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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 3 giorni fa
Isola Vicentina pedala verso il futuro: inaugurato un nuovo tratto dell’Asse ciclopedonale Vicenza-Schio
Un nastro tagliato, qualche pedalata simbolica, e un altro pezzo di futuro che prende forma lungo il torrente Orolo. È stato inaugurato oggi a Isola Vicentina un nuovo tratto della pista ciclopedonale dell’Asse relazionale 36 Vicenza-Schio: un’opera che non si limita a collegare punti sulla mappa, ma che costruisce visioni, idee di territorio e stili di vita più sostenibili.Il nuovo percorso, che unisce il ponte di San Rocco al cuore del paese, nasce per essere attraversato con lentezza. È pensato per chi sceglie la bicicletta come mezzo quotidiano, per chi cammina per piacere, per chi crede che il turismo possa essere dolce ma non per questo meno ambizioso. L’opera, dal costo complessivo di 620.000 euro, è stata resa possibile grazie al cofinanziamento della Provincia, che continua a puntare sulla mobilità verde come leva di sviluppo locale.Non si tratta solo di una pista: è un filo sottile che cuce insieme paesaggi, comunità e opportunità. Il torrente Orolo accompagna il tracciato, aggiungendo al percorso un respiro naturale che invita a rallentare, a guardarsi attorno, a scoprire il territorio con occhi nuovi.“Questa inaugurazione rappresenta molto più di un’infrastruttura – ha commentato un amministratore locale –. È un passo avanti verso una provincia più connessa, più vivibile, più attenta al benessere dei suoi cittadini e alla valorizzazione delle sue bellezze.”Il tratto appena aperto si inserisce in una rete ciclopedonale in continua espansione, capace di generare un impatto positivo sia dal punto di vista ambientale che economico. Il cicloturismo, d’altronde, non è più una nicchia: è un fenomeno in crescita che parla il linguaggio della sostenibilità, della qualità, dell’esperienza.Oggi Isola Vicentina non ha solo festeggiato un’inaugurazione. Ha messo in strada un’idea diversa di mobilità e, con essa, una promessa: quell Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 4 giorni fa
Tra colline, castelli e laghi: pedalando nel cuore del Canavese
C’è un angolo di Piemonte che sembra pensato su misura per chi ama viaggiare lentamente, in sella a una bicicletta: il Canavese. Situato a nord di Torino, questo territorio affascinante è un mosaico di paesaggi che alternano dolci colline, borghi medioevali, vigneti ordinati e specchi d’acqua limpida. Un viaggio in bici qui è più di una semplice escursione: è un’esperienza che coinvolge tutti i sensi. Partenza da Ivrea, la città dell’innovazione e delle pietre antiche Il nostro itinerario comincia da Ivrea, città patrimonio UNESCO, nota per il suo passato industriale legato alla Olivetti, ma anche per il suo centro storico suggestivo affacciato sulla Dora Baltea. Prima di montare in sella, vale la pena perdersi tra le viuzze lastricate e ammirare il castello a pianta quadrata con le sue torri rosse. Pedalando verso nord, si lascia la città alle spalle per entrare nella natura del Parco dei Cinque Laghi, un susseguirsi di specchi d’acqua come il Lago Sirio e il Lago di San Michele, circondati da boschi di castagni e silenzi profondi. Qui il ritmo rallenta naturalmente, e le soste sono d’obbligo per respirare a pieni polmoni e magari fare un tuffo nei mesi estivi. Borghi da cartolina e colline moreniche Il Canavese è anche terra di borghi che sembrano usciti da una fiaba. Nomaglio, Settimo Vittone, Vistrorio: piccoli centri dove il tempo sembra essersi fermato, con case in pietra, fontane antiche e chiesette romaniche che emergono tra i tetti. Le colline moreniche dell’Anfiteatro di Ivrea offrono uno scenario unico, modellato dai ghiacciai millenni fa e oggi ideale per chi ama il gravel o la mountain bike. Uno dei tratti più suggestivi è quello che porta a Agliè, con la sua residenza sabauda circondata da un grande parco. Il castello, che fu dimora estiva dei Savoia, è visitabile e regala una pausa culturale perfetta tra una pedalata e l’altra. Sapori locali e accoglienza autentica Ogni tappa è anche un’occasione per assaporare la gastronomia locale. Nei rifugi, nelle trattorie e negli agriturismi che punteggiano il territorio, è possibile gustare piatti tipici come la bagna cauda, la carne cruda all’albese e i formaggi d’alpeggio. E non mancano i vini, come l’Erbaluce di Caluso, bianco fresco e profumato che nasce proprio in queste terre. Un viaggio a misura d’uomo (e di bici) Che si tratti di un’escursione giornaliera o di un itinerario di più giorni, il Canavese si rivela una destinazione perfetta per chi cerca natura, cultura e autenticità. Le strade poco trafficate, i percorsi segnalati e la crescente presenza di strutture bike friendly rendono il viaggio accessibile anche ai cicloturisti meno esperti.In sella, il Canavese si scopre lentamente, un chilometro alla volta. Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 5 giorni fa
