fbpx

Cicloturismo

Il blog dedicato al cicloturismo ed ai viaggi in bicicletta

Scopri tutti gli articoli sul cicloturismo

Ultimi Articoli

Rimani in contatto

Seguici sui social

Riparare la foratura di una camera d’aria

01/09/2017 in I Nostri Consigli, Tecnica

L’inconveniente che occorre più spesso quando si esce in bici, per un allenamento o per un’escursione, è la foratura di una camera d’aria. Purtroppo se non si dispone dei giusti attrezzi e della conoscenza necessaria a riparare il danno, si rischia di dover tornare a casa a piedi.

In commercio esistono però diversi kit per la riparazione di una gomma a terra che in poco tempo permettono di ripartire sui pedali. Questi kit possono essere facilmente assicurati alla bici o riposti in uno zainetto perché solitamente hanno dimensioni ridotte.

Un kit completo per la riparazione di una foratura è composto da:

  • Estrattori
  • Camera d’aria di ricambio
  • Toppe per camera d’aria
  • Mastice a presa rapida
  • Carta vetrata
  • Bomboletta di aria compressa
  • Pompa tradizionale per gonfiaggio a mano
  • Multitool

Vediamo la procedura da seguire nel caso in cui la gomma a terra sia quella posteriore.

Per estrarre la ruota e cambiare la camera d’aria sarà necessario smontare il pacco pignoni e sganciare il cavo dei freni a pattino. Quindi bisogna sbloccare lo sgancio rapido che fissa la ruota al telaio utilizzando il multitool per allentare il bullone.

A questo punto si può estrarre la ruota e procedere al completo sgonfiaggio della camera d’aria (se non è già completamente a terra). Utilizzando gli estrattori si sfila lo pneumatico dalla sua sede.

Si dovrà quindi estrarre la camera d’aria e verificare dove si trova il punto di foratura. Una volta individuato, con la carta vetrata si strofina il punto creando una superficie ruvida su cui il mastice può aderire. La toppa va posizionata di conseguenza in modo da coprire completamente il foro.

Dopo averla riparata, la camera d’aria può essere rigonfiata leggermente e riposizionata nella sua sede. Lo pneumatico andrà reinserito nel cerchio, allo stesso modo, e la camera d’aria potrà essere rigonfiata completamente.

Ovviamente se invece della toppa si ha a disposizione una camera d’aria nuova, si può procedere direttamente alla sostituzione.

Non resta quindi che rimontare la ruota al suo posto facendo attenzione al pignone ed alla catena. La ruota va assicurata di nuovo al telaio fissando lo sgancio rapido ed il freno in posizione.

L’Eroica di Gaiole in Chianti 2017

01/09/2017 in Eventi, News

Percorso dell'Eroica - teledelacourse (flickr), CC BY-SA 2.0

Percorso dell’Eroica – teledelacourse (flickr), CC BY-SA 2.0

Domenica 1 ottobre a Gaiole in Chianti è in programma la XXI edizione de L’Eroica, la cicloturistica d’epoca nata da un’idea di Giancarlo Brocci per la salvaguardia delle Strade Bianche della provincia di Siena. L’Eroica vuole riscoprire le radici autentiche del ciclismo, sport di grande popolarità e fascino attraverso il quale rivivere “la bellezza della fatica ed il gusto dell’impresa”. Il ciclismo proposto da L’Eroica, infatti, è quello degli eroi di questo magnifico sport, capace di insegnare i bisogni veri, legati al sacrificio, che cerca i limiti del proprio fisico, quando sete, fame, stanchezza si fanno sentire con tutta la loro intensità. “Il ciclismo de L’eroica diffonde rispetto e crea legami tra avversari leali”, sottolinea spesso Giancarlo Brocci “oggi è anche un esempio di valorizzazione del Patrimonio ambientale, di Stile di Vita Sostenibile, di ciclismo pulito che, guardando al passato, indica il futuro”. Lo scorso anno a Gaiole furono oltre settemila i ciclisti a partecipare, di cui un terzo circa dall’estero.

