SUV parcheggiato sulla ciclabile: un’ora di caos e ciclisti bloccati nel cuore della città di Treviso
27/12/2025 in News
Un SUV parcheggiato sulla pista ciclabile è bastato per mandare in crisi la mobilità nel cuore della città. È successo nei giorni scorsi in una delle zone centrali più frequentate, dove la ciclabile rappresenta un asse fondamentale per chi si sposta in bicicletta, dai pendolari urbani ai cicloturisti di passaggio. L’auto, lasciata in sosta vietata proprio sulla corsia riservata alle due ruote, ha bloccato completamente il transito, creando disagi e situazioni di pericolo per oltre un’ora.
I ciclisti, impossibilitati a proseguire, sono stati costretti a scendere sulla carreggiata stradale, condividendo lo spazio con le auto in un punto già congestionato. Ne sono nati rallentamenti, proteste e momenti di tensione, mentre il traffico subiva un effetto a catena che ha coinvolto anche altri mezzi. Una scena che racconta bene quanto sia fragile l’equilibrio della mobilità urbana quando non vengono rispettate le regole di base.
Sul posto sono intervenute le forze dell’ordine, ma dell’autista del SUV nessuna traccia. Solo dopo più di un’ora il conducente si è presentato, trovando però una situazione ormai compromessa. Per lui è scattata la multa per divieto di sosta, raddoppiata per l’occupazione della pista ciclabile, oltre al costo della rimozione forzata. Il totale della sanzione ha superato i 300 euro.
L’episodio ha spinto il Mom, associazione impegnata nella tutela della mobilità sostenibile, ad annunciare la volontà di procedere con una denuncia per interruzione di pubblico servizio. Secondo l’associazione, non si tratta di una semplice infrazione stradale, ma di un atto che impedisce il funzionamento di un’infrastruttura pubblica essenziale. Le piste ciclabili, sottolineano, non sono spazi opzionali o di cortesia, ma vere e proprie vie di comunicazione.
Per il mondo del cicloturismo, situazioni come questa rappresentano un segnale negativo. Le città sono spesso tappe obbligate o punti di partenza dei viaggi in bicicletta e la presenza di ciclabili sicure e libere è fondamentale per garantire continuità e sicurezza agli itinerari. Un’auto parcheggiata abusivamente non è solo un disagio momentaneo, ma un fattore che mina la fiducia di chi sceglie di viaggiare in modo sostenibile.
Resta la speranza che episodi del genere contribuiscano ad aumentare l’attenzione sul rispetto delle infrastrutture ciclabili e sulla loro importanza. Una ciclabile libera non è un favore ai ciclisti, ma una condizione necessaria per una città più ordinata, sicura e accogliente anche per chi la attraversa pedalando.
Alghero–Bosa: la Sardegna in bicicletta tra mare, vento e silenzio
26/12/2025 in Viaggi
Ci sono strade che sembrano disegnate apposta per essere percorse in bicicletta. La provinciale 105 che collega Alghero a Bosa è una di queste. Poco più di 45 chilometri affacciati sul Mediterraneo, considerati da molti ciclisti non solo italiani tra i tratti costieri più belli d’Europa. Un percorso che non è soltanto un itinerario cicloturistico, ma un’esperienza sensoriale completa, dove il paesaggio detta il ritmo della pedalata.
Una partenza tra storia e luce
Si parte da Alghero, città catalana di Sardegna, con le sue mura sul mare e le strade lastricate che al mattino profumano di caffè e salsedine. Lasciato il centro storico alle spalle, la strada comincia subito a salire dolcemente, segnale chiaro che il percorso non sarà una semplice passeggiata. Il traffico, soprattutto fuori stagione, è contenuto, e dopo pochi chilometri il rumore delle auto lascia spazio al vento.
