fbpx

Cicloturismo

Il blog dedicato al cicloturismo ed ai viaggi in bicicletta

Scopri tutti gli articoli sul cicloturismo

Ultimi Articoli

Rimani in contatto

Seguici sui social

by Matteo

Tra colline, borghi e mare: cicloturismo nella provincia della Spezia

13/04/2025 in Viaggi

La provincia della Spezia è spesso associata alle celebri Cinque Terre, ma chi viaggia in bicicletta sa che il vero cuore di questo territorio pulsa anche altrove, lontano dalle folle e dai sentieri battuti. Tra le valli silenziose della Val di Vara, le alture della Lunigiana ligure e le suggestioni del Golfo dei Poeti, si snoda un itinerario che unisce natura, storia e sapori autentici.

Un viaggio lento tra Val di Vara e Lunigiana ligure

Partiamo da Brugnato, uno dei borghi più caratteristici dell’entroterra spezzino. Inserito nel circuito dei “Borghi più belli d’Italia”, è una base ideale per esplorare la Val di Vara, conosciuta anche come “la valle del biologico” per la forte vocazione all’agricoltura sostenibile. Le strade sono tranquille, ben asfaltate e immerse nel verde, perfette per un viaggio su due ruote.

Salendo verso Varese Ligure, si affronta un dislivello impegnativo ma gratificante: i panorami si aprono su boschi, pascoli e piccoli nuclei rurali dove il tempo sembra essersi fermato. Il borgo, con la sua pianta circolare medievale e le case color pastello, offre uno spunto di sosta interessante. Da qui, chi ha gambe allenate può proseguire verso il passo del Bocco, sconfinando temporaneamente in Emilia, per poi rientrare nella Lunigiana ligure attraverso strade panoramiche poco trafficate.

Il fascino nascosto della bassa Val di Magra

Scendendo verso la costa, ci si imbatte nella piana della Val di Magra, dove il fiume omonimo segna il confine naturale con la Toscana. Le piste ciclabili lungo l’argine offrono un’opportunità rilassante per pedalare tra campi coltivati e piccoli centri storici come Sarzana e Ameglia. Sarzana, in particolare, è un vero gioiello: il centro storico ben conservato, le fortezze e l’atmosfera culturale la rendono una tappa perfetta per chi ama unire sport e arte.

A pochi chilometri da qui, si può deviare verso Montemarcello, frazione arroccata del comune di Ameglia. Il percorso si fa più impegnativo, ma la vista sul Golfo dei Poeti e sull’estuario del Magra ripaga ogni sforzo. Da Montemarcello è possibile scendere verso Lerici, percorrendo una delle strade costiere più scenografiche della Liguria orientale, ideale da affrontare nelle prime ore del mattino per evitare traffico.

Cultura, sapori e accoglienza

Un viaggio in bicicletta nella provincia della Spezia non è solo paesaggio: è anche cultura materiale, accoglienza familiare e gastronomia autentica. Le trattorie dell’entroterra propongono piatti a base di funghi, testaroli, formaggi locali e vini della Colli di Luni DOC. I ciclisti troveranno ovunque strutture bike-friendly, agriturismi e B&B attrezzati per il turismo lento.Scegliere la provincia della Spezia per un viaggio in bicicletta significa immergersi in una Liguria meno conosciuta ma autentica, fatta di salite impegnative, discese adrenaliniche, incontri sinceri e silenzi preziosi. Un territorio che si svela lentamente, alla velocità giusta: quella del pedale.

by Matteo

Pedalando tra Mare e Monti: Un Itinerario Cicloturistico nella Provincia di Salerno

12/04/2025 in Territorio


La provincia di Salerno è un vero paradiso per gli amanti del cicloturismo. Un territorio che si estende dal mare cristallino della Costiera Amalfitana alle dolci colline dell’entroterra cilentano, passando per borghi storici, aree naturali protette e paesaggi mozzafiato. In questo articolo, proponiamo un percorso ad anello di media difficoltà che unisce cultura, natura e gastronomia locale: da Agropoli a Castellabate, attraversando il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.