Vimercate svolta verso il verde: nuova pista ciclabile, alberi e parcheggio nel piano da 710mila euro
Una nuova idea di città prende forma a Vimercate, nel cuore della Brianza. La giunta comunale, guidata dal sindaco Francesco Cereda, ha approvato un ambizioso progetto di riqualificazione urbana dal valore complessivo di 710mila euro, puntando dritto verso la sostenibilità ambientale. La delibera è stata adottata nella seduta di mercoledì 23 aprile e segna la candidatura ufficiale del Comune al bando “Strade Verdi” di Regione Lombardia, che mette sul piatto dieci milioni di euro per sostenere interventi di mobilità dolce e rigenerazione urbana. Il progetto prevede la realizzazione di una nuova pista ciclopedonale, la riqualificazione dell’ingresso del cimitero cittadino con un ampliamento dell’area verde e la creazione di un nuovo parcheggio. Un intervento integrato, pensato per migliorare la qualità della vita dei residenti e rendere più accessibili e fruibili gli spazi urbani, puntando al tempo stesso sulla riduzione dell’impatto ambientale. A sostenere il piano sarà in larga parte il cofinanziamento regionale, che coprirà 500mila euro del totale. Il restante importo sarà a carico del Comune. “È un investimento importante — commenta il sindaco Cereda — che testimonia la nostra volontà di trasformare Vimercate in una città più a misura di persona, più verde e con una mobilità sempre più sostenibile”. La nuova pista ciclopedonale rappresenta il cuore del progetto: un’infrastruttura che collegherà punti strategici del territorio, incentivando gli spostamenti in bicicletta o a piedi, in linea con le esigenze di una cittadinanza sempre più attenta al benessere e all’ambiente. Accanto a essa, il nuovo parcheggio offrirà una risposta concreta alle necessità logistiche, mentre l’area verde contribuirà a migliorare l’aspetto e la vivibilità di una zona spesso trascurata. Vimercate si inserisce così nel solco di un cambiamento più ampio che coinvolge molte realtà lombarde e italiane, dove le politiche urbane stanno sempre più orientandosi verso una visione ecologica e sostenibile. Un segnale forte, che dimostra come anche i centri di medie dimensio Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 5 giorni fa
L’Italia pedala verso il futuro: mobilità dolce e sostenibile al centro dei progetti locali
In un’Italia che guarda al futuro con occhi più verdi e ruote più leggere, il successo dell’iniziativa “Bici in Comune” segna un importante passo avanti nella diffusione della mobilità sostenibile. Promossa dal Ministro per lo Sport e i Giovani, con il supporto del Dipartimento per lo Sport, di Sport e Salute e dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), l’iniziativa ha raccolto l’adesione di oltre un quarto dei Comuni italiani, un dato che racconta molto più di quanto sembri: c’è una volontà concreta di cambiare rotta, in nome dell’ambiente, della salute e della qualità della vita. Con l’assegnazione di 12,6 milioni di euro da parte del Governo, si apre ora la fase operativa del progetto. Oltre 500 Comuni saranno coinvolti in interventi che spaziano dalla promozione della mobilità ciclistica alla valorizzazione del cicloturismo, passando per la realizzazione di piste ciclabili e iniziative educative nelle scuole. La bici, in questo contesto, diventa non solo mezzo di trasporto, ma strumento culturale, veicolo di benessere e di riscoperta del territorio. L’attenzione al tessuto locale è uno degli elementi più significativi dell’intervento: il 67% dei fondi sarà destinato a Comuni con meno di 5mila abitanti, segno di una strategia che vuole rafforzare anche le aree interne, spesso penalizzate dalle logiche centrali. Il 17% dei progetti coinvolge realtà urbane fino a 80mila abitanti, mentre solo una piccola quota (3%) sarà destinata alle grandi città. È un ribaltamento delle priorità che punta sulla prossimità e sulla capillarità, anziché sui grandi centri. Dal punto di vista geografico, tutte le 20 Regioni italiane beneficeranno di almeno un finanziamento. Il Nord incassa il 45% delle risorse, il Sud e le Isole il 31%, il Centro il 24%. Un equilibrio che dimostra l’intenzione di costruire una rete ciclabile nazionale coerente e condivisa. Alcune province si distinguono per numero di progetti approvati: Torino guida la classifica con 9 Comuni finanziati, seguita da Perugia (8 Comuni), Benevento, Bergamo e Cuneo (6 ciascuna). Un segnale della vivacità progettuale che anima molte aree del Paese. “Bici in Comune” non è soltanto un programma di finanziamento: è la fotografia di un’Italia che vuole cambiare passo. Un’Italia che sceglie la lentezza per ritrovare velocità, la sostenibilità per guadagnare futuro. Un’Italia che, a colpi di pedale, prov Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 6 giorni fa
Sorbara-Bastiglia, pedalata interrotta: a maggio partono i lavori per rimettere in pista la ciclabile dimenticata
