
Pedalando tra le vette: un viaggio in bicicletta sulle Dolomiti
DOLOMITI – Le ruote scorrono leggere sull’asfalto, il silenzio è rotto solo dal respiro costante e dai suoni della montagna. Pedalare tra le Dolomiti non è soltanto sport: è un’esperienza sensoriale completa, un’immersione nella natura più pura, tra pascoli, tornanti epici e paesaggi che sembrano usciti da una cartolina.
Il percorso che proponiamo parte da Cortina d’Ampezzo, regina delle Dolomiti, e attraversa alcuni dei passi più iconici dell’arco alpino. Un anello impegnativo ma appagante, lungo circa 75 chilometri, con un dislivello positivo di oltre 2.000 metri, che tocca tre dei valichi più noti: Passo Falzarego, Passo Valparola e Passo Campolongo.
La partenza: Cortina e il Falzarego
La giornata inizia presto, con le prime luci del sole che accendono di rosa le vette delle Tofane. Uscendo da Cortina, si comincia a salire verso il Passo Falzarego (2.105 m). I tornanti sono regolari, mai troppo duri, e permettono di trovare un buon ritmo. Il panorama si apre via via, regalando scorci spettacolari sui boschi e le cime che dominano la valle.
Valparola: la terrazza sulle Dolomiti
Dal Falzarego si prosegue verso il vicino Passo Valparola (2.168 m), uno dei punti più panoramici del percorso. Qui lo sguardo spazia sulle cime del Gruppo del Sella, del Lagazuoi e oltre. Un luogo perfetto per una breve sosta, magari con una foto davanti al rifugio e al piccolo lago alpino.
Discesa in Val Badia e risalita al Campolongo
La lunga discesa verso La Villa, nel cuore della Val Badia, è pura adrenalina: curve ampie, asfalto impeccabile e profumo di pini. Ma non bisogna rilassarsi troppo, perché dopo pochi chilometri inizia la risalita verso il Passo Campolongo (1.875 m), un classico del Sellaronda e del Giro d’Italia.
Questa salita, seppur meno impegnativa delle precedenti, richiede energie residue e concentrazione. La ricompensa? Una vista mozzafiato e una meritata discesa finale verso Arabba, da dove si può rientrare verso Cortina (eventualmente con un transfer, per chi preferisce evitare l’ultima salita del Falzarego in senso inverso).
Un viaggio tra fatica e bellezza
Questo itinerario non è per tutti: servono allenamento, abbigliamento tecnico e una buona dose di determinazione. Ma la bellezza dei luoghi, la qualità delle strade e l’atmosfera unica delle Dolomiti ripagano ogni goccia di sudore.
Pedalare qui significa vivere la montagna in modo autentico, respirare a pieni polmoni e riscoprire un contatto profondo con se stessi. E alla fine della giornata, magari davanti a un piatto di canederli fumanti o un bicchiere di Lagrein, si capisce davvero cosa rende le Dolomiti uno dei luoghi più affascinanti del mondo per ogni ciclista.