Sulle due ruote nel cuore delle Dolomiti: il fascino senza tempo della Ciclabile delle Dolomiti
12/10/2025 in News
DOBBIACO (BZ) – C’è un momento, pedalando lungo la vecchia ferrovia delle Dolomiti, in cui il respiro si confonde con l’aria fresca di montagna e lo sguardo si perde tra le vette che hanno fatto la storia dell’alpinismo. È la magia della Ciclabile delle Dolomiti, uno dei percorsi più spettacolari d’Italia, capace di unire natura, storia e silenzio in un itinerario di poco più di 60 chilometri tra Dobbiaco e Calalzo di Cadore.
Dal treno alla bici: un viaggio lento tra valli e gallerie
Lungo il tracciato dell’antica linea ferroviaria che collegava le valli ladine, oggi i binari hanno lasciato spazio a un nastro d’asfalto che serpeggia tra boschi di larici, piccoli borghi e stazioni riconvertite. Le vecchie fermate, come quelle di Cortina d’Ampezzo o San Vito di Cadore, accolgono i ciclisti con caffè, noleggi e punti ristoro, creando una rete di accoglienza perfettamente integrata nel territorio.
La pendenza dolce e costante rende il percorso accessibile anche ai meno allenati, ma non per questo meno emozionante. Ogni curva regala scorci da cartolina: le Tre Cime di Lavaredo sullo sfondo, le Tofane che si stagliano come guardiani di pietra e, più in basso, i prati punteggiati di malghe e pascoli.
Pedalare tra natura e memoria
Non è solo un itinerario sportivo, ma anche un viaggio nella memoria alpina. Lungo la ciclabile si incontrano ancora i ponti in ferro e le gallerie scavate nella roccia durante la Grande Guerra, testimonianze di un passato in cui queste montagne erano frontiera e teatro di battaglie. Oggi, invece, la frontiera è quella della sostenibilità: la Ciclabile delle Dolomiti è un modello di mobilità dolce che attira ogni anno migliaia di turisti da tutta Europa.
Quando andare e come organizzarsi
Il periodo migliore per affrontare il percorso va da giugno a settembre, quando le giornate sono lunghe e i rifugi aperti. Chi vuole evitare la fatica della salita può approfittare del servizio bici+treno che collega Calalzo a Dobbiaco, rendendo possibile percorrere la ciclabile in un solo senso senza preoccupazioni logistiche.
E per chi cerca qualcosa in più, le connessioni non mancano: da Dobbiaco parte la Drava Radweg, che porta fino a Lienz, in Austria, attraversando vallate verdi e villaggi tirolesi. Un invito a proseguire, a scoprire, a respirare ancora.
L’emozione di un ritmo diverso
Pedalare lungo la Ciclabile delle Dolomiti significa riscoprire il piacere del viaggio lento, quello che lascia il tempo di fermarsi a guardare, a sentire, a fotografare. Non serve essere ciclisti esperti: basta un po’ di curiosità e la voglia di lasciarsi sorprendere.
Perché, tra queste montagne, anche una pedalata diventa poesia.
Tavagnacco, ladro in pieno giorno tenta il colpo da 17 mila euro: fuga rocambolesca con la bici in spalla
11/10/2025 in News
TAVAGNACCO – Un pomeriggio ordinario in negozio, clienti che osservano, chiedono, provano. Poi, in pochi secondi, la scena cambia: un uomo afferra una bicicletta di alta gamma e scappa di corsa, tenendola in braccio come fosse un trofeo. È accaduto mercoledì verso le 17.30 alla X–Zone Bike di via Nazionale 89, specializzata in modelli di fascia alta.
«Era un uomo sulla sessantina, è entrato tranquillo, dicendo che stava aspettando qualcuno», racconta Michele Picili, amministratore e responsabile della rivendita. «Sembrava un normale cliente, ma improvvisamente ha preso una delle bici più costose, da 17 mila euro, e si è messo a correre verso l’uscita».
Il negozio era affollato. Qualcuno ha gridato, altri sono rimasti increduli. Un cliente ha segnalato la fuga, permettendo al personale di reagire: in pochi istanti quattro dipendenti si sono divisi per inseguirlo, chi a piedi, chi in auto, tra i capannoni e il vicino parcheggio della concessionaria Toyota.