La costa che non concede distrazioni
Il tratto centrale del percorso è il cuore dell’esperienza. La strada si arrampica e scende seguendo le pieghe della costa, senza centri abitati intermedi, senza bar, senza deviazioni. Solo asfalto, mare e macchia mediterranea. È una Sardegna aspra e autentica, lontana dalle spiagge affollate, dove il blu del mare cambia tonalità a ogni curva e le scogliere calcaree precipitano verso l’acqua.
Dal punto di vista ciclistico, il percorso è impegnativo ma accessibile: continui saliscendi, pendenze mai estreme ma costanti, che richiedono una buona gestione dello sforzo. Non è una strada da “tutto e subito”, ma da interpretare, lasciando spazio alle soste e allo sguardo.
Il vento, compagno inevitabile
Qui il vento non è un dettaglio, ma un protagonista. Il maestrale soffia spesso deciso, soprattutto nei mesi primaverili ed estivi, e può trasformare il percorso in una sfida fisica e mentale. Affrontarlo fa parte del gioco: chi pedala in Sardegna lo sa. In compenso, l’aria pulita e il cielo limpido regalano una visibilità straordinaria, soprattutto nelle giornate terse, quando lo sguardo sembra spingersi oltre l’orizzonte.
Arrivo a Bosa, premio finale
Dopo l’ultimo strappo, la strada inizia a scendere verso la valle del Temo, l’unico fiume navigabile della Sardegna. Bosa appare all’improvviso, colorata e verticale, con le case pastello che risalgono la collina dominata dal Castello di Serravalle. È un arrivo che ripaga ogni fatica.
Il centro storico invita a fermarsi: una passeggiata lungo il fiume, un piatto di cucina locale, un bicchiere di Malvasia. Qui il cicloturismo incontra il tempo lento, quello che permette di assaporare davvero il viaggio, non solo di archiviarlo su un ciclocomputer.
Quando andare e per chi è il percorso
Il periodo migliore per affrontare la Alghero–Bosa va da marzo a giugno e da settembre a ottobre, quando le temperature sono miti e il traffico ridotto. In estate è percorribile, ma il caldo e il vento richiedono maggiore attenzione, così come una buona scorta d’acqua: lungo il percorso non ci sono fontane né punti di ristoro.
È un itinerario adatto a ciclisti allenati o a cicloturisti con esperienza, ideale con bici da strada o gravel. Non è una ciclabile, ma una strada vera, da percorrere con consapevolezza e rispetto.
Un manifesto del cicloturismo sardo
La Alghero–Bosa non è solo una delle strade più belle della Sardegna: è un manifesto del potenziale cicloturistico dell’isola. Spazi ampi, natura dominante, traffico contenuto e una forte identità territoriale. Pedalare qui significa riscoprire il senso del viaggio in bicicletta: fatica, bellezza e silenzio, senza filtri.Un percorso che non si dimentica facilmente. E che, una volta fatto, chiama sempre a tornare.
Da Linate a Paullo in bicicletta: prende forma la Linea 7 del Biciplan metropolitano
25/12/2025 in News
Un nastro d’asfalto pensato per le due ruote sta ridisegnando la mobilità dell’area sud-est milanese. È la Linea 7 del Biciplan metropolitano “Cambio”, una pista ciclabile lunga 17 chilometri che, una volta completata, consentirà di pedalare dall’aeroporto di Linate fino a Paullo attraversando Peschiera Borromeo, Mediglia e Colturano. Un progetto ambizioso, dal valore complessivo di circa 11 milioni di euro, che avanza secondo programma.
La Città Metropolitana di Milano, ente capofila dell’intervento, fa sapere che i cantieri sono stati consegnati lungo tutta la tratta e che i lavori risultano conclusi o in fase avanzata in tutti i Comuni coinvolti. Un segnale concreto di un’opera che non resta sulla carta, ma che sta diventando infrastruttura reale, visibile e utilizzabile.