Ecco i cinque percorsi de L’Eroica disegnati tra le magnifiche colline della provincia di Siena:
PASSEGGIATA 46 KM
E’ il percorso che tradizionalmente scelgono i neofiti de L’Eroica, il più facile ma comunque d’un certo impegno. Condivide con tutti gli altri percorsi la fase iniziale di circa 20 km passando dal Castello di Brolio per poi pianare su Pianella, dopo una sosta fotografica presso il “Leccione” del 17° chilometro.

PERCORSO CORTO 75 KM
Percorso interamente all’interno delle zone di produzione del Chianti Classico, con i “must” dei passaggi dal Castello di Brolio, da Vagliagli e la vallata dell’Arbia ancora giovane, il centro storico di Radda in Chianti che si trasforma per l’occasione in un paesino d’altri tempi, con il popolo in costume ad offrire ristoro e assistenza ai ciclisti de L’Eroica. La stessa cosa farà a Panzano il Cecchini, il re della “ciccia”. Dopo aver affrontato la parte più dura del percorso, attraverso lo sterrato che conduce verso il poggio di Volpaia, vi aspetterà il ristoro più rinomato de L’Eroica, in uno dei casali della Fattoria di Lamole.

PERCORSO CHIANTI CLASSICO 115 KM
Il nuovo percorso transiterà per tutti i comuni del Chianti Classico. Sarà identico agli altri percorsi chiantigiani fino alle prime case di Vagliagli, quando devierà a sinistra, subito duro, attraverso una rampa al 12%. Si proseguirà poi in cresta, su strada bianca, fino quasi a Castellina in Chianti per poi discendere attraverso Fonterutoli e San Leonino fino a Lilliano, Bibbiano e Fizzano. Poi Cispiano e Sante Dame. Nel tratto da Bibbiano a Sante Dame, quasi tutto di strada bianca, si salirà con pendenze anche oltre il 26%. Fonterutoli è il punto dove fu tracciato il confine tra le Repubbliche di Siena e Firenze.
ornando al percorso, dopo Pietracuta, su asfalto, si passerà dalla sede del Consorzio del Chianti Classico a Sambuca e poi dalla salita di Fabbrica, Tignanello. Si ricomincia con le strade bianche da Santa Maria a Macereta e, sfiorando la Badia a Passignano, si sale a Testalepre con punte del 18/20%.

PERCORSO MEDIO 135 KM
Si cambia totalmente scenario. La partenza all’alba, il passaggio da Brolio in chiaroscuro illuminato dalle fiaccole a olio, il sole che sorge mentre si incominciano a vedere le torri di Siena all’orizzonte. Emozioni che vi resteranno, indelebili, nella mente e nel cuore. Poi Murlo, con il passaggio attraverso il Castello, i cui abitanti pare conservino nel loro sangue l’ultimo DNA etrusco. La Valdarbia e le Crete di Asciano, lo spauracchio del Monte Sante Marie, il rientro in Chianti. Perderete molto tempo per guardarvi intorno ma a L’Eroica il tempo non conta.

PERCORSO LUNGO 209 KM
Fino alla Valdarbia, strade e sensazioni saranno le stesse del percorso da 135. Poi il gioco si farà duro. Si salirà verso Montalcino da Castiglion del Bosco, la salita santificata dall’arrivo del Giro del 2010, quando i ciclisti avevano tutti la maglia dello stesso colore, quello del fango. Si riprenderà poi fiato anche grazie al tempo che potrete dedicare a buttare un occhio a destra e a manca per godere delle viste sulla Valdorcia che vi si pareranno davanti, fino a ritornare a Buonconvento attraverso Pieve a Salti. Luoghi che molti conoscono già grazie a Nova Eroica e Eroica Montalcino. Poi ci si ricongiungerà con il percorso da 135km, per Asciano, Monte Sante Marie, Castelnuovo Berardenga, Radda. Quando riuscirete a vedere le prime case di Gaiole scendendo da San Donato e Vertine, anche se saranno illuminate nella notte, potrete incominciare ad assaporare l’emozione di potervi definire “veri eroici”!