Inizia a maggio un piccolo ma importante cantiere che promette di restituire continuità e sicurezza a uno dei percorsi più battuti tra le campagne modenesi: la ciclabile che collega Sorbara a Bastiglia, da tempo finita nella lista nera di ciclisti e pedoni per le sue condizioni tutt’altro che amichevoli. Non serve essere esperti di mobilità sostenibile per accorgersi che quel tratto di 300 metri era ormai diventato una trappola di buche, radici e asfalto sgretolato. Il problema non è nuovo: segnalazioni, foto e lamentele si sono accumulate negli ultimi anni, come una cronaca annunciata di degrado che oggi finalmente trova risposta. I lavori riguarderanno un segmento strategico del percorso, quello più compromesso, e avranno anche un valore simbolico: è il segnale che, lentamente, le istituzioni tornano a investire su una rete ciclabile spesso trascurata. Il costo dell’intervento non è ancora stato definito nei dettagli, ma una parte delle risorse sarà messa a disposizione dall’Unione dei Comuni del Sorbara. «Non sarà un’opera faraonica, ma è il tipo di manutenzione che fa la differenza nella vita quotidiana di chi sceglie la bici per spostarsi» commenta una residente di Sorbara che ogni giorno percorre quel tratto per andare al lavoro. Ed è vero: mentre si parla di transizione ecologica e mobilità green, spesso sono proprio le infrastrutture più semplici a fare da cartina tornasole dell’impegno reale sul territorio. Il cantiere, previsto per maggio, dovrebbe concludersi prima dell’estate. L’obiettivo è consegnare un tratto di ciclabile più sicuro e accessibile, degno di un territorio che vuole davvero puntare su una mobilità dolce e sostenibile. Intanto, tra le vigne e i canali della bassa, c’è chi spera che questo sia solo il primo passo Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 6 giorni fa
Treviglio pedala verso il futuro: ciclabile strategica e “strade verdi” al centro del rilancio urbano
Un doppio progetto, una visione chiara: trasformare Treviglio in una città più sostenibile, accessibile e pronta ad affrontare le sfide ambientali del presente. L’amministrazione comunale ha presentato una proposta ambiziosa al bando nazionale per la mobilità multimodale urbana, con l’obiettivo di intercettare 3 milioni di euro per ridisegnare uno dei nodi nevralgici della città: l’area intorno alla Stazione Centrale. Il cuore dell’intervento è la creazione di un asse ciclabile continuo, che da piazzale Verdi si estenderebbe lungo via De Gasperi, piazza Insurrezione, viale Filagno, piazza del Popolo e viale del Partigiano, fino a raggiungere piazza Setti. Un tracciato pensato non solo per facilitare gli spostamenti quotidiani, ma anche per strutturare un primo segmento del “ring” ciclabile cittadino, un circuito ad anello destinato a rivoluzionare la mobilità interna. “Questo progetto non è una semplice pista ciclabile: è un’infrastruttura urbana strategica, che connette luoghi, persone e modalità di trasporto diverse. È un investimento nella qualità della vita”, spiegano dagli uffici comunali. Oltre alla rete ciclabile, l’intervento prevede una profonda riqualificazione urbana attorno alla stazione, pensata come vero hub intermodale tra treno, bici e trasporto pubblico. Accanto a questo, il Comune guarda con attenzione a un secondo bando di prossima apertura, denominato “Strade Verdi”. L’iniziativa, promossa a livello nazionale, sostiene interventi di depavimentazione urbana attraverso l’impiego di materiali drenanti alternativi all’asfalto, per favorire la permeabilità del suolo e ridurre il rischio idrogeologico. Treviglio punta a candidarsi con un progetto pilota da 500 mila euro, che potrebbe aprire la strada a un nuovo modo di concepire le superfici urbane. La visione è chiara: ridurre l’impronta ambientale della città, promuovere la mobilità dolce e adattare il tessuto urbano al cambiamento climatico. In attesa dei finanziamenti, Treviglio ha già lanciato un messaggio forte: la transizione ecologica non s Continua a leggere -
Il profilo di annan è stato aggiornato 1 settimana, 6 giorni fa
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 2 settimane fa
Grosseto: inaugurato il nuovo impianto di illuminazione intelligente sulla ciclabile verso Marina
Un passo avanti per la mobilità sostenibile e la valorizzazione del territorio: è stato inaugurato il nuovo sistema di illuminazione pubblica lungo la pista ciclabile che collega Grosseto a Marina di Grosseto. Si tratta di un impianto innovativo che combina tecnologia e rispetto per l’ambiente, pensato per migliorare la sicurezza dei ciclisti senza sprechi energetici. Il sistema, definito “intelligente”, utilizza sensori in grado di rilevare il passaggio delle biciclette, attivando l’illuminazione per i 100 metri successivi. In questo modo, la pista rimane in gran parte spenta durante i periodi di inattività, riducendo drasticamente i consumi elettrici e l’inquinamento luminoso. Secondo quanto comunicato, l’intervento rappresenta un esempio concreto di come sia possibile unire efficienza energetica, sostenibilità ambientale e valorizzazione del paesaggio. Oltre a offrire una maggiore sicurezza agli utenti della ciclabile, infatti, il nuovo impianto preserva l’atmosfera naturale del territorio, limitando l’impatto visivo sull’ambiente. La pista Grosseto-Marina di Grosseto, molto frequentata da residenti e turisti, diventa così ancora più accessibile anche nelle ore serali, favorendo una mobilità dolce e rispettosa del contesto naturale della Maremma. Un progetto che conferma l’impegno del territorio verso uno sviluppo sempre Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 2 settimane fa
