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Cicloturismo

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Sospensioni sulle bici da turismo: si o no?

02/10/2017 in I Nostri Consigli, Tecnica

Una bicicletta da turismo deve essere robusta e affidabile su ogni tipo di terreno, escludendo, ovviamente, i sentieri accidentati riservati alle mountain bike.
In quest’ottica sempre più case ciclistiche stanno dotando i propri modelli da turismo di sospensioni anteriori volte a rendere più comodo e confortevole il viaggio.

Le sospensioni servono appunto per assorbire e superare con scioltezza eventuali buche, radici, dossi che si incontrano lungo il percorso. Non dovendo subire le vibrazioni che questi ostacoli trasmetterebbero al ciclista, l’esperienza di guida risulta migliorata.

Tuttavia, nel caso specifico del cicloturismo, la forcella ammortizzata può non essere indispensabile perché in genere si pedala su asfalto privo di ostacoli.

Facciamo un confronto tra i vantaggi e gli svantaggi del montare una sospensione sulla bici da turismo.

Vantaggi

  • Ampliamento delle possibilità di guida – la sospensione anteriore permette al cicloturista di pedalare anche off-road su strade bianche e su sterrato per allontanarsi dal traffico automobilistico.
  • Migliore esperienza di guida – l’assorbimento degli urti da parte della forcella ammortizzata permette un minore affaticamento del ciclista che non dovrà assorbire personalmente le vibrazioni risultanti da dossi, buche, radici affioranti. Di conseguenza l’esperienza di guida risulta molto migliore.

Svantaggi

  • Maggior costo – una bici da turismo dotata di sospensione anteriore richiederà certamente un maggiore investimento di denaro sia per l’acquisto che per la manutenzione.
  • Maggior manutenzione – la sospensione è una componente in più della bici soggetta a guasti e rotture. Ciò in viaggio può essere un problema perché non sempre si ha occasione di sostituire o riparare il pezzo lungo il percorso. Inoltre la forcella ammortizzata richiede revisioni periodiche e regolazioni adeguate al terreno che si affronta.
  • Maggior peso – a parità di componenti, la bici da turismo dotata di sospensione peserà logicamente di più di una che ne è priva.
  • Dispersione di energia – anche se viene bloccata, la forcella ammortizzata assorbe comunque una parte dell’energia impiegata sui pedali. Ciò è vero soprattuto in salita, quando la compressione della sospensione è più visibile.

La scelta di dotarsi o meno di una bici da turismo con sospensione anteriore è alla fine del tutto personale. Dipende per lo più dal tracciato che si ha intenzione di affrontare e dall’uso che si vuole fare della bici.
Può essere utile ad esempio a chi vuole avvicinarsi al mondo delle mountain bike in maniera graduale o a chi predilige le strade bianche invece che le piste ciclabili su asfalto.
Anche chi soffre di dolori alla schiena o alle articolazioni può trovare giovamento dal montaggio di una sospensione poiché questa ammortizza gli urti e quindi le vibrazioni che andrebbero a impattare proprio sulle zone doloranti.

Materiali alternativi per le bici del futuro

02/10/2017 in I Nostri Consigli, Tecnica

La costruzione di una bicicletta richiede conoscenze di metallurgia, meccanica, disegno tecnico, tradizione e innovazione. Nel corso degli anni le case ciclistiche, assieme ai progettisti, hanno sperimentato diverse soluzioni in termini di materiali per proporre biciclette nuove ed alternative.
Vediamone alcuni.

Bamboo
Il bamboo è una pianta diffusa in Indonesia, Filippine e Asia meridionale. In questi paesi il bamboo è molto diffuso ed apprezzato per la costruzione di ponteggi. Le sue proprietà di resistenza alle sollecitazioni e di elasticità lo rendono ideale anche per la realizzazione del telaio della bici.
I tubi di bamboo appositamente trattati e collegati tra loro con congiunzioni in fibra di carbonio potrebbero diventare il futuro della bicicletta.

Legno
Le biciclette in legno furono le prime a comparire sulla scena, sono, si può dire, le antenate delle bici moderne. Ancora oggi alcuni elementi della bici vengono talvolta costruiti in legno: come i manubri ed i cerchi. Questo materiale ha infatti un’ottima resistenza alla trazione ed assorbe magnificamente le vibrazioni. Attraverso specifici trattamenti termici e chimici è possibile anche ovviare al problema dell’invecchiamento.

