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Cicloturismo

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I cicloturisti Pagni Paolo e Enrico Carrara

Patagonia Coast to Coast: partenza il 18 Novembre

28/10/2016 in Patagonia Coast to Coast

Manca davvero poco alla partenza del cicloviaggio in Patagonia Coast to Coast, la partenza è stata fissato per il giorno 18 novembre, Paolo Pagni ed Erico si stanno preparando al meglio per questa grande avventura con grinta e tanta determinazione. I due cicloturisti Partiranno dalle Cascate dell’Iguazú in Brasile dopo 4.600 chilometri e un dislivello totale di 14.611mt, arriveranno nella città più a sud del mondo Ushuaia che si trova in Argentina. Ma il loro cicloviaggio non finisce qui, prevede infatti di ripartire da Punta Arenas per arrivare a Santiago del Cile. Saranno altri 3.300, 5 chilometri con un dislivello totale di 20.885mt durante il loro percorso dovranno attraversare la Cordigliera della Ande Cilene. Per seguire tutte le notizie del cicloviaggio si potrà consultare la pagina Facebook Cicloturismo e anche il Blog Patagonia Coast to Coast.

Biomeccanico

La biomeccanica di Giuseppe Giannecchini

26/10/2016 in Biomeccanica

Valutazione Posizione in Bici di Pagni Paolo

A volte si pensa di avere una buona posizione perché le prime impressioni sembrano buone ma poi, all’aumentare delle uscite quindi dei chilometri e delle ore in sella iniziano i problemi quali: dolori muscolari e articolari, crampi, parestesie, infiammazioni dei tendini.
Tali disagi possono essere da lievi a più fastidiosi ma ricorrenti ogni volta che si esce in bicicletta; possono portare anche a patologie gravi, fino all’impossibilità di pedalare in sella alla bici In questi casi non bisogna sottovalutare il disagio ma rivolgersi a persone qualificate e di esperienza per capire la causa, che può essere di natura ”biomeccanica” quindi legata ad una cattiva posizione oppure di natura ”posturale” quindi legata alla nostra postura.
L’analisi attenta dell’atteggiamento del ciclista in sella alla propria bicicletta e la valutazione delle  corrette ”sequenze angolari” del corpo sulla bicicletta rappresentano il primo step.
Ho avuto il piacere di incontrare Paolo Pagni circa un mese fa. Egli, dopo alcune considerazioni sull’utilizzo delle sue bici (strada – mtb), mi confessò un disagio ricorrente: una parestesia in entrambi i piedi che, all’aumentare dei chilometri si aggravava a tale punto da impedirgli di pedalare.
Gli spiegai che il problema poteva essere scatenato da più fattori quali le scarpe, non adatte al suo piede, la posizione delle tacchette ma anche dalla scorretta posizione in bicicletta che sicuramente poteva aggiungere altri disagi e dolori.

whatsapp-image-2016-10-24-at-18-02-40Biomeccanico

whatsapp-image-2016-10-24-at-18-02-41    Biomeccanico

La posizione di Paolo

Osservando Paolo in bicicletta ho notato subito che la sua posizione era scorretta in quanto le braccia erano tese, non appoggiavano sul manubrio ma spingevano su di esso; la pedalata era compromessa dalla posizione sulla sella parecchio indietro e dall’inclinazione del piede troppo di ”punta” dovuta all’eccessiva altezza della sella Riassumendo: tutte le ”sequenze”degli angoli articolari erano sbagliate.

Nel suo atteggiamento in bicicletta sono riscontrabili quattro errori:
1) montaggio della piega manubrio sbagliata
2) posizione troppo alta della piega manubrio
3) leve freno girate troppo verso l’alto
4) sella alta in punta

La cosa interessante è che Paolo pensava che il dolore di cui soffriva ai piedi dipendesse dalle scarpe non adatte; questa credenza l’aveva spinto ad acquistarne diverse paia di vari modelli.
La causa vera dei suoi problemi dipendeva invece dalla pedalata di punta che caricava troppo l’avampiede.
Gli altri fastidi di cui soffriva erano localizzati sul collo e le spalle inoltre era evidente la difficoltà per Paolo di raggiungere le leve freni nella parte bassa del manubrio.
Sono riuscito a correggere subito la sua posizione in quanto i componenti della bicicletta ed il telaio erano delle dimensioni adeguate.
Dopo pochi minuti di riadattamento al nuovo assetto Paolo ha cambiato completamente atteggiamento come è cambiata la percezione della sua bicicletta, sentendosi più raccolto e rilassato e avvertendo una pedalata più piena ed efficiente.
I piedi cambiando inclinazione erano in posizione corretta trasferendo sul pedale in maniera omogenea la spinta della pedalata.