Pulire il freno e sbloccare i pistoncini di una MTB

31/08/2017 in I Nostri Consigli, Tecnica

La mountain bike da incredibili sensazioni di libertà, è divertente da guidare e regala molte emozioni. Dopo ogni giro però è importante prendersi cura della bici per mantenerla perfettamente performante.

In particolare è indispensabile occuparsi della pulizia della pinza del freno. Pulire questa componente con regolarità (possibilmente dopo ogni rientro a casa) aiuta a mantenere l’impianto frenante in ottimo stato. E’ un’operazione di pochi minuti che consente di ridurre il consumo delle pastiglie.

La polvere che si accumula attorno all’impianto frenante è nemica delle parti meccaniche e quindi va rimossa. In effetti, la scarsa pulizia è spesso all’origine del blocco dei pistoncini del freno.

OPERAZIONI DI PULIZIA GENERALE
Da effettuare almeno ogni 2-3 uscite particolarmente impegnative.
E’ necessario smontare la pinza del freno, quindi estrarre le pastiglie e rimuovere la polvere con uno straccio imbevuto di olio minerale o alcool.
Quindi con uno straccio pulito bisogna rimuovere lo strato oleoso rimasto sulla componente.

PISTONCINO BLOCCATO
Qualora il pistoncino sia bloccato e non riesca quindi a rientrare nella sua sede, è necessario pulirlo e lubrificarlo. Il pistoncino va tenuto fermo il più possibile fuori dalla sua sede, ma senza toglierlo del tutto, quindi gli si versa sopra qualche goccia di olio minerale. A questo punto si può tentare di far rientrare il pistoncino (è probabile che servano più tentativi).

Dopo aver pulito via l’olio in eccesso è possibile rimontare le pastiglie e la pinza al loro posto.

FOTOGRAFIA E MOUNTAIN BIKE SULLE DOLOMITI NEL PARCO NATURALE DI FANES – SENNES – BRAIES.

04/08/2017 in Promozione del Territorio, Territorio

Dichiarate dall’UNESCO patrimonio naturale dell’umanità già nel 2009, grazie ai loro colori e alle loro forme, le Dolomiti sono universalmente considerate tra le montagne più belle del mondo. E in effetti, i grandi pascoli erbosi, il cielo azzurro attraversato da nuvole di panna e il loro color rosa, rendono queste montagne una meta ambita da turisti di ogni genere, che ogni anno si avvicinano a questi territori per vivere una vacanza ricca di fascino e per riempirsi gli occhi con l’unicità del loro panorama.

Le Dolomiti offrono diverse possibilità di vacanza e ognuno può decidere di viverle nel modo che preferisce. Quest’estate noi abbiamo scelto la mountain bike. Affascinati dall’idea di fiancheggiare ghiacciai e laghi alpini e di sfrecciare con due ruote su erti sentieri di montagna, ci siamo addentrati nel territorio dell’ Alto Adige con un evento dal sapore tutto europeo: “Master Travel Photography 2017 – Kronplatz Edition”, che ci ha portati alla scoperta di Plan de Corones / Kronplatz.

Assieme a 10 tra i più influenti e rappresentativi fotografi di paesaggio in Europa, abbiamo deciso di farci accompagnare da esperte guide di mountain bike attraverso il parco naturale di Fanes – Sennes – Braies e sulla vetta del Plan de Corones. Con le nostre macchine fotografiche abbiamo ritratto gli indimenticabili panorami del Tirolo, e fotografato le infinite bellezze che contraddistinguono questo territorio: cielo, nuvole, colori, i riflessi sugli splendidi specchi d’acqua e, naturalmente, le impressionanti vette dolomitiche che si stagliavano davanti ai nostri occhi, sono stati i magnifici soggetti dei nostri scatti.

