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Cicloturismo

Il blog dedicato al cicloturismo ed ai viaggi in bicicletta

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by Matteo

Tra sabbia e vento: in bicicletta lungo la Striscia della Curonia

05/08/2025 in Viaggi

C’è un punto in Lituania dove la terra si fa sottile, quasi un respiro di sabbia sospeso tra mare e laguna. È la Striscia della Curonia, un lembo di terra lungo 98 chilometri, patrimonio UNESCO, che separa il Mar Baltico dalla Laguna della Curonia. Percorrerla in bicicletta significa entrare in un mondo sospeso, dove ogni curva rivela un paesaggio diverso.

Il viaggio inizia a Klaipėda, con una breve traversata in traghetto verso Smiltynė. Appena sbarcati, la pista ciclabile si tuffa in un tunnel verde di pini marittimi, alternando tratti d’ombra fresca a improvvise aperture sulle dune. Il vento, quasi costante, porta con sé l’odore salmastro del Baltico.

Il percorso verso sud, fino a Nida, è un susseguirsi di scenari: spiagge infinite dove le onde si infrangono pigre, piccole insenature sul lato lagunare, villaggi di pescatori dalle case color pastello con decorazioni in legno intagliato. A Juodkrantė, una tappa intermedia, si può passeggiare nella “Collina delle Streghe”, un sentiero ornato da sculture in legno ispirate alle leggende locali.

L’arrivo a Nida regala uno dei panorami più celebri della Lituania: la Grande Duna di Parnidis, alta quasi 53 metri, da cui si domina l’intera laguna e il mare aperto. Qui, pedalata dopo pedalata, si percepisce la forza di un paesaggio modellato dal vento e dal tempo, ma anche dalla mano dell’uomo che lo ha preservato.

La ciclovia della Striscia della Curonia non è solo un itinerario, ma un viaggio sensoriale: il fruscio della sabbia sotto le ruote, il sapore salino nell’aria, il gioco di luce che cambia con le nuvole. Un luogo dove la bicicletta diventa la chiave per entrare in sintonia con l’essenza stessa del Baltico.

by Matteo

Lungo il respiro verde della Lituania: pedalando tra foreste e fiumi sul percorso della Dzukija

05/08/2025 in Viaggi

Silenzio, odore di resina, il fruscio leggero delle ruote su un sentiero di ghiaia compatta. È così che comincia il viaggio in bicicletta attraverso la regione della Dzukija, nel sud della Lituania. Un itinerario di circa 80 chilometri che unisce piccoli villaggi di legno, fiumi sinuosi e uno dei parchi naturali più vasti del Paese.

Si parte da Alytus, cittadina adagiata lungo il Nemunas, dove un ponte pedonale panoramico regala una prima visione d’insieme sul paesaggio. Da qui, il tracciato si inoltra verso il Parco Nazionale della Dzukija, un mosaico di foreste di pino e betulla che nasconde una ricca fauna: caprioli, cicogne nere e persino il raro gallo cedrone. Il percorso alterna strade forestali e brevi tratti asfaltati, sempre ben segnalati.

Pedalando, si attraversano villaggi come Merkinė, famoso per il suo punto panoramico alla confluenza dei fiumi Nemunas e Merkys. Una sosta qui è d’obbligo: la collina regala un colpo d’occhio che sembra un dipinto, con i fiumi che si avvolgono in anse lente e ampie.

La giornata si conclude a Druskininkai, località termale nota fin dall’Ottocento. Qui le gambe possono riposare in una delle spa cittadine, mentre la mente rielabora i chilometri macinati e i volti incrociati lungo la strada: contadini intenti a lavorare la terra, anziani che vendono miele e frutti di bosco, cicloturisti stranieri con il sorriso impolverato.

Questo itinerario è un invito a rallentare, a lasciarsi guidare dalla ciclicità del respiro e della pedalata, fino a sentirsi parte di un paesaggio che alterna quiete e vitalità in egual misura.

by Matteo

Da Roma a Bracciano: pedalando tra storia e natura

04/08/2025 in Viaggi

Lasciare Roma in sella a una bicicletta è un’esperienza che sorprende ogni volta. Bastano pochi chilometri per allontanarsi dal caos cittadino e ritrovarsi immersi nel verde della campagna laziale. Una delle escursioni più suggestive in questa direzione è il percorso che collega la Capitale al lago di Bracciano, attraverso strade secondarie, boschi e scorci mozzafiato.

Il viaggio inizia dal quartiere Monte Mario o da Valle Aurelia, dove è possibile imboccare la Ciclovia Francigena, un tratto urbano ben segnalato che segue il cammino dei pellegrini medievali. Superato il raccordo, il paesaggio cambia rapidamente: campi coltivati, antichi casali e il profilo dei Monti della Tolfa all’orizzonte.

