Sardegna: pedalare lungo la Costa Verde tra dune, mare e archeologia mineraria
05/11/2025 in News
La Costa Verde, nel sud-ovest della Sardegna, è una delle mete più suggestive per chi ama il cicloturismo naturalistico. Pur non esistendo ancora una “Ciclovia ufficiale” inaugurata, diversi enti locali e associazioni hanno mappato un itinerario ciclabile di circa 160 chilometri che unisce Capo Frasca a Buggerru, attraversando le dune di Piscinas, le miniere di Ingurtosu e il borgo di Arbus.
Il tracciato, in gran parte su strade secondarie e sterrate, alterna salite impegnative e panorami mozzafiato, con tratti che si affacciano direttamente sul mare. Diversi progetti di valorizzazione sostenuti dal GAL Linas Campidano e dal Parco Geominerario della Sardegna puntano a migliorare la segnaletica e a creare una rete di servizi per i cicloturisti, con strutture ricettive e punti d’acqua.
La Costa Verde rappresenta un esempio concreto di turismo lento e responsabile: un luogo dove la bicicletta diventa il mezzo ideale per scoprire paesaggi ancora intatti e testimonianze uniche della storia mineraria sarda.
GPS, e-bike e libertà: l’Italia che viaggia su due ruote
04/11/2025 in Tecnica
Il cicloturismo non è più un passatempo da appassionati, ma una delle nuove frontiere del turismo sostenibile. In Italia i numeri parlano chiaro: le presenze lungo ciclovie e percorsi attrezzati crescono a doppia cifra, e sempre più viaggiatori scelgono la bici come strumento di scoperta del territorio.
La spinta arriva dalla tecnologia. Oggi il cicloturista si muove con app di navigazione dedicate, mappe digitali e tracciatori GPS che segnalano dislivelli, punti di sosta, fontane e strutture bike-friendly. Le biciclette, dal canto loro, si evolvono: i telai in carbonio riducono il peso, le gravel uniscono stabilità e comfort, mentre le e-bike da viaggio abbattono le barriere fisiche e aprono la strada anche ai meno allenati.
“Il cicloturista di oggi non cerca solo la performance, ma un’esperienza completa fatta di sostenibilità, cultura e autenticità”, spiega un portavoce della Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta. È un pubblico attento, che valorizza i prodotti locali e preferisce alloggiare in agriturismi o piccole strutture con servizi dedicati alle due ruote.
Così, la bici diventa un mezzo per conoscere il territorio in modo profondo e responsabile. Tra una pedalata e l’altra, il cicloturismo 2.0 rappresenta una nuova idea di libertà: quella che unisce tecnologia e lentezza, progresso e paesaggio.
L’Italia a pedali: la rinascita delle strade dimenticate
04/11/2025 in News
C’è un’Italia che non compare sulle mappe del turismo di massa, ma che oggi torna a respirare grazie al cicloturismo. È l’Italia dei borghi silenziosi, delle vecchie strade provinciali, delle ferrovie dismesse trasformate in greenway. Lì, dove l’asfalto si fa polvere, il viaggio lento diventa riscoperta.
Sempre più viaggiatori scelgono di pedalare lontano dal traffico, lungo percorsi come la Ciclovia del Sole, la Via degli Dei o la Via Francigena. Non inseguono record né cronometri, ma incontri e panorami. “In bici impari a rallentare, e rallentando riscopri ciò che avevi dimenticato”, racconta Marta, 37 anni, che ha attraversato la Toscana in solitaria.
Le amministrazioni locali stanno cogliendo l’occasione. Piccoli comuni restaurano ponti, segnalano sentieri e offrono servizi essenziali ai cicloturisti: fontane, rastrelliere, officine. In cambio, arrivano visitatori rispettosi, pronti a fermarsi più giorni e a investire nell’economia del luogo.
In fondo, la forza del cicloturismo sta tutta qui: nel suo ritmo umano. Mentre molti discutono di sostenibilità come un obiettivo futuro, sulle strade bianche e nei viali di campagna quel futuro è già realtà silenzioso, concreto e in movimento.
E-bike e cicloturismo: come le bici elettriche stanno cambiando il modo di viaggiare
03/11/2025 in News
Un tempo erano considerate “barare”. Oggi le e-bike sono il motore silenzioso della rivoluzione cicloturistica. In Italia, una bici su tre venduta nel 2025 è elettrica, e sempre più turisti scelgono di esplorare il Paese grazie all’assistenza di un motore che allunga le distanze e abbatte le barriere fisiche.
