La Vélo Francette: un viaggio cicloturistico nel cuore della Francia
17/04/2025 in Viaggi
La Vélo Francette è uno dei percorsi ciclabili più affascinanti della Francia, perfetto per chi ama il cicloturismo e vuole scoprire il territorio in modo sostenibile e lento. Questo itinerario si snoda per circa 600 km, collegando il Canale della Manica con l’Oceano Atlantico, da Ouistreham, vicino a Caen, fino a La Rochelle. Attraversando paesaggi mozzafiato, piccoli borghi, città storiche e parchi naturali, La Vélo Francette rappresenta un’immersione completa nella bellezza e nella tranquillità della campagna francese.
Il percorso nella regione della Normandia
Il tratto iniziale della Vélo Francette inizia nella città costiera di Ouistreham, famosa per il suo porto e le vicine spiagge dello sbarco del D-Day. Da qui, i ciclisti si dirigono verso l’entroterra, attraversando la vivace città di Caen, ricca di storia e cultura. Lungo il percorso, si possono visitare luoghi iconici come il Castello di Caen e l’Abbazia aux Hommes, capolavori architettonici che ricordano il passato normanno della regione.
Proseguendo, si incontrano paesaggi rurali idilliaci, con strade di campagna tranquille, boschi e fiumi che accompagnano i ciclisti fino al Parco Naturale Regionale delle Paludi del Cotentin e del Bessin. Questo tratto è perfetto per chi ama la natura incontaminata, con le sue zone umide che ospitano una grande varietà di fauna e flora.
Attraverso la Valle della Mayenne
Dopo aver lasciato la Normandia, la Vélo Francette continua attraverso la Valle della Mayenne, dove il percorso segue l’omonimo fiume, regalando paesaggi bucolici e tranquilli. Lungo questa sezione, i ciclisti incontrano piccoli villaggi e cittadine affascinanti come Laval, nota per il suo castello medievale che domina il fiume.
Nel cuore della Francia: Angers e la Valle della Loira
Uno dei momenti clou del percorso è l’arrivo ad Angers, porta d’accesso alla Valle della Loira. Questa città storica è famosa per il suo castello, che ospita l’Arazzo dell’Apocalisse, una delle più opere tessili medievali al mondo. Qui i ciclisti possono prendersi una pausa per esplorare il centro storico e godere delle specialità locali.
Destinazione finale: La Rochelle
Il viaggio in bicicletta si conclude nella pittoresca città portuale di La Rochelle, sulla costa atlantica. Con le sue strade acciottolate, i portici storici e il celebre porto antico, La Rochelle offre un finale perfetto per un’avventura indimenticabile. Qui, i ciclisti possono rilassarsi sulle spiagge o esplorare le vicine isole di Ré e Oléron.
Castelnuovo lancia la segnaletica fotoluminescente: nuova luce sulla ciclabile Modena-Vignola
16/04/2025 in News
Un passo concreto verso una mobilità più sicura e sostenibile arriva da Castelnuovo Rangone, dove il Comune ha avviato una sperimentazione innovativa sulla ciclabile Modena-Vignola, una delle direttrici più frequentate dagli amanti delle due ruote nel territorio modenese. Il progetto introduce una nuova segnaletica orizzontale fotoluminescente, pensata per migliorare la visibilità e la sicurezza dei ciclisti, soprattutto nelle ore serali.
La novità riguarda un tratto di circa un chilometro, situato in aperta campagna tra le frazioni di San Lorenzo e Cavidole. Qui, grazie a una speciale vernice in grado di assorbire la luce solare durante il giorno e di restituirla al calare del sole, le linee della pista ciclabile si illuminano di verde creando un effetto suggestivo e altamente funzionale.
L’intervento si inserisce in una visione più ampia di valorizzazione della mobilità dolce, tema su cui l’amministrazione comunale sta investendo con crescente attenzione. “Sicurezza e innovazione devono andare di pari passo – sottolineano i promotori – ed è proprio grazie a soluzioni semplici ma efficaci come questa che possiamo incentivare l’uso quotidiano della bicicletta, anche nelle fasce orarie meno illuminate”.