A Peschiera Borromeo, ad esempio, ampi tratti del percorso sono già stati realizzati, restituendo alla città nuove connessioni ciclabili. Anche a Mediglia il cronoprogramma viene rispettato: qui è stata completata e collaudata con esito positivo la passerella ciclo-pedonale in corrispondenza delle “Quattro strade”, un nodo strategico per la sicurezza e la continuità del tracciato. A Colturano, invece, la nuova pista avrà anche una funzione di “ricucitura” urbana, mettendo in collegamento il centro storico con la frazione di Balbiano e superando una separazione sentita da anni.
Secondo il consigliere delegato alle piste ciclabili della Città Metropolitana, Marco Griguolo, la Linea 7 rappresenta un tassello fondamentale di una visione più ampia: un’infrastruttura sicura e integrata, realizzata nel rispetto delle scadenze del PNRR, capace di incentivare la mobilità dolce e ridurre l’impatto ambientale degli spostamenti quotidiani. Non solo trasporto, dunque, ma anche qualità della vita e salute.
Dello stesso avviso il sindaco di Colturano, Giulio Guala, che sottolinea il valore della collaborazione istituzionale. Per il suo Comune, la pista ciclabile è un’opera attesa da tempo, oggi finalmente visibile, che promette di unire le diverse parti della comunità attraverso un percorso protetto e accessibile.
La Linea 7 si inserisce nel più ampio disegno del Biciplan “Cambio”, una rete ciclabile metropolitana che, a regime, supererà i 750 chilometri di estensione. Un progetto che punta a cambiare il modo di muoversi nell’hinterland milanese, un colpo di pedale alla volta.
Tra oceano e scogliere: in bicicletta lungo la costa dell’Algarve
24/12/2025 in Viaggi
Se il Portogallo centrale è il regno della quiete, l’Algarve rappresenta invece l’anima luminosa e spettacolare del Paese. Pedalare lungo la sua costa significa viaggiare sospesi tra l’Atlantico, scogliere dorate e spiagge infinite, in uno dei territori più scenografici d’Europa.
Uno dei percorsi più apprezzati dai cicloturisti collega Sagres a Faro, seguendo strade secondarie, tratti della EuroVelo 1 – Atlantic Coast Route e piste ciclabili costiere. La distanza complessiva varia in base alle varianti scelte, ma si aggira intorno ai 150–170 chilometri, perfetti da suddividere in più tappe.
Il viaggio inizia spesso da Sagres, luogo simbolico legato alle esplorazioni portoghesi, dove il vento e l’oceano dominano il paesaggio. Da qui si pedala verso est, attraversando cittadine come Lagos, Portimão e Albufeira, alternando tratti selvaggi a zone più turistiche. Le salite non mancano, soprattutto lungo la costa occidentale, ma sono sempre ripagate da panorami mozzafiato.
Uno degli aspetti più interessanti del cicloturismo in Algarve è la sua versatilità: si può scegliere un approccio sportivo oppure più rilassato, fermandosi spesso per un bagno, un piatto di pesce fresco o un caffè vista oceano. Le infrastrutture turistiche sono ottime e rendono il percorso adatto anche a chi viaggia con borse e bici gravel o e-bike.
Arrivando a Faro, porta d’accesso alla Ria Formosa, il paesaggio cambia ancora: lagune, isole sabbiose e un ecosistema unico accompagnano gli ultimi chilometri. È la conclusione perfetta di un viaggio che unisce natura, mare e cultura ciclistica.
Pedalare in Algarve non è solo una vacanza attiva: è un’esperienza sensoriale, fatta di luce, vento e orizzonti aperti.
Pedalare tra vigneti e memoria: la Ecopista do Dão, il volto slow del Portogallo
24/12/2025 in Viaggi
Nel cuore del Portogallo centrale esiste una pista ciclabile che sembra disegnata apposta per chi ama viaggiare senza fretta. È la Ecopista do Dão, uno dei percorsi cicloturistici più belli del Paese, ricavato dal sedime di una ex linea ferroviaria che collegava Santa Comba Dão a Viseu.
