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Cicloturismo

Il blog dedicato al cicloturismo ed ai viaggi in bicicletta

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by Matteo

Pedalando tra le Dolomiti: il sogno su due ruote lungo la Ciclabile delle Dolomiti

07/10/2025 in Viaggi

Non serve essere professionisti per sentirsi eroi: basta una bici, una strada e la voglia di guardare in alto. La Ciclabile delle Dolomiti, tra Cortina d’Ampezzo e Dobbiaco, è uno dei percorsi più iconici del cicloturismo italiano, un viaggio sospeso tra cielo e roccia, dove ogni curva regala una cartolina.

Un percorso nella storia e nella natura

La pista segue il tracciato dell’antica ferrovia delle Dolomiti, costruita durante l’Impero austro-ungarico e dismessa negli anni ’60. Oggi, il rumore dei treni è stato sostituito dal fruscio delle ruote e dai respiri dei ciclisti che attraversano boschi, gallerie e viadotti panoramici.
Il percorso di circa 60 chilometri è interamente asfaltato e ben segnalato. Si parte da Cortina d’Ampezzo, la “Regina delle Dolomiti”, per arrivare fino a Dobbiaco, nel cuore dell’Alta Pusteria. Il dislivello è modesto, perfetto anche per famiglie e cicloturisti alle prime armi.

Soste e meraviglie lungo la strada

Tra i punti imperdibili: la stazione abbandonata di Ospitale, il Lago di Landro e le maestose Tre Cime di Lavaredo sullo sfondo. Nei mesi estivi, rifugi e malghe lungo la ciclabile offrono piatti tipici e accoglienza genuina, trasformando ogni pausa in un’esperienza autentica.

Il cicloturismo come rinascita dei territori di montagna

Negli ultimi anni, il tracciato ha contribuito a rivitalizzare l’economia locale, attirando viaggiatori da tutta Europa. Non solo sport, ma turismo sostenibile e consapevole: un modo per scoprire le Dolomiti senza fretta, rispettando il ritmo della natura.Chi pedala su questa strada non colleziona chilometri, ma emozioni. La Ciclabile delle Dolomiti è un viaggio che resta nelle gambe e nel cuore: una lezione di lentezza, bellezza e libertà.

by Matteo

Il boom del cicloturismo: perché la bici è il nuovo modo di viaggiare in Italia”

07/10/2025 in News

Il cicloturismo non è più una nicchia per appassionati. In Italia, la bici è diventata un vero e proprio fenomeno economico e culturale: nel 2024 si stimano oltre 33 milioni di presenze turistiche legate a viaggi in bicicletta, con una crescita del 20% rispetto all’anno precedente.

Un turismo sostenibile e lento

In un’epoca in cui si parla di transizione ecologica e mobilità dolce, il cicloturismo incarna perfettamente la voglia di viaggiare senza inquinare. Pedalare significa ridurre l’impatto ambientale, ma anche riscoprire i territori minori: borghi dimenticati, vie secondarie, osterie di provincia.La bici diventa uno strumento di connessione: tra persone, culture e paesaggi.

Le regioni più amate dai cicloturisti

Dal Veneto alla Puglia, l’Italia sta investendo in una rete sempre più ampia di ciclovie. Tra le più frequentate:

Ciclovia del Sole, da Verona a Bologna fino a Firenze

Via Silente, che attraversa il Cilento

Ciclovia Adriatica, lungo tutta la costa est italiana

Garda by Bike, l’anello panoramico sospeso tra lago e montagna

Secondo Legambiente, ogni euro investito in infrastrutture ciclabili genera un ritorno economico quadruplo in termini di turismo locale.

Oltre il viaggio: uno stile di vita

Non è solo una moda: chi sceglie la bici per le vacanze spesso cambia anche le proprie abitudini quotidiane. Nascono comunità, eventi e festival dedicati al turismo su due ruote, come il Bike Festival Garda Trentino o il BAM! – Bicycle Adventure Meeting a Mantova.La bici non è più un mezzo, ma un messaggio: di rispetto, libertà e sostenibilità. Il futuro del turismo italiano potrebbe avere due ruote e una direzione precisa, quella della consapevolezza.

by Matteo

La magia del Danubio su due ruote: da Passau a Vienna lungo la ciclabile più amata d’Europa

06/10/2025 in Viaggi

Tra le ciclabili più iconiche del continente, la Donauradweg – la pista ciclabile del Danubio – è un classico intramontabile per gli appassionati di cicloturismo. Un itinerario accessibile a tutti, ben segnalato e immerso nella storia e nella natura d’Europa.