Giuseppe Giannecchini
cicliservizi@gmail.com
www.cicliservizi.it

Pista Ciclabile della Valchiavenna

29/07/2016 in Promozione del Territorio, Territorio

piste-ciclabili-in-lombardiaLa pista ciclabile della Valchiavenna è un percorso impegnativo di circa 33 km che dalle rive del Lago di Mezzola arriva fino al confine con la Svizzera correndo quasi sempre su sede protetta. Chiavenna si trova esattamente a metà del percorso a segnare un punto di svolta tra la pianura e la montagna. Il dislivello totale dell’itinerario supera 650 mt.

Percorso

Per raggiungere la Valchiavenna molti ciclisti preferiscono partire da Colico, importante centro abitato affacciato sul Lago di Como, e da qui pedalare per qualche km verso nord fino a Verceia da cui inizia la ciclabile vera e propria. Verceia si trova sulla sponda destra del Lago di Mezzola e gode di una magnifica vista sul monte Legnone che ci accompagna nel primo tratto fino alla cittadina di Novate Mezzola.

Ripartendo da Novate, si segue il corso del fiume Mera attraversando campi coltivati e piccole aziende agricole. Ad un certo punto la pista si affianca alla strada statale, ma si tratta solo di un brevissimo tratto.

Circa 10 km dalla partenza si raggiunge Giumello e si entra nella piana di Chiavenna. Il percorso continua quindi a seguire il fiume, in mezzo a campi e prati fino a Bedogna per poi svoltare verso est ed affrontare le prime semplici salite. Cascate Acqua FraggiaLa fatica termina a Chiavenna, centro turistico ed amministrativo più importante della valle, ben noto a tutti gli amanti della montagna. La città sta diventando popolare anche tra i ciclisti che ne apprezzano il clima fresco anche in piena estate, la varietà di itinerari e di sfide ad alta quota. Degno di nota è anche il centro storico, dove spicca in particolare il Palazzo Balbiani risalente al XIV secolo.

Lasciata Chiavenna ci si addentra nella Val Bregaglia, gioiellino verde della regione fatto di vigneti, cascate ed imponenti mura di granito. La pista ciclabile qui si fa più impegnativa ed affronta una salita dopo l’altra, il percorso si farà faticoso soprattutto negli ultimi 7 km: da Borgonuovo al confine con la Svizzera. L’itinerario termina in località Castasegna, una volta superato il comune di Villa di Chiavenna.

Scarica l’itinerario: Pista Ciclabile della Valchiavenna

Itinerari family-friendly: Sentiero della Valtellina

27/07/2016 in Promozione del Territorio, Territorio

20151022_155029Il Sentiero della Valtellina offre panorami mozzafiato che attraversano il territorio tra Colico e Bormio. Essendo lungo più di 100 km, per i meno allenati e per le famiglie è consigliabile dividere il percorso in più tappe ed approfittarne per visitare i caratteristici borghi della zona. Il sentiero corre quasi interamente su sede protetta ed asfaltata e non presenta dislivelli impegnativi, se non nell’ultimo tratto.

Percorso
La pista ciclabile inizia a Colico, suggestiva cittadina affacciata sul Lago di Como, e prosegue in direzione est avvicinandosi alla foce del fiume Adda e quindi risalendone il corso. Ci si mantiene vicini al fiume lungo tutto il percorso fino alla sua sorgente. Il primo tratto termina a Morbegno, situato a circa 18 km dalla partenza. La strada di ingresso al paese è leggermente in salita ma una volta arrivati potrete recuperare le energie con uno spuntino a base di formaggi e salumi locali.