La prima tappa consigliata è Anguillara Sabazia, borgo affacciato direttamente sul lago di Bracciano. Un luogo ideale per una sosta: caffè sulla riva, piccole botteghe artigiane e una passeggiata sul lungolago regalano un piacevole intermezzo. Chi desidera esplorare ulteriormente può proseguire lungo la panoramica SP11 fino a Bracciano, dominata dal maestoso Castello Orsini-Odescalchi, visitabile anche in bici.

Il percorso (circa 55 km, difficoltà media) alterna tratti asfaltati a brevi sterrati, e può essere completato in una giornata. Per chi preferisce un ritmo più lento, esistono B&B bike-friendly lungo il tragitto, molti dei quali offrono servizi per ciclisti.

Una nota logistica: il treno regionale FL3 collega Roma con Bracciano, rendendo il ritorno semplice e comodo. Portare la bici a bordo non comporta costi aggiuntivi, ma conviene evitare le ore di punta.

Questo itinerario è perfetto per chi cerca una fuga dalla città senza rinunciare a bellezza, storia e contatto con la natura.

by Matteo

La Via Appia Antica: un salto nel tempo a colpi di pedale

04/08/2025 in Viaggi

Ci sono percorsi che non sono semplici tragitti: sono viaggi nella storia. La Via Appia Antica, soprannominata Regina Viarum, è uno di questi. Costruita nel 312 a.C. per collegare Roma a Brindisi, oggi è uno dei tratti più iconici per gli amanti del cicloturismo nel Lazio.

Il punto di partenza ideale è Porta San Sebastiano, nei pressi delle Mura Aureliane. Da qui, l’Appia si stende tra pini marittimi, catacombe e mausolei romani, regalando una cornice unica. Il fondo stradale, lastricato e irregolare nei primi chilometri, può essere impegnativo: si consiglia l’uso di una bici gravel o MTB.

L’itinerario ciclabile ufficiale segue l’antico tracciato per circa 30 km, attraversando l’area archeologica del Parco Regionale dell’Appia Antica, una delle aree verdi protette più estese d’Europa. Lungo la strada si incontrano vere e proprie meraviglie: il Circo di Massenzio, il Mausoleo di Cecilia Metella, la Villa dei Quintili. Tutto è visitabile, e spesso con ingressi scontati per chi arriva in bicicletta.

Proseguendo verso Frattocchie e Santa Maria delle Mole, l’Appia diventa più scorrevole, e si immerge nel paesaggio dei Castelli Romani. Chi ha energia può estendere il tour fino a Cecchina o Albano Laziale, mentre i meno allenati possono optare per un giro ad anello, tornando a Roma attraverso vie secondarie (es. la via Appia Nuova, dotata di marciapiedi larghi e tratti ciclabili).

L’esperienza è consigliata al mattino presto o nei giorni feriali, per evitare la folla pedonale. Il parco è servito da numerosi punti ristoro, fontane e officine bike-friendly, che fanno della Via Appia una delle mete cicloturistiche più amate del Lazio.

by Matteo

Tragedia all’alba: tre ciclisti uccisi da un’auto a Terlizzi

03/08/2025 in News

TERLIZZI (Bari), 3 agosto 2025 — Una domenica mattina trasformata in tragedia. Intorno alle otto, lungo la Strada Provinciale 231, nei pressi di Terlizzi, un’auto ha investito un gruppo di quattro ciclisti, tutti originari di Andria. Tre di loro sono morti sul colpo, mentre un quarto lotta tra la vita e la morte in un letto d’ospedale.

Alla guida del veicolo, un uomo residente a Corato, rimasto solo lievemente ferito. È stato lui a dare l’allarme ai soccorsi, che sono arrivati tempestivamente sul posto. Ambulanze del 118, carabinieri, agenti della polizia locale di Terlizzi e Ruvo di Puglia hanno trovato una scena straziante: biciclette sbriciolate sull’asfalto, corpi esanimi e uno dei ciclisti agonizzante.

Le autorità stanno cercando di far luce sulla dinamica dell’incidente. Non è ancora chiaro se si sia trattato di una distrazione, di un malore o di una velocità eccessiva. Gli investigatori non escludono alcuna ipotesi. L’auto è stata posta sotto sequestro per gli accertamenti tecnici.

