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Cicloturismo

Il blog dedicato al cicloturismo ed ai viaggi in bicicletta

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by Matteo

La Via Silente: Pedalare nel Cuore del Cilento

02/07/2025 in Territorio

Nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, tra colline morbide, borghi sospesi nel tempo e il profumo del Mediterraneo, si snoda un itinerario cicloturistico tra i più suggestivi d’Italia: la Via Silente. Un percorso ad anello di circa 600 chilometri, suddiviso in 15 tappe, che invita a rallentare, osservare e respirare.

Nata nel 2014 da un’idea della giornalista Antonella Aprea, la Via Silente è oggi un riferimento per chi cerca un’esperienza ciclistica autentica, lontana dalle rotte più battute. Si parte da Castelnuovo Cilento, facilmente raggiungibile in treno, e si attraversano paesi dove il tempo sembra essersi fermato: Morigerati, Piaggine, Rofrano, San Giovanni a Piro.

Le salite sono impegnative ma mai impossibili, e ogni fatica è ricompensata da paesaggi che alternano boschi, canyon, uliveti e scorci mozzafiato sul Tirreno. L’itinerario tocca anche il Monte Cervati, il più alto della Campania, per poi ridiscendere verso le coste, lambendo Marina di Camerota e Palinuro.

Il nome “Silente” non è casuale: è un invito a vivere il viaggio in modo contemplativo, rispettando l’ambiente e ascoltando i suoni della natura. Non esistono tappe obbligate: ognuno può modulare il viaggio a seconda del proprio ritmo, delle soste gastronomiche e degli incontri lungo la strada.

Consigli pratici: l’estate è sconsigliata per il caldo e la scarsità d’acqua in alcuni tratti. I periodi ideali sono primavera e inizio autunno. Fondamentale una bicicletta da turismo con buone doti di scalata o una e-bike per chi preferisce godersi il paesaggio con meno sforzo.

La Via Silente non è solo un percorso, ma un modo di viaggiare. Più che una meta, è una filosofia.

by Matteo

Bikepacking sulle Alpi Apuane: Avventura Tra Marmo e Mare

02/07/2025 in Viaggi

C’è un angolo d’Italia dove le montagne si tuffano nel mare e le strade sembrano scolpite tra le nuvole. È qui, tra i sentieri delle Alpi Apuane, che prende forma uno dei bikepacking più emozionanti dell’Italia centro-settentrionale.

Lontane dai riflettori rispetto alle Dolomiti o al Monte Bianco, le Apuane offrono un territorio selvaggio, ricco di contrasti: cave di marmo abbandonate, crinali affilati, faggete fitte, antichi borghi arroccati. L’itinerario consigliato parte da Fivizzano e si snoda verso Campocatino, Vagli Sotto, Arni, con panorami che spaziano fino alla Versilia.

Dislivelli importanti, fondo misto asfalto-sterro e la necessità di trasportare tutto l’essenziale nello zaino o sulle borse della bici rendono questo tour adatto a ciclisti con buona preparazione. Ma lo spettacolo è assicurato: tunnel nella roccia, vecchie mulattiere lastricate, e incontri con pastori, cavatori, e ciclisti solitari in cerca di silenzio e libertà.

L’emozione più grande arriva quando, superato il Passo del Vestito, si intravede in lontananza il blu del Mar Tirreno. Una discesa veloce porta verso la costa, dove è possibile concludere il viaggio con un bagno rigenerante e una cena di pesce a Viareggio o Marina di Massa.

Cosa portare: attrezzatura per campeggio leggero, kit di riparazione, GPS o traccia GPX aggiornata (la segnaletica è scarsa). Le fonti d’acqua non mancano, ma i servizi sono rari. È un’avventura per chi ama l’essenziale.

Le Apuane, con la loro bellezza aspra, ricordano che il cicloturismo può essere anche esplorazione pura. Dove finisce l’asfalto, inizia il viaggio.

by Matteo

Il Parco della Maremma in bicicletta: natura selvaggia tra spiagge e colline

01/07/2025 in Viaggi


Il Parco regionale della Maremma è uno di quei luoghi che sembrano disegnati su misura per il cicloturista. Selvaggio, variegato, poco affollato anche nei mesi più caldi: pedalare tra i suoi sentieri significa immergersi in una Toscana diversa, dove la macchia mediterranea si fonde con il mare e i campi coltivati lasciano il passo ai boschi.