L’uomo aveva preparato una monovolume scura come via di fuga. Ha cercato di infilare la bici nel bagagliaio, ma il mezzo non si chiudeva: la ruota sporgeva, la scena era surreale. Uno dei commessi, avvicinatosi di corsa, è riuscito a riappropriarsi della bicicletta, mentre il ladro si rimetteva al volante e fuggiva con il portellone ancora aperto.
«È stato tutto rapidissimo, come in una scena di un film d’azione», commenta Picili. «Non ci era mai capitato nulla di simile. Ci colpisce la sfacciataggine di chi agisce in pieno giorno, con la gente dentro e le telecamere accese».
Le immagini di videosorveglianza sono ora al vaglio delle forze dell’ordine, che stanno cercando di individuare il fuggitivo. Il tentato furto, conclusosi senza feriti e con la bici recuperata, ha comunque lasciato un senso di inquietudine tra i presenti.
Un episodio che ricorda quanto anche un negozio specializzato, nel cuore del pomeriggio, possa diventare teatro di un colpo da manuale fortunatamente, sventato all’ultimo istante.
Binari che diventano sentieri: la rinascita delle ferrovie dimenticate
10/10/2025 in News
Un tempo il fischio dei treni accompagnava le partenze dei pendolari e il ritorno dei viaggiatori. Oggi, lungo quegli stessi binari, risuonano solo il fruscio delle ruote e il ritmo regolare dei pedali. È la nuova vita delle ferrovie dismesse, trasformate in ciclovie panoramiche che attraversano l’Italia da nord a sud, restituendo ai territori una rete di mobilità lenta, sostenibile e ricca di memoria.
Dalle rotaie ai pedali
Negli ultimi dieci anni, oltre 1.000 chilometri di ex linee ferroviarie sono stati riconvertiti in percorsi ciclabili grazie a progetti locali, fondi europei e all’impegno di associazioni come FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta).
Le vecchie stazioni diventano punti ristoro, gli ex caselli ferroviari si trasformano in bed & breakfast per cicloturisti, mentre i ponti e le gallerie tornano a essere varchi suggestivi nella natura.
Un esempio emblematico è la Ciclovia Spoleto–Norcia, in Umbria: 51 chilometri di curve dolci, viadotti arditi e gallerie illuminate, dove il profumo dei boschi si mescola alla storia ferroviaria degli anni ’20. O ancora la Via delle Risorgive, nel Friuli Venezia Giulia, che ricalca l’antico tracciato della ferrovia Udine–Cividale.
Turismo lento, economia veloce
Il fenomeno non è solo romantico: è anche economico.
Secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale sul Cicloturismo, il settore genera in Italia oltre 7 miliardi di euro l’anno, con una crescita costante del 15%. Ogni cicloturista spende mediamente 85 euro al giorno, sostenendo strutture ricettive, agriturismi, botteghe e piccoli produttori locali.
“Queste ciclovie non sono solo percorsi, ma corridoi di rinascita”, spiega Marco Fiorini, urbanista e consulente per progetti di mobilità dolce. “Rimettono in connessione territori marginali e restituiscono senso ai luoghi abbandonati”.
L’Italia che pedala
Dalla Ciclovia dei Parchi della Calabria, premiata come miglior itinerario d’Italia nel 2021, alla Greenway del Lago di Comabbio in Lombardia, ogni regione ha la sua ferrovia da scoprire. Alcune si percorrono in un weekend, altre — come la Ciclovia Tirrenica o la Vento (Venezia–Torino) — promettono giorni di viaggio tra mare, borghi e pianure.
La rinascita del cicloturismo lento in Italia: pedalare come atto di resistenza e scoperta
09/10/2025 in News
C’è un’Italia che si riscopre lentamente, al ritmo regolare di una pedalata. Non quella delle autostrade e dei treni ad alta velocità, ma quella dei borghi dimenticati, dei tratturi che profumano di erbe selvatiche e dei piccoli bar di paese dove il tempo sembra essersi fermato. È l’Italia del cicloturismo lento, un fenomeno in crescita che sta cambiando il modo di viaggiare e di vivere il territorio.
