Il nuovo rinascimento del cicloturismo in Italia
08/11/2025 in News
Negli ultimi anni, il cicloturismo sta vivendo una crescita che pochi avrebbero previsto. Secondo l’ultimo rapporto Isnart–Unioncamere, oltre 33 milioni di presenze turistiche nel nostro Paese sono legate alla bicicletta. È un segnale chiaro: la bici non è più solo sport, ma una vera forma di turismo esperienziale e sostenibile.
Un Paese da scoprire a pedali
Dalle Dolomiti alla Sicilia, l’Italia si sta riscoprendo ciclabile. Le grandi dorsali come la Ciclovia del Sole, l’Adriatica o la VenTo lungo il Po stanno unendo territori e comunità, offrendo itinerari di centinaia di chilometri che attraversano borghi, campagne e aree naturali protette.
Non serve essere atleti: sempre più viaggiatori scelgono e-bike e percorsi facili, trasformando il cicloturismo in un’esperienza inclusiva, adatta a famiglie e neofiti.
Economia locale e sostenibilità
Ogni cicloturista spende mediamente più di un turista tradizionale, secondo i dati ENIT. Non solo per l’alloggio, ma per il cibo locale, i piccoli artigiani e i servizi sul territorio. È un turismo che lascia un impatto economico positivo e leggero sull’ambiente, senza traffico né rumore.
La sfida delle infrastrutture
Restano però le criticità: la discontinuità delle piste ciclabili, la segnaletica spesso carente e la mancanza di strutture “bike friendly” in alcune aree. Tuttavia, molte regioni stanno investendo in reti integrate e servizi dedicati, come il trasporto bici sui treni o le ciclovie interregionali.
Un turismo che cambia prospettiva
Il cicloturismo non è solo un modo diverso di viaggiare: è un modo diverso di guardare il territorio. Significa fermarsi nei luoghi minori, ascoltare le storie di chi li abita e riscoprire il valore del tempo.
In un’Italia che vuole essere più sostenibile e autentica, la bicicletta è già una chiave per il futuro del turismo.
Il boom del bikepacking: la nuova frontiera del viaggio lento
07/11/2025 in News
Negli ultimi anni il cicloturismo ha smesso di essere una nicchia per appassionati per trasformarsi in un vero fenomeno sociale. Ma è il bikepacking, la versione più “selvaggia” e minimalista del viaggio in bicicletta, a catturare oggi l’immaginario dei viaggiatori. Una borsa sotto la sella, una tenda ultraleggera, qualche chilometro di sterrato: il necessario per sentirsi liberi.
Viaggiare leggeri, vivere intensamente
A differenza del cicloturismo tradizionale, spesso legato a tappe strutturate e bagagli al seguito, il bikepacking punta sull’essenzialità. Niente portapacchi o borse laterali, ma piccole sacche fissate direttamente al telaio e una filosofia di viaggio che invita a rallentare.
«È il modo più diretto per entrare in contatto con il territorio – spiega Marco Neri, fondatore della community Bikepackers Italia –. Non sei separato dal paesaggio, lo vivi metro dopo metro».
Dall’Appennino alle Alpi: l’Italia che pedala fuori rotta
L’Italia offre un terreno ideale per questa pratica. Gli itinerari si moltiplicano: dalla Via Silente nel Cilento alla Grande Traversata delle Alpi, passando per la Ciclovia dei Parchi della Calabria, il bikepacking diventa anche uno strumento per scoprire aree interne e borghi dimenticati.
Secondo un rapporto di Legambiente e ISNART, nel 2024 il cicloturismo ha generato oltre 7,6 milioni di presenze in Italia, con una crescita costante delle esperienze “avventura” su due ruote.
Tecnologia e libertà
App e GPS hanno reso più accessibili anche gli itinerari meno battuti. Strumenti come Komoot o Ride with GPS permettono di pianificare percorsi personalizzati, calcolando dislivelli, punti d’acqua e campeggi. Ma la tecnologia, per molti, resta solo un mezzo. «Quando sei su un sentiero che attraversa un bosco, il tempo torna a dilatarsi – racconta Chiara, 34 anni, bikepacker trentina –. Capisci che la vera ricchezza è la lentezza».