Partendo da Alberese, piccolo borgo a pochi chilometri da Grosseto, è possibile accedere all’interno del parco e scegliere tra diversi itinerari segnalati. Il più celebre è l’anello ciclabile che conduce fino alla spiaggia di Marina di Alberese: circa 8 km di sterrato facile, tra campi di grano, mandrie di vacche maremmane e il profilo elegante dei butteri, i pastori a cavallo locali.

Proseguendo verso sud, si incontrano i rilievi delle colline dell’Uccellina, per ciclisti più allenati: qui la fatica è ripagata da panorami spettacolari, tra torri saracene, pini marittimi e scorci sul Tirreno.

Il parco è accessibile tutto l’anno, ma la primavera è la stagione ideale: temperature miti, fioriture in pieno corso e una fauna attivissima, con daini e cinghiali che spesso attraversano i sentieri.

Non mancano i punti ristoro, le fontanelle e soprattutto le strutture bike-friendly: agriturismi, campeggi e B&B che accolgono i ciclisti con attrezzi per la manutenzione e consigli sulle tappe più belle.

La Maremma, da sempre schiva e autentica, si rivela al ritmo lento delle due ruote. Ed è proprio questa sua autenticità il segreto del suo fascino: un viaggio in bici qui non è solo sport, è immersione.

by Matteo

Bikepacking: guida essenziale per chi vuole iniziare (e non farsi scoraggiare)

01/07/2025 in Tecnica

Negli ultimi anni, il bikepacking è diventato una delle forme più amate di cicloturismo. Più leggero del cicloturismo classico, più libero del ciclismo su strada, è una vera e propria filosofia di viaggio: essenziale, autosufficiente, minimalista.

Ma cos’è davvero il bikepacking? In sintesi, è viaggiare in bici con un equipaggiamento ridotto, distribuito in borse leggere attaccate direttamente al telaio, al manubrio e al reggisella. Basta poco per partire: una bicicletta adatta, uno zaino mentale da “esploratore”, e tanta voglia di uscire dalla propria comfort zone.

La bici giusta: non serve una gravel di ultima generazione. Una MTB leggera o una bici da trekking robusta possono bastare per cominciare. L’importante è che sia affidabile, maneggevole e pronta a ogni tipo di terreno.

Le borse: dimenticate le vecchie borse laterali. Il bikepacking predilige tre elementi principali: borsa da telaio, borsa sottosella e borsa da manubrio. Essenziali, impermeabili, studiate per non sbilanciare la bici.

Cosa portare (e cosa no): il vero segreto è l’equilibrio tra necessità e leggerezza. Un kit per forature, abbigliamento tecnico in strati, cibo disidratato, un tarp o una tenda ultraleggera. Niente extra: ogni grammo in più diventa un chilometro più faticoso.

Dove andare
: l’Italia è perfetta per il bikepacking. Dai sentieri delle Dolomiti ai tratturi della Puglia, passando per le strade bianche della Val d’Orcia o i crinali dell’Appennino. Le opzioni sono infinite, spesso lontano dal traffico e immerse nella natura.

Il bikepacking non è per chi cerca comodità, ma per chi vuole riscoprire il gusto del viaggio lento e avventuroso. La regola è una sola: partire. Il resto si impara strada facendo.

by Matteo

Andora inaugura il suo tratto di ciclopedonale: pedalata collettiva tra mare e paesaggi mozzafiato

30/06/2025 in News

Una pedalata collettiva, tra entusiasmo e paesaggi da cartolina, ha segnato l’inaugurazione ufficiale del nuovo tratto della Ciclopedonale della Riviera, che da Andora conduce fino al confine con Cervo. Circa 2,5 chilometri di percorso protetto che si snodano dalla nuova stazione ferroviaria, attraversando scorci panoramici a picco sul mare, fino a congiungersi con il suggestivo litorale ligure.

L’iniziativa, partecipata da residenti, turisti e appassionati delle due ruote, ha celebrato un tassello importante di un progetto più ampio: la realizzazione di una ciclopedonale lunga 44 chilometri che unirà tratti costieri e borghi storici, facendo della Liguria una delle mete cicloturistiche più ambiziose d’Europa.

«È il frutto di un grande lavoro di squadra – ha dichiarato il sindaco di Andora durante l’evento – Voglio ringraziare la Regione Liguria, RFI, FS Sistemi Urbani, gli uffici comunali e tutti i tecnici coinvolti. Un ringraziamento speciale all’architetto Ghione e alla segretaria generale Torre per il loro contributo determinante. Questo tratto rappresenta solo l’inizio: quando il tracciato sarà completato, Andora diventerà la porta d’ingresso di un percorso ciclabile unico nel suo genere».