Il Percorso: Da Agropoli a Castellabate – L’Anello del Cilento Nord

Lunghezza: circa 55 km

Dislivello: +900 m

Difficoltà: media

Tipo di percorso: asfalto (95%), sterrato leggero (5%)

Bici consigliata: gravel, trekking o bici da corsa con rapporti agili

Tappa 1 – Agropoli, la porta del Cilento

Il punto di partenza è Agropoli, vivace cittadina sul mare dotata di una stazione ferroviaria e numerose strutture ricettive bike-friendly. Dopo una breve visita al centro storico, con il suggestivo castello angioino-aragonese e il belvedere sul Tirreno, si parte in direzione nord-est lungo la SP45.

Tappa 2 – Tra colline e uliveti, verso Perdifumo e Serramezzana

Lasciando la costa alle spalle, la strada si inerpica tra le colline coperte da uliveti secolari. I tornanti offrono scorci magnifici sul Golfo di Salerno. Il tratto fino a Perdifumo è uno dei più tranquilli e panoramici dell’intero itinerario. Serramezzana, uno dei borghi meno popolati della Campania, regala un’atmosfera autentica e fuori dal tempo.

Tappa 3 – Castellabate: “Qui non si muore”

Dopo una breve discesa e un tratto collinare, si arriva a Castellabate, patrimonio UNESCO e tra i Borghi più belli d’Italia. Da non perdere il centro storico medievale, la Basilica di Santa Maria de Gulia e la terrazza panoramica che guarda su Santa Maria e San Marco di Castellabate.

Il ritorno verso Agropoli può avvenire lungo la litoranea, attraversando frazioni costiere e calette perfette per una pausa rigenerante.

Consigli utili

Periodo consigliato: primavera e inizio autunno, per evitare il caldo intenso estivo.

Punti ristoro: presenti in ogni borgo, con cucina tipica cilentana (da provare: fusilli al ragù cilentano, mozzarella nella mortella, fichi bianchi del Cilento).

Fontane e acqua: presenti, ma distanziate: meglio partire con scorta.

Attrezzatura: casco, luci, kit di riparazione e mappa offline consigliati.

Perché scegliere questo itinerario

Il percorso unisce il piacere della pedalata al valore aggiunto del territorio: autenticità, ospitalità e un patrimonio culturale che rende ogni tappa un’esperienza. Ideale sia per cicloamatori allenati che per cicloturisti in cerca di un’avventura fuori dalle rotte più battute, l’anello Agropoli–Castellabate è un viaggio tra mare, monti e tradizioni, da vivere con lentezza e curiosità.

by Matteo

Pedalando in Lettonia: Un Viaggio Cicloturistico tra Natura, Storia e Tradizione Baltica

11/04/2025 in Viaggi


La Lettonia, incastonata tra Lituania ed Estonia, è una gemma del Baltico ancora poco esplorata dal cicloturismo internazionale. Con i suoi paesaggi incontaminati, le foreste che coprono oltre la metà del territorio, una costa sabbiosa che si affaccia sul Mar Baltico e città dal fascino antico, è una destinazione ideale per chi cerca un’esperienza autentica su due ruote. In questo articolo, vi porto con me in un itinerario cicloturistico attraverso la Lettonia, esplorando percorsi, curiosità, logistica e consigli utili per pianificare un’avventura indimenticabile.

Perché scegliere la Lettonia per un viaggio in bicicletta

La Lettonia offre un raro equilibrio tra natura selvaggia e cultura. Le distanze tra le località sono contenute, la rete stradale è ben tenuta (soprattutto fuori dalle grandi arterie), e l’atteggiamento degli automobilisti nei confronti dei ciclisti è generalmente rispettoso. Inoltre, la Lettonia fa parte della EuroVelo 10 (il Baltic Sea Cycle Route), un percorso ciclabile internazionale che segue tutta la costa baltica.

Itinerario consigliato: da Riga a Liepāja passando per il Parco Nazionale di Ķemeri

Giorno 1-2: Riga

Il viaggio inizia nella capitale lettone, Riga. È consigliabile dedicare almeno un giorno alla visita della città vecchia (Vecrīga), patrimonio UNESCO, con le sue strade acciottolate, la cattedrale e il castello. Riga è anche un punto di partenza ideale per noleggiare biciclette da turismo ben equipaggiate.