Il parco naturale di Fanes – Sennes – Braies, una delle più grandi aree protette dell’Alto Adige, ha una superficie di oltre 25.600 ettari e comprende diversi comuni, tra cui Marebbe, punto di partenza dei nostri percorsi e delle nostre esplorazioni naturali. Proprio da san Vigilio di Marebbe infatti, inizia la nostra scalata verso il rifugio Fanes (2060 m.s.l.m.), ed è qui che scopriamo la forte vocazione del territorio nei confronti della mountain bike e della bicicletta in generale. Gli amanti delle due ruote troveranno in Alto Adige diverse possibilità per muoversi sia su strada che su sentieri e percorsi meno battuti. Il territorio di Kronplatz, così come le sue strutture ricettive, è pienamente attrezzato per accogliere i ciclisti nel migliore dei modi, siano essi famiglie e amatori o biker più esperti ed esigenti.

Dalla cittadina di San Vigilio a 1250 m. intraprendiamo il percorso che ci porta verso il rifugio Pederü (1548 m.), da qui il tracciato verso l’alpe di Fanes diventa un tipico percorso di alta montagna, ripido e con un alto livello di difficoltà, che richiede una buona preparazione sia fisica che tecnica. Pedalando seguendo i tornanti della val di Rudo raggiungiamo il rifugio Fanes, a 2060 mslm, e ci godiamo la prima sosta dopo la faticosa salita. Immersi in un panorama meraviglioso ci gustiamo uno spuntino e un po’ di fresco relax, e dopo qualche minuto rimontiamo in sella e proseguiamo, sempre in salita, verso il lago di Limo, attraversando l’omonimo passo. Un affascinante paesaggio fa da cornice allo splendido lago alpino, che col suo color verde intenso è capace di emozionarci, nonostante il livello dell’acqua sia purtroppo molto basso. Anche qui decidiamo di sostare e goderci il caldo sole di luglio, proprio come fanno le numerose mucche che pascolano in questi prati; siamo a 2170 mslm. Dopo la sosta e qualche foto riprendiamo il percorso iniziando la discesa verso il rifugio Gran Fanes (2100 mslm), nella Val di Fanes. Qui smontiamo dalle bici e affascinanti dal paesaggio e dalla natura che caratterizzano queste valli, ci prendiamo il nostro tempo per fotografare e ritrarre le numerose bellezze dolomitiche. Affamati, sostiamo al rifugio prima di riprendere il percorso inverso che ci riporterà nuovamente a San Vigilio di Marebbe. La discesa verso il rifugio Pederü si presenta particolarmente ostica, con una pendenza media del 21% e con un fondo scivoloso in ghiaia che richiede molta tecnica per essere affrontato. Qualcuno di noi decide di scendere dalla bici e proseguire a piedi; tutti alla fine arriviamo al rifugio contenti e pienamente soddisfatti del nostro impegnativo giro in Mountain Bike.

Ovviamente questo è solamente uno dei numerosi percorsi della zona. Dalla cima del Plan de Corones, ad esempio, esistono 3 discese mozzafiato per gli amanti del downhill, che posso decidere di scendere verso il Passo Furcia, verso Riscone oppure verso Valdaora, affrontando percorsi differenti con diverse difficoltà che richiedono alti livelli di esperienza. Grazie alla varietà di tracciati offerti da questa zona turistica e dalle naturali condizioni del territorio, ogni tipologia di bici e di ciclista può trovare a Plan de Corones il terreno più adatto alle sue esigenze; queste condizioni e la predisposizione dei locali nei confronti della mountain bike, fanno di questa zona un autentico paradiso per ogni amante di questo sport.

