizzazione della ciclabile ammonta a circa 3 milioni di euro, e il progetto è già stato inserito nel prossimo aggiornamento del Documento di programmazione delle opere provinciali (DOPI). Questo nuovo collegamento rappresenta un tassello fondamentale del piano “mobilità dolce” promosso dalla provincia di Trento, con l’obiettivo di incentivare l’uso della bicicletta e dei mezzi sostenibili, migliorando la qualità della vita e riducendo l’impatto ambientale. La ciclabile Trento-Aldeno non è solo una via di collegamento, ma parte di una visione più ampia che vede la provincia impegnata nel migliorare le infrastrutture dedicate a ciclisti e pedoni, promuovendo uno stile di vita più sano e una mobilità alternativa all’auto privata. Con questo progetto, Trento conferma il suo impegno verso una transizione ecologica e sostenibile, puntando su soluzioni innovative che Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 4 giorni fa

    Silvano Janes: Addio al Pioniere della Mountain Bike Italiana Il ciclismo italiano perde una delle sue figure più rappresentative con la tragica scomparsa di Silvano Janes, ex ciclista professionista trentino di 69 anni, venuto a mancare durante il Campionato Europeo Gravel amatori. La gara, tenutasi domenica 13 ottobre sull’Altopiano di Asiago, nel Vicentino, ha visto Janes accusare un malore fatale dopo appena tre chilometri di percorso. L’infarto improvviso che lo ha colpito non gli ha lasciato scampo, nonostante il pronto intervento del personale medico. I tentativi di rianimazione sono durati ben 35 minuti, ma purtroppo ogni sforzo si è rivelato vano. Silvano Janes non era solo un appassionato del ciclismo, ma uno dei pionieri della mountain bike in Italia, distinguendosi per una carriera straordinaria nel panorama dei cicloamatori. Le sue imprese sportive erano state coronate da numerosi titoli, con ben dieci Mondiali vinti tra strada e mountain bike, l’ultimo dei quali conquistato ad Andorra appena a fine agosto. Oltre ai successi mondiali, Janes aveva collezionato cinque titoli europei e quaranta titoli italiani, a testimonianza di una carriera longeva e brillante, segnata da una passione sconfinata per la bicicletta. Il ciclista trentino apparteneva alla categoria 65-69 anni, ma la sua energia e dedizione lo avevano reso un punto di riferimento per le nuove generazioni di sportivi. Innumerevoli sono state le sue vittorie nelle competizioni amatoriali, che lo avevano reso un’icona anche oltre i confini nazionali. Janes, nel corso della sua lunga carriera, aveva avuto modo di allenarsi e gareggiare al fianco di grandi campioni del ciclismo italiano, tra cui Francesco Moser e Gilberto Simoni, rafforzando il legame tra il ciclismo professionistico e quello amatoriale. La sua morte lascia un grande vuoto nel mondo del ciclismo e tra tutti coloro che hanno avuto l’onore di conoscerlo e condividere con lui la passione per questo sport. Silvano Janes rappresentava non solo un atleta vincente, ma un simbolo di determinazione e amore per la bicicletta, valori che continueranno a ispirare chiunque si avvicini a questa disciplina. La comunità ciclistica e sportiva in generale si stringe attorno alla famiglia e agli amici di Janes in questo momento di dolore, ri Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 5 giorni fa

