Il boom del cicloturismo in Italia: numeri, tendenze e nuove sfide
29/09/2025 in News
Negli ultimi anni il cicloturismo è passato dall’essere una nicchia per appassionati a un fenomeno in costante crescita. Secondo le più recenti indagini di settore, il comparto ha superato i 50 milioni di presenze turistiche in Italia, con un indotto che sfiora i 5 miliardi di euro. Un trend che non mostra segni di rallentamento e che sta trasformando il modo stesso di concepire il viaggio.
A differenza del turismo tradizionale, il cicloturismo porta con sé valori come lentezza, sostenibilità e contatto diretto con i territori. I comuni più piccoli, spesso esclusi dai grandi flussi, diventano mete privilegiate grazie alla bicicletta, con un impatto positivo su economie locali e ospitalità diffusa.
Ma la crescita apre anche nuove sfide: servono infrastrutture dedicate, intermodalità con treni e mezzi pubblici, sicurezza stradale e soprattutto una cultura dell’accoglienza che vada oltre la semplice “ciclabile”. Il settore guarda già al futuro con l’integrazione di e-bike, servizi digitali e offerte personalizzate, segno che il turismo a pedali è ormai una realtà solida e in continua evoluzione.
Bicicletta e cambiamento climatico: il turismo sostenibile che pedala
29/09/2025 in News
Il dibattito sulla crisi climatica non risparmia il turismo, settore tra i più energivori e responsabili di emissioni a livello globale. In questo scenario, la bicicletta si conferma come uno degli strumenti più concreti per ridurre l’impatto ambientale del viaggiare.
Il cicloturismo non è solo una scelta di mobilità alternativa: rappresenta un modello culturale che privilegia lentezza, sobrietà e rispetto dei territori. Chi sceglie la bici riduce la dipendenza da auto e aerei, abbassa la propria impronta di CO₂ e valorizza aree interne, agriturismi, produzioni locali. Un circuito virtuoso che mette insieme sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Le istituzioni guardano con sempre maggiore interesse a questo segmento: il PNRR e diversi piani regionali hanno inserito la mobilità ciclistica come asse strategico per la transizione ecologica. Tuttavia, il vero cambiamento arriverà solo se i cicloturisti diventeranno ambasciatori di un nuovo modo di viaggiare, dimostrando che “fare turismo” non significa necessariamente consumare risorse, ma può anche voler dire restituire valore ai territori.
La nuova frontiera del cicloturismo: riscoprire l’Italia a pedali
28/09/2025 in News
Negli ultimi anni il cicloturismo ha smesso di essere un’attività di nicchia per trasformarsi in un fenomeno in crescita costante. Secondo i dati di Legambiente e Isnart, in Italia il comparto vale ormai miliardi di euro e attira non solo appassionati sportivi, ma anche famiglie, viaggiatori solitari e gruppi di amici. Ciò che spinge a salire in sella non è soltanto la passione per la bicicletta, ma la ricerca di un modo diverso di vivere il territorio: più lento, più rispettoso e più autentico.
Strade secondarie, borghi dimenticati
Chi sceglie la bici come compagna di viaggio spesso scopre angoli d’Italia che sfuggono al turismo di massa. Le strade provinciali, le ciclabili lungo i fiumi, i sentieri sterrati che collegano un borgo all’altro diventano percorsi privilegiati per chi vuole respirare la vita vera dei luoghi. È così che piccoli paesi, spesso fuori dalle rotte tradizionali, tornano a rivivere grazie al passaggio dei viaggiatori su due ruote.
Non solo sport, ma esperienza culturale
Il cicloturismo non è una gara. È un viaggio che mescola natura, gastronomia, storia e incontri umani. Una pedalata tra le colline umbre può trasformarsi in una sosta in una cantina locale, mentre un itinerario lungo il Po diventa occasione per conoscere le tradizioni agricole della Pianura Padana. La bicicletta diventa così un mezzo per entrare in contatto con le comunità locali, generando un turismo che non consuma, ma valorizza.
Il futuro: infrastrutture e consapevolezza
Se da un lato il potenziale è enorme, dall’altro restano sfide da affrontare. La qualità delle infrastrutture ciclabili in Italia è ancora disomogenea, con regioni all’avanguardia e altre in forte ritardo. La sfida dei prossimi anni sarà rendere i percorsi sempre più sicuri e accessibili, favorendo così una mobilità dolce che può avere un impatto positivo non solo sul turismo, ma anche sulla vita quotidiana.
Una scelta che parla di noi
Scegliere la bicicletta, in fondo, non è solo un modo di viaggiare: è una dichiarazione di intenti. È voler rallentare, concedersi il tempo di guardare un tramonto senza la fretta dell’auto, ascoltare il rumore delle ruote che scorrono sull’asfalto o sulla ghiaia. È riscoprire il valore del viaggio stesso, non solo della meta.
Il cicloturismo è, in questo senso, la forma più moderna e al tempo stesso più antica di viaggiare. Perché ci ricorda che la strada è parte integrante dell’avventura.