Intanto, l’impatto emotivo sulle comunità è devastante. I ciclisti erano amici, uniti dalla passione per la bicicletta, e molto noti nella loro città. Il sindaco di Terlizzi ha espresso vicinanza alle famiglie: “Una tragedia che ci lascia attoniti. Le nostre strade devono diventare luoghi sicuri, non teatri di morte. È ora di agire, non solo di piangere.”

Il bilancio delle vittime tra i ciclisti italiani continua a salire. Secondo i dati più recenti, nel 2025 si contano in media tre decessi ogni settimana: un numero che suona come una condanna, soprattutto in un Paese che promuove la mobilità sostenibile ma fatica a proteggere chi la pratica.

Questa tragedia rilancia l’urgenza di interventi strutturali: corsie ciclabili sicure, controlli più severi sulla velocità, educazione stradale capillare. Perché la strada non dovrebbe mai essere un campo minato per chi sceglie una vita attiva e rispettosa dell’ambiente.

Oggi Terlizzi e Andria piangono tre vite spezzate. E con loro, un’intera comunità ciclistica che chiede, ancora una volta, rispetto. E giustizia.

by Matteo

Vedano Olona, al via i lavori per la nuova ciclopedonale: più sicurezza e un accesso diretto al Parco Pineta

02/08/2025 in News

VEDANO OLONA – È partito in questi giorni il cantiere per la realizzazione di un nuovo tratto di pista ciclopedonale in via Nino Bixio, a Vedano Olona. Si tratta di un’opera breve nella sua estensione – poche centinaia di metri – ma dal valore strategico per la mobilità dolce e la sicurezza stradale.

Il nuovo segmento, infatti, prolungherà il tracciato esistente lungo tutta via Bixio, garantendo continuità al percorso dedicato a pedoni e ciclisti. Ma non solo: il progetto interviene su un nodo viabilistico particolarmente critico, la curva all’altezza della rotonda sulla Sp 65, all’incrocio tra via San Siro e via don Monza. Una zona segnalata più volte dai residenti per la scarsa visibilità e il rischio elevato per chi si sposta a piedi o in bicicletta, specialmente nelle ore serali.

Con il completamento dei lavori, previsto nelle prossime settimane, sarà inoltre attivato un nuovo accesso diretto al Parco Pineta, uno dei principali polmoni verdi della zona. Un collegamento importante non solo per gli amanti della natura e dello sport all’aria aperta, ma anche in chiave di promozione della mobilità sostenibile.

“Interveniamo per rendere più sicuro un punto critico della rete stradale e per valorizzare un’infrastruttura che incentiva gli spostamenti non motorizzati,” fanno sapere dal Comune. L’opera rientra infatti in un piano più ampio di riqualificazione urbana, orientato alla sostenibilità e alla vivibilità del territorio.

Per i cittadini di Vedano, una piccola opera che promette grandi benefici: più sicurezza, più verde accessibile e una rete ciclopedonale sempre più connessa.

by Matteo

Mobilità sostenibile: al via i lavori per una nuova pista ciclabile a Fognano

01/08/2025 in News

Un nuovo passo verso una città più sostenibile e a misura di ciclista. Sono ufficialmente iniziati i lavori per la realizzazione di una nuova pista ciclabile che collegherà strada Chiesa di Fognano a strada Paonazza, nel segno di un progetto più ampio volto a incentivare l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano.

L’intervento rappresenta un tassello importante nel piano urbano della mobilità sostenibile, con l’obiettivo di ridurre l’impatto del traffico veicolare privato, favorire spostamenti a basse emissioni e migliorare la sicurezza stradale per ciclisti e pedoni.

Oltre alla pista ciclabile, è prevista anche l’installazione di un nuovo impianto semaforico all’intersezione con strada Vallazza, un nodo critico per la viabilità locale. L’introduzione del semaforo punta a regolare meglio i flussi di traffico e garantire maggiore protezione agli utenti più vulnerabili della strada.

Le autorità locali confermano che gli interventi si inseriscono in una strategia di lungo periodo che prevede la progressiva estensione della rete ciclabile urbana, con un’attenzione particolare alle connessioni tra quartieri residenziali, aree scolastiche e zone produttive.

Nei prossimi mesi, i cittadini potranno seguire l’avanzamento dei lavori e, una volta completata l’opera, beneficiare di un’infrastruttura moderna, sicura e pensata per favorire abitudini di mobilità più sane e responsabili.

by Matteo

Doppio intervento di emergenza nell’Alto Garda: ciclisti si scontrano sulla ciclabile, un ferito al pronto soccorso

31/07/2025 in News


DRO. Serata intensa per i soccorritori dell’Alto Garda, impegnati in due emergenze a distanza di poche ore.