Magnesio
Il magnesio presenta eccellenti caratteristiche tecniche: ha una densità minore dell’alluminio ed una resistenza pari alla fibra di carbonio, inoltre è capace di smorzare le vibrazioni perfettamente.
Il problema del magnesio risiede nella sua difficoltà di lavorazione. Occorrono macchinari adeguati che non tutte le case ciclistiche possono permettersi.

Berillio
Molto meno denso dell’alluminio e molto reistente, il berillio è un metallo raro e difficile da produrre, cosa che lo rende poco appetibile per l’industria.
Alcuni telai sperimentali per la bici sono stati effettivamente realizzati, erano decisamente resistenti e leggerissimi, ma dal prezzo esagerato.

Duralcan
Ovvero, alluminio ceramico, si tratta infatti di una lega di alluminio combinata con elementi ceramici. Tali elementi aggiunti all’alluminio permettono di creare un telaio resistente e più leggero rispetto al semplice alluminio.

Contachilometri per bici: funzionamento, montaggio, regolazione

02/10/2017 in I Nostri Consigli, Tecnica

Esistono principalmente tre stili differenti di fare cicloturismo: c’è chi vi si dedica alla domenica con escursioni fuoriporta, chi parte per qualche settimana di vacanza spensierata e chi si cimenta in viaggi avventurosi in terre remote.

In genere però questi tre differenti cicloturisti sono tutti interessati a tenere il conto dei chilometri percorsi. Sapere quanta strada si è percorsa in sella al proprio mezzo è motivo di orgoglio ed un incentivo a pedalare sempre di più.

Esiste ormai da decenni un piccolo e compatto strumento fatto apposta per questo scopo: il contachilometri per bici. Nonostante la stessa funzione sia oggi a disposizione anche su navigatori gps, smartphone, orologi high tech, il contachilometri per bici non ha perso il suo fascino.

Il contachilometri per bici è alimentato da una batteria che spesso dura molti mesi, poiché l’attività dello strumento consuma pochissima energia.
Il costo di un semplice contachilometri per bici si aggira intorno ai 10 – 20 euro, la versione senza fili può arrivare a costare circa 30 euro.

1. Funzionamento del contachilometri per bici
Ogni strumento è dotato di un magnete, da montare sul raggio della ruota anteriore, e di un sensore che rileva il passaggio del magnete e che quindi, attraverso un cavo, manda i dati alla centralina con display fissata sul manubrio.
La centralina registra ed elabora i dati riportando i km percorsi, la velocità attuale, la velocità media, la velocità massima e le distanze parziali.

2. Montaggio del contachilometri per bici
Si tratta di un’operazione molto semplice, che occupa appena pochi minuti. Basta fissare il sensore alla forcella della bicicletta con delle fascette da elettricista. Deve essere fissato in posizione tale da non ostacolare il passaggio del magnete agganciato ad un raggio. Il cavo del sensore va quindi arrotolato, non troppo stretto, lungo la forcella fino al manubrio dove si attaccherà il display.

3. Regolazione del contachilometri per bici
L’unico dato di cui ha bisogno il contachilometri è la circonferenza della ruota. Una volta inserito questo, seguendo le istruzioni del modello a vostra disposizione, lo strumento è pronto per essere utilizzato.

Proteine post-allenamento: quante e quando?

02/10/2017 in Alimentazione, Tecnica

Il corpo è in grado di assorbire circa 20 gr di proteine alla volta, quindi abbondare con le proteine dopo l’allenamento non è affatto raccomandato. Quelle in avanzo vengono infatti immagazzinate dal corpo e trasformate in grasso.

L’ideale sarebbe consumare uno snack con circa 20 gr di proteine nei 30 – 60 minuti successivi alla sessione di allenamento. Ottimi snack, in questo senso, sono anche i frullati proteici.

I frullati sono facili e veloci da preparare, possono essere realizzati con vari ingredienti ed in vari gusti, l’unico limite è la fantasia. Sono da preferire quelli preparati con alimenti naturali piuttosto che i frullati arricchiti artificialmente. Questi ultimi possono infatti essere tossici per il fegato.

L’assunto per cui più proteine ingeriamo, meglio è non è assolutamente vero! In realtà la quantità di proteine raccomandata varia da persona a persona in base a peso, età, grado di allenamento. Una volta a conoscenza della quantità a noi necessaria le proteine vanno ripartite equamente durante la giornata, lasciando circa 20 gr per il post-allenamento.