Un boom silenzioso
Secondo i dati di Isnart-Unioncamere, il cicloturismo in Italia ha generato nel 2024 oltre 30 milioni di presenze, con un impatto economico di circa 5 miliardi di euro. Numeri che parlano chiaro: la bicicletta non è più solo uno strumento sportivo, ma un mezzo culturale e sociale.
La pandemia ha accelerato questa tendenza, ma non l’ha inventata. Da anni si moltiplicano le esperienze di viaggio che scelgono di abbandonare la fretta per riscoprire la lentezza. Dalla Ciclovia del Sole, che unisce Verona a Bologna, alla Via Silente nel Cilento, fino alla Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese, ogni regione offre un percorso che racconta la sua anima più autentica.
Il fascino del tempo lungo
Chi sceglie il cicloturismo lento non cerca la performance, ma l’esperienza. È un modo di viaggiare che invita all’attenzione: si osservano i dettagli, si ascoltano i suoni, si entra in contatto con le persone. “La bici ti costringe a misurarti con il territorio racconta Marta, 32 anni, che ha attraversato la Toscana in sette giorni . Non puoi ignorare una salita, come non puoi ignorare una vista mozzafiato. Tutto passa attraverso il corpo e il respiro.”
Questa filosofia si traduce anche in una nuova forma di sostenibilità. Il cicloturista tende a scegliere strutture locali, prodotti a km zero, esperienze autentiche. Non consuma il territorio: lo vive.
Le regioni più amate
Tra le mete più richieste spiccano Trentino-Alto Adige, con la celebre Ciclabile della Val Pusteria, e la Toscana, dove la Via Francigena continua ad attrarre viaggiatori da tutta Europa. Ma anche il Sud si sta muovendo: la Ciclovia dei Parchi della Calabria e la Ciclovia Adriatica sono esempi virtuosi di come infrastruttura e bellezza possano convivere.
Cicloturismo e borghi italiani: la nuova frontiera del turismo sostenibile
08/10/2025 in News
Come la bicicletta sta cambiando il modo di viaggiare in Italia, tra piccoli paesi, economia locale e paesaggi dimenticati.
Negli ultimi cinque anni, il cicloturismo è diventato una delle forme di viaggio più in crescita in Italia. Non si tratta solo di sport o di avventura: è un modo diverso di vivere il territorio, con lentezza e rispetto.Secondo i dati di Legambiente, nel 2024 oltre 9 milioni di italiani hanno scelto di pedalare almeno una vacanza su due ruote. Ma ciò che colpisce è il nuovo trend: la riscoperta dei borghi minori.
Quando la bici fa rinascere i piccoli paesi
Da nord a sud, decine di comuni stanno investendo su infrastrutture ciclabili, ostelli diffusi e servizi dedicati ai viaggiatori su due ruote.
Un esempio virtuoso è il progetto “Borghi Bike” in Umbria, che collega Spello, Bevagna e Montefalco con percorsi ciclabili tra oliveti e vigneti. Ma esperienze simili stanno nascendo anche in Abruzzo, nel Molise e in Basilicata.“Ogni cicloturista spende in media 90 euro al giorno tra alloggio, pasti e servizi locali”, racconta un operatore turistico di Norcia. “È un turismo che lascia valore, non solo impronte”.
Un’Italia da riscoprire a pedali
Il futuro del turismo sostenibile passa dalle ruote sottili della bici. Non serve essere atleti: bastano curiosità e voglia di lasciarsi sorprendere.Tra una salita e una discesa, si scoprono storie, sapori e volti di un’Italia autentica, quella che vive lontano dalle autostrade e dai resort affollati.
La Via del Sale in bicicletta: dal mare alle Alpi, tra storia e fatica
08/10/2025 in Viaggi
Un viaggio cicloturistico tra Liguria e Piemonte che unisce natura, memoria e spirito d’avventura.Pedalare sulla Via del Sale è come attraversare la spina dorsale dell’Italia di un tempo. Un tracciato che collegava la Riviera Ligure con le valli piemontesi, lungo il quale i mercanti trasportavano il prezioso oro bianco: il sale.Oggi quel percorso, restaurato e segnalato, è una delle ciclovie più spettacolari del Nord Italia.