    Pedalare alla scoperta di Vilnius: Un'esperienza cicloturistica tra storia e natura Vilnius, la capitale della Lituania, è una città ricca di storia, cultura e paesaggi mozzafiato. Negli ultimi anni, si è anche affermata come una destinazione perfetta per gli amanti del cicloturismo. Esplorare Vilnius in bicicletta offre la possibilità di scoprire la sua anima autentica, muovendosi agilmente tra vicoli storici, spazi verdi e moderne infrastrutture ciclabili. In questo articolo, vi porterò alla scoperta di come godere al meglio di Vilnius su due ruote. Iniziare un itinerario cicloturistico dal centro storico di Vilnius è un ottimo modo per entrare in contatto con il cuore pulsante della città. Le stradine strette e tortuose del centro portano il ciclista alla scoperta di chiese gotiche, barocche e rinascimentali, come la famosa Cattedrale di Vilnius o la Chiesa di Sant’Anna. Non può mancare una sosta alla Torre di Gediminas, da dove è possibile ammirare una vista panoramica sulla città e sui suoi dintorni. Vilnius è anche una città multiculturale e cosmopolita: pedalando si attraversano quartieri come Uzupis, una sorta di “repubblica indipendente” degli artisti, ricca di murales, sculture e piccole gallerie d’arte. Questo quartiere, spesso paragonato a Montmartre, è un luogo che ispira creatività ed è perfetto per chi desidera scoprire l’aspetto più alternativo della città. La natura a portata di pedale Uno dei grandi vantaggi di pedalare a Vilnius è la sua vicinanza alla natura. La città è circondata da vaste aree verdi che offrono percorsi ideali per i cicloturisti. Il Parco Regionale di Pavilniai, situato a pochi chilometri dal centro, è un luogo imperdibile per chi ama la natura. Qui, è possibile pedalare lungo sentieri circondati da foreste, colline e fiumi, immergendosi in un ambiente sereno e rilassante. Un altro percorso consigliato è quello lungo il fiume Neris, che attraversa la città. Lungo le sue rive, una pista ciclabile ben curata consente di pedalare in tranquillità, con splendide vedute del fiume e della città che si affaccia su di esso. Il percorso prosegue verso la campagna lituana, offrendo al cicloturista la Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 6 giorni fa

    Percorso cicloturistico da Melfi a Venosa: un viaggio tra natura e storia Se sei un appassionato di cicloturismo e ami scoprire nuovi itinerari immersi nella natura, il percorso da Melfi a Venosa è un’ottima scelta. Situato in Basilicata, questo tragitto ti permette di pedalare tra paesaggi mozzafiato e di scoprire borghi ricchi di storia e cultura. Si tratta di un itinerario di media difficoltà, adatto sia a ciclisti esperti che a chi vuole vivere un’avventura tra i dolci pendii della zona. Partenza da Melfi: alla scoperta del castello normanno Il percorso inizia a Melfi, cittadina famosa per il suo maestoso castello normanno, uno dei meglio conservati d’Italia. Prima di partire, vale la pena visitare questa fortezza storica, che domina il panorama della città e offre uno scorcio affascinante sulla storia medievale della regione. Da qui, si parte in sella alla propria bicicletta, pronti a immergersi nelle bellezze naturali e storiche che questo itinerario ha da offrire. La campagna lucana: tra vigneti e campi di grano Lasciando Melfi, il paesaggio si apre su distese di vigneti e campi di grano che caratterizzano l’area del Vulture. La strada si snoda attraverso dolci colline, con leggeri saliscendi che non risultano mai troppo impegnativi. Il territorio è famoso per la produzione del vino Aglianico del Vulture, un’eccellenza della Basilicata. Se sei un amante del buon vino, lungo il tragitto puoi fermarti in una delle numerose cantine per una degustazione o semplicemente per ammirare i filari di vite che si perdono all’orizzonte. Arrivo a Venosa: la città di Orazio Dopo circa 35 km, raggiungerai Venosa, una delle città più affascinanti della Basilicata, nonché patria del celebre poeta latino Orazio. Qui, la storia si respira ad ogni angolo: puoi visitare gli scavi archeologici romani, con l’anfiteatro e le terme, oppure l’Incompiuta, una basilica che rappresenta un mistero architettonico irrisolto. Venosa è anche una città ricca di tradizioni enogastronomiche, per cui non perdere l’occasione di assaggiare i prodotti l Continua a leggere

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