Il tracciato si sviluppa per circa 49 chilometri, completamente asfaltati e chiusi al traffico, con pendenze dolci che lo rendono adatto a tutti: famiglie, cicloturisti alle prime armi e viaggiatori esperti in cerca di relax. Si pedala immersi in un paesaggio rurale autentico, tra vigneti, uliveti, piccoli borghi in pietra e fiumi che scorrono lenti, accompagnati dal silenzio e dal canto degli uccelli.
Uno dei grandi punti di forza della Ecopista è il suo ritmo naturale. Le vecchie stazioni ferroviarie sono state trasformate in aree di sosta, bar e punti informativi, perfette per una pausa o per assaggiare i prodotti locali. La zona è infatti famosa per i vini del Dão, tra i più eleganti del Portogallo, e per una cucina semplice ma ricca di sapori.
Dal punto di vista cicloturistico, il percorso è ideale anche come viaggio di più giorni, combinandolo con deviazioni verso Viseu, Coimbra o la valle del Mondego. Qui la bicicletta diventa uno strumento per leggere il territorio, seguendo una linea che un tempo univa comunità e oggi unisce viaggiatori.La Ecopista do Dão non è solo una pista ciclabile: è un invito a rallentare e ad ascoltare il Portogallo più intimo.
Pedalare intorno all’acqua: il fascino della Zuiderzee Route
23/12/2025 in Viaggi
Nei Paesi Bassi l’acqua non è solo un elemento del paesaggio: è una presenza costante, una sfida storica e una compagna di viaggio. La Zuiderzee Route, uno dei percorsi cicloturistici più celebri d’Olanda, ne è la dimostrazione perfetta. Un anello di circa 440 chilometri che circonda l’antico golfo della Zuiderzee, oggi trasformato nell’IJsselmeer, tra dighe monumentali, villaggi di pescatori e città anseatiche.
Il percorso si sviluppa quasi interamente su piste ciclabili protette, ben segnalate e pianeggianti, rendendolo accessibile a cicloturisti di ogni livello. Si pedala lungo argini, canali e rive lacustri, con il vento spesso protagonista: non una difficoltà, ma un elemento che scandisce il ritmo del viaggio.
Tra le tappe più suggestive spiccano Enkhuizen, con il suo porto storico, Hoorn, ricca di memorie legate alla Compagnia Olandese delle Indie Orientali, e Stavoren, la più antica città della Frisia. Ogni borgo racconta una storia di mare, commercio e resilienza, visibile nelle case inclinate, nei fari e nei piccoli musei locali.
Il tratto sulla Afsluitdijk, la diga lunga 32 chilometri che separa il lago dal Mare del Nord, rappresenta uno dei momenti più iconici del viaggio: una linea retta sospesa tra cielo e acqua, dove la bicicletta diventa strumento di contemplazione.
La Zuiderzee Route non è solo un itinerario ciclabile, ma un viaggio nella relazione profonda tra l’uomo e l’ambiente. Un percorso che insegna come, in Olanda, la lentezza sia una forma di rispetto.
Lungo il Reno in bicicletta: l’Olanda che scorre piano
23/12/2025 in Viaggi
Il Reno entra nei Paesi Bassi dividendosi in più rami, perdendo l’impeto alpino per trasformarsi in una rete di fiumi ordinati e navigabili. Seguirne il corso in bicicletta significa attraversare un’Olanda meno turistica, ma autentica, fatta di campagne verdi, città fluviali e orizzonti aperti.
Il tratto olandese della Rhine Cycle Route (EuroVelo 15) è un esempio perfetto di cicloturismo fluviale: circa 200 chilometri da Arnhem fino alla foce, tra Rotterdam e il Mare del Nord. Il percorso è pianeggiante, ben mantenuto e costellato di aree di sosta, caffè e piccoli traghetti che permettono di attraversare il fiume senza interruzioni.
Arnhem segna l’inizio ideale del viaggio, con i suoi parchi e la memoria storica legata alla Seconda guerra mondiale. Da qui si pedala tra argini erbosi e dighe basse, passando per Nijmegen, la città più antica dei Paesi Bassi, e poi verso Dordrecht, elegante e silenziosa, circondata dall’acqua.