La tecnologia fotoluminescente rappresenta una risposta sostenibile alle esigenze di visibilità notturna, senza necessità di alimentazione elettrica o impianti complessi. Oltre a ridurre l’impatto ambientale, il sistema offre anche un contributo estetico, trasformando il percorso ciclabile in una vera e propria “via luminosa” immersa nella natura.
Se i risultati della sperimentazione saranno positivi, non si esclude un’estensione del progetto ad altri tratti del percorso o ad altre piste ciclabili del territorio. Castelnuovo si conferma così un laboratorio di idee per una mobilità più green e sicura, dimostrando come anche piccoli interventi possano fare una grande differenza.
Treviso, doppio furto nello stesso garage: la Polizia Locale recupera due bici e smaschera un giro di ricettazione
16/04/2025 in News
Una vicenda che ha dell’incredibile arriva dal quartiere San Liberale di Treviso, dove un cittadino si è visto sottrarre due biciclette di valore dal proprio garage in momenti diversi. Ma a rimettere le cose al loro posto ci ha pensato il Nucleo di Polizia Giudiziaria della Polizia Locale, che ha condotto un’indagine precisa e determinata, culminata nel recupero di entrambi i mezzi rubati.
Il punto di svolta è arrivato grazie alle immagini del sistema di videosorveglianza urbana, che hanno guidato gli agenti verso una palazzina nella zona nord della città. Proprio lì, all’interno di un’abitazione, sono state ritrovate sia la bicicletta trafugata di recente, sia quella scomparsa alcune settimane prima, appartenenti entrambe allo stesso proprietario.
Il blitz ha portato alla luce anche altre biciclette, ora sotto verifica per accertarne la provenienza. Il sospetto, tutt’altro che remoto, è che si tratti di refurtiva legata ad una serie più ampia di furti in città.
Durante l’operazione, gli agenti hanno anche identificato le persone che facevano uso dei mezzi trafugati. I soggetti sono stati condotti al Comando di Polizia Locale, dove è scattata la denuncia a piede libero per ricettazione in concorso.
Un intervento che sottolinea l’efficacia della sinergia tra tecnologia e attività investigativa, ma anche l’importanza della videosorveglianza come strumento cruciale per la tutela della sicurezza urbana. Per i residenti di San Liberale, un segnale concreto che il territorio è presidiato e che la giustizia, a volte, sa essere più veloce del previsto.
Pasqua in sella: 5 itinerari cicloturistici imperdibili in Italia per una vacanza di primavera su due ruote
15/04/2025 in Territorio
La Pasqua è il momento perfetto per riscoprire il piacere del viaggio lento, pedalando tra paesaggi che si risvegliano con i colori della primavera. L’Italia, con la sua varietà di territori e una rete ciclabile in costante espansione, offre infinite opportunità per i cicloturisti, dalle famiglie ai viaggiatori più esperti. Ecco cinque itinerari selezionati per chi vuole trascorrere le vacanze pasquali all’aria aperta, tra natura, cultura e buon cibo.
1. La Via Claudia Augusta – Dal Lago di Resia a Trento
Lunghezza: circa 150 km
Difficoltà: media
Durata consigliata: 2-3 giorni
Percorrere la Via Claudia Augusta significa immergersi in una delle vie romane più antiche d’Europa. Partendo dal Lago di Resia, con il suggestivo campanile sommerso, si attraversa l’Alta Val Venosta e si scende fino a Trento, tra meleti in fiore e piccoli borghi alpini. Ottima segnaletica, piste ciclabili ben tenute e un paesaggio che cambia continuamente rendono questo percorso perfetto per una pausa pasquale rigenerante. Da non perdere una sosta a Glorenza, una delle città murate più belle dell’arco alpino.