Una tendenza destinata a durare
Se la pandemia ha accelerato la riscoperta del turismo di prossimità, la cultura del bikepacking sembra aver trovato una sua identità stabile: sostenibile, esperienziale, autentica.Più che una moda, è un ritorno all’essenza del viaggio, quello che si misura non in chilometri, ma in emozioni.
Emilia-Romagna: nuovi tratti e servizi per la Ciclovia del Reno
05/11/2025 in News
La rete cicloturistica dell’Emilia-Romagna continua a crescere. Nei mesi scorsi sono stati completati nuovi tratti e interventi di manutenzione lungo la Ciclovia del Reno (ER19), l’itinerario che collega Bologna alla pianura ferrarese seguendo l’argine del fiume.
Il percorso, oggi interamente segnalato per circa 40 chilometri, parte dal centro di Bologna e attraversa oasi naturalistiche, borghi rurali e zone agricole fino a Galliera, dove si connette ad altri itinerari della pianura. A breve è previsto l’ampliamento verso Argenta e il Delta del Po, per creare un collegamento diretto con la costa adriatica.
L’intervento rientra nel piano regionale delle Ciclovie di interesse turistico (rete ER19–ER20), finanziato con fondi europei e coordinato dalla Regione Emilia-Romagna in collaborazione con i Comuni.
Oltre alla nuova segnaletica e alla sistemazione degli argini, sono stati installati punti di ricarica per e-bike e rastrelliere in prossimità di agriturismi e aree di sosta. Un passo avanti per una regione che punta sempre più su un turismo attivo, sostenibile e accessibile a tutti.
Sardegna: pedalare lungo la Costa Verde tra dune, mare e archeologia mineraria
05/11/2025 in News
La Costa Verde, nel sud-ovest della Sardegna, è una delle mete più suggestive per chi ama il cicloturismo naturalistico. Pur non esistendo ancora una “Ciclovia ufficiale” inaugurata, diversi enti locali e associazioni hanno mappato un itinerario ciclabile di circa 160 chilometri che unisce Capo Frasca a Buggerru, attraversando le dune di Piscinas, le miniere di Ingurtosu e il borgo di Arbus.
Il tracciato, in gran parte su strade secondarie e sterrate, alterna salite impegnative e panorami mozzafiato, con tratti che si affacciano direttamente sul mare. Diversi progetti di valorizzazione sostenuti dal GAL Linas Campidano e dal Parco Geominerario della Sardegna puntano a migliorare la segnaletica e a creare una rete di servizi per i cicloturisti, con strutture ricettive e punti d’acqua.
La Costa Verde rappresenta un esempio concreto di turismo lento e responsabile: un luogo dove la bicicletta diventa il mezzo ideale per scoprire paesaggi ancora intatti e testimonianze uniche della storia mineraria sarda.
GPS, e-bike e libertà: l’Italia che viaggia su due ruote
04/11/2025 in Tecnica
Il cicloturismo non è più un passatempo da appassionati, ma una delle nuove frontiere del turismo sostenibile. In Italia i numeri parlano chiaro: le presenze lungo ciclovie e percorsi attrezzati crescono a doppia cifra, e sempre più viaggiatori scelgono la bici come strumento di scoperta del territorio.
La spinta arriva dalla tecnologia. Oggi il cicloturista si muove con app di navigazione dedicate, mappe digitali e tracciatori GPS che segnalano dislivelli, punti di sosta, fontane e strutture bike-friendly. Le biciclette, dal canto loro, si evolvono: i telai in carbonio riducono il peso, le gravel uniscono stabilità e comfort, mentre le e-bike da viaggio abbattono le barriere fisiche e aprono la strada anche ai meno allenati.
“Il cicloturista di oggi non cerca solo la performance, ma un’esperienza completa fatta di sostenibilità, cultura e autenticità”, spiega un portavoce della Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta. È un pubblico attento, che valorizza i prodotti locali e preferisce alloggiare in agriturismi o piccole strutture con servizi dedicati alle due ruote.
Così, la bici diventa un mezzo per conoscere il territorio in modo profondo e responsabile. Tra una pedalata e l’altra, il cicloturismo 2.0 rappresenta una nuova idea di libertà: quella che unisce tecnologia e lentezza, progresso e paesaggio.