Cervo investe nel futuro: sopralluogo sulla Ciclovia Tirrenica tra bellezza e responsabilità
Il Comune di Cervo guarda lontano e punta sulla valorizzazione del suo straordinario patrimonio paesaggistico. Questa mattina, una delegazione dell’amministrazione comunale ha effettuato un sopralluogo tecnico lungo il tratto cervese della Ciclovia Tirrenica, uno dei progetti infrastrutturali più strategici per il rilancio turistico del borgo. Presenti all’ispezione il sindaco Lina Cha, il vicesindaco Massimiliano Gaglianone – con deleghe ai Lavori Pubblici e alla Pista Ciclabile – l’assessore Ettorre Chiappori, il consigliere Maurizio Guglielmone, insieme ai tecnici incaricati, l’architetta Raffaella Semeria e il geometra Danny Tirico. Il tratto attualmente in fase di realizzazione si presenta come una delle gemme della futura Ciclovia: un percorso sospeso tra cielo e mare, caratterizzato da scorci spettacolari su scogliere a strapiombo e paesaggi incontaminati. Un valore aggiunto che, come sottolineato dal sindaco Cha, non ha eguali: «Paesaggisticamente, siamo di fronte a una delle sezioni più straordinarie dell’intero tracciato», ha dichiarato durante il sopralluogo. Accanto all’indubbio fascino naturalistico, emergono però anche sfide complesse: garantire la sicurezza del versante marino e preservare la stabilità dei terreni richiede interventi tecnici delicati e investimenti consistenti. L’amministrazione è consapevole che senza il supporto degli enti sovracomunali sarà difficile sostenere nel tempo la gestione di un’opera così preziosa quanto fragile. «Abbiamo toccato con mano l’impegno necessario non solo per completare il percorso, ma anche per mantenerlo in sicurezza nel futuro», ha aggiunto Cha. «Cervo è pronto a fare la sua parte, ma è essenziale che Regione, Stato ed enti competenti riconoscano il valore di questo tratto e contribuiscano attivamente alla sua tutela». La Ciclovia Tirrenica, una volta ultimata, sarà una delle grandi arterie del turismo lento in Italia, capace di attrarre appassionati di cicloturismo, amanti della natura e visitatori da ogni parte del mondo. Il tratto cervese promette di essere uno dei simboli più rappresentativi di questa nuova mobilità verde, dove la promozione del territorio si coniuga con la sostenibilità ambientale e l’innovazione infrastrutturale. Il futuro di Cervo passa anche da qui: dalla capacità di custodire la belle Continua a leggere -
Il profilo di Oscar Conrad è stato aggiornato 2 settimane fa
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 2 settimane, 1 giorno fa
In bici da Calizzano a Garessio 2000: pedalando tra boschi e panorami alpini
Chiaro! Ti riscrivo l’articolo in modo più professionale, adatto a un blog di cicloturismo: tono fluido, tecnico quanto basta, descrittivo ed elegante, come ci si aspetta da un sito dedicato ai viaggiatori su due ruote. Ecco la versione: Tra Liguria e Piemonte, il percorso cicloturistico che collega Calizzano alla località montana di Garessio 2000 offre una splendida combinazione di natura selvaggia, storia locale e sfida sportiva. Un itinerario adatto a ciclisti allenati, amanti della salita e dei paesaggi incontaminati. Il punto di partenza: Calizzano Immerso tra i boschi dell’alta Val Bormida, Calizzano (647 m s.l.m.) è una perla verde della Liguria interna. Il borgo, famoso per le sue acque sorgive, rappresenta il punto di partenza ideale grazie ai suoi servizi per i viaggiatori: parcheggi comodi, bar, fontane pubbliche e negozi. Prima di partire, è consigliabile approfittare delle fontane del paese per riempire le borracce: l’acqua qui è di qualità eccellente. La prima salita: verso il Colle del Quazzo Lasciando il centro di Calizzano, si imbocca la SP213 in direzione nord, avviandosi subito in salita verso il Colle del Quazzo. Questa prima parte dell’itinerario si sviluppa su una strada secondaria a basso traffico, perfetta per il cicloturismo. Lunghezza della salita: circa 10 km Dislivello: +450 m Pendenza media: 4,5% con punte fino al 10-12% Il tracciato si snoda immerso in fitte faggete e conifere, offrendo ombra e frescura per gran parte della scalata. I tornanti dolci e il fondo stradale in buone condizioni rendono questa salita piacevole, sebbene impegnativa nella parte finale. Consiglio cicloturistico: affronta la salita a ritmo regolare e