Superato Morbegno la ciclabile prosegue verso Talamona e Cedrasco sempre costeggiando vasti campi coltivati e boschetti. A Cedrasco si inizia a pedalare sul tratto più bello di tutto il Sentiero della Valtellina, la pista attraversa infatti molte aree verdi attrezzate con giochi per bambini. Arrivati presso il Santuario della Madonna di Sassella si sono ormai percorsi circa 45 km e si è in vista di Sondrio.

Una sosta in questo capoluogo di provincia è ideale per recuperare le forze ed eventualmente per passare la notte, ma certo non metterà a freno la voglia di pedalare. Riprendendo la pista ciclabile in pochi minuti si raggiunge Chiuro, centro vitivinicolo più importante della Valtellina. Il paese è completamente circondato da vigne e con la bici si può godere di un panorama meraviglioso sui filari.

Continuando a pedalare verso est, la pista ciclabile ci porta a Teglio, piccolo borgo storico da cui deriva il nome dell’intera valle, e a Tirano, presso il confine svizzero. Da qui il percorso si sposta in direzione nord-est e inizia un tratto in salita dove la fatica si farà sicuramente sentire. Si tratta di almeno 13 km, necessari per raggiungere i 650 mt di altitudine ed entrare a Grosio.

tappa7-3_0Se non volete impegnarvi ad affrontare dislivelli ancor più impegnativi, Grosio potrebbe essere l’ultima tappa del vostro itinerario, ma in sappiate che il Sentiero della Valtellina continua per altri 26 km fino a Bormio, nota stazione turistica invernale posta ad oltre 1.200 mt.

Scarica l’itinerario: Sentiero della Valtellina

Pedalare nel barese: la ciclovia dei borboni

26/07/2016 in Promozione del Territorio, Territorio

20140428221430_verso Bitetto 2008 foto Emanuele Venezia_1_bigLa Ciclovia dei Borboni è un progetto tutto italiano che mira a collegare Bari e Napoli attraverso stradine secondarie ed apposite piste ciclabili. I lavori per completare la ciclovia vanno avanti soprattutto per quanto riguarda la realizzazione di ciclabili protette che al momento (Luglio 2016) sono presenti solo in pochissimi tratti del percorso.
Il tratto qui descritto, tra Bari e Castel del Monte, è solo la prima parte del percorso.

Percorso

La Ciclovia dei Borboni inizia nel capoluogo pugliese, Bari, presso la stazione centrale. Se non avete mai visitato la città, non perdete l’occasione di fare un giro lungo la “muraglia” ed in Corso Vittorio Emanuele. Pedalare in centro non è il massimo, bisogna fare attenzione al traffico, ma in prossimità delle indicazioni per il Santuario della Madonna della Grotta ci si sposta su di una stradina decisamente più tranquilla.

Usciti da Bari si attraversa il centro abitato di Modugno sfiorando il sito archeologico in cui è stato scoperto un villaggio neolitico, probabilmente il più antico della Bassa Murgia. Si prosegue quindi in direzione di Bitritto e poi verso Bitetto. La stradina che porta al paese è leggermente in salita, ma la fatica viene ripagata dalla vista dei vasti uliveti che si estendono ai suoi lati e della grande cupola in maiolica della cattedrale locale che appare a tratti lungo il percorso.

Altri 4 km e si raggiunge anche la vetta di Palo del Colle, una salita piuttosto impegnativa ma dopo la quale c’è una discesa altrettanto lunga e decisamente più piacevole. Al termine della discesa si raggiunge Palombaio. Il resto del percorso è molto lineare: la ciclovia procede parallela alla strada statale per circa 30 km fino a raggiungere Castel del Monte, ben riconoscibile sulla cima di una piccola altura al centro delle coltivazioni.

La semplicità del tratto finale permette di ammirare il magnifico paesaggio della campagna barese, con scorci panoramici incredibili sull’Altopiano della Murgia, le distese di ulivi e vigneti. Si pedala nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia, un territorio piuttosto aspro e privo di fonti d’acqua. Prima di affrontare gli ultimi km, è quindi consigliabile fare rifornimento a Ruvo di Puglia. Questa cittadina è ideale anche per una sosta ristorativa: la gastronomia è eccellente ed il centro storico è molto pittoresco.