Il paesaggio cambia lentamente: dalle zone naturali del Gelderse Poort, ricche di fauna, si arriva alle aree portuali, dove il fiume incontra l’industria e il commercio globale. Rotterdam appare all’improvviso, moderna e verticale, ma il cicloturista può aggirarla seguendo percorsi verdi che conducono fino al Mare del Nord.
Pedalare lungo il Reno in Olanda significa seguire un flusso continuo, senza strappi né salite, dove il viaggio conta più della destinazione. Un itinerario ideale per chi cerca continuità, silenzio e profondità, lasciandosi guidare dall’acqua.
Tra fiume e colline: il Veneto riscopre il turismo lento sulle due ruote
22/12/2025 in Viaggi
Pedalare immersi nella natura, attraversando borghi storici e paesaggi che cambiano chilometro dopo chilometro. In Veneto il turismo in bicicletta continua a crescere e uno dei percorsi più apprezzati dagli appassionati è quello che segue il corso del fiume Sile, un itinerario capace di unire sport, cultura e sostenibilità.
Il tracciato si snoda tra Treviso e la laguna di Venezia, seguendo strade arginali e sterrati ben battuti, adatti sia ai cicloturisti sia a chi cerca un’uscita rilassante lontano dal traffico. Lungo il percorso si incontrano antichi mulini, ville venete affacciate sull’acqua e piccoli centri abitati dove il tempo sembra scorrere più lentamente.
Uno dei punti di forza del percorso è la sua accessibilità. Le pendenze sono minime e la segnaletica è chiara, rendendo l’itinerario adatto anche alle famiglie e ai ciclisti meno esperti. Non mancano le aree di sosta attrezzate, ideali per una pausa o un picnic, e i collegamenti con la rete ferroviaria consentono di organizzare il viaggio in modo flessibile.
Negli ultimi anni le amministrazioni locali hanno investito nel miglioramento delle infrastrutture ciclabili, consapevoli del valore economico e ambientale del cicloturismo. Secondo gli operatori del settore, la domanda è in costante aumento, soprattutto da parte di visitatori stranieri attratti dalla possibilità di scoprire il territorio in modo autentico e sostenibile.
Il percorso lungo il Sile rappresenta un esempio concreto di come il Veneto stia puntando sulla mobilità dolce, valorizzando il proprio patrimonio naturale senza snaturarlo. Un invito a rallentare, osservare e riscoprire il territorio a ritmo di pedalata, trasformando la bicicletta non solo in uno strumento sportivo, ma in un vero e proprio mezzo di conoscenza.
Spari contro un gruppo di ciclisti in Val d’Adige: paura durante l’allenamento
22/12/2025 in Viaggi
Momenti di forte tensione nella tarda mattinata di ieri lungo la statale 12, in Val d’Adige, nel territorio comunale di Dolcè, dove un gruppo di ciclisti è stato vittima di un inquietante atto intimidatorio. Durante una sessione di allenamento, alcuni atleti della Sc Padovani Polo Cherry Bank, storica formazione padovana, sono stati presi di mira da colpi esplosi da un’auto in transito.
Secondo quanto ricostruito attraverso le testimonianze raccolte sul posto, una berlina di colore scuro si sarebbe affiancata al gruppo di corridori. A quel punto, dal finestrino abbassato sarebbero partiti due colpi in direzione dei ciclisti, prima che il veicolo si allontanasse rapidamente facendo perdere le proprie tracce. Resta da chiarire la natura dell’arma utilizzata: non è ancora accertato se si trattasse di proiettili veri o di colpi a salve. In ogni caso, l’episodio ha generato panico e sconcerto, pur senza provocare feriti.