goditi il profumo dei boschi, una caratteristica unica di questo tratto. Discesa tecnica verso Garessio Dal Colle del Quazzo (1.090 m), si apre una rapida e panoramica discesa lungo la stessa SP213 verso Garessio. Il manto stradale richiede attenzione, specialmente nei tratti più esposti o dopo recenti piogge. Lunghezza della discesa: circa 8 km Particolarità: curve strette e tratti ombreggiati Durante la discesa si ammirano scorci spettacolari sulla Valle Tanaro e sulle cime circostanti: uno scenario che invita a fermarsi per qualche fotografia. La sfida finale: salita a Garessio 2000 Giunti a Garessio, si attraversa brevemente il centro storico per imboccare la strada che conduce a Garessio 2000, la storica stazione sciistica situata sulle pendici del Monte Berlino. Questa seconda salita è decisamente più impegnativa: Lunghezza della salita: circa 10 km Dislivello: +800 m Pendenza media: 7-8%, con tratti sopra il 10% La strada si arrampica con decisione attraverso boschi di faggi e radure alpine. Man mano che si guadagna quota, il panorama si apre sulla pianura piemontese e, nelle giornate più limpide, è possibile scorgere perfino il profilo del Monviso in lontananza. Nota importante: la salita non offre punti di ristoro, pertanto è fondamentale partire ben idratati e con riserve energetiche sufficienti. Suggerimenti pratici Equipaggiamento: è consigliato l’uso di una bici in ottimo stato, con rapporti adeguati alle salite lunghe e impegnative (es. compatta o tripla). Sicurezza: casco obbligatorio, luci anteriori e posteriori consigliate in caso di attraversamento di zone d’ombra fitte. Logistica: Calizzano dispone di strutture ricettive per chi desidera pernottare prima o dopo la pedalata. Il percorso da Calizzano a Garessio 2000 è un piccolo gioiello per gli appassionati di cicloturismo che amano combinare sport e natura.Una pedalata che ripaga ogni sforzo con panorami straordinari, strade silenziose e l’emozi Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 2 settimane, 2 giorni fa
Venezia punta sulla mobilità dolce: nuova segnaletica innovativa per i cicloturisti
Un altro passo importante per una Venezia sempre più a misura di cicloturista: la Giunta Comunale ha approvato il Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica per la realizzazione di una nuova segnaletica dedicata ai ciclisti locali e internazionali. L’iniziativa, parte integrante del programma “Venezia e la sua laguna: gestione e valorizzazione dei flussi turistici”, rappresenta un investimento ambizioso, pari a 1.216.000 euro. Il progetto prevede l’installazione di oltre 1800 nuovi cartelli, collocati in circa 630 punti strategici della rete ciclabile comunale, che abbraccia sia la terraferma sia le isole accessibili ai mezzi a ruote. Solo sulla terraferma saranno interessate ben 118 intersezioni tra piste ciclabili, un segnale forte della volontà di rendere il territorio sempre più fruibile su due ruote. A caratterizzare la nuova segnaletica sarà il colore arancione, già familiare ai frequentatori delle ciclabili veneziane, insieme all’introduzione di QR-code integrati. Attraverso una semplice scansione, ciclisti e turisti potranno accedere immediatamente alla sezione “Venezia in Bici” del sito comunale, dove troveranno mappe aggiornate, informazioni su percorsi consigliati, punti di interesse e servizi utili. Questa innovazione si inserisce in un contesto di sviluppo continuo: la rete ciclabile veneziana, infatti, supera già i 190 km e continua a crescere. L’obiettivo del progetto è rendere l’esperienza ciclistica più semplice e piacevole anche per chi conosce meno il territorio, guidando gli utenti verso biblioteche, quartieri, stazioni ferroviarie, parcheggi per bici, sedi universitarie, ospedali, parchi, musei e molte altre destinazioni di rilievo. Non mancheranno indicazioni per aree dove è necessario proseguire a piedi, lasciando la bici negli appositi stalli, migliaia dei quali sono stati installati negli ultimi anni. Con questa iniziativa, Venezia conferma la sua attenzione verso una mobilità sostenibile e inclusiva, capace di valorizzare il territorio, tutelare l’ambiente e offrire ai Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 2 settimane, 3 giorni fa
Viaggiare Lenti: il Fascino del Cicloturismo tra Natura, Libertà e Avventura