Giorno 3: Riga – Jūrmala (circa 25 km)

Una tappa breve ma spettacolare. Il percorso segue la ciclabile lungo il fiume Daugava fino a raggiungere Jūrmala, elegante località balneare famosa per le sue ville in legno in stile art nouveau e le spiagge di sabbia dorata. Jūrmala è perfetta per una sosta relax e una nuotata nel Baltico.

Giorno 4-5: Jūrmala – Ķemeri – Tukums (circa 55 km)

Il Parco Nazionale di Ķemeri è un must per gli amanti della natura: torbiere, passerelle in legno, sorgenti sulfuree e una ricca biodiversità. Il percorso ciclabile attraversa una delle torbiere più spettacolari del Baltico, con possibilità di campeggiare o pernottare in una guesthouse immersa nel verde.

Giorno 6-7: Tukums – Kuldīga (circa 80 km)

Attraversando villaggi rurali e boschi silenziosi si raggiunge Kuldīga, una delle cittadine più affascinanti del Paese. Qui si trova la cascata più larga d’Europa, la Venta Rapid. Le strade sono tranquille e poco trafficate, ideali per pedalare in pace.

Giorno 8-9: Kuldīga – Liepāja (circa 90 km)

L’ultima tappa porta alla città di Liepāja, affacciata sull’oceano e famosa per il suo spirito alternativo. Da non perdere il quartiere di Karosta, ex base militare sovietica, oggi riconvertito in zona culturale. Il vento dell’Atlantico e l’atmosfera marina fanno da cornice perfetta alla fine di questo viaggio.

Logistica e consigli pratici

Quando andare: Il periodo migliore è tra maggio e settembre, quando le temperature sono miti e le giornate lunghissime.

Alloggi: In Lettonia si trovano campeggi ben curati, guesthouse a conduzione familiare e ostelli bike-friendly, spesso con parcheggio sicuro per biciclette.

Cibo: Cucina semplice e genuina. Da provare: zuppa di barbabietole (aukstā zupa), pane di segale e i dolci al miele.

Lingua: Il lettone è la lingua ufficiale, ma l’inglese è diffuso tra i giovani e nei centri turistici.

Sicurezza: È un Paese sicuro e tranquillo, anche per chi viaggia in solitaria.


Un viaggio lento, un’anima autentica

La Lettonia è una terra di silenzi, profumi di pino, laghi nascosti e storie antiche. In bicicletta, ogni chilometro racconta qualcosa: un incontro con un pastore, il suono del mare, una chiesa di legno sperduta nella brughiera. È un viaggio che ti entra dentro lentamente, come le cose più vere.

by Matteo

Pordenone pedala ancora: otto anni in sella verso un futuro sostenibile

10/04/2025 in News

A Pordenone non è solo la bici a fare strada. È una filosofia, uno stile di vita, una scelta precisa: quella di mettere le persone, l’ambiente e il futuro al centro della mobilità urbana. E per l’ottavo anno di fila, questa scelta viene premiata. La città friulana si conferma infatti “Comune Ciclabile”, un riconoscimento assegnato dalla FIAB – Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta – che ha il polso del pedale in tutta Italia.

Ma qui non si tratta solo di piste ciclabili e segnaletica ben fatta. Dietro il bollino giallo della FIAB c’è molto di più: c’è una visione. Pordenone non si limita a tollerare le biciclette, le accoglie, le integra, le promuove. Le sue strade parlano di convivenza tra mezzi, di rispetto per chi sceglie di muoversi senza inquinare, di attenzione concreta alla qualità dell’aria e dello spazio urbano.

La FIAB, con le sue 160 associazioni attive sul territorio nazionale, riconosce questo spirito, premiando non solo le infrastrutture, ma anche l’impegno educativo, la coerenza delle politiche comunali e la capacità di rendere la bicicletta una vera alternativa, non solo una scelta per pochi.