15312166638_1d67e43a65_zUna volta arrivati a Castel del Monte una visita al castello medievale è d’obbligo. La fortezza, realizzata nel 1240, presenta una struttura unica: a pianta ottagonale con torrette ottagonali ad ogni angolo.

Scarica l’itinerario: Ciclovia dei Borboni: Bari – Castel del Monte

Pista Ciclabile Adige-Po

26/07/2016 in Promozione del Territorio, Territorio

7ed5bedd7477687d1a346b555c4071feI fiumi Adige e Po sono due dei corsi d’acqua più importanti del nord Italia, dal 2013 è possibile visitare il territorio che attraversano pedalando lungo la Pista Ciclabile Adige-Po. Si tratta di un itinerario piuttosto semplice e ben segnalato, lungo circa 35 km e che corre in gran parte su sede protetta. Partendo da Lendinara, sulle sponde dell’Adige, si raggiunge Polesella, affacciata sul Po.

Percorso

La pista ciclabile attraversa la regione del Polesine, un territorio pianeggiante particolarmente bello dal punto di vista paesaggistico ed in cui scorrono alcuni canali. Si pedala circondati da vaste campagne coltivate che cambiano aspetto e colori ad ogni stagione rendendo il percorso davvero molto piacevole in ogni periodo dell’anno.

La ciclabile inizia a Barbuglio, piccola località del comune di Lendinara, e dopo circa 4 km raggiunge il centro cittadino. Da qui il percorso asfaltato continua lungo il canale dell’Adigetto per altri 6 km arrivando a Villanova del Ghebbo e quindi fino a Fratta Polesine. A sud della cittadina si trova un’area archeologica di grande importanza per il territorio, dove sono state rinvenute ben due necropoli dell’età del bronzo. Più avanti, lungo la pista, si passa invece davanti a Villa Badoer, opera del Palladio e dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.

011-arqua-polesine-castello-estenseSuperata Fratta Polesine, la pista ciclabile Adige-Po si accosta al Canal Bianco e lo segue attraversando il centro abitato di Frassinelle Polesine e sfiorando il territorio di Arquà Polesine. Volendo si può fare una piccola deviazione per visitare il Castello Estense che domina il paese. Mancano ormai solo 7 km all’arrivo, non resta che attraversare il canale verso sud e quindi raggiungere Polesella sulle sponde del Po.

Scarica l’itinerario: Pista Ciclabile Adige-Po

Pista Ciclabile della Val Venosta

25/07/2016 in Promozione del Territorio, Territorio

La Val Venosta è attraversata da una pista ciclabile di circa 65 km che corre quasi interamente su sede protetta. Nei pressi della pista si trova anche la linea ferroviaria locale e volendo si possono alternare tratti in bicicletta e spostamenti in treno. Il percorso inizia a Malles, cittadina turistica al confine con Svizzera ed Austria, e termina a Merano, centro più popolato della provincia di Bolzano. In questa direzione la pista ciclabile è tutta in discesa, tra le due località ci sono infatti quasi 1000 mt di dislivello.

 

Percorso

Prima di partire da Malles conviene fare un giro turistico della città per ammirare i suoi romantici campanili, famosi in tutta la zona. Una volta inforcata la bicicletta, in pochi km si raggiunge Glorenza. La città, affacciata sul fiume Adige, è ancora oggi completamente cinta da mura e si presenta in modo davvero suggestivo.

Usciti dal borgo fortificato in direzione di Prato allo Stelvio inizia la salita che conduce ad un passo alpino tra i più alti d’Italia (2.758 mt) molto amato dai ciclisti. Tuttavia il percorso della pista ciclabile continua in discesa attraversando vasti campi con sconfinate distese di meleti. Bassi alberi carichi di frutta costeggiano tutta la pista almeno fino a Cengles. Proseguendo si torna a pedalare in prossimità del fiume Adige, superando l’abitato di Lasa passando vicino a Silandro.