Il nuovo tratto della ciclopedonale non è solo un’infrastruttura per la mobilità sostenibile, ma anche un’opportunità di rilancio turistico e ambientale. La pista, accessibile sia ai ciclisti che ai pedoni, regala scorci inediti della costa ligure, attraversando zone prima inaccessibili e ora valorizzate da una progettazione attenta al paesaggio e alla sicurezza.

Il progetto complessivo, frutto di una rete complessa di enti e competenze, si inserisce in una visione moderna di territorio: sostenibile, connesso e aperto alla fruizione lenta. Intanto, ad Andora, si pedala già verso il futuro.

by Matteo

Tentato di vendere la bici rubata online: 21enne scoperto e arrestato a Ponzano Veneto

30/06/2025 in News

Aveva rubato una bicicletta da donna all’esterno di un supermercato, ma ha commesso l’errore di cercare di rivenderla online. Protagonista della vicenda un giovane di 21 anni, cittadino di origini algerine residente a Ponzano Veneto, già noto alle forze dell’ordine per precedenti di polizia.

Il furto risale al 20 giugno, quando una bicicletta del valore di circa 350 euro era sparita dal parcheggio di un noto supermercato della zona. Pochi giorni dopo, il legittimo proprietario ha notato una bicicletta identica comparire su una popolare piattaforma di compravendita online. Il prezzo, decisamente basso rispetto al valore del mezzo, e alcuni particolari del veicolo non hanno lasciato dubbi: si trattava proprio della sua bici.

L’uomo ha quindi deciso di tendere una trappola al ladro. Dopo aver preso contatto con il venditore fingendosi interessato all’acquisto, ha immediatamente avvisato i carabinieri, concordando un incontro “di copertura” per il sabato successivo, 28 giugno, proprio a Ponzano Veneto.

All’appuntamento si sono presentati anche i militari, che hanno atteso il momento giusto per intervenire. Alla vista delle divise, il 21enne ha cercato la fuga, ma è stato raggiunto e bloccato dopo un breve inseguimento. In tasca aveva ancora le chiavi per il lucchetto della bici.

Il giovane è stato arrestato con l’accusa di ricettazione e tentato furto aggravato. La bicicletta, in buone condizioni, è stata restituita al legittimo proprietario, che ha potuto rimettersi in sella grazie all’intuizione e alla collaborazione con le forze dell’ordine.

Proseguono le indagini per capire se il 21enne sia coinvolto in altri episodi simili avvenuti nella zona.

by Matteo

Pedalando tra colline e storia: un itinerario cicloturistico nella campagna di Pistoia

29/06/2025 in Territorio

Pistoia, spesso considerata la “sorella minore” delle più blasonate Firenze e Lucca, custodisce un territorio sorprendente, perfetto da esplorare in sella a una bicicletta. Colline punteggiate da olivi, borghi medievali intatti, strade bianche che si snodano tra boschi e pievi romaniche: il pistoiese regala emozioni autentiche a ogni curva.

Tra le tante possibilità, proponiamo oggi un itinerario ad anello di circa 45 km, con partenza e arrivo nel centro storico di Pistoia. Un percorso di media difficoltà, adatto a ciclisti allenati o a chi dispone di una bici a pedalata assistita, con tratti asfaltati e sterrati ben tenuti. Il dislivello totale è di circa 600 metri, distribuito in modo equilibrato lungo il tragitto.

Da Pistoia a Valdibrana: l’ascesa tra olivi e silenzio

Si parte da Piazza del Duomo, cuore pulsante della città. Dopo una breve pedalata tra i palazzi rinascimentali, si imbocca la strada che porta verso Valdibrana, una piccola località ai piedi delle colline. Qui comincia la salita più lunga del percorso: circa 5 km in costante ma dolce ascesa, tra muretti a secco e filari d’olivo.

Il traffico è scarso e il panorama si apre progressivamente sulla piana pistoiese. Una breve sosta al Santuario della Madonna di Valdibrana è consigliata, sia per rifiatare che per godere della quiete del luogo.

Collina pistoiese: tra castagni e antichi mulini

Superata Valdibrana, si prosegue verso Le Piastre, entrando nel cuore verde della collina pistoiese. Il bosco diventa protagonista: castagni secolari accompagnano la strada, mentre piccoli torrenti scorrono accanto al percorso.

In questa zona si incontrano le tracce dell’antica civiltà montana: ruderi di mulini ad acqua, lavatoi in pietra, e minuscoli borghi dove il tempo sembra essersi fermato. A Cireglio, punto più alto del giro, si può approfittare di una fontana pubblica e di un bar per una meritata pausa.