2. La Ciclovia del Mincio – Da Peschiera a Mantova
Lunghezza: 45 km (solo andata)
Difficoltà: facile
Durata consigliata: 1 giorno (o con ritorno il giorno seguente)
Ideale per una gita pasquale in famiglia, la Ciclovia del Mincio si snoda lungo il fiume omonimo, su un tracciato pianeggiante e asfaltato che collega il Lago di Garda a Mantova. Il paesaggio è idilliaco: campi coltivati, antichi mulini, ponti in legno e silenziosi canali. Arrivati a Mantova, si può approfittare del weekend per visitare il Palazzo Ducale, gustare una torta sbrisolona e rilassarsi lungo i laghi che circondano la città.
3. Il Salento in bicicletta – Tra Otranto, Santa Maria di Leuca e Gallipoli
Lunghezza: 150-180 km (a seconda delle tappe)
Difficoltà: media
Durata consigliata: 3-4 giorni
Per chi desidera abbinare il mare alla bicicletta, il Salento è la meta ideale. A Pasqua, le temperature sono perfette e le strade ancora poco trafficate. Si parte da Otranto, si pedala lungo la litoranea adriatica tra scogliere e paesaggi lunari, si arriva a Santa Maria di Leuca – dove i due mari si incontrano – e si risale sul versante ionico fino a Gallipoli. Tra uliveti secolari, masserie e antichi centri storici, questo itinerario è un concentrato di bellezza, storia e sapori autentici.
4. Le Langhe in bici – Tra colline, vigneti e borghi patrimonio UNESCO
Lunghezza: 100-130 km
Difficoltà: medio-alta (molte salite)
Durata consigliata: 2-3 giorni
Per chi ama le sfide, la primavera è il momento migliore per affrontare le colline delle Langhe in bicicletta. Da Alba si può disegnare un percorso ad anello passando per Barolo, La Morra, Monforte d’Alba e Neive. Le strade panoramiche regalano viste mozzafiato sui vigneti ordinati e sui castelli che punteggiano le creste. Una pedalata tra cultura enogastronomica e bellezze paesaggistiche, da concludere con un pranzo a base di tajarin al tartufo o un bicchiere di Dolcetto.
5. La Ciclovia Spoleto-Norcia – Un percorso tra storia e natura
Lunghezza: 51 km
Difficoltà: media (presenza di gallerie e tratti sterrati)
Durata consigliata: 1-2 giorni
Questo tracciato segue il tracciato della vecchia ferrovia dismessa, attraversando ponti ad arco, gallerie scavate nella roccia e boschi incantati. È un viaggio suggestivo che collega Spoleto a Norcia, nel cuore dell’Umbria più autentica. In primavera, le valli sono verdi e profumate, perfette per respirare a pieni polmoni la bellezza della natura. A Norcia, meritano una sosta le botteghe artigiane e le specialità locali, dal prosciutto alle lenticchie.
Consigli pratici per la in bici
Controlla la meteo: in primavera il tempo è variabile, porta sempre con te un impermeabile e strati tecnici.
Prepara la bici: un check-up completo prima della partenza è essenziale, soprattutto se affronti percorsi collinari o sterrati.
Sfrutta i treni regionali: molti itinerari sono facilmente raggiungibili e combinabili con il trasporto ferroviario.
Pasqua è l’occasione perfetta per uscire dall’inverno e lasciarsi ispirare da nuovi orizzonti, pedalando tra paesaggi che rinascendo ci ricordano quanto sia preziosa la lentezza. Che tu voglia rilassarti o metterti alla prova, l’Italia ti aspetta con percorsi spettacolari.
Vallette più vicina al centro: in arrivo la nuova pista ciclabile, completamento previsto per settembre
15/04/2025 in News
Buone notizie per chi si muove in bicicletta a Torino: entro settembre 2025 sarà ultimato il nuovo collegamento ciclabile che unirà il quartiere Vallette al cuore della città. Il tracciato, lungo circa tre chilometri, partirà da via Traves e raggiungerà corso Grosseto, proseguendo fino all’ingresso dell’Allianz Stadium. Un’infrastruttura strategica, pensata per incentivare una mobilità più sostenibile e ridurre la dipendenza dall’auto privata.