Se si vuole visitare quest’ultimo paese è necessaria una deviazione, la pista ciclabile della Val Venosta continua infatti in mezzo ai frutteti fino ad arrivare a Laces. Mancano adesso circa 25 km alla meta finale, qui la valle si restringe e per un breve tratto la pista ciclabile affianca il fiume, la strada statale e la ferrovia. D-3996-radweg-bei-naturnsPresso Naturno, circa 5 km più avanti, la valle torna ad allargarsi, soltanto l’Adige prosegue lungo il tragitto della ciclabile.

L’ultimo tratto segue ancora il corso del fiume superando l’abitato di Parcines, in cui si trova un curioso museo delle macchine per scrivere, ed il centro di Lagundo, che oltre agli alberi da frutto vanta anche alcuni ettari di vigneti. Merano dista ormai appena 2 km.

Scarica il percorso della Pista Ciclabile della Val Venosta: ITINERARIO VAL VENOSTA

Ciclovia Alpe Adria: dalle Alpi al mare

22/07/2016 in Promozione del Territorio, Territorio

La Ciclovia Alpe Adria è frutto di una collaborazione internazionale tra Austria ed Italia che ha riscosso molto successo anche alla fiera del turismo attivo di Amsterdam aggiudicandosi il premio Pista Ciclabile dell’Anno 2015. Si pedala da Salisburgo a Grado per un totale di circa 410 km passando dalle Alpi al mare.
Data la lunghezza è consigliabile dividere il percorso in più tappe.

1.Salisburgo – Bischofshofen
Lunghezza: 55 km; Dislivello in Salita: 480 mt; Dislivello in Discesa: 360 mt.

La prima tappa della ciclovia sfrutta la pista ciclabile dei Tauri che costeggia il fiume Salzach. Nei pressi della città la pista è asfaltata ma una volta che ci si allontana si pedala su sterrato, il percorso resta comunque ben tenuto. A partire dalla città di Hallein si attraversano molti paesini di campagna fino a Golling. Superata quest’ultima si raggiunge il tratto più selvaggio del fiume e si è costretti a deviare sulla strada nazionale. Pochi km più avanti si arriva a Werfen, borgo dominato da un’antica fortezza, e quindi a Bischofshofen.

2.Bischofshofen – Bockstein
Lunghezza: 56 km; Dislivello in Salita: 940 mt; Dislivello in Discesa: 360 mt.

La ciclovia continua attraversando Schwarzach e poi inerpicandosi in mezzo a prati e fattorie per un breve tratto piuttosto impegnativo. Finita la salita si lascia la pista ciclabile e si entra nella valle del torrente Gastein dove si inizia a pedalare sulla ciclabile della Gasteinertal. Inizialmente si attraversano alcune gallerie ben illuminate in cui il percorso si restringe notevolmente prima di tornare in aperta campagna. Superando un paesino dopo l’altro si raggiunge Bockstein. Da qui è necessario prendere il treno per arrivare sul versante opposto degli Alti Tauri da cui riparte la ciclabile.

ciclovia-alpe-adria-radweg3.Mallnitz – Spittal a.d. Drau
Lunghezza: 44 km; Dislivello in Salita: 275 mt; Dislivello in Discesa: 895 mt.

Dalla stazione ferroviaria di Mallnitz la Ciclovia Alpe Adria raggiunge il confine con il Parco Nazionale degli Alti Tauri e poi scende lungo una strada panoramica interdetta al traffico fino al fiume Möll. Da qui sfruttando la ciclabile del Glockner si arriva fino a Möllbrücke, dove si inizia a seguire il corso della Drava lungo un’altra bellissima ciclabile austriaca: la Drauradweg. Dopo alcuni km in piano tra campi e prati si raggiunge Spittal a.d. Drau.

4.Spittal a.d. Drau – Villach
Lunghezza: 41 km; Dislivello in Salita: 75 mt; Dislivello in Discesa: 170 mt.

Da Spittal si prosegue sempre lungo la pista ciclabile attraverso la campagna raggiungendo paesini e piccoli borghi incentrati sull’agricoltura. All’altezza di Paternion si può scegliere se spostarsi o meno sulla riva opposta della Drava, si dovrà comunque riattraversare presso Grummern per continuare lungo il percorso della Ciclovia Alpe Adria. Villach dista a questo punto solo pochi km, si avvista subito dopo aver superato uno sbarramento sul fiume.