Negli ultimi anni, il cicloturismo ha conquistato un posto speciale nel cuore di chi ama viaggiare in modo sostenibile, autentico e libero. Non si tratta solo di pedalare, ma di abbracciare un ritmo diverso, rallentato, che permette di assaporare ogni chilometro, ogni panorama, ogni incontro. Perché scegliere il cicloturismo? Il bello del cicloturismo è che non serve essere atleti professionisti. Bastano una bicicletta in buone condizioni, un pizzico di spirito d’avventura e la voglia di scoprire il mondo da una prospettiva nuova. Che si tratti di una fuga di un weekend tra le colline, o di un lungo viaggio attraverso paesi e culture diverse, ogni esperienza in sella è unica.Pedalare significa anche prendersi del tempo per sé. Lontano dal rumore e dalla frenesia della vita quotidiana, si entra in sintonia con la natura e con il proprio ritmo interiore. Ogni salita diventa una sfida, ogni discesa una piccola ricompensa. E ogni sosta è un’occasione per conoscere luoghi, persone e sapori locali. Consigli per iniziare Pianifica ma resta flessibile: avere un itinerario aiuta, ma i migliori momenti arrivano spesso dagli imprevisti. Viaggia leggero: porta con te solo l’essenziale, meglio se in borse impermeabili. Cura la bici e il corpo: una manutenzione minima giornaliera e qualche esercizio di stretching fanno la differenza. Scegli la tua avventura: ciclabili, sentieri, strade secondarie… l’importante è che rispecchi il tuo stile. Dove andare? L’Italia è un paradiso per il cicloturismo: dalle Dolomiti alla costa siciliana, passando per la Via Francigena, la Ciclovia Adriatica o la meravigliosa Maremma toscana. Ogni regione ha qualcosa da offrire, tra natura, storia e cucina. Il cicloturismo non è solo un modo per muoversi, ma una filosofia di viaggio. Un invito a rallentare, osservare e vivere davvero. Se non l’hai ancora provato, forse è il momento di salire in Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 2 settimane, 4 giorni fa
Pedalando tra i silenzi della Val d’Agri: un viaggio in bicicletta nel cuore della Basilicata
La Val d’Agri non si attraversa, si scopre. E farlo in bicicletta significa entrare in sintonia profonda con un paesaggio che cambia lentamente, che ti parla con la voce del vento, degli alberi e dei borghi che spuntano come per magia dietro una curva. Questo viaggio in sella si snoda nel cuore della Basilicata, tra montagne placide, colline verdi e testimonianze di una storia antica quanto la terra che si calpesta. Partenza: Villa d’Agri, tra modernità e memoria Il nostro percorso parte da Villa d’Agri, vivace frazione di Marsicovetere. Il centro abitato è una sintesi perfetta della valle: moderno ma con uno sguardo rivolto al passato. Da qui si può imboccare la strada secondaria che sale verso Marsicovetere paese, antico borgo arroccato da cui si gode una vista spettacolare su tutta la valle. La salita è impegnativa ma generosa di panorami, ideale per chi ama le sfide e la ricompensa di uno sguardo che si apre sull’infinito. Verso Viggiano: la musica della montagna Da Marsicovetere si pedala in direzione di Viggiano, la “città della musica”. Qui il ciclismo incontra la cultura: patria dell’arpa popolare e della Madonna Nera, Viggiano è un luogo spirituale e suggestivo. Se capitate in estate, troverete concerti all’aperto, piccoli festival e un’aria quasi mistica tra le stradine del centro storico. Da non perdere una deviazione verso il Sacro Monte, dove si trova il santuario: salita tosta, ma la discesa vi farà volare. Natura pura: il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Lasciata Viggiano, ci si addentra nel cuore verde della valle: il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri-Lagonegrese. Qui la bici diventa il mezzo perfetto per ascoltare la natura. I sentieri, talvolta sterrati, portano tra faggete secolari, pascoli silenziosi e corsi d’acqua freschissimi. Non è raro avvistare rapaci, volpi o persino cervi. Lungo il percorso si incontrano piccoli casali, pastori, campi coltivati a patate o cereali, segni di un’agricoltura ancora autentica. Grumento Nova e le tracce di Roma Una tappa obbligata è Grumento Nova, dove si trova uno dei siti archeologici romani più interessanti della regione: Grumentum. Le rovine dell’antica città, con l’anfiteatro e i resti del foro, raccontano di un passato importante e sorprendente. Da qui si può proseguire lungo strade panoramiche che costeggiano il lago del Pertusillo, altra meraviglia naturalistica. Una pedalata lungo la riva al tramonto è un’esperienza che lascia il segno. Ultima tappa: Moliterno e i sapori della terra Il viaggio si conclude a Moliterno, borgo conosciuto per il suo pecorino IGP. Qui la bici si ferma, ma il gusto continua: trattorie e caseifici aprono le porte a chi ha voglia di scoprire i sapori veri. Pane cotto a legna, salumi locali, olio d’oliva e vino rosso raccontano una terra che vive con lentezza, ma che sa accogliere con calore. Un viaggio che resta dentro Pedalare in Val d’Agri è un’esperienza totalizzante. È un viaggio nei luoghi, ma anche dentro se stessi. Le salite fanno battere il cuore, le discese regalano libertà. I silenzi sono profondi come le storie che si raccontano in ogni pietra. E quando si torna, si porta con sé qualcosa che va oltre le foto: il respiro lento della va Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 2 settimane, 5 giorni fa
Ala, scontro tra due biciclette sulla ciclabile: ferito un uomo di 75 anni