Ovviamente se l’allenamento ha luogo poco prima di un pasto principale (colazione, pranzo, cena), la scelta migliore è fare direttamente quel pasto ed evitare di aggiungere altri snack.

Alcuni ottimi pasti proteici sono: i pancake di banana con avena oppure i pomodori ripieni di quinoa e carne.

Itinerario Londra-Dover in bicicletta

29/09/2017 in Promozione del Territorio, Territorio

L’itinerario Londra-Dover è il n°3 del National Cycling Network, la rete di percorsi cicloturistici della Gran Bretagna. Si tratta di un itinerario molto chiaro e ben segnalato, tanto che è stato inglobato anche nel percorso di Eurovelo 5 facente parte della rete di piste ciclabili europee.

Ufficialmente l’itinerario inizia a Greenwich, sede dell’osservatorio astronomico più famoso al mondo. Il quartiere si trova sulla cima di un collina poco fuori dal centro di Londra.
Il percorso si sposta quindi lungo le sponde del Tamigi e corre lungo l’omonima pista ciclabile in direzione della costa. Questo tratto, nonostante sia perfettamente separato dal traffico automobilistico, non regala panorami suggestivi. Si attraversa anzi una zona industriale che termina solo a Erith.

Da qui la pista si allontana dal fiume imboccando un sentiero sterrato ma molto ben tenuto che finalmente è immerso nella vegetazione. Si pedala quindi in direzione di Canterbury sempre restando su pista ciclabile. Dopo un breve tratto lungo la costa, si ritorna nell’entroterra inglese attraversando una zona coltivata con alberi da frutto.

  

Si prosegue superando la località di Whitstable e l’aperta campagna nei suoi dintorni fino a raggiungere Canterbury. La città è sede della famosa cattedrale, destinazione di molti pellegrinaggi, che segna l’inizio della Via Francigena.

La pista ciclabile continua in direzione del mare superando la cittadina di Sandwich ed imboccando quindi una ciclovia litoranea molto frequentata anche dalle famiglie locali.

Le alte e suggestive scogliere di Dover si trovano ora sotto di noi, invisibili alla vista, ma ben presenti nell’immaginario. Il centro cittadino si raggiunge dopo una lunga discesa.
Per ammirare le bianche scogliere è possibile incamminarsi lungo il sentiero pedonale che inizia proprio a Dover.

SCARICA L’ITINERARIO: Londra-Dover

La Val di Taro in mountain bike

29/09/2017 in Promozione del Territorio, Territorio

La Val di Taro è un angolo dell’Appennino Tosco-Emiliano, molto vicino al confine ligure, che gli appassionati di mountain bike conoscono bene. La valle è attraversata da moltissimi sentieri ideali per escursioni in bicicletta anche con le ruote grasse.

Particolarmente suggestivi sono i paesi di Borgo Val di Taro e Compiano.
Il primo è un vero e proprio punto di riferimento per l’intera valle e vanta un centro storico molto interessante. Vi si trovano i resti di un castello medievali, chiese romaniche e palazzi storici. Borgo Val di Taro è inoltre molto famoso nella zona per il fungo porcino IGP.
Invece Compiano, inserito tra i “Borghi più Belli d’Italia”, è circondato da alte mura medievali sulle quali troneggia un castello molto ben preservato.

Giro del Lago Buono
Il percorso si sviluppa per circa 39 km tra il Passo della Colla ed il Passo Santa Donna fino a raggiungere il Lago Buono. Si pedala per lo più su sterrato immerso nella natura tra boschi ricchi di funghi.

SCARICA L’ITINERARIO: Giro del Lago Buono

Giro del Monte Pelpi
Il percorso si sviluppa per circa 35 km soprattutto su sterrato in salita fino alla cima del Monte Pelpi a quota 1.479 m. La discesa è lunga e divertente e permette di visitare le località di Masanti di Sopra e Farfanaro. Durante la pedalata si ha inoltre occasione di ammirare un magnifico panorama sulla Val di Taro.