L’Italia a pedali: la rinascita delle strade dimenticate
04/11/2025 in News
C’è un’Italia che non compare sulle mappe del turismo di massa, ma che oggi torna a respirare grazie al cicloturismo. È l’Italia dei borghi silenziosi, delle vecchie strade provinciali, delle ferrovie dismesse trasformate in greenway. Lì, dove l’asfalto si fa polvere, il viaggio lento diventa riscoperta.
Sempre più viaggiatori scelgono di pedalare lontano dal traffico, lungo percorsi come la Ciclovia del Sole, la Via degli Dei o la Via Francigena. Non inseguono record né cronometri, ma incontri e panorami. “In bici impari a rallentare, e rallentando riscopri ciò che avevi dimenticato”, racconta Marta, 37 anni, che ha attraversato la Toscana in solitaria.
Le amministrazioni locali stanno cogliendo l’occasione. Piccoli comuni restaurano ponti, segnalano sentieri e offrono servizi essenziali ai cicloturisti: fontane, rastrelliere, officine. In cambio, arrivano visitatori rispettosi, pronti a fermarsi più giorni e a investire nell’economia del luogo.
In fondo, la forza del cicloturismo sta tutta qui: nel suo ritmo umano. Mentre molti discutono di sostenibilità come un obiettivo futuro, sulle strade bianche e nei viali di campagna quel futuro è già realtà silenzioso, concreto e in movimento.
E-bike e cicloturismo: come le bici elettriche stanno cambiando il modo di viaggiare
03/11/2025 in News
Un tempo erano considerate “barare”. Oggi le e-bike sono il motore silenzioso della rivoluzione cicloturistica. In Italia, una bici su tre venduta nel 2025 è elettrica, e sempre più turisti scelgono di esplorare il Paese grazie all’assistenza di un motore che allunga le distanze e abbatte le barriere fisiche.
Le bici a pedalata assistita hanno democratizzato il viaggio su due ruote. Coppie di diverse età, famiglie con bambini, gruppi misti di sportivi e principianti: tutti possono ora condividere lo stesso ritmo di viaggio. “L’e-bike ha reso accessibile il cicloturismo anche a chi non si è mai sentito abbastanza allenato”, spiega un gestore di noleggi in Alto Adige. “Questo ha moltiplicato le presenze e allungato la stagione”.
L’effetto è tangibile anche sull’economia locale. I piccoli borghi, una volta fuori dai grandi flussi turistici, stanno investendo in punti di ricarica e officine. I produttori italiani, intanto, scommettono su batterie più leggere e autonomie record.
Ma non è solo una questione tecnologica: la e-bike sta cambiando la mentalità del viaggio. Non più sfida o prestazione, ma esplorazione e libertà. In un Paese come l’Italia, dove ogni collina nasconde una storia, questo nuovo modo di pedalare promette di riscrivere il turismo del futuro.
L’esplosione del cicloturismo in Italia: da nicchia a motore economico
03/11/2025 in News
Il cicloturismo non è più un passatempo per pochi appassionati: è un settore economico in piena corsa. Secondo le ultime rilevazioni delle regioni e dei consorzi turistici, nel 2025 il numero di pernottamenti legati al turismo su due ruote è cresciuto di oltre il 20% rispetto all’anno precedente. Un dato che conferma una tendenza ormai stabile: l’Italia si sta scoprendo ciclabile.
Dietro a questo boom c’è un cambio culturale. Sempre più persone scelgono vacanze sostenibili, fatte di tappe brevi e lente, dove l’esperienza conta più della destinazione. Gli operatori turistici si stanno adeguando: nascono alberghi bike-friendly, punti di ricarica per e-bike, officine mobili e persino assicurazioni pensate per i viaggiatori su due ruote.
Le regioni del Nord come Veneto, Emilia-Romagna e Trentino in testa al classifica trainano il settore, ma cresce l’interesse anche nel Sud, dove la combinazione tra clima mite e strade panoramiche apre prospettive enormi. “Il cicloturismo è il nuovo enoturismo”, commenta un operatore pugliese. “Chi arriva in bici vuole scoprire il territorio in modo autentico, e questo crea valore per tutti”.
Il prossimo passo? L’integrazione con la rete ferroviaria. Trenitalia e diverse compagnie locali stanno ampliando i servizi per il trasporto bici, puntando a una mobilità mista e intelligente. La bici non è più solo un mezzo, ma il simbolo di un’Italia che vuole muoversi meglio e vivere meglio.