Nonostante queste vallate fossero inizialmente considerate come un semplice punto di passaggio della Transalp (un impegnativo percorso di oltre 540 km attraverso le Alpi), oggi sono diventate una vera e propria destinazione turistica, totalmente attrezzata ed equipaggiata per il cicloturismo. Sulle antiche vie di comunicazione che collegavano tra di loro le valli circostanti, infatti, sono stati creati negli ultimi anni numerosi km di piste e percorsi ciclabili, che hanno saputo trasformare questa zona in una regione di alto interesse per i bikers di tutta Europa.

Piste asfaltate, ma anche strade battute e percorsi da freeride, enduro e downhill; Plan de Corones / Kronplatz offre ai suoi turisti oltre 60 km di piste di diversa difficoltà, che si snodano tra le spettacolari montagne e le affascinanti vette dolomitiche.

Adrenaliniche discese e salite impegnative caratterizzano questo territorio; fai come noi e mettiti alla prova. Con le braccia ben salde sul manubrio affronta i diversi tipi di terreno, le difficoltà e i salti che le piste di Kronplatz offrono ai più impavidi e temerari amanti della mountain bike. Oppure testa le tue capacità all’interno del bike park per superarti e migliorare il tuo livello sulle due ruote, divertendoti tra curve paraboliche, rettilinei e dossi.

In tutto il territorio le piste sono sempre accessibili anche senza guida e sono divise per colori in base al loro livello di difficoltà; è importante però saper riconoscere i propri limiti e comprendere fino a dove è possibile spingersi, perché, soprattutto per le discese, è necessario avere una buona tecnica per riuscire a scendere divertendosi e godendosi a pieno il momento e l’esperienza.

Vuoi scoprire di più sulle offerte di Kronplatz?
Visita la “press area” sul sito http://www.kronplatz.com/it 

Percorsi cicloturistici a Milano

28/07/2017 in Promozione del Territorio, Territorio

Nonostante Milano sia una grande metropoli, capitale della moda e della finanza italiana, in città non mancano percorsi nella natura da affrontare con gli amici o la famiglia.

Milano-Pavia


Il percorso inizia dalla Porta Ticinese e conduce fino a Pavia lungo il naviglio. Si pedala talvolta a destra e talvolta a sinistra del canale. Via via che ci si allontana dal centro città e dalla periferia di Milano, il paesaggio si fa sempre più rurale e ben presto ci si trova in piena campagna.
Questo percorso è un classico per i ciclisti lombardi, quindi può risultare anche trafficato durante il fine settimana.
Seguendo il naviglio si arriva direttamente alla Certosa di Pavia, antico monastero e santuario della Beata Vergine Madre.

SCARICA L’ITINERARIO: Percorso Milano-Pavia

Milano-Lecco


Circa 75 km separano Milano da Lecco e quindi dalle sponde del Lago di Como. I primi km del percorso possono essere bypassati caricando la bici sulla metropolitana e scendendo alla fermata di Cassina de Pecchi da cui inizia la ciclabile vera e propria. In questo modo si evita di pedalare nel traffico per i primi 15 km.
Tappa fondamentale dell’itinerario è il borgo di Cassano d’Adda, esso segna la fine della prima parte del percorso. Da qui si prosegue attraverso Vaprio e Paderno d’Adda. Si superano quindi anche i centri abitati di Brivio, Calolzio Corte e Olginate.
Ormai in vista di Lecco, la ciclabile scorre lungo una strada trafficata che richiede una discreta attenzione.

SCARICA L’ITINERARIO: Percorso Milano-Lecco

Giro cicloturistico del Lago di Bolsena

28/07/2017 in Promozione del Territorio, Territorio

Il Lago di Bolsena è un grande specchio d’acqua di origine vulcanica formatosi più di 300 mila anni fa. Si trova nella regione laziale nota come “Alta Tuscia” particolarmente rinomata per i suoi panorami e le colline suggestive.