Otto anni di fila non sono un caso. Sono la dimostrazione che quando la volontà politica incontra la partecipazione dei cittadini, si può davvero cambiare marcia. Pordenone continua a pedalare controcorrente, mentre molte città sono ancora ferme ai blocchi di partenza. E lo fa con determinazione, gambe forti e una direzione chiara: quella di un futuro più verde, più vivibile, più umano.

by Matteo

Nuovo tratto di pista ciclabile in via Castellana: un passo avanti per la mobilità sostenibile nel Camposampierese

09/04/2025 in News


Si arricchisce la rete di percorsi ciclabili nella zona del Camposampierese grazie al completamento di un nuovo tratto in via Castellana, lungo la strada regionale 245, al confine tra Trebaseleghe e Piombino Dese. L’intervento, seppur di modeste dimensioni — circa cinquanta metri — riveste un’importanza strategica nella connessione tra le infrastrutture ciclabili dei Comuni limitrofi.

Il progetto si inserisce nell’ambito di un piano più ampio volto a promuovere il turismo sostenibile e la valorizzazione del territorio, intitolato “Intervento di realizzazione di connessioni di piste ciclabili per uno sviluppo turistico sostenibile in aree di pregio ambientale e culturale nella Federazione dei Comuni del Camposampierese”. Tra i sostenitori dell’iniziativa figura anche il Comune di Trebaseleghe, impegnato da tempo nella promozione di una mobilità più green.

Grazie a questa nuova connessione, sarà più semplice e sicuro per ciclisti e appassionati di escursioni su due ruote spostarsi tra i centri abitati di Trebaseleghe e Piombino Dese, godendo del paesaggio e delle bellezze naturali della zona.

Un piccolo tassello, dunque, che però contribuisce a un disegno più grande: costruire un territorio più accessibile, vivibile e attento all’ambiente, dove il turismo lento diventa una chiave di sviluppo e promozione locale.

by Matteo

Malore in bici o caduta accidentale? Paura per un ciclista 45enne a Budrio di Correggio

09/04/2025 in News

Attimi di apprensione nella tarda mattinata di ieri a Budrio di Correggio, dove un uomo di 45 anni è stato trovato a terra privo di sensi, probabilmente dopo essere caduto dalla bicicletta. L’episodio è avvenuto nella zona tra via Massenzatico e via per Reggio, non lontano dal confine con la città.

Alcuni passanti si sono accorti della presenza dell’uomo riverso sull’asfalto e hanno immediatamente lanciato l’allarme. La dinamica dell’accaduto non è ancora del tutto chiara, ma non si esclude che la caduta possa essere stata causata da un malore improvviso.

Sul posto sono intervenuti tempestivamente i sanitari della Croce Rossa di Correggio e dell’autoinfermieristica del San Sebastiano. Data la gravità della situazione, è stato attivato anche l’elisoccorso da Parma, che è atterrato in un campo vicino per fornire supporto medico avanzato.

L’uomo, residente nella zona, è stato poi trasportato in ambulanza all’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia per accertamenti. I medici stanno valutando le conseguenze del trauma facciale riportato nella caduta, oltre a verificare se un malore possa essere stato la causa scatenante dell’incidente.

Un episodio che ci ricorda quanto sia importante prestare attenzione anche durante le attività quotidiane come un giro in bicicletta, e quanto sia fondamentale la rapidità nei soccorsi in situazioni simili.

by Matteo

La Via del Sale: pedalando tra nuvole e silenzi

08/04/2025 in Viaggi

Nel cuore delle Alpi Marittime esiste un tracciato che ha il fascino dei percorsi dimenticati e la potenza evocativa delle grandi avventure d’altura: la Via del Sale. Un itinerario storico, nato come rotta commerciale per il trasporto del prezioso “oro bianco” dal mare verso l’entroterra, oggi trasformato in un’esperienza cicloturistica che coniuga paesaggi mozzafiato, storia e un profondo senso di isolamento rigenerante.

Un tracciato sospeso tra due mondi

L’accesso più celebre alla Via del Sale parte da Limone Piemonte, località alpina con un forte carattere montano e un centro storico vivace, soprattutto nei mesi estivi. Da qui si sale in quota attraverso una strada sterrata ben tenuta ma impegnativa, che guadagna rapidamente dislivello fino a raggiungere i 1.800-2.000 metri d’altitudine. Il percorso segue l’antico confine tra Italia e Francia, letteralmente in cresta, regalando vedute aperte che abbracciano da un lato il Piemonte, dall’altro la Provenza e la Costa Azzurra.