Boom delle bici gravel: cresce il turismo su due ruote miste
02/11/2025 in News
Il cicloturismo cambia volto. Negli ultimi tre anni le biciclette gravel, pensate per affrontare sia asfalto sia sterrato, hanno registrato una crescita a doppia cifra nelle vendite e nelle presenze ai principali eventi del settore. Secondo i dati diffusi dall’Osservatorio Nazionale sul Cicloturismo, nel 2024 le gravel bike hanno rappresentato oltre il 22% delle nuove biciclette da viaggio vendute in Italia, con un incremento del 35% rispetto all’anno precedente.
Il fenomeno, nato negli Stati Uniti e rapidamente diffusosi in Europa, risponde a una domanda precisa: poter pedalare ovunque senza limiti di terreno. Telaio comodo, copertoni larghi e geometrie versatili rendono queste bici adatte tanto ai lunghi viaggi quanto alle uscite di fine settimana. “La gravel ha riportato molti ciclisti a esplorare le strade bianche e i sentieri secondari, lontano dal traffico”, spiega Marco, responsabile tecnico di un marchio italiano specializzato. “È una libertà che unisce la voglia di avventura con l’attenzione alla sostenibilità”.
Anche le destinazioni turistiche si stanno adeguando. Alcune regioni, come Toscana, Trentino e Puglia, hanno avviato progetti di segnaletica dedicata e servizi specifici per i viaggiatori su bici miste. Crescono inoltre gli eventi non competitivi, spesso legati al territorio e all’enogastronomia locale.
Secondo gli operatori, il 2025 sarà l’anno della maturità per il fenomeno gravel: non più una tendenza di nicchia, ma una componente strutturale del turismo lento italiano. “Il gravel non è solo una bici”, conclude Marco, “è un nuovo modo di viaggiare”.
Toscana in bicicletta: il viaggio lento che racconta la bellezza italiana
01/11/2025 in News
C’è un modo diverso di scoprire la Toscana, lontano dalle folle e dai motori. È quello del cicloturismo, che invita a rallentare e a guardare il paesaggio con occhi nuovi. Le strade bianche, i filari di cipressi e le colline che ondeggiano come un mare verde sono diventati il palcoscenico di un turismo che unisce natura, cultura e autenticità.
La forza della lentezza
Chi viaggia in bicicletta in Toscana impara subito che la bellezza richiede tempo. Ogni salita regala una prospettiva, ogni curva apre uno scorcio inatteso. Pedalare significa entrare nel ritmo della terra, sentire l’odore dell’erba tagliata, il profumo del pane nei borghi, la voce del vento che corre tra i vigneti. È un modo di viaggiare che non consuma ma assapora, che non attraversa ma abita.
Strade di storia e di vino
Dalla Via Francigena che attraversa le Crete Senesi alle colline del Chianti, la Toscana è una rete di percorsi che raccontano secoli di storia. L’antica via dei pellegrini oggi accoglie ciclisti di tutto il mondo, attratti dalla fusione perfetta tra spiritualità e paesaggio. Sulle strade del vino, ogni tappa è un incontro: con i vignaioli, con la cucina locale, con l’arte che si nasconde nelle pievi e nei piccoli musei.
L’ospitalità che fa la differenza
Il cicloturismo toscano vive anche grazie a chi accoglie i viaggiatori. Agriturismi, ostelli e piccole botteghe sono parte di una rete che valorizza il territorio e ne custodisce l’anima. È l’Italia dei gesti semplici: un bicchiere d’acqua offerto lungo la salita, un consiglio su una deviazione panoramica, un sorriso che diventa ricordo.
Il futuro passa su due ruote
Sempre più comuni investono in ciclovie, segnaletica e collegamenti ferroviari per favorire il viaggio sostenibile. L’obiettivo non è solo attrarre turisti, ma restituire ai residenti spazi di mobilità dolce e vivibilità quotidiana. La bicicletta diventa così simbolo di un modo nuovo di abitare la Toscana, dove il paesaggio non è scenografia ma vita condivisa.
Pedalare in Toscana non è solo un itinerario. È un racconto di luce, di fatica e di libertà. È la riscoperta di un ritmo umano, quello che permette di sentire la bellezza prima ancora di guardarla.