Già dalle prossime settimane, però, sarà possibile utilizzare una parte del percorso, nel tratto compreso tra via delle Primule e via Sansovino. L’aggiornamento è stato fornito dall’assessora alla Transizione ecologica, Chiara Foglietta, nel corso dell’ultimo Consiglio comunale, segno che i lavori stanno procedendo secondo cronoprogramma.
L’intervento rientra nel più ampio piano di sviluppo ciclabile della città, il Biciplan, e comporta un investimento di circa un milione e mezzo di euro. Oltre alla realizzazione del nuovo tracciato, il progetto prevede la riqualificazione dell’ultimo tratto di corso Ferrara, da via Traves a via delle Primule. Qui si sta intervenendo non solo sulla pavimentazione, ma anche sull’impiantistica semaforica e sulla creazione di nuove isole pedonali, con l’obiettivo di rendere più sicuri gli attraversamenti.
Dei sei nuovi impianti semaforici previsti, quattro sono già stati completati: corso Ferrara all’intersezione con via Traves, via delle Primule, corso Molise e strada Altessano. È quasi terminato anche l’adeguamento dell’impianto tra corso Grosseto e via Sansovino. Manca all’appello solo l’intervento tra corso Grosseto e piazza Manno, che sarà l’ultimo tassello del progetto.
Questa nuova pista ciclabile rappresenta un passo avanti concreto verso una città più verde, accessibile e sicura. Un’infrastruttura che non solo collega due aree importanti di Torino, ma che riconnette simbolicamente la periferia al centro, promuovendo uno stile di vita attivo e attento all’ambiente.
San Severino, tragedia sulla Settempedana: muore ciclista di 33 anni
14/04/2025 in News
Un dramma improvviso ha spezzato la vita di Pietro Fabiani, 33 anni, originario di Montecassiano. Ieri, intorno alle 13.30, mentre percorreva la provinciale Settempedana in sella alla sua bici da corsa, in direzione Macerata, è rimasto vittima di un tragico incidente nei pressi dell’ospedale di San Severino, a pochi metri dal supermercato “Sì con te”.Secondo una prima ricostruzione, ancora in fase di verifica, il giovane avrebbe perso l’equilibrio cadendo sull’asfalto proprio mentre un mezzo agricolo sopraggiungeva alle sue spalle. L’impatto è stato fatale: per Fabiani non c’è stato nulla da fare. I soccorritori, giunti con due ambulanze, hanno potuto solo constatarne il decesso.I carabinieri del NORM della Compagnia di Tolentino hanno eseguito i rilievi sul luogo dell’incidente, cercando di ricostruire con precisione la dinamica dei fatti. Decisive potrebbero rivelarsi le testimonianze di alcuni presenti.La salma del ciclista è stata trasferita all’obitorio dell’ospedale di Macerata, dove verrà sottoposta ad accertamenti medico-legali disposti dal pubblico ministero di turno, Stefania Ciccioli.Una giornata segnata dal lutto, che lascia sgomenta la comunità di Montecassiano e tutti coloro che conoscevano Pietro, un giovane la cui passione per la bicicletta si è purtroppo trasformata in tragedia.
Imperia taglia il nastro alla ciclabile: 9 km di libertà vista mare
14/04/2025 in News
Una domenica baciata dal sole, l’energia contagiosa di un migliaio di persone e un tracciato che si snoda tra onde e profumo di salsedine: Imperia festeggia l’inaugurazione della sua nuova pista ciclabile, nove chilometri che non sono solo asfalto, ma un invito a vivere il territorio in modo sostenibile e a ritmo lento.