La squadra, impegnata nel consueto ritiro di preparazione in vista delle festività natalizie, ha immediatamente attivato le procedure del caso, raccogliendo le dichiarazioni degli atleti per presentare formale denuncia alle autorità competenti. Il presidente della società, Galdino Peruzzo, ha espresso sollievo per il fatto che nessuno sia rimasto ferito, ma anche profonda amarezza per un gesto definito grave e inaccettabile. Peruzzo ha sottolineato come la strada sia parte integrante dell’attività quotidiana dei ciclisti e come la società si impegni costantemente per garantire allenamenti il più possibile sicuri, pur di fronte a rischi imprevedibili.
Le forze dell’ordine hanno avviato le indagini per individuare il responsabile e fare piena luce sull’accaduto. Gli investigatori stanno passando al vaglio le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti lungo la statale, nella speranza di risalire alla vettura coinvolta e al suo conducente.
L’episodio ha suscitato forte indignazione nel mondo del ciclismo veneto, particolarmente legato alla Val d’Adige, area molto frequentata da professionisti e amatori. Un fatto che riporta drammaticamente al centro dell’attenzione il tema della sicurezza dei ciclisti, troppo spesso esposti a comportamenti irresponsabili e pericolosi lungo le strade.
Cicloturismo in Belgio: un percorso tra infrastrutture efficienti e patrimonio storico
21/12/2025 in Viaggi
Il Belgio si conferma una delle destinazioni europee più organizzate per il cicloturismo. Grazie a una rete ciclabile capillare, a un territorio prevalentemente pianeggiante e a servizi dedicati ai viaggiatori su due ruote, il Paese offre percorsi adatti sia ai cicloturisti esperti sia a chi affronta il primo viaggio in bicicletta.
Uno degli itinerari più interessanti attraversa la regione delle Fiandre, collegando città storiche e aree naturali attraverso canali, fiumi e strade secondarie a basso traffico.
Il tracciato
Il percorso si sviluppa lungo assi ciclabili ben segnalati, sfruttando il sistema nazionale dei nodi ciclabili (knooppunten), che consente di pianificare e modificare facilmente le tappe. Partendo da Bruxelles, è possibile raggiungere Lovanio e Mechelen, proseguire verso Anversa e poi dirigersi a ovest, toccando Gand e Bruges.
La distanza complessiva varia in base alle deviazioni scelte, ma l’itinerario resta accessibile grazie all’assenza di dislivelli significativi e alla qualità del fondo stradale.
Infrastrutture e sicurezza
Il Belgio investe da anni sulla mobilità ciclistica. Le piste sono larghe, ben mantenute e spesso separate dal traffico motorizzato. Nei centri urbani, la bicicletta è parte integrante della viabilità quotidiana, mentre nelle zone rurali si pedala lungo canali e argini, in un contesto sicuro e silenzioso.
Segnaletica chiara, aree di sosta attrezzate e collegamenti frequenti con treni regionali rendono il percorso flessibile e facilmente gestibile anche su più giorni.
Attraversare le città storiche
L’itinerario permette di entrare direttamente nei centri storici di alcune delle città più rappresentative del Belgio. Bruges e Gand offrono un patrimonio architettonico medievale di grande valore, mentre Anversa si distingue per il suo ruolo culturale ed economico contemporaneo.
Il passaggio in bicicletta consente una visita meno frettolosa, favorendo soste brevi ma frequenti e una fruizione più diretta degli spazi urbani.
Aspetti pratici
Il periodo consigliato va da aprile a settembre, quando il clima è mite e le giornate sono più lunghe. Le strutture ricettive bike-friendly sono diffuse lungo tutto il tracciato, così come i servizi di noleggio e assistenza tecnica.
Per la navigazione è sufficiente seguire la numerazione dei nodi ciclabili oppure utilizzare le principali applicazioni dedicate al cicloturismo.
Un modello europeo
Il percorso cicloturistico in Belgio rappresenta un esempio efficace di integrazione tra mobilità sostenibile, valorizzazione del territorio e turismo lento. Un modello che continua ad attirare un numero crescente di viaggiatori, confermando il Paese come una delle mete di riferimento per il cicloturismo in Europa.