5.Villach – Tarvisio
Lunghezza: 36 km; Dislivello in Salita: 355 mt; Dislivello in Discesa: 135 mt.

Appena usciti dall’abitato di Villach, si lascia il corso del fiume Drava per spostarsi lungo il fiume Gail pedalando in direzione dell’Italia. Si raggiungo i comuni di Pockau e Arnoldstein presso il confine austriaco. Prima di superare la frontiera bisogna affrontare una salita con due tornante impegnativi che conducono dentro la Foresta di Tarvisio, in territorio italiano. Dopo aver superato i paesini di Coccau di Sotto e Coccau di Sopra si arriva in città a Tarvisio.

6.Tarvisio – Pontebbia
Lunghezza: 24 km; Dislivello in Salita: 95 mt; Dislivello in Discesa: 255 mt.

Lungo la vecchia ferrovia pontebbana, trasformata con successo in pista ciclabile asfaltata, si pedala facilmente da Tarvisio a Camporosso. Serve quindi un piccolo sforzo per raggiungere gli 817 mt del passo alpino di Sella di Camporosso, ma poi la strada è tutta in discesa. Si attraversano boschi e prati superando i centri abitati di Ugovizza e Malborghetto fino a terminare la tappa a Pontebba.

ciclovia_alpe_adria_27.Pontebba – Venzone
Lunghezza: 38 km; Dislivello in Salita: 170 mt; Dislivello in Discesa: 500 mt.

Il percorso della Ciclovia Alpe Adria continua lungo il tracciato della vecchia ferrovia pontebbana per quello che forse è il tratto più bello di tutta la pista. Si pedala agilmente superando ponti, viadotti, tunnel e gallerie che risalgono alla fine dell’800. La pista si interrompe solo 20 km più a sud dove gli operai lavorano al suo completamento. Dopo un breve tratto su strada statale si ritorna in sede protetta presso Moggio Udinese e si prosegue fino a Carnia. Pochi km più avanti ci si trova a Venzone.

8.Venzone – Udine
Lunghezza: 56 km; Dislivello in Salita: 200 mt; Dislivello in Discesa: 320 mt.

Da Venzone si ritorna sulla vecchia ferrovia pontebbana, qui già completata, che ci porta fino a Gemona. Abbiamo definitivamente abbandonato le montagne in favore del mare. Una volta superata la pianura di Osoppo si entra nel Parco del Tagliamento pedalando su ampie strade bianche. Presso Buja si incontrano alcune salite, le ultime del percorso, ma una volta superate si è già ai confini della città. Udine si raggiunge attraverso una serie di piste ciclabili che passano anche dal Parco del Cormor.

9.Udine – Grado
Lunghezza: 58 km; Dislivello in Salita: 25 mt; Dislivello in Discesa: 145 mt.

Una tappa decisamente facile che corre completamente in pianura in mezzo alla campagna friulana. Il paesaggio tuttavia non si ripete monotono: si passa dai campi coltivati, a zone ricche di corsi d’acqua alla laguna e alle spiagge sabbiose presso il mare. Si attraversano Palmanova, Cervignano del Friuli ed Aquileia arrivando quindi a Grado. Una nuotata ristoratrice nel Mar Adriatico è d’obbligo!

Mountain Bike sulle Dolomiti: Dobbiaco – Cortina – Calalzo di Cadore

22/07/2016 in Promozione del Territorio, Territorio

Lake Landro, Italy - Roman Klementschitz

Lake Landro, Italy – Roman Klementschitz

In mountain bike sulle Dolomiti… un sogno per moltissimi biker e cicloturisti reso possibile dalla pista ciclabile che collega Dobbiano, Cortina d’Ampezzo e Calalzo di Cadore. Il percorso si snoda per lo più sul tracciato della vecchia ferrovia per un totale di circa 68 km.
Sebbene si sia circondati da altissime vette, il dislivello della ciclovia è di appena 300 mt in salita (partendo da Dobbiaco) il che la rende adatta anche alle gite in famiglia.

Percorso

Il primo tratto della pista ciclabile, tra Dobbiaco e Cortina, è sterrato e in leggera pendenza che si mantiene costante attorno al 3%. In inverno questo stesso tratto è utilizzato come pista per lo sci di fondo.