Nel pomeriggio di lunedì 21 aprile, un incidente tra due biciclette ha interrotto la quiete della ciclabile ad Ala, poco dopo il ponte della SP90 in direzione Avio, nei pressi del casello autostradale. A riportare le conseguenze più gravi è stato un uomo di 75 anni, che dopo la caduta è stato soccorso dal personale sanitario e trasportato all’ospedale di Rovereto con traumi classificati in codice giallo. Secondo le prime ricostruzioni, lo scontro tra i due ciclisti è avvenuto in un tratto rettilineo, ma non si escludono manovre improvvise o una distrazione tra le possibili cause. L’altro ciclista coinvolto è rimasto illeso e non ha avuto bisogno di cure mediche. Sul posto sono intervenuti tempestivamente i sanitari per prestare assistenza all’uomo ferito. Le sue condizioni, pur non essendo gravi, hanno richiesto accertamenti ospedalieri. L’incidente riporta l’attenzione sull’importanza della prudenza anche lungo le piste ciclabili, spesso considerate sicure ma non esenti da rischi, specialmente con l’aumento della frequentazione nei mesi primaverili. Una corretta segnalazione, il rispetto delle distanze e l’attenzione reciproca restano fondamentali Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 2 settimane, 5 giorni fa
Grosseto-Marina: la ciclabile ora è illuminata anche di notte
Buone notizie per ciclisti e amanti della mobilità sostenibile: la pista ciclabile che collega Grosseto a Marina è ora percorribile anche nelle ore serali e notturne. Sono stati infatti completati i lavori per il nuovo impianto di illuminazione pubblica, un intervento tanto atteso che unisce funzionalità, sicurezza e attenzione all’ambiente. Il tracciato, lungo circa 10 chilometri, è stato attrezzato con 372 punti luce, alimentati da un sistema moderno ed efficiente. L’intera rete è supportata da sei quadri elettrici e da un’infrastruttura di cavi pari alla lunghezza della pista, per una potenza complessiva di 12 kW. Un progetto pensato non solo per offrire maggiore sicurezza ai ciclisti, ma anche per incentivare l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano, in un’ottica di sostenibilità e valorizzazione del territorio. Con l’illuminazione notturna, la ciclabile Grosseto-Marina diventa una vera alternativa all’auto anche dopo il tramonto, promuovendo una mobilità dolce che risponde alle esigenze di cittadini e turisti. L’intervento rappresenta inoltre un passo avanti nella transizione energetica del territorio, grazie all’adozione di tecnologie a basso consumo e ad alto rendimento. Un’infrastruttura che va oltre il semplice collegamento tra città e mare, diventando s Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 2 settimane, 6 giorni fa
Corsica in bicicletta: viaggio tra montagne, mare e libertà
Pedalare in Corsica è un’esperienza che resta nel cuore. L’isola, spesso definita “la montagna nel mare”, offre uno dei paesaggi più affascinanti e vari dell’intero Mediterraneo. Strade panoramiche che si arrampicano su colline profumate di macchia mediterranea, calette dal mare cristallino, borghi antichi che sembrano sospesi nel tempo: un viaggio in bici qui è molto più di una vacanza, è un’avventura per i sensi. Perché scegliere la Corsica in bici La Corsica ha tutto quello che un cicloturista può desiderare: salite impegnative per gli amanti delle sfide, tratti costieri mozzafiato per chi cerca il piacere del panorama, e una rete stradale spesso poco trafficata che permette di pedalare in sicurezza. Inoltre, il clima mite da aprile a ottobre rende l’isola perfetta per chi viaggia su due ruote. Itinerario consigliato: da Bastia a Bonifacio Giorno 1 – Bastia: Si parte dalla vivace Bastia, città portuale dal fascino autentico. Prima di salire in sella, vale la pena fare una passeggiata nel quartiere Terra Vecchia e sorseggiare un caffè nella piazza Saint-Nicolas, cuore pulsante della città. Da qui si imbocca la D80, che segue la costa del Cap Corse. Giorno 2 – Il Cap Corse: Questa è una delle tratte più spettacolari del viaggio. Strade che si snodano tra il mare e le montagne, piccoli villaggi di pescatori come Erbalunga e Centuri, viste sul blu intenso che tolgono il fiato. Le salite non mancano, ma ogni curva regala un’emozione. Giorno 3 – Da Saint-Florent a Calvi: Attraversato l’entroterra, si arriva a Saint-Florent, elegante località balneare. Da qui si prosegue verso l’interno, dove il paesaggio cambia: vigne, boschi e silenzio. Calvi, con la sua cittadella genovese e la spiaggia infinita, accoglie i viaggiatori con il profumo del mare e il ritmo lento della vita corsa. Giorno 4 – La Balagne e la Strada dei Villaggi: Una tappa imperdibile: da Calvi si sale verso i villaggi in pietra della Balagne, come Sant’Antonino e Pigna. Qui il tempo sembra essersi fermato, e ogni angolo racconta una storia. L’ascesa è dura, ma il panorama è una ricompensa continua. Giorni 5-6 – Verso Ajaccio: La costa occidentale è più selvaggia, con salite impegnative e scorci suggestivi. Dopo una sosta a Porto, con le spettacolari Calanche di Piana, si raggiunge Ajaccio, città natale di Napoleone. Il suo centro storico è perfetto per una serata rilassante. Giorno 7 – Bonifacio e le scogliere