Un fiume, mille storie

Il viaggio inizia nella pittoresca Passau, la “città dei tre fiumi” al confine tra Germania e Austria. Da qui, il Danubio diventa il filo conduttore di un percorso di circa 320 km che attraversa villaggi barocchi, monasteri, vigneti e boschi fluviali.Ogni tappa è un piccolo viaggio nel tempo: Linz con i suoi contrasti tra modernità e tradizione, la valle di Wachau con i suoi castelli medievali e i vigneti terrazzati patrimonio UNESCO, fino all’arrivo nella regale Vienna, dove la musica di Mozart e il profumo dello strudel accolgono i ciclisti.

Perché farla

Oltre alla bellezza paesaggistica, il percorso è un modello di mobilità sostenibile. Le strutture ricettive “bike friendly”, i battelli fluviali che trasportano le bici e le stazioni ferroviarie perfettamente integrate rendono l’esperienza comoda e rilassata.
Ideale per famiglie, coppie e viaggiatori solitari, la ciclabile del Danubio è la dimostrazione che pedalare può essere la forma più autentica di viaggio lento.

by Matteo

Il fascino del Nord: la North Sea Cycle Route, il sogno dei cicloviaggiatori

06/10/2025 in Viaggi

Immagina di pedalare lungo scogliere, brughiere e villaggi di pescatori, con il vento del Nord come compagno di viaggio. È questa l’essenza della North Sea Cycle Route (EuroVelo 12), il percorso ciclabile più lungo del mondo: oltre 6.000 chilometri che collegano otto Paesi affacciati sul Mare del Nord.

Un’avventura tra natura e libertà

Dalla Norvegia alla Scozia, passando per Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Belgio, Inghilterra e Francia, la North Sea Cycle Route è un susseguirsi di panorami mozzafiato. Ogni tratto racconta un volto diverso del Nord Europa: i fiordi norvegesi, i canali olandesi, le scogliere scozzesi e le spiagge ventose della Normandia.

Viaggio per spiriti liberi

Non è un percorso per chi cerca la comodità, ma per chi ama l’avventura e la solitudine. Le tappe possono essere brevi o impegnative, a seconda del livello di allenamento e della stagione. In compenso, la sensazione di libertà che regala è impagabile.Molti cicloturisti scelgono di percorrerne solo alcuni tratti, ad esempio quello tra Amburgo e Amsterdam, perfettamente attrezzato e ricco di punti di ristoro.

Un invito al viaggio

La North Sea Cycle Route non è solo una sfida sportiva, ma un modo di entrare in contatto con culture diverse e paesaggi che sembrano usciti da un romanzo. Un viaggio che insegna la lentezza, l’adattabilità e il piacere di guadagnarsi ogni chilometro con il ritmo del proprio respiro.

by Matteo

Pedalare tra i colori: il fascino del cicloturismo in autunno

05/10/2025 in News

L’autunno è la stagione ideale per riscoprire la bicicletta. Le giornate si fanno più fresche, i percorsi meno affollati, e la natura si trasforma in uno spettacolo di colori caldi e avvolgenti. Per chi ama il cicloturismo, è il momento perfetto per rallentare e vivere la strada in modo più autentico, tra panorami che si tingono d’oro e rosso e profumi di terra bagnata e castagne.

La magia delle pedalate autunnali

Dopo la frenesia estiva, l’autunno invita a un turismo più lento. Le temperature miti permettono di affrontare lunghe distanze senza l’afa, e le strutture ricettive dedicate ai ciclisti: agriturismi, B&B e rifugi .Offrono spesso un’accoglienza più tranquilla.
Inoltre, molte regioni italiane organizzano eventi cicloturistici e sagre locali che si sposano perfettamente con una pedalata tra i vigneti o lungo i boschi.