Attorno al lago si sviluppa un facile percorso cicloturistico che ha come punto di riferimento il borgo di Montefiascone. Qui infatti si trovano le indicazioni da seguire per percorrere tutto il giro del lago.
L’itinerario segue fedelmente il profilo del lago quasi compiendo un anello perfetto, la pista si allontana dalle rive azzurre solo in prossimità del centro abitato di Bolsena. Per qualche km si è quindi obbligati a percorrere la Via Cassia.

 

Pedalando lungo le sponde del Lago di Bolsena si ha occasione di immergersi in un panorama naturale davvero molto affascinante che è meta di numerose specie migratorie. Il lago è un vero e proprio paradiso per gli appassionati di birdwatching e di escursioni nel verde. Inoltre sulle sue si possono visitare moltissimi borghi e piccoli paesini ricchi di storia e tradizioni. In particolare, Bolsena merita una visita approfondita per ammirare il suo centro storico.
Nelle vicinanze si trovano poi Bagnoregio, Civita e Bomarzo, veri e propri gioielli di questo territorio.

I prodotti tipici della zona sono facilmente reperibili nei negozi dei borghi locali e ovviamente nei suggestivi ristoranti con vista sul lago.

SCARICA L’ITINERARIO: Anello del Lago di Bolsena

Cicloitinerario da Bolzano a Ferrara

25/07/2017 in Promozione del Territorio, Territorio

Un cicloitinerario da Bolzano a Ferrara lungo circa 400 km che permette di visitare numerose città d’arte italiane. E’ un progetto in via di sviluppo di cui però possiamo già immaginare il percorso.

Questo percorso segue il naturale flusso dei corsi d’acqua alpini dalla sorgente, alla valle, fin quasi al mare in cui sfociano. Si pedala da nord a sud senza mai incontrare particolari difficoltà né tratti tecnici. L’itinerario si mantiene inoltre su stradine a bassa intensità di traffico o piste ciclabili già esistenti immerse nella natura.

  

Dai paesaggi alpini di Bolzano si attraversano le valli ed i boschi tipici dell’Alto Adige, quindi il percorso continua all’interno di aree naturali e parchi protetti spesso lungo il corso di qualche fiume. Il punto di arrivo del tragitto è Ferrara, città simbolo delle biciclette.

Il cicloitinerario permette anche di attraversare le città di Trento, Rovereto, Riva del Garda, Mantova.

SCARICA L’ITINERARIO: Cicloitinerario Bolzano-Ferrara

Dolori cervicali nel ciclismo

25/07/2017 in Biomeccanica

Per “cervicale” si intende un dolore localizzato all’altezza del collo che può provocare anche nausee, cefalee e vertigini. In realtà la “rachide cervicale” è quella parte della colonna vertebrale che sostiene il cranio.

La posizione dell’atleta sulla bicicletta è caratterizzata da un iperestensione del collo. I muscoli si contraggono per non cedere alla forza di gravità, ma tale contrazione a lungo andare provoca dolore. Essendo rigidi, i muscoli non assorbono le vibrazioni trasmesse dal terreno alla bicicletta e ciò si ripercuote su alcuni particolari nervi e vasi sanguigni che scatenano il dolore.

I dolori cervicali nel ciclismo sono spesso dovuti a:

  • Errori nella posizione in sella
    Una posizione eccessivamente aggressiva, tipica delle discipline di velocità, comporta una scorretta proiezione del collo che diventa ben presto insostenibile. Il dolore può essere scatenato anche da misure sbagliate dei componenti come un attacco manubrio troppo corto (per le mountain bike), una leva freno troppo bassa, un arretramento di sella troppo elevato.
  • Errori nello stile di guida
    Ad esempio un’eccessiva tensione in sella (magari nei tratti più difficili da affrontare) oppure un ipertensione del collo protratta troppo a lungo (come chi rimane in assetto areodinamico per troppo tempo).
  • Errori nella scelta dei componenti
    Componenti eccessivamente rigidi trasferiscono le vibrazioni e gli impatti con il terreno al corpo in maniera molto netta, ciò può comportare l’insorgenza di dolori ed infiammazioni come appunto la cervicale.