Il nuovo tratto collega la città alla celebre Ciclopista della Riviera dei Fiori, un progetto ambizioso che si estende per oltre 40 chilometri lungo l’ex sedime ferroviario, trasformato in una delle più belle greenway d’Europa. Il nastro è stato tagliato ufficialmente questa mattina, ma l’entusiasmo corre veloce quanto le prime biciclette che hanno inaugurato la pista: famiglie, sportivi, amanti della natura e curiosi di ogni età, tutti uniti dallo stesso desiderio di libertà e scoperta.
Il tracciato imperiese non è solo una via di collegamento, ma una finestra continua sul mare. Curve dolci, scorci panoramici, aree di sosta attrezzate e accessi facilitati rendono la nuova pista un vero gioiello per residenti e turisti. Un’opera che valorizza il paesaggio, promuove la mobilità dolce e apre nuove prospettive per il turismo outdoor.
“Questo è un giorno di festa per la città e per tutta la Liguria,” ha commentato il sindaco durante l’inaugurazione. “La ciclabile non è solo un’infrastruttura, ma un simbolo di rinascita, di rispetto per l’ambiente e di visione per il futuro.”
Con l’arrivo della bella stagione, i nove chilometri appena aperti si candidano a diventare una delle mete preferite per chi cerca relax, sport e bellezza a pochi passi dal mare. Un passo avanti verso una mobilità più verde e un legame sempre più stretto tra territorio e comunità.
Tra colline, borghi e mare: cicloturismo nella provincia della Spezia
13/04/2025 in Viaggi
La provincia della Spezia è spesso associata alle celebri Cinque Terre, ma chi viaggia in bicicletta sa che il vero cuore di questo territorio pulsa anche altrove, lontano dalle folle e dai sentieri battuti. Tra le valli silenziose della Val di Vara, le alture della Lunigiana ligure e le suggestioni del Golfo dei Poeti, si snoda un itinerario che unisce natura, storia e sapori autentici.
Un viaggio lento tra Val di Vara e Lunigiana ligure
Partiamo da Brugnato, uno dei borghi più caratteristici dell’entroterra spezzino. Inserito nel circuito dei “Borghi più belli d’Italia”, è una base ideale per esplorare la Val di Vara, conosciuta anche come “la valle del biologico” per la forte vocazione all’agricoltura sostenibile. Le strade sono tranquille, ben asfaltate e immerse nel verde, perfette per un viaggio su due ruote.
Salendo verso Varese Ligure, si affronta un dislivello impegnativo ma gratificante: i panorami si aprono su boschi, pascoli e piccoli nuclei rurali dove il tempo sembra essersi fermato. Il borgo, con la sua pianta circolare medievale e le case color pastello, offre uno spunto di sosta interessante. Da qui, chi ha gambe allenate può proseguire verso il passo del Bocco, sconfinando temporaneamente in Emilia, per poi rientrare nella Lunigiana ligure attraverso strade panoramiche poco trafficate.
Il fascino nascosto della bassa Val di Magra
Scendendo verso la costa, ci si imbatte nella piana della Val di Magra, dove il fiume omonimo segna il confine naturale con la Toscana. Le piste ciclabili lungo l’argine offrono un’opportunità rilassante per pedalare tra campi coltivati e piccoli centri storici come Sarzana e Ameglia. Sarzana, in particolare, è un vero gioiello: il centro storico ben conservato, le fortezze e l’atmosfera culturale la rendono una tappa perfetta per chi ama unire sport e arte.
A pochi chilometri da qui, si può deviare verso Montemarcello, frazione arroccata del comune di Ameglia. Il percorso si fa più impegnativo, ma la vista sul Golfo dei Poeti e sull’estuario del Magra ripaga ogni sforzo. Da Montemarcello è possibile scendere verso Lerici, percorrendo una delle strade costiere più scenografiche della Liguria orientale, ideale da affrontare nelle prime ore del mattino per evitare traffico.