Itinerari consigliati per l’autunno

1. Langhe e Roero (Piemonte)
Un classico per chi ama il binomio bici e buon vino. Tra Alba, Barolo e La Morra, le colline si accendono di tonalità dorate e rossastre. Le strade secondarie regalano panorami da cartolina, e ogni sosta è un’occasione per degustare un calice di Nebbiolo o un piatto di tajarin al tartufo.

2. La ciclabile della Val di Fiemme e Fassa (Trentino-Alto Adige)

Un percorso di circa 45 km immerso tra boschi di larici e abeti che in autunno assumono sfumature spettacolari. Ideale anche per famiglie o principianti, grazie alla pendenza dolce e ai numerosi punti di ristoro. Chi vuole proseguire può collegarsi alla rete ciclabile della Val di Sole.

3. Via Francigena toscana
Da San Gimignano a Siena, la Via Francigena offre un viaggio nel cuore della Toscana medievale. Le strade bianche, i filari di cipressi e i borghi silenziosi rendono questa tratta perfetta per un fine settimana di cicloturismo slow, tra arte, storia e buona cucina.

4. Delta del Po (Veneto-Emilia Romagna)
Per chi ama la pianura e la natura selvaggia, il Parco del Delta del Po è una meta sorprendente anche in autunno. Le giornate limpide esaltano i riflessi dell’acqua e il volo degli uccelli migratori. Un paradiso per fotografi e birdwatcher su due ruote.

5. Costiera dei Trabocchi (Abruzzo)

Un percorso sul mare, ma in una veste diversa. La ex ferrovia Adriatica, trasformata in pista ciclabile, regala 42 km di panorami costieri mozzafiato. In autunno, l’atmosfera è più intima: niente folla, solo il rumore delle onde e il profumo di salsedine.

Consigli per pedalare in sicurezza

Abbigliamento a strati: il clima autunnale può cambiare rapidamente. Meglio essere pronti con una mantellina antivento e guanti leggeri.

Luci e visibilità: le giornate si accorciano, quindi assicurati di avere luci anteriori e posteriori efficienti.

Attenzione alle foglie bagnate: possono essere scivolose, soprattutto in discesa.

Sosta gourmet: approfitta delle sagre stagionali — dal tartufo ai funghi, fino al vino novello — per ricaricare le energie.

L’autunno in bici è un invito alla lentezza

Il cicloturismo in autunno è un’esperienza che unisce sport, natura e cultura in un equilibrio perfetto. Ogni pedalata diventa un gesto di scoperta, un modo per vivere il paesaggio con tutti i sensi.
In sella, tra la nebbia del mattino e il sole del tramonto, si riscopre il piacere semplice di muoversi, respirare e lasciarsi sorprendere dal ritmo della stagione.

by Matteo

Pedalare Lenti per Andare Lontano: il Ritorno del Cicloturismo Lento in Italia

04/10/2025 in News

Negli ultimi anni, la bicicletta è tornata a essere più di un semplice mezzo di trasporto: è diventata uno strumento di libertà, sostenibilità e scoperta. Ma c’è una nuova tendenza che sta conquistando sempre più appassionati: il cicloturismo lento, un modo di viaggiare che privilegia la calma, l’incontro e la connessione profonda con il territorio.

Dalla fretta al respiro

Se il mondo corre, il cicloturista rallenta. Non conta tanto quanti chilometri si percorrono, ma come li si vive. Le tappe sono brevi, i tempi dilatati, e ogni sosta è un’occasione per osservare un dettaglio, assaggiare un prodotto locale o scambiare due parole con chi abita quei luoghi.
In questo senso, il cicloturismo lento rappresenta quasi una forma di “resistenza culturale”: un invito a riappropriarsi del tempo e dello spazio.

Le nuove vie del pedalare

L’Italia, con i suoi paesaggi e la sua rete di borghi, è il terreno ideale per questa filosofia di viaggio. Dalla Ciclovia del Sole, che collega il Brennero a Bologna, alla Via Silente nel Cilento, passando per la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese, le opzioni non mancano.
Molti di questi itinerari sono nati grazie alla collaborazione tra enti locali, associazioni e ciclisti volontari, che hanno trasformato vecchie ferrovie o strade secondarie in percorsi a misura di pedale.