La strada, oggi adibita in parte a traffico turistico regolamentato (fuoristrada e bici), si snoda per oltre 30 km fino a Monesi di Triora, in Liguria, oppure può essere deviata verso altre mete alpine come il Rifugio Don Barbera, il Colle dei Signori o il Colle della Boaria.

Un’esperienza fuori dal tempo

Pedalare lungo la Via del Sale non è semplicemente percorrere un tragitto: è calarsi in una dimensione sospesa. Le vecchie caserme militari, i ruderi di dogane di confine, le gallerie scavate nella roccia parlano di un passato bellico e commerciale che si respira in ogni curva. Si attraversano paesaggi brulli, interrotti da pascoli in quota, pietraie e tratti esposti, sempre accompagnati dal suono del vento e dal canto lontano delle marmotte.

Nessun comfort, tutta autenticità

È fondamentale sottolineare che questo itinerario richiede una buona preparazione. Non ci sono punti di ristoro o fonti d’acqua regolari lungo il percorso: è quindi indispensabile partire con scorte adeguate e abbigliamento adatto alle repentine variazioni climatiche d’alta quota. Il fondo stradale è prevalentemente sterrato, talvolta roccioso, e richiede una bici gravel o mountain bike ben equipaggiata. In alcuni tratti si pedala su creste esposte, dove la prudenza è d’obbligo, soprattutto in presenza di vento forte o nebbia.

Il silenzio che rigenera

Uno degli aspetti più straordinari della Via del Sale è il silenzio. Un silenzio vero, profondo, che si fa spazio dentro di te mentre pedali lontano da tutto. Non c’è connessione, non ci sono distrazioni: solo tu, la tua bici e il respiro del paesaggio. Quel silenzio diventa compagno di viaggio, ti costringe ad ascoltare i tuoi pensieri e spesso ti regala intuizioni che la vita quotidiana soffoca.Alla fine della giornata, che tu abbia raggiunto un rifugio o semplicemente trovato un punto panoramico dove fermarti, ti accorgerai che il vero traguardo non è stato un luogo, ma uno stato d’animo. La Via del Sale non si conquista, si accoglie. Ti obbliga a rallentare, ad adattarti, ad ascoltare la montagna. E quando ti siedi a guardare il tramonto tingere di arancio le rocce e il cielo, capisci perché ogni cicloturista dovrebbe passarci almeno una volta nella vita.

by Matteo

Messina punta sulla mobilità dolce: al via i lavori per la nuova pista ciclabile in centro

08/04/2025 in News


Un altro passo avanti per la mobilità sostenibile nella città dello Stretto. Da questa mattina Messina si è svegliata con un nuovo cantiere in via del Vespro, dove sono iniziati i lavori per la realizzazione di una nuova pista ciclabile che arricchirà la rete urbana e renderà più agevole e sicuro il transito delle biciclette nel cuore cittadino.

Gli operai sono già al lavoro per la scarificazione dell’asfalto, nel tratto compreso tra la villetta Quasimodo e il poliambulatorio dell’Asp, primo segnale concreto di un progetto che ambisce a trasformare il volto della mobilità messinese.

Un collegamento strategico tra stazione, centro e università

La nuova pista non nasce come intervento isolato: si inserisce infatti in una visione più ampia di connessione tra punti chiave della città. Dopo il completamento del tratto ciclabile che unisce la Stazione Centrale al porto (Marittima), i lavori ora puntano a prolungare l’asse ciclabile verso via Tommaso Cannizzaro, snodo fondamentale tra centro, università e zona commerciale.

Il tracciato seguirà via del Vespro, attraverserà via Giordano Bruno bassa, via Solferino e un breve tratto del viale San Martino basso, prima di confluire nella pista esistente su via Tommaso Cannizzaro. Un percorso pensato per essere funzionale tanto ai pendolari quanto a studenti e cittadini che si muovono in bicicletta per commissioni quotidiane.