Dopo l’intervento per un settantenne colpito da shock anafilattico in seguito alla puntura di un insetto, i sanitari sono stati chiamati nuovamente alle 19.45, lungo la pista ciclabile in direzione nord, poco dopo il centro abitato di Dro.

Due ciclisti si sono scontrati e sono finiti a terra. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Dro e un’ambulanza del 118. Messa in sicurezza l’area, i soccorritori hanno prestato le prime cure ai due feriti.

Uno dei ciclisti, in condizioni da valutare, è stato trasportato al pronto soccorso per accertamenti. L’altro ha riportato lesioni lievi.

La dinamica dell’incidente è ancora in fase di ricostruzione. Possibile che l’urto sia avvenuto per una distrazione o un sorpasso azzardato. Resta alta l’attenzione sulla sicurezza della rete ciclabile della zona, particolarmente frequentata nei mesi estivi.

Due interventi ravvicinati che testimoniano l’efficienza dei soccorsi locali, pronti a rispondere con tempestività anche nelle giornate più impegnative.

by Matteo

Da Passau a Vienna – Il classico intramontabile del Danubio su due ruote

30/07/2025 in Viaggi

C’è un tratto del Danubio che ogni cicloturista sogna almeno una volta di percorrere: la tratta Passau–Vienna. Circa 320 chilometri di piste ciclabili perfettamente segnalate, immerse in paesaggi che sembrano usciti da un libro illustrato. È il percorso più famoso del Danubio, e non a caso.

Il viaggio inizia a Passau, la “città dei tre fiumi”, dove il Danubio si fonde con l’Inn e l’Ilz. Da qui si segue la riva sinistra del fiume, accompagnati da antichi castelli, vigneti e piccoli villaggi bavaresi che sembrano sospesi nel tempo. Lungo la strada si incontrano gemme come Schlögen, dove il Danubio compie la sua celebre ansa a gomito, o Grein, con il suo teatro barocco tra i più antichi d’Austria.

La pista ciclabile, conosciuta come Donauradweg, è quasi sempre asfaltata e pianeggiante. Ideale per tutti: dai viaggiatori solitari agli anziani su e-bike, dalle famiglie con bambini ai ciclisti più allenati.

Uno dei momenti più emozionanti del viaggio è l’arrivo a Vienna. Dopo giorni di quiete, la capitale austriaca si apre all’improvviso come un sipario. E se si ha ancora energia, la città merita una visita in sella: dal Prater alla Ringstraße, dai caffè storici alla modernità del MuseumsQuartier.

Consigli pratici: Il percorso è percorribile da aprile a ottobre, ma i mesi migliori restano maggio, giugno e settembre. Il vento favorevole soffia spesso da ovest, rendendo ideale pedalare da Passau verso Vienna. Numerose agenzie offrono servizi di trasporto bagagli, alloggi e anche rientro in treno o autobus.

by Matteo

La meraviglia nascosta della Wachau – In bici tra vigneti, castelli e albicocchi

30/07/2025 in Viaggi

Tra Melk e Krems, il Danubio attraversa uno dei suoi tratti più suggestivi: la Wachau. Patrimonio dell’Umanità UNESCO, questa valle austriaca è un piccolo paradiso per i cicloturisti, soprattutto per chi ama unire natura, cultura e sapori locali.

Il percorso, lungo circa 40 chilometri, è perfetto per una gita di uno o due giorni, magari come parte del più ampio itinerario Passau-Vienna. Ma anche da sola, la Wachau vale il viaggio.

Si parte da Melk, dominata dalla sua celebre abbazia benedettina, un capolavoro del barocco. Da qui, la ciclabile si snoda lungo il Danubio tra colline coperte di vigneti, paesini fiabeschi e frutteti di albicocchi. Il ritmo è rilassato, con tappe quasi obbligatorie: a Dürnstein, dove Riccardo Cuor di Leone fu imprigionato, o a Spitz, cuore della viticoltura locale.

Il vino qui è una religione. Grüne Veltliner e Riesling sono i protagonisti, spesso serviti direttamente nelle Heuriger, le tipiche osterie contadine dove si possono gustare anche piatti della tradizione: lardo affumicato, pane nero, formaggi di malga.

La pista alterna tratti asfaltati a strade di campagna poco trafficate. Sempre ben segnalata, si presta anche a deviazioni interessanti, come una visita in battello sull’altra sponda del fiume o una sosta nei molti piccoli musei e botteghe artigiane.

Consigli pratici: Evita luglio se non ami il caldo intenso e il turismo di massa. Maggio e settembre offrono il miglior equilibrio tra clima e tranquillità. Il traghetto per attraversare il Danubio è un’esperienza da non perdere, e permette di variare il percorso facilmente.