Le bici a pedalata assistita hanno democratizzato il viaggio su due ruote. Coppie di diverse età, famiglie con bambini, gruppi misti di sportivi e principianti: tutti possono ora condividere lo stesso ritmo di viaggio. “L’e-bike ha reso accessibile il cicloturismo anche a chi non si è mai sentito abbastanza allenato”, spiega un gestore di noleggi in Alto Adige. “Questo ha moltiplicato le presenze e allungato la stagione”.
L’effetto è tangibile anche sull’economia locale. I piccoli borghi, una volta fuori dai grandi flussi turistici, stanno investendo in punti di ricarica e officine. I produttori italiani, intanto, scommettono su batterie più leggere e autonomie record.
Ma non è solo una questione tecnologica: la e-bike sta cambiando la mentalità del viaggio. Non più sfida o prestazione, ma esplorazione e libertà. In un Paese come l’Italia, dove ogni collina nasconde una storia, questo nuovo modo di pedalare promette di riscrivere il turismo del futuro.
L’esplosione del cicloturismo in Italia: da nicchia a motore economico
03/11/2025 in News
Il cicloturismo non è più un passatempo per pochi appassionati: è un settore economico in piena corsa. Secondo le ultime rilevazioni delle regioni e dei consorzi turistici, nel 2025 il numero di pernottamenti legati al turismo su due ruote è cresciuto di oltre il 20% rispetto all’anno precedente. Un dato che conferma una tendenza ormai stabile: l’Italia si sta scoprendo ciclabile.
Dietro a questo boom c’è un cambio culturale. Sempre più persone scelgono vacanze sostenibili, fatte di tappe brevi e lente, dove l’esperienza conta più della destinazione. Gli operatori turistici si stanno adeguando: nascono alberghi bike-friendly, punti di ricarica per e-bike, officine mobili e persino assicurazioni pensate per i viaggiatori su due ruote.
Le regioni del Nord come Veneto, Emilia-Romagna e Trentino in testa al classifica trainano il settore, ma cresce l’interesse anche nel Sud, dove la combinazione tra clima mite e strade panoramiche apre prospettive enormi. “Il cicloturismo è il nuovo enoturismo”, commenta un operatore pugliese. “Chi arriva in bici vuole scoprire il territorio in modo autentico, e questo crea valore per tutti”.
Il prossimo passo? L’integrazione con la rete ferroviaria. Trenitalia e diverse compagnie locali stanno ampliando i servizi per il trasporto bici, puntando a una mobilità mista e intelligente. La bici non è più solo un mezzo, ma il simbolo di un’Italia che vuole muoversi meglio e vivere meglio.
Boom delle bici gravel: cresce il turismo su due ruote miste
02/11/2025 in News
Il cicloturismo cambia volto. Negli ultimi tre anni le biciclette gravel, pensate per affrontare sia asfalto sia sterrato, hanno registrato una crescita a doppia cifra nelle vendite e nelle presenze ai principali eventi del settore. Secondo i dati diffusi dall’Osservatorio Nazionale sul Cicloturismo, nel 2024 le gravel bike hanno rappresentato oltre il 22% delle nuove biciclette da viaggio vendute in Italia, con un incremento del 35% rispetto all’anno precedente.
Il fenomeno, nato negli Stati Uniti e rapidamente diffusosi in Europa, risponde a una domanda precisa: poter pedalare ovunque senza limiti di terreno. Telaio comodo, copertoni larghi e geometrie versatili rendono queste bici adatte tanto ai lunghi viaggi quanto alle uscite di fine settimana. “La gravel ha riportato molti ciclisti a esplorare le strade bianche e i sentieri secondari, lontano dal traffico”, spiega Marco, responsabile tecnico di un marchio italiano specializzato. “È una libertà che unisce la voglia di avventura con l’attenzione alla sostenibilità”.
Anche le destinazioni turistiche si stanno adeguando. Alcune regioni, come Toscana, Trentino e Puglia, hanno avviato progetti di segnaletica dedicata e servizi specifici per i viaggiatori su bici miste. Crescono inoltre gli eventi non competitivi, spesso legati al territorio e all’enogastronomia locale.
Secondo gli operatori, il 2025 sarà l’anno della maturità per il fenomeno gravel: non più una tendenza di nicchia, ma una componente strutturale del turismo lento italiano. “Il gravel non è solo una bici”, conclude Marco, “è un nuovo modo di viaggiare”.
Toscana in bicicletta: il viaggio lento che racconta la bellezza italiana
01/11/2025 in News
C’è un modo diverso di scoprire la Toscana, lontano dalle folle e dai motori. È quello del cicloturismo, che invita a rallentare e a guardare il paesaggio con occhi nuovi. Le strade bianche, i filari di cipressi e le colline che ondeggiano come un mare verde sono diventati il palcoscenico di un turismo che unisce natura, cultura e autenticità.