Dal blu del mare al verde dei pascoli
La partenza più iconica è quella da Limone Piemonte, in provincia di Cuneo, o da Varzi se si preferisce l’Appennino. Ma la versione più amata dai cicloturisti è quella che parte dal Mar Ligure, da Ventimiglia o da Savona, e sale lungo la dorsale alpina fino ai 2.000 metri del Colle di Tenda.Strade bianche, sterrati compatti e vecchie mulattiere si alternano a brevi tratti asfaltati, regalando un viaggio immersivo tra panorami che cambiano a ogni curva: ulivi, faggi, pascoli e infine le creste nude delle Alpi Marittime.
Un percorso per veri viaggiatori
Il dislivello non perdona oltre 2.000 metri ma il fascino del percorso compensa ogni pedalata. Chi viaggia in bikepacking può sostare nei rifugi alpini o nei piccoli borghi come Monesi e Upega, dove il tempo sembra essersi fermato.
La Via del Sale è un viaggio lento, da assaporare tappa dopo tappa, con il profumo del mare ancora sulla pelle e la promessa della montagna davanti.
Pedalando tra le Dolomiti: il sogno su due ruote lungo la Ciclabile delle Dolomiti
07/10/2025 in Viaggi
Non serve essere professionisti per sentirsi eroi: basta una bici, una strada e la voglia di guardare in alto. La Ciclabile delle Dolomiti, tra Cortina d’Ampezzo e Dobbiaco, è uno dei percorsi più iconici del cicloturismo italiano, un viaggio sospeso tra cielo e roccia, dove ogni curva regala una cartolina.
Un percorso nella storia e nella natura
La pista segue il tracciato dell’antica ferrovia delle Dolomiti, costruita durante l’Impero austro-ungarico e dismessa negli anni ’60. Oggi, il rumore dei treni è stato sostituito dal fruscio delle ruote e dai respiri dei ciclisti che attraversano boschi, gallerie e viadotti panoramici.
Il percorso di circa 60 chilometri è interamente asfaltato e ben segnalato. Si parte da Cortina d’Ampezzo, la “Regina delle Dolomiti”, per arrivare fino a Dobbiaco, nel cuore dell’Alta Pusteria. Il dislivello è modesto, perfetto anche per famiglie e cicloturisti alle prime armi.
Soste e meraviglie lungo la strada
Tra i punti imperdibili: la stazione abbandonata di Ospitale, il Lago di Landro e le maestose Tre Cime di Lavaredo sullo sfondo. Nei mesi estivi, rifugi e malghe lungo la ciclabile offrono piatti tipici e accoglienza genuina, trasformando ogni pausa in un’esperienza autentica.
Il cicloturismo come rinascita dei territori di montagna
Negli ultimi anni, il tracciato ha contribuito a rivitalizzare l’economia locale, attirando viaggiatori da tutta Europa. Non solo sport, ma turismo sostenibile e consapevole: un modo per scoprire le Dolomiti senza fretta, rispettando il ritmo della natura.Chi pedala su questa strada non colleziona chilometri, ma emozioni. La Ciclabile delle Dolomiti è un viaggio che resta nelle gambe e nel cuore: una lezione di lentezza, bellezza e libertà.
Il boom del cicloturismo: perché la bici è il nuovo modo di viaggiare in Italia”
07/10/2025 in News
Il cicloturismo non è più una nicchia per appassionati. In Italia, la bici è diventata un vero e proprio fenomeno economico e culturale: nel 2024 si stimano oltre 33 milioni di presenze turistiche legate a viaggi in bicicletta, con una crescita del 20% rispetto all’anno precedente.
Un turismo sostenibile e lento
In un’epoca in cui si parla di transizione ecologica e mobilità dolce, il cicloturismo incarna perfettamente la voglia di viaggiare senza inquinare. Pedalare significa ridurre l’impatto ambientale, ma anche riscoprire i territori minori: borghi dimenticati, vie secondarie, osterie di provincia.La bici diventa uno strumento di connessione: tra persone, culture e paesaggi.