Pedalare al chiaro di luna: la nuova frontiera del cicloturismo
27/09/2025 in News
Il cicloturismo non vive solo di giornate assolate. Sempre più appassionati scelgono di scoprire territori e città al calar della notte, trasformando la bicicletta in un passaporto per un’Italia insolita e suggestiva.
Le cosiddette night ride stanno diventando un fenomeno curioso: gruppi di ciclisti che partono al tramonto e percorrono strade secondarie, borghi e campagne illuminate dalla luna. Niente traffico, pochi rumori, solo il ritmo dei pedali e la magia del silenzio.
In Emilia-Romagna sono nati persino i “bike & stars tour”, con astronomi che guidano i ciclisti a scoprire costellazioni tra una sosta e l’altra. In altre città l’appuntamento è ancora più semplice: si pedala insieme e si chiude la notte davanti a una brioche calda, aspettando l’alba.
Non è solo sport, ma un rito collettivo che unisce lentezza, natura e condivisione. Una pedalata notturna non accumula chilometri: accumula ricordi.
Il boom del cicloturismo: quando la bicicletta diventa il mezzo per scoprire il mondo
26/09/2025 in News
Pedalare non è più soltanto sport, ma un nuovo modo di viaggiare. Negli ultimi anni il cicloturismo è cresciuto in maniera costante, trasformandosi in una delle forme di turismo sostenibile più amate. Strade secondarie, piste ciclabili, vecchie ferrovie recuperate e percorsi sterrati stanno attirando non solo appassionati delle due ruote, ma anche famiglie, viaggiatori lenti e curiosi di ogni età.
Secondo i dati diffusi dall’Unione Europea, l’Italia è tra i Paesi in cui il fenomeno sta registrando la maggiore espansione. Le ciclovie del Garda, della Val Venosta e della Via Francigena sono ormai mete consolidate, mentre nuove infrastrutture stanno nascendo anche in regioni meno note al grande turismo, come il Molise e la Basilicata.
Perché il cicloturismo piace tanto?
La bicicletta offre un ritmo diverso. Permette di immergersi nei paesaggi, ascoltare i rumori del territorio e fermarsi davanti a un borgo o a una trattoria senza fretta. È un’esperienza che unisce il viaggio fisico a quello interiore, spesso con un impatto ambientale minimo. Non a caso sempre più tour operator stanno inserendo pacchetti cicloturistici nelle loro proposte, mentre le strutture ricettive si attrezzano con rastrelliere, officine e servizi di noleggio.
Il futuro: più percorsi e più comunità
Se il presente parla di crescita, il futuro guarda alla creazione di una vera e propria rete cicloturistica europea. In Italia, il progetto della Ciclovia del Sole, che collegherà il Brennero a Firenze, è già realtà in diversi tratti. Parallelamente, cresce anche la dimensione comunitaria: blog, gruppi social e associazioni di cicloturisti si scambiano itinerari, consigli tecnici e storie di viaggio.
Il cicloturismo non è solo una moda passeggera. È un modo di vivere il territorio che coniuga benessere, rispetto per l’ambiente e scoperta autentica. Chi sale in sella, spesso lo racconta con un sorriso: “la bici ti cambia la prospettiva, non solo sul paesaggio, ma anche su te stesso”.
Lusia, ciclista 70enne investita da un furgone: è grave in ospedale
25/09/2025 in News
LUSIA – Grave incidente stradale nel primo pomeriggio di oggi, mercoledì 24 settembre, lungo la Provinciale 18, all’ingresso del centro abitato di Lusia, in prossimità del campo sportivo.
Poco dopo le 15 una donna di 70 anni, che stava percorrendo la strada in bicicletta, è stata urtata da un furgone guidato da un uomo. L’impatto l’ha scaraventata sull’asfalto: nella caduta ha riportato un violento trauma cranico.
Immediato l’intervento dei soccorsi: sul posto sono arrivati i sanitari del Suem 118 con ambulanza e automedica. Dopo le prime cure, la ciclista è stata trasferita d’urgenza all’ospedale di Rovigo, dove è stata ricoverata in codice rosso.
Le dinamiche dell’accaduto sono ancora in fase di ricostruzione da parte delle forze dell’ordine, chiamate a chiarire la posizione del conducente del mezzo e a stabilire eventuali responsabilità.
L’episodio ha destato forte apprensione tra i residenti, anche per la pericolosità del tratto viario, particolarmente trafficato nelle ore di punta.
Pneumatici tubeless: rivoluzione o rischio per il viaggiatore a pedali?
24/09/2025 in Tecnica
Nel ciclismo sportivo i tubeless sono ormai realtà consolidata, ma nel cicloturismo l’adozione è più cauta. Eliminare la camera d’aria promette vantaggi concreti: riduzione delle forature, comfort migliore grazie a pressioni più basse e grip superiore su sterrati e strade dissestate. Per chi viaggia in bikepacking su terreni misti, la differenza si sente eccome.
Il tallone d’Achille è la gestione dei problemi in viaggio. Il lattice sigillante funziona bene con piccoli tagli, ma in caso di squarcio più serio si deve comunque inserire una camera d’aria. E qui emergono le complessità: smontare un copertone tubeless incollato dal lattice non è un’operazione sempre rapida, soprattutto sotto la pioggia o con mani stanche dopo ore in sella.