Cultura, sapori e accoglienza
Un viaggio in bicicletta nella provincia della Spezia non è solo paesaggio: è anche cultura materiale, accoglienza familiare e gastronomia autentica. Le trattorie dell’entroterra propongono piatti a base di funghi, testaroli, formaggi locali e vini della Colli di Luni DOC. I ciclisti troveranno ovunque strutture bike-friendly, agriturismi e B&B attrezzati per il turismo lento.Scegliere la provincia della Spezia per un viaggio in bicicletta significa immergersi in una Liguria meno conosciuta ma autentica, fatta di salite impegnative, discese adrenaliniche, incontri sinceri e silenzi preziosi. Un territorio che si svela lentamente, alla velocità giusta: quella del pedale.
Pedalando tra Mare e Monti: Un Itinerario Cicloturistico nella Provincia di Salerno
12/04/2025 in Territorio
La provincia di Salerno è un vero paradiso per gli amanti del cicloturismo. Un territorio che si estende dal mare cristallino della Costiera Amalfitana alle dolci colline dell’entroterra cilentano, passando per borghi storici, aree naturali protette e paesaggi mozzafiato. In questo articolo, proponiamo un percorso ad anello di media difficoltà che unisce cultura, natura e gastronomia locale: da Agropoli a Castellabate, attraversando il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.
Il Percorso: Da Agropoli a Castellabate – L’Anello del Cilento Nord
Lunghezza: circa 55 km
Dislivello: +900 m
Difficoltà: media
Tipo di percorso: asfalto (95%), sterrato leggero (5%)
Bici consigliata: gravel, trekking o bici da corsa con rapporti agili
Tappa 1 – Agropoli, la porta del Cilento
Il punto di partenza è Agropoli, vivace cittadina sul mare dotata di una stazione ferroviaria e numerose strutture ricettive bike-friendly. Dopo una breve visita al centro storico, con il suggestivo castello angioino-aragonese e il belvedere sul Tirreno, si parte in direzione nord-est lungo la SP45.
Tappa 2 – Tra colline e uliveti, verso Perdifumo e Serramezzana
Lasciando la costa alle spalle, la strada si inerpica tra le colline coperte da uliveti secolari. I tornanti offrono scorci magnifici sul Golfo di Salerno. Il tratto fino a Perdifumo è uno dei più tranquilli e panoramici dell’intero itinerario. Serramezzana, uno dei borghi meno popolati della Campania, regala un’atmosfera autentica e fuori dal tempo.
Tappa 3 – Castellabate: “Qui non si muore”
Dopo una breve discesa e un tratto collinare, si arriva a Castellabate, patrimonio UNESCO e tra i Borghi più belli d’Italia. Da non perdere il centro storico medievale, la Basilica di Santa Maria de Gulia e la terrazza panoramica che guarda su Santa Maria e San Marco di Castellabate.
Il ritorno verso Agropoli può avvenire lungo la litoranea, attraversando frazioni costiere e calette perfette per una pausa rigenerante.
Consigli utili
Periodo consigliato: primavera e inizio autunno, per evitare il caldo intenso estivo.
Punti ristoro: presenti in ogni borgo, con cucina tipica cilentana (da provare: fusilli al ragù cilentano, mozzarella nella mortella, fichi bianchi del Cilento).
Fontane e acqua: presenti, ma distanziate: meglio partire con scorta.
Attrezzatura: casco, luci, kit di riparazione e mappa offline consigliati.
Perché scegliere questo itinerario
Il percorso unisce il piacere della pedalata al valore aggiunto del territorio: autenticità, ospitalità e un patrimonio culturale che rende ogni tappa un’esperienza. Ideale sia per cicloamatori allenati che per cicloturisti in cerca di un’avventura fuori dalle rotte più battute, l’anello Agropoli–Castellabate è un viaggio tra mare, monti e tradizioni, da vivere con lentezza e curiosità.
Pedalando in Lettonia: Un Viaggio Cicloturistico tra Natura, Storia e Tradizione Baltica
11/04/2025 in Viaggi
La Lettonia, incastonata tra Lituania ed Estonia, è una gemma del Baltico ancora poco esplorata dal cicloturismo internazionale. Con i suoi paesaggi incontaminati, le foreste che coprono oltre la metà del territorio, una costa sabbiosa che si affaccia sul Mar Baltico e città dal fascino antico, è una destinazione ideale per chi cerca un’esperienza autentica su due ruote. In questo articolo, vi porto con me in un itinerario cicloturistico attraverso la Lettonia, esplorando percorsi, curiosità, logistica e consigli utili per pianificare un’avventura indimenticabile.