La forza della lentezza
Chi viaggia in bicicletta in Toscana impara subito che la bellezza richiede tempo. Ogni salita regala una prospettiva, ogni curva apre uno scorcio inatteso. Pedalare significa entrare nel ritmo della terra, sentire l’odore dell’erba tagliata, il profumo del pane nei borghi, la voce del vento che corre tra i vigneti. È un modo di viaggiare che non consuma ma assapora, che non attraversa ma abita.
Strade di storia e di vino
Dalla Via Francigena che attraversa le Crete Senesi alle colline del Chianti, la Toscana è una rete di percorsi che raccontano secoli di storia. L’antica via dei pellegrini oggi accoglie ciclisti di tutto il mondo, attratti dalla fusione perfetta tra spiritualità e paesaggio. Sulle strade del vino, ogni tappa è un incontro: con i vignaioli, con la cucina locale, con l’arte che si nasconde nelle pievi e nei piccoli musei.
L’ospitalità che fa la differenza
Il cicloturismo toscano vive anche grazie a chi accoglie i viaggiatori. Agriturismi, ostelli e piccole botteghe sono parte di una rete che valorizza il territorio e ne custodisce l’anima. È l’Italia dei gesti semplici: un bicchiere d’acqua offerto lungo la salita, un consiglio su una deviazione panoramica, un sorriso che diventa ricordo.
Il futuro passa su due ruote
Sempre più comuni investono in ciclovie, segnaletica e collegamenti ferroviari per favorire il viaggio sostenibile. L’obiettivo non è solo attrarre turisti, ma restituire ai residenti spazi di mobilità dolce e vivibilità quotidiana. La bicicletta diventa così simbolo di un modo nuovo di abitare la Toscana, dove il paesaggio non è scenografia ma vita condivisa.
Pedalare in Toscana non è solo un itinerario. È un racconto di luce, di fatica e di libertà. È la riscoperta di un ritmo umano, quello che permette di sentire la bellezza prima ancora di guardarla.
La Romantische Straße in bicicletta: tra borghi, castelli e profumo di birra
29/10/2025 in Viaggi
La Germania è una terra sorprendente per chi ama il cicloturismo. Oltre ai celebri percorsi lungo il Danubio o il Reno, c’è un itinerario che unisce storia, natura e fascino fiabesco come pochi altri: la Romantische Straße, la Strada Romantica. Un percorso che attraversa il cuore della Baviera e che, in bicicletta, regala un’esperienza capace di coniugare lentezza e scoperta.
Il tracciato parte da Würzburg, sulle rive del Meno, e si snoda verso sud per circa 460 chilometri, fino alla cittadina alpina di Füssen, ai piedi del castello di Neuschwanstein. È un viaggio che sembra uscire da un libro illustrato: colline morbide, vigneti, case a graticcio e torri medievali che si specchiano in piccoli corsi d’acqua. La strada attraversa villaggi che sembrano rimasti intatti nel tempo, come Rothenburg ob der Tauber, uno dei borghi più pittoreschi d’Europa, dove il centro storico è un labirinto di ciottoli e insegne in ferro battuto.
Pedalare lungo la Strada Romantica significa attraversare una Germania diversa da quella industriale e moderna che molti immaginano. Qui il ritmo rallenta, il traffico è minimo e il paesaggio cambia gradualmente, passando dalle pianure franconi ai primi rilievi bavaresi. Ogni tappa offre un motivo per fermarsi: un birrificio artigianale, un mercato locale, una piccola chiesa barocca o un castello circondato da boschi.
Molti tratti della Romantische Straße sono piste ciclabili separate o stradine secondarie a basso traffico, segnalate con cura e dotate di servizi dedicati ai cicloturisti. Gli alloggi “Bett+Bike”, certificati dall’ADFC (l’associazione ciclistica tedesca), garantiscono ospitalità anche per chi viaggia con la bici al seguito, offrendo spazi per il ricovero e piccole officine per la manutenzione.
Tra le tappe più suggestive, Dinkelsbühl colpisce per le mura intatte e le sue torri dorate al tramonto, mentre Augsburg, antica città imperiale, sorprende con la sua atmosfera rinascimentale e i canali che le hanno valso il riconoscimento UNESCO. L’arrivo a Füssen, con le Alpi sullo sfondo e il celebre castello di Ludwig II che domina la valle, è il degno finale di un viaggio che alterna natura e cultura, pedalate tranquille e soste contemplative.
La Strada Romantica è percorribile da maggio a ottobre, periodo in cui il clima è più stabile e le giornate lunghe. L’intero itinerario può essere completato in una settimana, ma molti cicloturisti scelgono di dedicare più tempo alle soste, lasciandosi guidare dal piacere dell’imprevisto.