SCARICA L’ITINERARIO: Giro del Monte Pelpi

Cicloturismo in Catalogna – dai Pirenei al mare

29/09/2017 in Promozione del Territorio, Territorio

Il cicloturismo in Catalogna è un’avventura alla portata di tutti che regala emozioni uniche e panorami indimenticabili. Il paesaggio della regione è un suggestivo susseguirsi di dolci colline, città meravigliose e montagne in lontananza, i maestosi Pirenei.

Si pedala su vie verdi assolutamente sicure, lontano dal traffico automobilistico, oppure su strade secondarie di campagna dove regnano pace e tranquillità.

L’itinerario proposto è un percorso di circa 271 km con un dislivello massimo di 400 m. E’ ideale per un tour in bicicletta di 4-5 giorni nella Catalogna più autentica dai piedi delle montagne alla costa. E’ preferibile partire tra Marzo ed Ottobre evitando comunque i mesi estivi più caldi (Luglio e Agosto) sia per le temperature elevate che per i prezzi e la disponibilità di camere.

Il percorso inizia a Olot, vivace cittadina ai piedi dei Pirenei, da cui è possibile imboccare la Ruta del Carrilet, la via verde che porta fino al mare. Poco dopo aver iniziato a pedalare si incontra il Parco della Pedra Tosca, ovvero della “pietra ruvida”. All’interno dell’area protetta si alternano rocce di basalto e piastre di acciaio modellate dall’uomo: un equilibrio unico tra paesaggio naturale ed architettura.

 

Dopo circa 44 km, una lunga discesa panoramica, conduce dritti ad Anglés. La prossima meta dell’itinerario è la città di Girona, distante circa 65 km. Girona è una metropoli turistica molto affascinante e ben collegata con l’Italia grazie al locale aeroporto.

Una volta ripartiti dalla città, si torna a pedalare su una via verde sterrata, molto silenziosa e particolarmente rilassante dato che è immersa nella natura. Quindi si raggiunge la costa in corrispondenza di St. Feliu de Guixols.

L’itinerario inizia ora a scorrere lungo la Costa Brava attraverso piccoli e grandi paesi affacciati sul mare. Alcuni di questi sono località turistiche molto frequentate e quindi dotate di hotel, ristoranti e servizi, mentre altri sono cittadine costiere semplici e meno abituate alla presenza di turisti, specialmente di quelli in bicicletta. Destinazione ideale per fermarsi a dormire è il paese di Estratrit, circa 84 km da St. Feliu.

L’ultimo tratto del percorso termina a Cadaqués. Per arrivarci si pedala sempre lungo la costa, ma bisogna anche affrontare una salita di 8 km non troppo impegnativa.
Cadaqués offre spiagge rocciose e calette panoramiche che attirano ogni anno moltissimi turisti. Nella località di Port Llgat si trova anche la Casa-Museo del famoso pittore Salvador Dalì. Inoltre, per chi viaggia in bicicletta, qui si trova anche il Parco Naturale di Cap de Creus, ideale per escursioni e visite guidate.

SCARICA L’ITINERARIO: Tour della Catalogna

Caratteristiche del manubrio della mountain bike

28/09/2017 in I Nostri Consigli, Tecnica

L’evoluzione della mountain bike e la sua specializzazione in varie discipline hanno fatto sì che variassero anche la forma e le dimensioni del manubrio.
Oggi, per ogni disciplina, esiste un manubrio perfettamente studiato e adattato allo scopo.
Le principali caratteristiche che accomunano i manubri delle mountain bike sono:

  • Larghezza – un manubrio più largo offre maggiore stabilità alla bici anche ad alte velocità. Quelli più larghi arrivano ad essere lunghi fino a 780 – 800 mm e vengono utilizzati nelle discipline discesistiche come il downhill, il freeride ed il cross-country.
    Solitamente all’aumento della larghezza del manubrio corrisponde una riduzione della lunghezza dello stem.
  • Diametro d’attacco – ovvero il diametro esterno del manubrio, nella parte centrale, quello più soggetto a rottura per fatica. Aumentando il diametro se ne aumenta la resistenza. In commercio se ne trovano anche da 31,8 mm (Cross Country e All-Mountain) fino a 35 mm (Downhill e Freeride).
  • Rise – si intende l’altezza tra l’asse del manubrio (punto 0) e l’attacco delle manopole. Si tratta di un dislivello sempre positivo o al massimo pari a 0. Varia a seconda dell’altezza della sella e alla posizione di guida che si è scelta. Più il rise è elevato più la posizione di guida si avvicina a quella seduta e offre quindi più stabilità.
    Flat bar (10 mm di rise) – mani e manubrio sono sullo stesso piano
    Low Rise (11-30 mm)
    Riser (+ di 30 mm)
  • Angoli – l’angolo del manubrio, cioè la distanza tra il terreno e l’estremità del manubrio, influenza di molto il rise. In genere l’angolo positivo (definito upsweep) varia tra 0° e 9° mentre quello negativo è spesso di 7°.