Perché scegliere la Lettonia per un viaggio in bicicletta
La Lettonia offre un raro equilibrio tra natura selvaggia e cultura. Le distanze tra le località sono contenute, la rete stradale è ben tenuta (soprattutto fuori dalle grandi arterie), e l’atteggiamento degli automobilisti nei confronti dei ciclisti è generalmente rispettoso. Inoltre, la Lettonia fa parte della EuroVelo 10 (il Baltic Sea Cycle Route), un percorso ciclabile internazionale che segue tutta la costa baltica.
Itinerario consigliato: da Riga a Liepāja passando per il Parco Nazionale di Ķemeri
Giorno 1-2: Riga
Il viaggio inizia nella capitale lettone, Riga. È consigliabile dedicare almeno un giorno alla visita della città vecchia (Vecrīga), patrimonio UNESCO, con le sue strade acciottolate, la cattedrale e il castello. Riga è anche un punto di partenza ideale per noleggiare biciclette da turismo ben equipaggiate.
Giorno 3: Riga – Jūrmala (circa 25 km)
Una tappa breve ma spettacolare. Il percorso segue la ciclabile lungo il fiume Daugava fino a raggiungere Jūrmala, elegante località balneare famosa per le sue ville in legno in stile art nouveau e le spiagge di sabbia dorata. Jūrmala è perfetta per una sosta relax e una nuotata nel Baltico.
Giorno 4-5: Jūrmala – Ķemeri – Tukums (circa 55 km)
Il Parco Nazionale di Ķemeri è un must per gli amanti della natura: torbiere, passerelle in legno, sorgenti sulfuree e una ricca biodiversità. Il percorso ciclabile attraversa una delle torbiere più spettacolari del Baltico, con possibilità di campeggiare o pernottare in una guesthouse immersa nel verde.
Giorno 6-7: Tukums – Kuldīga (circa 80 km)
Attraversando villaggi rurali e boschi silenziosi si raggiunge Kuldīga, una delle cittadine più affascinanti del Paese. Qui si trova la cascata più larga d’Europa, la Venta Rapid. Le strade sono tranquille e poco trafficate, ideali per pedalare in pace.
Giorno 8-9: Kuldīga – Liepāja (circa 90 km)
L’ultima tappa porta alla città di Liepāja, affacciata sull’oceano e famosa per il suo spirito alternativo. Da non perdere il quartiere di Karosta, ex base militare sovietica, oggi riconvertito in zona culturale. Il vento dell’Atlantico e l’atmosfera marina fanno da cornice perfetta alla fine di questo viaggio.
Logistica e consigli pratici
Quando andare: Il periodo migliore è tra maggio e settembre, quando le temperature sono miti e le giornate lunghissime.
Alloggi: In Lettonia si trovano campeggi ben curati, guesthouse a conduzione familiare e ostelli bike-friendly, spesso con parcheggio sicuro per biciclette.
Cibo: Cucina semplice e genuina. Da provare: zuppa di barbabietole (aukstā zupa), pane di segale e i dolci al miele.
Lingua: Il lettone è la lingua ufficiale, ma l’inglese è diffuso tra i giovani e nei centri turistici.
Sicurezza: È un Paese sicuro e tranquillo, anche per chi viaggia in solitaria.
Un viaggio lento, un’anima autentica
La Lettonia è una terra di silenzi, profumi di pino, laghi nascosti e storie antiche. In bicicletta, ogni chilometro racconta qualcosa: un incontro con un pastore, il suono del mare, una chiesa di legno sperduta nella brughiera. È un viaggio che ti entra dentro lentamente, come le cose più vere.
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