Si parte presso il Lago di Dobbiaco in direzione della Piana di Landro distante circa 9 km, qui si trova un altro piccolo laghetto di origine glaciale. Lungo la via si volgendo lo sguardo a sinistra si possono ammirare le Tre Cime di Lavaredo da una prospettiva davvero unica. Dopo circa 15 km dalla partenza si incontra una salita breve ma intensa che dalla località di Carbonin raggiunge il Passo Cimabanche, punto di confine con la provincia veneta di Belluno.

A questo punto è d’obbligo una sosta per riposarsi e ristorarsi con cibo e acqua godendo della splendida vista sulle montagne. Dal Passo a Cortina è tutta discesa: si pedala attraverso boschetti profumati costeggiando piccoli laghi e prati. In questo tratto si trovano anche alcune gallerie scavate nella roccia che è meglio affrontare con qualche luce in più assicurata alla bici.
Cortina è la tappa ideale per chi decide di dividere l’itinerario in due giorni. Il centro storico della cittadina è pieno di boutique d’alta moda e ristoranti con chef stellati.

Usciti dalla città la pista ciclabile continua in leggera discesa su asfalto, basterà quindi lasciarsi spingere dal peso della bici liberi di ammirare alcune delle più suggestive cime delle Dolomiti tra cui l’Antelao, la seconda vetta più alta. Proseguendo per circa 20 km si raggiunge San Vito di Cadore ed il Lago di Mosigo, luogo ideale per una breve sosta prima di affrontare gli ultimi km. La ciclovia passa poi attraverso il paese di Venas di Cadore e quindi termina a Calalzo di Cadore.

Scarica l’itinerario: Pista Ciclabile delle Dolomiti

Pista Ciclabile del Mincio: in bici da Peschiera a Mantova

21/07/2016 in Promozione del Territorio, Territorio

12381_141_PRMINUno degli itinerari in bicicletta più facili del nord Italia, la Pista Ciclabile del Mincio è lunga appena 45 km e corre sempre in piano costeggiando il fiume Mincio da Peschiera del Garda a Mantova.
Completamente asfaltata, ben segnalata e isolata dal traffico automobilistico, è adatta ai principianti del cicloturismo ed alle famiglie con bambini.
Il periodo migliore per percorrerla è la primavera, quando la natura intorno al fiume è più rigogliosa che mai, ma attenzione è anche il periodo più frequentato.

Percorso

La pista ciclabile ha inizio a Peschiera del Garda, antica cittadina medievale ricca di fortificazioni, rocche e fossati, e si dirige subito verso sud. Dopo pochi km si incontra subito un primo centro abitato, ovvero Monzambano, uno dei 13 comuni facenti parte del Parco Regionale del Mincio. Il percorso corre quasi interamente entro i confini del parco attraversando aree di naturali di grande valore ambientale. Mentre si pedala si avrà l’occasione di avvistare anche moltissime specie di uccelli scoprendosi magari appassionati birdwatcher.

Da Monzambano si continua verso Castellaro Lagusello allontanandosi di pochi km dal fiume. Una deviazione in questa località è d’obbligo per visitare il villaggio di palafitte sul laghetto di Fondo Tacoli. Ritornando quindi lungo il corso del Mincio si raggiunge Borghetto, un piccolo paese annoverato tra i “Borghi più Belli d’Italia”. Il panorama del paese è particolarmente pittoresco con un ponte del 1395, diversi mulini ad acqua ancora in funzione e la chiesetta di San Marco.

Mantova_from_MincioSuperato Borghetto si entra definitivamente in territorio mantovano e dopo circa 30 km si cominciano ad avvistare i tre laghetti che circondano la zona nord della città. Mantova occupa infatti un’ampia ansa del fiume Mincio che in epoca medievale fu divisa artificialmente in quattro specchi d’acqua, di cui uno venne poi prosciugato. Questa particolare caratteristica garantiva alla città una certa protezione naturale da eventuali attacchi ed oggi la rende davvero molto suggestiva.

Scarica il percorso della Pista Ciclabile del Mincio: ITINERARIO CICLABILE DEL MINCIO