Economia della lentezza

Il cicloturismo non è solo passione: è anche un motore economico. Secondo le stime dell’ISTAT, i viaggiatori in bicicletta generano ogni anno milioni di presenze turistiche, spesso in aree marginali o poco battute. “Il cicloturista è un ospite rispettoso, curioso e fedele”, spiega Laura Bianchi, operatrice di un agriturismo nel Parco del Pollino. “Chi arriva in bici torna, e porta amici. È un turismo che lascia ricchezza, non solo economica ma anche umana.”

Il futuro su due ruote

Con la crescente attenzione alla sostenibilità e al benessere, il futuro del turismo potrebbe davvero passare dal manubrio. E-bike, strutture bike-friendly, segnaletica dedicata e mappe digitali stanno rendendo il viaggio su due ruote accessibile a tutti, non solo agli sportivi.Ma ciò che resta immutato è lo spirito: la bici come chiave per aprire strade, paesaggi e incontri.Perché pedalare lentamente non significa arrivare tardi, ma vivere meglio il viaggio.

by Matteo

Il fascino delle micro-avventure: quando un weekend in bici vale quanto un lungo viaggio

03/10/2025 in News


C’è chi pensa che il cicloturismo significhi per forza lunghe traversate, settimane in sella e centinaia di chilometri percorsi. Ma la realtà è un’altra: a volte basta un weekend, o addirittura una sola notte fuori casa, per vivere un’avventura intensa, autentica e memorabile. È il concetto di micro-avventura, una filosofia che sta conquistando sempre più appassionati di viaggi su due ruote.

Uscire dalla routine con poco

La vita quotidiana ci lascia spesso poco spazio per vacanze lunghe. Eppure, la bicicletta offre la possibilità di trasformare anche 48 ore in un’esperienza di viaggio. Un anello di 80 km lungo un fiume, una notte in agriturismo o in campeggio, una colazione lenta in un borgo medievale: ingredienti semplici che diventano ricordi indelebili.
Il bello della micro-avventura è che non richiede grandi preparativi: si parte quasi da casa, con zaino leggero e tanta curiosità.

Scoprire il vicino

C’è un paradosso curioso: i luoghi più sorprendenti si trovano spesso a pochi chilometri da noi, ma li ignoriamo. Un tratto di ciclabile lungo l’argine, una strada bianca che attraversa vigneti, un piccolo lago nascosto tra i boschi: scenari che, vissuti a ritmo di pedalata, diventano veri e propri mondi da esplorare. La micro-avventura invita a guardare il quotidiano con occhi nuovi.

Preparazione minima, emozioni massime

Non serve molto per partire: una bicicletta affidabile, borse leggere (meglio se impermeabili), una giacca per la sera e, se si decide di dormire fuori, una sistemazione semplice prenotata in anticipo. Sempre più cicloturisti scelgono l’e-bike, che amplia le possibilità anche a chi non pedala abitualmente.La regola d’oro è la leggerezza: portare l’essenziale e lasciare spazio alle esperienze.

Il valore degli incontri

In un viaggio breve c’è meno tempo, ma questo rende ogni tappa più intensa. Fermarsi a parlare con il proprietario di un’osteria, condividere la strada con altri ciclisti incontrati per caso, ricevere consigli da un passante: sono questi momenti a dare spessore alla micro-avventura. Non è tanto la distanza a contare, ma la qualità del percorso e delle persone che si incrociano.

Piccole avventure, grandi opportunità

Sempre più territori stanno scoprendo il valore del cicloturismo di prossimità. Piste ciclabili curate, strutture ricettive bike-friendly, mappe digitali: tutto concorre a rendere accessibili esperienze brevi ma ricche. Per chi viaggia, è l’occasione di spezzare la routine. Per i territori, una risorsa economica e culturale.

by Matteo

Arzachena punta sulla mobilità sostenibile: presentata alla Regione la richiesta di finanziamento per la ciclabile Baja Sardinia–Porto Cervo

02/10/2025 in News

Il Comune di Arzachena accelera sul fronte della mobilità dolce e ufficializza la candidatura a un bando regionale per ottenere i fondi necessari alla realizzazione della nuova pista ciclabile che collegherà Baja Sardinia a Porto Cervo. La documentazione, già trasmessa alla Regione Sardegna, rappresenta un passo concreto verso un’infrastruttura strategica per residenti e turisti.