Discesa verso la valle: il ritorno tra vigne e pievi

La seconda parte dell’itinerario è una lunga e piacevole discesa. La strada, sempre immersa nella natura, scende gradualmente verso Santomato e Bonelle, attraversando zone di campagna coltivata e vigneti. Qui la pedalata si fa più fluida, ideale per godersi il paesaggio.

Prima di rientrare in città, si consiglia una deviazione di pochi minuti per visitare la Pieve di San Michele a Groppoli, una delle più antiche della zona, risalente al XII secolo.

Consigli utili

Il percorso è percorribile tutto l’anno, ma la primavera e l’autunno offrono i colori e le temperature migliori.

Una bici gravel o una MTB leggera è l’ideale, ma anche una e-bike renderà il tragitto accessibile a tutti.

Lungo il tragitto ci sono poche fonti d’acqua, quindi è bene partire con almeno una borraccia piena.

Pedalare nella campagna di Pistoia significa riscoprire un’idea autentica di Toscana: meno turistica, più vera. È un viaggio lento, fatto di salite faticose e discese liberatorie, ma soprattutto di incontri con un territorio ancora genuino. Un invito a scoprire, o riscoprire, una delle province più sorprendenti del Centro Italia .

by Matteo

Cambio elettronico o meccanico? La svolta tecnologica del cicloturismo moderno

28/06/2025 in Tecnica

Negli ultimi anni, il cicloturismo ha vissuto una trasformazione silenziosa ma radicale: la tecnologia, un tempo relegata alle competizioni professionistiche, ha invaso anche il mondo del viaggio in bici. Tra le innovazioni più discusse c’è il cambio elettronico, una soluzione che divide appassionati ed esperti. Ma è davvero utile per chi ama pedalare per giorni, magari con borse al seguito e senza assistenza?

Cos’è un cambio elettronico?

Il cambio elettronico sostituisce i classici cavi meccanici con segnali elettrici o wireless. Un piccolo motore all’interno del deragliatore esegue la cambiata con estrema precisione, azionato da una pulsantiera anziché dalla leva meccanica. I sistemi più diffusi sono Shimano Di2, SRAM eTap e Campagnolo EPS.

Vantaggi per il cicloturista

1. Precisione e affidabilità: Anche sotto carico o in condizioni atmosferiche difficili, la cambiata avviene con una rapidità e una fluidità costanti. Niente più cavi che si allungano, si inceppano o si ossidano dopo una settimana sotto la pioggia.

2. Meno manutenzione: Non servono regolazioni continue. Una volta installato correttamente, il sistema resta stabile per centinaia di chilometri.

3. Personalizzazione: Alcuni sistemi permettono di programmare il funzionamento tramite app, scegliendo ad esempio la logica dei comandi o attivando la cambiata sincronizzata tra anteriore e posteriore.

Gli svantaggi da considerare

Tuttavia, il cambio elettronico non è privo di controindicazioni, soprattutto per chi fa viaggi lunghi o avventurosi:

Batteria da gestire: Sebbene l’autonomia possa superare i 1000 km, è essenziale ricordarsi di ricaricare (o portare con sé una batteria di scorta). Un deragliatore scarico, in mezzo al nulla, diventa un serio problema.

Difficoltà di riparazione: In caso di guasto elettronico, la risoluzione non è sempre possibile “on the road”. Con un cambio meccanico, una chiave a brugola può bastare.

Costo elevato: I gruppi elettronici restano ancora nettamente più cari. Per chi ha un budget contenuto, potrebbe non valere l’investimento.

Quindi, conviene?

La risposta dipende dal tipo di cicloturismo che si pratica. Chi affronta viaggi brevi, con tappe ben attrezzate e magari con bici leggere da bikepacking, può apprezzare appieno i benefici del cambio elettronico. Per chi si avventura in terre remote o predilige l’autosufficienza assoluta, la semplicità e la riparabilità del meccanico restano una garanzia.

Il cambio elettronico rappresenta una svolta tecnologica affascinante anche per il cicloturismo. Ma come ogni innovazione, va adottata con consapevolezza. In fondo, la miglior trasmissione è quella che non ti fa pensare a nulla… se non alla strada davanti a te.

by Matteo

Da Mantova a Peschiera del Garda: in bici lungo la Ciclovia del Mincio

27/06/2025 in Viaggi

Un fiume come compagno di viaggio, una ciclabile tra due mondi: l’acqua calma del Mincio guida i pedali lungo uno dei percorsi cicloturistici più affascinanti e accessibili d’Italia.