bianche: Ultima tappa: si attraversa il sud dell’isola fino alla magnifica Bonifacio. Arroccata su falesie bianche che si tuffano nel mare, questa città è uno spettacolo naturale e architettonico. Una pedalata al tramonto lungo le scogliere è il modo perfetto per concludere il viaggio. Consigli pratici Livello di difficoltà: medio-alto. Le salite sono frequenti, ma i panorami ripagano ogni fatica. Consigliata una bici da turismo o una gravel. Periodo migliore: primavera e inizio autunno, per evitare il caldo eccessivo e la folla estiva. Alloggi: agriturismi, chambres d’hôtes e piccoli hotel. L’ospitalità corsa è calorosa e autentica. Cibo: non perdere il formaggio di capra, il miele della macchia, i salumi corsi e, naturalmente, un bicchiere di Patrimonio. Un’isola da vivere lentamente La Corsica non è solo un luogo da attraversare: è un territorio da ascoltare, da respirare, da sentire sotto le ruote. Pedalare qui significa abbracciare il ritmo dell’isola, accettare le sue salite e lasciarsi sorprendere dalle sue bellezze nascoste. In o Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 2 settimane, 6 giorni fa
Friuli Venezia Giulia: 4,8 milioni per portare il Wi-Fi sulle piste ciclabili
Il Friuli Venezia Giulia accelera sulla mobilità smart. Con uno stanziamento europeo di 4,8 milioni di euro, la Regione ha deciso di portare la connettività wireless su tutta la rete ciclabile regionale. Una mossa che va ben oltre la semplice innovazione tecnologica: l’obiettivo è trasformare le piste ciclabili in vere e proprie infrastrutture intelligenti, capaci di offrire un’esperienza più sicura, accessibile e moderna a ciclisti e turisti. A comunicarlo è stato l’assessore regionale ai Sistemi informativi, Sebastiano Callari, al termine di una riunione di Giunta in cui è stato dato il via libera al progetto. A occuparsi della realizzazione sarà Insiel, la società in-house della Regione, che avrà il compito di implementare l’intervento denominato “Connettività wireless lungo le piste ciclabili delle aree interne per servizi smart”, finanziato nell’ambito del Programma FESR 2021-2027. Il progetto rientra nel più ampio quadro del Premoci – il Piano regionale della mobilità ciclistica – che negli ultimi anni ha guidato lo sviluppo di una rete strategica di percorsi per bici, con una particolare attenzione alle aree interne e ai flussi del turismo lento. L’intento è duplice: da un lato potenziare l’attrattività del territorio per chi sceglie vacanze sostenibili, dall’altro offrire nuovi strumenti per la sicurezza e la fruizione consapevole dei percorsi. Dotare le piste ciclabili di connettività significa aprire la strada a una serie di servizi digitali: dalla geolocalizzazione in tempo reale alla segnalazione di guasti o pericoli, passando per l’accesso a contenuti turistici interattivi. Il cicloturismo, già in forte crescita, si evolve così in chiave digitale, integrando natura, tecnologia e sostenibilità. Il Friuli Venezia Giulia, ancora una volta, si propone come laboratorio d’innovazione per la mobilità green. Un passo avanti che gu Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 3 settimane fa
Una nuova pista ciclabile lungo il torrente Sansobbia: mobilità sostenibile e rigenerazione urbana a Luceto
Nel cuore di Albisola Superiore, un nuovo progetto si prepara a trasformare il volto della città: la realizzazione di una pista ciclabile lungo il torrente Sansobbia. Un’infrastruttura che non sarà soltanto un percorso per ciclisti, ma un vero e proprio tassello di rigenerazione urbana, pensato per integrare e valorizzare l’area sportiva di Luceto. L’iniziativa, che si collegherà alla bike lane già presente sulla SP2, nasce da una visione più ampia dell’amministrazione comunale: un piano che punta a restituire spazi vivibili, accessibili e sostenibili alla cittadinanza. L’obiettivo è ambizioso, ma ben chiaro: promuovere una mobilità dolce e rispettosa dell’ambiente, riducendo allo stesso tempo situazioni di degrado e marginalizzazione sociale. L’area di Luceto, già caratterizzata da una forte vocazione sportiva, potrà così contare su un’infrastruttura in grado di attrarre residenti e turisti, favorendo uno stile di vita attivo e salutare. Il tracciato ciclabile lungo il Sansobbia offrirà un collegamento diretto e sicuro tra il verde urbano, gli impianti sportivi e la viabilità principale, creando un corridoio ecologico che valorizzerà anche il paesaggio fluviale. Ma non si tratta solo di un intervento pratico: è un investimento culturale. Riqualificare significa anche dare nuova identità ai luoghi, stimolare senso di appartenenza e cura del territorio. In questo senso, la nuova ciclabile rappresenta un simbolo di una città che guarda avanti, che sceglie di crescere in modo sostenibile e inclusivo. Albisola Superiore dimostra così che rigenerare non vuol dire solo costruire, ma anche ripensare, connettere, migliorare. E questa pista ciclabile ne sarà un ese Continua a leggere - Carica di più