Per far fronte al problema è utile sottoporsi ad una visita biomeccanica completa, ma se il dolore persiste è bene consultare il proprio medico e prendere provvedimenti.

Allenamento con la corda per i ciclisti

25/07/2017 in Biomeccanica, Tecnica

L’allenamento con la corda per i ciclisti è un’ottima alternativa al classico allenamento in bici. Non sempre infatti si ha il tempo o il modo di salire in sella e macinare chilometri, la corda può essere utilizzata proprio nei giorni in cui è impossibile uscire in bici.

I vantaggi dell’utilizzo della corda per allenarsi sono innumerevoli:

  • Ha un basso costo di acquisto
  • È replicabile ovunque, anche in viaggio
  • Le sessioni sono brevi, in genere non più di 30 minuti
  • Migliora la coordinazione
  • Permette di lavorare sia sulla resistenza aerobica che su quella anaerobica
  • Interessa tutti i muscoli del corpo (gambe, braccia e petto) e rafforza anche l’articolazione del polso

La corda è lo strumento principe della preparazione atletica per le discipline di combattimento, ma può essere utile anche ai ciclisti. Questo perché è la forma di allenamento cardiovascolare più semplice e completa che si può mettere in atto.
Inserire la corda nel proprio piano di allenamento consente di migliorare la soglia aerobica e lattacida e quindi di migliorare la risposta del proprio corpo in sella.

Il lavoro con la corda richiede concentrazione, coordinazione e capacità di reazione esattamente come quando si pedala. Permette di migliorare la propria concentrazione sulla pedalata perché ci abitua a mantenere un certo ritmo.
Se usata con intelligenza e criterio, l’esercizio con la corda può apportare numerosi benefici al ciclista sia sul piano della forma fisica che su quello mentale.

Snack post-allenamento sani e gustosi

25/07/2017 in Alimentazione, Tecnica

Se non si vogliono vanificare gli sforzi fatti durante l’allenamento è importante fare attenzione all’alimentazione. Gli snack che scegliamo di mangiare prima e dopo l’allenamento incidono sia sulla performance che sul recupero delle energie.

Il post-allenamento è una delle fasi più critiche per l’atleta, la cosa migliore è fare un mix di macronutrienti, ovvero di carboidrati e proteine. Bisogna inserire anche un certo quantitativo di grassi, ovviamente quelli buoni.

Ecco alcuni snack post-allenamento sani e gustosi:

– Banane e burro d’arachidi
Veloce da preparare e salutare, questo snack è in grado di cessare la fame dopo un allenamento. L’importante è che il burro di arachidi non contenga zuccheri aggiunti o olio di palma.

– Patate dolci e uova
La combinazione perfetta se si cerca uno snack ad alto valore biologico (il valore biologico specifica quanti grammi di proteine può produrre il nostro corpo da 100 gr di proteine ingerite con il cibo).

– Yogurt con frutti di bosco
Lo yogurt fresco contiene un’elevata quantità di proteine, mentre i frutti di bosco come lamponi e mirtilli sono ricchi di antiossidanti. Questo snack dolce e delizioso è ideale anche per la colazione.

 

– Edamame
Questi fagioli di soia sono un perfetto sostituto delle classiche patatine fritte in sacchetto, un’alternativa salutare e comunque gustosa.

– Fiocchi di latte
I fiocchi di latte sono un alimento ricco di proteine e molto versatile. Possono essere abbinati sia a verdure fresche, come carote o cetrioli, oppure a spezie dolci come la cannella o la vaniglia. Inoltre sono ricchi di leucina, un amminoacido che favorisce la sintesi proteica muscolare.

– Insalata di quinoa
Fonte vegana di proteine, la quinoa è facile da preparare ed è perfetta come ricarica post-allenamento. Ideale anche per il pranzo con ceci o fagioli.