Si parte da Mantova, città d’arte e di laghi, dove il Rinascimento sembra ancora vivo tra le piazze e i palazzi gonzagheschi. Bastano pochi colpi di pedale per lasciarsi alle spalle le cupole e ritrovarsi immersi nella campagna virgiliana, lungo un nastro d’asfalto perfettamente ciclabile, completamente separato dal traffico: è la Ciclovia del Mincio, 43 chilometri di pura poesia su due ruote.

Una ciclabile per tutti

Adatta a famiglie, principianti e cicloturisti più esperti, la Ciclovia del Mincio è un percorso prevalentemente pianeggiante, ben segnalato e asfaltato, che segue il corso del fiume Mincio fino a Peschiera del Garda, sul versante meridionale del Lago di Garda. Un itinerario lineare e sicuro, ideale anche per chi viaggia con bambini o con bici elettriche.

Durante il tragitto, il paesaggio si trasforma dolcemente: campi coltivati, filari di pioppi e antichi mulini si alternano a piccoli borghi e rocche medievali, come quella di Valeggio sul Mincio, una tappa obbligata non solo per le bellezze architettoniche, ma anche per una pausa gastronomica.

Borghetto: il borgo da cartolina

A pochi chilometri da Valeggio si incontra Borghetto sul Mincio, uno dei borghi più belli d’Italia. Un luogo che sembra sospeso nel tempo, con le sue case in pietra affacciate sull’acqua, i mulini ad acqua ancora funzionanti e il ponte visconteo che taglia l’orizzonte con imponenza. È il punto ideale per una sosta: un pranzo a base di tortellini di Valeggio (qui chiamati “nodi d’amore”) e una passeggiata tra le viuzze acciottolate fanno parte del viaggio tanto quanto la pedalata.

Il gran finale: il Garda all’orizzonte

Gli ultimi chilometri sono una corsa morbida verso il blu. L’arrivo a Peschiera del Garda è emozionante: le acque del lago si aprono improvvise, abbracciando la città-fortezza con le sue mura veneziane Patrimonio UNESCO. Qui, i ciclisti possono scegliere se fermarsi per un tuffo, prendere un treno per il ritorno, o proseguire lungo la Ciclovia del Garda, per chi ha ancora voglia di esplorare.

Pedalare con lentezza

La Ciclovia del Mincio non è solo un percorso: è un invito a rallentare, a guardarsi intorno, a fermarsi per un caffè in una piazza qualunque, o per fotografare una nutria che attraversa il fiume. È un modo di vivere il territorio con rispetto, attenzione e meraviglia.

In un mondo che corre, il cicloturismo insegna a prendersi il tempo di arrivare. E il Mincio, con la sua calma costante, è la guida perfetta.

by Matteo

Incidente in rotonda a Spinea: ciclista 74enne ferito alla testa, traffico rallentato

26/06/2025 in News

SPINEA – Momenti di tensione ieri mattina, intorno alle 10, in rotonda Martiri della Libertà, a Spinea. Un ciclista di 74 anni è rimasto ferito in seguito a un impatto con un’automobile, una Renault Clio, mentre stava transitando in direzione di viale Sanremo.

Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo in sella alla bicicletta sarebbe stato urtato lateralmente dal veicolo, finendo rovinosamente sull’asfalto. Il ciclista, identificato con le iniziali P.P., è rimasto cosciente all’arrivo dei soccorsi, ma ha riportato un trauma cranico giudicato serio dai sanitari intervenuti.

Sul posto sono giunte in pochi minuti un’ambulanza del Suem 118 e una pattuglia della polizia locale, che ha provveduto a gestire la viabilità e a effettuare i rilievi per chiarire la dinamica dell’accaduto. Le condizioni dell’uomo hanno richiesto il trasporto d’urgenza in ospedale.

Il traffico nell’area ha subito forti rallentamenti, con disagi soprattutto per i veicoli provenienti dal centro città e diretti verso la zona residenziale. La situazione è tornata alla normalità poco dopo le 11.

Ancora da accertare con precisione le cause dello scontro. Non è stato possibile, al momento, stabilire la residenza del ferito. Gli agenti stanno visionando le telecamere di sorveglianza presenti nella rotonda per ottenere ulteriori elementi utili all’indagine.

L’incidente riaccende l’attenzione sulla sicurezza dei ciclisti nei punti nevralgici della viabilità urbana, in particolare nelle rotatorie, dove la convivenza tra auto e biciclette si dimostra spesso critica.