Pedalare su questo itinerario non significa solo spostarsi da una città all’altra, ma vivere la Germania più autentica, fatta di paesaggi gentili, sapori locali e incontri lungo la strada. È un viaggio che unisce il gusto dell’avventura alla dolcezza del tempo lento, dove ogni chilometro racconta una storia.
Look Keo Vision, la luce che cambia il modo di pedalare
29/10/2025 in News
Nel mondo del ciclismo da strada, dove ogni dettaglio tecnico è frutto di anni di ricerca, la sicurezza rimane spesso un tema trascurato. Look, marchio francese che da sempre lega il proprio nome all’innovazione e all’eleganza, ha scelto di affrontare questo aspetto con una soluzione tanto semplice quanto geniale: i nuovi pedali Keo Vision.
L’idea nasce dal desiderio di rendere ogni ciclista più visibile e protetto. Nei Keo Vision la luce non è un accessorio aggiunto, ma una parte integrante del pedale. Un piccolo sistema luminoso, integrato con cura nel design, permette di essere visti fino a un chilometro di distanza, sia di giorno che di notte. Le luci si muovono insieme al pedale e quindi al piede del ciclista, creando un segnale dinamico che cattura l’attenzione di chi guida un’auto o un mezzo in avvicinamento.
Secondo una ricerca americana citata da Look, le luci posizionate in movimento sui talloni rendono il ciclista più visibile di oltre cinque volte rispetto a quelle fisse montate sul reggisella. È un dato che spiega perfettamente l’intuizione alla base del progetto: la sicurezza può nascere dal movimento stesso della pedalata.
Ogni pedale offre una visibilità a 180 gradi e quattro modalità di illuminazione, che permettono di scegliere tra luce fissa o lampeggiante in base alle condizioni del momento. L’autonomia è studiata per coprire anche le uscite più lunghe e il sistema si ricarica facilmente tramite una porta magnetica. Tutto è stato pensato per un utilizzo pratico, senza rinunciare alla leggerezza e alla qualità costruttiva che contraddistinguono Look.
I Keo Vision sono disponibili in due versioni. Il modello Keo Blade Ceramic Vision è pensato per chi cerca il massimo delle prestazioni, con corpo in carbonio, cuscinetti in ceramica e un’ampia superficie di contatto che garantisce una trasmissione di potenza ottimale. Il Keo 2 Max Vision adotta un corpo in materiale composito e cuscinetti in acciaio, offrendo robustezza e fluidità per un uso quotidiano.
Con questi pedali, Look non ha semplicemente aggiunto una luce a un componente tecnico, ma ha creato un nuovo modo di intendere la sicurezza su strada. La tecnologia diventa parte del gesto atletico, la luce segue il ritmo della pedalata e il ciclista acquista una presenza più chiara, visibile e consapevole.
I Keo Vision rappresentano un piccolo ma importante passo avanti verso un ciclismo più sicuro e moderno, dove ogni pedalata non è solo sinonimo di velocità, ma anche di visibilità.
Cicloturismo, boom in Italia: +38% di viaggiatori sulle due ruote
28/10/2025 in News
Dati, tendenze e nuove rotte di un fenomeno che fa bene all’ambiente e all’economia locale.Il 2025 si conferma l’anno d’oro del cicloturismo in Italia. Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio ENIT e Legambiente, oltre 10 milioni di italiani hanno scelto una vacanza in bicicletta o “bike friendly”, generando un indotto di circa 4 miliardi di euro.
Non si tratta più di una nicchia: il cicloturismo è ormai una componente stabile del turismo sostenibile, spinto da una crescente attenzione all’ambiente e dal desiderio di esperienze autentiche. Le regioni più frequentate sono Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna e Toscana, ma crescono anche Puglia e Sardegna grazie a nuovi itinerari costieri.
Tra le iniziative più attese figura il completamento della Ciclovia Adriatica, un progetto di oltre 1.000 km che unirà Trieste a Santa Maria di Leuca, passando per Venezia, Ancona e Pescara. Parallelamente, il Ministero delle Infrastrutture ha stanziato nuovi fondi per la rete “Bicitalia”, con l’obiettivo di collegare le principali ciclovie nazionali entro il 2030.
Le strutture ricettive si stanno adattando: sempre più agriturismi e B&B offrono noleggio bici, officine attrezzate e colazioni energetiche per i cicloturisti. Anche il turismo internazionale guarda all’Italia come meta ideale: oltre il 40% dei viaggiatori su due ruote proviene da Germania, Austria e Paesi Bassi.
> “Il cicloturismo è una chiave per destagionalizzare e distribuire il turismo nei piccoli borghi,” spiega Marco Ponti, esperto di mobilità sostenibile. “È una rivoluzione lenta, ma inarrestabile.”