Il progetto di fattibilità, approvato nel 2023, prevede come prima fase la realizzazione del tratto tra Baja Sardinia e Poltu Quatu, per un investimento stimato di circa 1,5 milioni di euro. L’opera non solo mira a migliorare la fruibilità del territorio, ma punta anche a valorizzare l’offerta turistica della Costa Smeralda, integrando sport, ambiente e viabilità sostenibile.

Alla guida dell’iniziativa c’è l’assessore ai Lavori Pubblici e Manutenzioni, Massimo Azzena, che ha scelto di anticipare i tempi predisponendo più progetti infrastrutturali da proporre a bandi regionali, ministeriali ed europei. “L’obiettivo – ha spiegato – è farci trovare pronti per cogliere ogni opportunità di finanziamento e portare ad Arzachena opere utili e innovative”.

La nuova ciclabile si inserisce in una visione più ampia di mobilità alternativa e rispetto dell’ambiente, un tema sempre più centrale per le località a vocazione turistica. In attesa della risposta della Regione, la comunità guarda con interesse a un progetto destinato a cambiare il modo di muoversi lungo uno dei tratti più suggestivi del litorale gallurese.

by Matteo

La Régalante: pedalare tra castelli e campagne fino al Mont-Saint-Michel

01/10/2025 in Viaggi

Un itinerario nuovo, ma che sembra raccontare storie antiche. La Régalante, 275 chilometri da Nantes al Mont-Saint-Michel, è una ciclovia che non tutti conoscono, e proprio qui sta il suo fascino: attraversa la “frontiera dimenticata” tra Bretagna e Normandia, fatta di castelli, villaggi rurali e campi che sembrano usciti da un arazzo medievale.
La ciclovia è stata concepita come un viaggio a tappe, nove in tutto, con distanze tra i 20 e i 40 chilometri.

È quindi adatta a chi vuole viaggiare lento, senza fretta di arrivare, fermandosi nei mercati di paese o sostando davanti alle mura imponenti di Fougères o Vitré, fortezze che raccontano mille anni di conflitti di confine.

Il paesaggio è tutt’altro che monotono: si alternano paludi, boschi, corsi d’acqua, e soprattutto il “bocage” bretone, quella campagna a riquadri delimitati da siepi e alberi che regala ombra e silenzi. La segnaletica è chiara (Véloroute V409), i servizi non mancano — stazioni ferroviarie, punti di riparazione, alloggi rurali — ma resta una sensazione di autenticità rara per un percorso ciclabile in Francia.

E poi c’è l’arrivo: il Mont-Saint-Michel che si staglia all’orizzonte, dopo giorni di pedalate nel cuore verde della Bretagna. Un finale che ripaga ogni chilometro e che lascia in mente una promessa: che il cicloturismo può ancora sorprendere, anche in regioni già famose.

by Matteo

La valle della Vire: un fiume lento, una ciclovia segreta

01/10/2025 in Viaggi


Non serve sempre puntare a percorsi epici per scoprire la Francia in bicicletta. A volte bastano poche decine di chilometri per entrare in un mondo parallelo, fatto di silenzi e natura. È il caso della voie verte lungo la Vire, in Normandia: 55 chilometri di pista che da Pont-Farcy a Saint-Fromond segue l’antico alzaia del fiume.

Qui il tempo sembra scorrere più piano. Si pedala accanto all’acqua, tra boschi e prati, superando vecchi ponti e resti di forni di calce, testimonianze di un passato industriale ormai inghiottito dal verde. La tappa più vivace è Saint-Lô, città martire della Seconda guerra mondiale, dove le cicatrici della storia si intrecciano con il presente. Poi la campagna torna a prendere il sopravvento, fino alle zone umide dei marais du Cotentin, uno dei parchi naturali più affascinanti del nord-ovest francese.

Il percorso è facile, alla portata di tutti, purché si scelga una bici adatta anche a tratti sterrati. La bellezza, qui, non è scenografica né spettacolare: è discreta, intima, da assaporare con calma. È la Francia delle piccole cose, dei villaggi dove il bar apre solo al mattino e dove i pescatori salutano i ciclisti di passaggio.

Un weekend sulla Vire non è solo una gita: è un invito a riscoprire il piacere della lentezza, il gusto di un viaggio senza clamore. Per chi cerca la vera essenza del cicloturismo, questa è una piccola perla nascosta.