Le regioni più amate dai cicloturisti
Dal Veneto alla Puglia, l’Italia sta investendo in una rete sempre più ampia di ciclovie. Tra le più frequentate:
Ciclovia del Sole, da Verona a Bologna fino a Firenze
Via Silente, che attraversa il Cilento
Ciclovia Adriatica, lungo tutta la costa est italiana
Garda by Bike, l’anello panoramico sospeso tra lago e montagna
Secondo Legambiente, ogni euro investito in infrastrutture ciclabili genera un ritorno economico quadruplo in termini di turismo locale.
Oltre il viaggio: uno stile di vita
Non è solo una moda: chi sceglie la bici per le vacanze spesso cambia anche le proprie abitudini quotidiane. Nascono comunità, eventi e festival dedicati al turismo su due ruote, come il Bike Festival Garda Trentino o il BAM! – Bicycle Adventure Meeting a Mantova.La bici non è più un mezzo, ma un messaggio: di rispetto, libertà e sostenibilità. Il futuro del turismo italiano potrebbe avere due ruote e una direzione precisa, quella della consapevolezza.
La magia del Danubio su due ruote: da Passau a Vienna lungo la ciclabile più amata d’Europa
06/10/2025 in Viaggi
Tra le ciclabili più iconiche del continente, la Donauradweg – la pista ciclabile del Danubio – è un classico intramontabile per gli appassionati di cicloturismo. Un itinerario accessibile a tutti, ben segnalato e immerso nella storia e nella natura d’Europa.
Un fiume, mille storie
Il viaggio inizia nella pittoresca Passau, la “città dei tre fiumi” al confine tra Germania e Austria. Da qui, il Danubio diventa il filo conduttore di un percorso di circa 320 km che attraversa villaggi barocchi, monasteri, vigneti e boschi fluviali.Ogni tappa è un piccolo viaggio nel tempo: Linz con i suoi contrasti tra modernità e tradizione, la valle di Wachau con i suoi castelli medievali e i vigneti terrazzati patrimonio UNESCO, fino all’arrivo nella regale Vienna, dove la musica di Mozart e il profumo dello strudel accolgono i ciclisti.
Perché farla
Oltre alla bellezza paesaggistica, il percorso è un modello di mobilità sostenibile. Le strutture ricettive “bike friendly”, i battelli fluviali che trasportano le bici e le stazioni ferroviarie perfettamente integrate rendono l’esperienza comoda e rilassata.
Ideale per famiglie, coppie e viaggiatori solitari, la ciclabile del Danubio è la dimostrazione che pedalare può essere la forma più autentica di viaggio lento.
Il fascino del Nord: la North Sea Cycle Route, il sogno dei cicloviaggiatori
06/10/2025 in Viaggi
Immagina di pedalare lungo scogliere, brughiere e villaggi di pescatori, con il vento del Nord come compagno di viaggio. È questa l’essenza della North Sea Cycle Route (EuroVelo 12), il percorso ciclabile più lungo del mondo: oltre 6.000 chilometri che collegano otto Paesi affacciati sul Mare del Nord.
Un’avventura tra natura e libertà
Dalla Norvegia alla Scozia, passando per Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Belgio, Inghilterra e Francia, la North Sea Cycle Route è un susseguirsi di panorami mozzafiato. Ogni tratto racconta un volto diverso del Nord Europa: i fiordi norvegesi, i canali olandesi, le scogliere scozzesi e le spiagge ventose della Normandia.
Viaggio per spiriti liberi
Non è un percorso per chi cerca la comodità, ma per chi ama l’avventura e la solitudine. Le tappe possono essere brevi o impegnative, a seconda del livello di allenamento e della stagione. In compenso, la sensazione di libertà che regala è impagabile.Molti cicloturisti scelgono di percorrerne solo alcuni tratti, ad esempio quello tra Amburgo e Amsterdam, perfettamente attrezzato e ricco di punti di ristoro.
Un invito al viaggio
La North Sea Cycle Route non è solo una sfida sportiva, ma un modo di entrare in contatto con culture diverse e paesaggi che sembrano usciti da un romanzo. Un viaggio che insegna la lentezza, l’adattabilità e il piacere di guadagnarsi ogni chilometro con il ritmo del proprio respiro.
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