Ovviamente nessuna di queste misure è fissa, la bici deve comunque essere regolata sul corpo dell’atleta e sulle sue esigenze.

Come scegliere i copertoni invernali per la bici

28/09/2017 in I Nostri Consigli, Tecnica

Presto arriverà l’inverno e con esso ci attendono giornate brevi, nebbia, pioggia, freddo. Senza contare che le strade si faranno più impraticabili sia in città che sui sentieri di campagna.
Dotarsi di corpetti invernali è un’ottima idea per chi vuole essere pronto ad affrontare le sfide dell’inverno in bici.

A differenza delle auto, montare pneumatici invernali sulle biciclette non è obbligatorio. Però, dato che la bici viene utilizzata maggiormente in primavera, estate ed autunno, i copertoni arrivano alla stagione invernale in avanzato stato di usura. Cambiarli significa tenere alla propria sicurezza!

Le caratteristiche di un copertone invernale:

  • Mescola – la composizione della gomma di un copertone invernale viene definita “dual compound” ovvero presenta una mescola doppia. La parte centrale ha una durezza elevata, mente la parte esterna e le fasce laterali sono più morbide. Ciò migliora l’attrito sul terreno e la resistenza della gomma.
  • Tassellatura – un copertone invernale presenta disegni adatti a scaricare l’acqua ed aumentare il grip, ma la tassellata è quasi del tutto inesistente. Sono anche più larghi per fare maggiore presa sull’asfalto.
  • Scheletro – lo scheletro dei copertoni è realizzato in fili di nylon, più il numero di fili è elevato più la copertura è durevole. I copertoni invernali presentano un numero medio di fili di nylon sempre secondo la logica del “dual compound”. Il centro presenta più fili, mentre ai lati se ne trovano meno.
  • Resistenza alla foratura – quasi tutti gli pneumatici invernali sono dotati di una lamina in kevlar che ne aumenta la resistenza alle forature.

Tuscia in bicicletta: il Parco Marturanum

27/09/2017 in Promozione del Territorio, Territorio

Il Parco Marturanum è un’area protetta di circa 1.240 ettari situata nel Lazio settentrionale, zona conosciuta con il nome di “Tuscia”. Il territorio del parco è di origine vulcanica; vi si trovano due ampie valli scavate nel tufo dal corso di altrettanti fiumi: il Biedano ed il Vesca.
La vegetazione cresce rigogliosa ricoprendo quasi completamente le rocce di tufo che sporgono ovunque dal terreno. Il parco è l’habitat naturale di volpi, cinghiali, tassi, istrici ed anche di numerosi anfibi ed uccelli tra cui il falco pellegrino.

La zona è l’ideale per escursioni in mountain bike adatte a ciclisti principianti ed esperti. Si pedala in un panorama naturale particolarmente selvaggio che, fortunatamente, non ha subito le gravi conseguenze dell’inquinamento umano.

Ancora oggi, lungo i sentieri che attraversano il Parco Marturanum è facile incontrare mucche maremmane che pascolano liberamente, pastori e allevatori con i propri animali.

Nel parco, inoltre, sono raccolte numerose testimonianze del passato: dal periodo etrusco al periodo medioevale. Si possono quindi visitare antiche tombe etrusche conservatesi perfettamente nel tempo, anche se spogliate di tutti gli oggetti che contenevano. Alcune risalgono al VI e V secolo a.C.

Punto di riferimento per i visitatori del parco è il comune di Barbarano Romano. Qui si possono reperire la carta dei sentieri e informazioni turistiche del territorio.

Uno dei percorsi più interessanti è quello che corre sul tracciato dell’ex-ferrovia Capranica-Civitavecchia. Il percorso del treno è stato trasformato in una via verde molto suggestiva che prevede anche l’attraversamento di gallerie buie per cui sono necessarie luci adeguate.

SCARICA IL PERCORSO: Mtb nel Parco Marturanum