Doppio senso e cordolo protettivo: sicurezza al centro

A differenza della pista recentemente realizzata in via La Farina, il nuovo tratto sarà a doppio senso di marcia e dotato di cordolo di separazione dalla carreggiata, una soluzione che privilegia la sicurezza dei ciclisti, riducendo il rischio di interferenze con il traffico motorizzato.

Una scelta che va incontro anche alle richieste di molte associazioni locali che da tempo chiedevano infrastrutture ciclabili più protette, in grado di incentivare l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto urbano e non solo come attività ricreativa.

Un altro tassello verso una città più vivibile

Il progetto della nuova pista ciclabile in via del Vespro rappresenta un ulteriore tassello di una strategia di mobilità urbana che, pur tra difficoltà e lentezze, sembra prendere forma. L’obiettivo dichiarato è quello di creare una rete continua, sicura e accessibile per chi sceglie di muoversi su due ruote, rendendo Messina più moderna, meno congestionata e più attenta all’ambiente.

by Matteo

Cremona apre la strada all’inclusione con le due ruote: nasce l’HUB Bici Inclusive

07/04/2025 in News

Un appuntamento imperdibile per gli amanti delle due ruote e per chi crede in un mondo più accessibile: venerdì 11 aprile alle ore 18.30, Cremona sarà il palcoscenico dell’inaugurazione dell’HUB Bici Inclusive, un progetto che unisce passione, tecnologia e inclusione.

L’iniziativa è promossa dall’Associazione Marcotti Osvaldo ONLUS in collaborazione con la Fondazione Occhi Azzurri, due realtà che da anni si impegnano per abbattere le barriere e creare spazi dove tutti possano sentirsi parte attiva della comunità.

L’HUB si propone come un punto di riferimento per la mobilità inclusiva: durante l’evento sarà possibile scoprire e testare una serie di biciclette progettate per adattarsi a esigenze diverse, pensate per rendere il ciclismo un’esperienza davvero aperta a tutti. Dai modelli a pedalata assistita alle soluzioni per persone con disabilità motorie o cognitive, ogni bicicletta racconta una storia di innovazione e attenzione.

Oltre alla possibilità di provare direttamente alcuni modelli su un breve percorso, l’inaugurazione sarà anche un’occasione per incontrare chi ha reso possibile questo progetto, ascoltare testimonianze e guardare al futuro della mobilità sostenibile e accessibile con occhi nuovi.

Un’iniziativa che merita attenzione e partecipazione, non solo per chi ama la bicicletta, ma per chi crede in un mondo in cui la libertà di muoversi appartenga davvero a tutti.

by Matteo

Vercelli pedala verso il futuro: a maggio arriva la nuova ciclabile di Viale Garibaldi

07/04/2025 in News

Una nuova primavera sta per sbocciare a Vercelli, e non solo per il verde che torna a colorare la città. A maggio, infatti, verrà inaugurata la nuova pista ciclabile di Viale Garibaldi, un’opera che segna un passo deciso verso una mobilità più sostenibile, accessibile e attenta all’ambiente.

Il progetto rientra in un più ampio piano di riqualificazione urbana che sta cambiando il volto di uno dei viali più importanti della città. Viale Garibaldi, con il suo fascino storico e le sue linee eleganti, si prepara a diventare anche un simbolo di innovazione e rispetto per l’ambiente.

La nuova ciclabile correrà lungo il viale offrendo un’alternativa sicura e piacevole per chi sceglie la bici per spostarsi in città. Non sarà solo una pista: sarà un invito a vivere Vercelli in modo diverso, più lento, più consapevole. Sarà un nuovo modo di guardare il paesaggio urbano, pedalando tra alberi piantati ex novo, pavimentazioni sostenibili e spazi pensati per la collettività.

L’iniziativa vuole essere anche un incoraggiamento a cambiare abitudini: meno auto, meno smog, più libertà. Con la ciclabile di Viale Garibaldi, Vercelli vuole dimostrare che si può conciliare la bellezza della tradizione con la necessità di innovazione e rispetto per l’ambiente.

I cittadini sono in attesa, curiosi di vedere completata un’opera che promette di restituire un pezzo di città a chi la vive davvero: i pedoni, i ciclisti, le famiglie, i bambini. Una strada che non è solo una via di passaggio, ma un luogo da vivere, da attraversare con calma, da riscoprire.