Inoltre, il mantenimento richiede ricordi puntuali: rabbocchi di sigillante ogni pochi mesi, pulizia periodica delle gomme e delle valvole. Un impegno che non tutti i viaggiatori sono disposti ad assumersi.
C’è però un aspetto che i sostenitori sottolineano: ridurre le forature significa meno fermate indesiderate e più continuità di marcia. Per chi percorre lunghe tratte in solitaria, questa affidabilità vale oro.
La verità, forse, sta nel mezzo: i tubeless rappresentano un upgrade interessante per chi affronta terreni misti e viaggi relativamente brevi o in zone ben servite. Per le spedizioni in terre remote, le care vecchie camere d’aria rimangono compagne più rassicuranti.
Dinamo al mozzo vs luci ricaricabili: quale sistema conviene al cicloturista?
24/09/2025 in Tecnica
Per chi viaggia in bicicletta, l’illuminazione non è solo una questione di sicurezza, ma anche di autonomia. La scelta tra dinamo al mozzo e luci ricaricabili divide da anni la comunità dei cicloturisti, con argomenti solidi da entrambe le parti.
La dinamo al mozzo ha il fascino della continuità: energia infinita finché si pedala, senza preoccuparsi di prese elettriche o powerbank. I modelli moderni hanno un rendimento elevato e una resistenza alla pedalata quasi impercettibile. In più, con appositi adattatori USB, permettono di ricaricare GPS, smartphone o batterie esterne durante la marcia. Lo svantaggio principale è il costo iniziale: una ruota con mozzo dinamo di qualità rappresenta un investimento, oltre al fatto che un eventuale guasto richiede competenze e attrezzatura non sempre reperibili in viaggio.
Le luci ricaricabili, invece, offrono leggerezza, costi contenuti e potenze impressionanti grazie ai LED di ultima generazione. Ma presentano un limite evidente: la dipendenza da una presa elettrica. Chi percorre Paesi ricchi di infrastrutture troverà sempre un bar, un campeggio o un ostello dove ricaricare. Ma per chi si avventura in regioni isolate, la gestione dei tempi di ricarica può diventare un pensiero costante, specie con più dispositivi da mantenere vivi.
La tendenza tra i viaggiatori più esperti è un approccio ibrido: dinamo al mozzo come fonte principale, luci ricaricabili potenti come backup. Così si uniscono autonomia e sicurezza, evitando di restare al buio in caso di imprevisti.
In definitiva, la scelta dipende dal tipo di viaggio. Chi privilegia la lunga distanza autosufficiente difficilmente rinuncerà alla dinamo; chi ama pedalare per qualche giorno su strade ben servite potrà affidarsi senza problemi alle luci ricaricabili
Cicloturismo e territorio: quando la bici diventa economia locale
23/09/2025 in News
Il cicloturismo non è soltanto un’esperienza personale: è un motore economico che sempre più regioni stanno imparando a valorizzare. Un recente rapporto di EuroVelo stima che il settore generi miliardi di euro ogni anno in Europa, grazie a pernottamenti, ristorazione e servizi legati alla mobilità dolce.
Per molti piccoli borghi, spesso lontani dalle rotte turistiche tradizionali, il passaggio di cicloturisti rappresenta una risorsa fondamentale. Bed & breakfast che aprono le porte a chi viaggia con le due ruote, aziende agricole che offrono degustazioni lungo i percorsi, botteghe artigiane che ritrovano clienti grazie al flusso lento delle biciclette.
Non è un caso che diverse amministrazioni stiano investendo in piste ciclabili, segnaletica dedicata e progetti di “bike friendly hospitality”. Dove arriva la bici, arrivano anche nuove opportunità di sviluppo sostenibile.
Il cicloturismo, insomma, non è solo passione: è una rete che unisce chi pedala e chi accoglie, con benefici concreti per i territori.
La rivoluzione silenziosa delle e-bike nel cicloturismo
23/09/2025 in News
Negli ultimi anni le biciclette elettriche hanno smesso di essere una curiosità per diventare una presenza stabile sulle strade e nei viaggi. Se un tempo il cicloturismo era considerato un’attività “da allenati”, oggi l’arrivo delle e-bike ha aperto le porte a un pubblico molto più vasto.
Non si tratta solo di tecnologia: è un cambiamento culturale. Con l’assistenza alla pedalata, le distanze diventano accessibili a chi non ha una preparazione sportiva o a chi, semplicemente, vuole godersi il paesaggio senza pensare troppo alla fatica. I dati del settore mostrano che i tour operator che offrono pacchetti con e-bike stanno crescendo a doppia cifra, e gli albergatori iniziano ad attrezzarsi con colonnine di ricarica e servizi dedicati.
C’è chi teme che l’e-bike tolga “autenticità” al viaggio. In realtà, dicono gli esperti, permette di allungare gli itinerari, di esplorare zone meno battute e di vivere la bicicletta come mezzo quotidiano, non solo sportivo. Una rivoluzione silenziosa, che sta cambiando il volto del cicloturismo europeo.









