LODI E CREMA, CICLABILE QUASI COMPLETA: IN ARRIVO 1,55 MILIONI DI EURO PER IL TRATTO FINALE
26/07/2025 in News
Lodi e Crema saranno presto unite da una pista ciclabile continua, grazie a un finanziamento di 1.550.000 euro stanziato dalla Regione Lombardia. Il contributo è il frutto di un emendamento presentato dai consiglieri regionali del Partito Democratico Roberta Vallacchi e Matteo Piloni, che hanno fortemente sostenuto l’importanza strategica dell’opera per il territorio.
«Il tratto fino a Crespiatica è già stato realizzato – hanno spiegato Vallacchi e Piloni –. Ora, con questo nuovo finanziamento, potremo completare il percorso ciclabile che collegherà in modo sicuro e sostenibile due importanti centri del territorio lombardo».
L’intervento andrà a chiudere l’ultimo tratto mancante del collegamento ciclabile, offrendo un’infrastruttura moderna non solo per i pendolari, ma anche per i tanti appassionati di ciclismo e per chi sceglie la bicicletta come mezzo di mobilità quotidiana. Il progetto, oltre a incentivare l’uso di mezzi ecologici, rappresenta un passo concreto verso una mobilità più sostenibile e attenta all’ambiente.
L’iniziativa ha ricevuto ampio consenso anche a livello locale, dove le amministrazioni comunali coinvolte hanno accolto con favore la notizia. L’opera rappresenta un’occasione significativa per rafforzare i legami tra i territori lodigiano e cremasco, valorizzando al contempo il patrimonio paesaggistico attraversato dal tracciato.
Il completamento della ciclabile Lodi-Crema diventa così simbolo di una politica che guarda al futuro, favorendo infrastrutture che coniugano qualità della vita, salute e rispetto per l’ambiente.
Dal centro al mare in bici: parte il progetto della pista ciclabile di cinque chilometri
25/07/2025 in News
Un nuovo capitolo si apre per la mobilità sostenibile nel territorio comunale: è pronto a prendere il via il progetto della pista ciclabile che collegherà il cuore del paese alla costa, da piazza Liori fino a Maddalena spiaggia. Cinque chilometri immersi nella natura, tra il fiume Santa Lucia e la laguna, che promettono di rivoluzionare gli spostamenti locali e valorizzare il paesaggio.
Grazie a un finanziamento di 2 milioni di euro stanziato dalla Città metropolitana, l’Amministrazione comunale guidata dalla Giunta Garau mette in cantiere un’infrastruttura attesa da tempo, che non solo promuove l’uso della bicicletta ma punta anche a rafforzare il legame tra centro abitato e zone costiere.
Il tracciato ciclabile si inserisce in una visione più ampia, quella dei Piani Urbani Integrati (PUI), già in fase di realizzazione, che collegheranno Maddalena a Frutti d’Oro. Un disegno organico che mira a creare una rete di percorsi ciclabili e pedonali in grado di ridurre il traffico automobilistico e migliorare la qualità della vita.
“Si tratta di un intervento strategico per il nostro territorio – afferma il sindaco Garau – perché promuove uno stile di vita sano, incentiva il turismo lento e contribuisce a rendere più attrattive le nostre aree naturali. Vogliamo unire la sostenibilità alla valorizzazione del paesaggio”.
Il percorso sarà fruibile non solo dai ciclisti, ma anche da famiglie, camminatori e sportivi, offrendo un’alternativa concreta all’auto privata. Inoltre, sarà dotato di aree di sosta, punti panoramici e segnaletica informativa, con l’obiettivo di rendere l’esperienza piacevole e accessibile a tutti.
Con l’avvio dei lavori previsto nei prossimi mesi, la città si prepara a fare un passo deciso verso una mobilità più verde e condivisa. Un progetto che non guarda solo alla viabilità, ma anche alla costruzione di una comunità più connessa con il proprio territorio.
Inaugurata la ciclabile sospesa più lunga d’Europa: a Cavallino-Treporti nasce un nuovo simbolo del cicloturismo europeo
24/07/2025 in News
CAVALLINO-TREPORTI (VE) – Dopo anni di progettazione e lavori, è stata completata la ciclabile sospesa più lunga d’Europa: un tracciato innovativo di 8,5 chilometri, di cui 6,5 interamente realizzati a sbalzo sulla laguna. L’opera, ribattezzata “Via del Respiro”, si inserisce nel cuore della rete cicloturistica del Veneto e rappresenta una svolta per la mobilità dolce nel Nord Italia.
Aperta ufficialmente al pubblico il 18 luglio 2025, la ciclabile corre lungo via Pordelio, uno dei tratti costieri più suggestivi del litorale veneziano. La passerella ciclopedonale, interamente sopraelevata rispetto alla carreggiata, offre una vista ininterrotta sulla laguna nord, in un contesto naturalistico di alto pregio.
Un’infrastruttura strategica per il turismo lento
Realizzata con un investimento complessivo superiore ai 20 milioni di euro,finanziata congiuntamente dal Comune di Cavallino-Treporti e dal Provveditorato alle Opere Pubbliche. La “Via del Respiro” nasce con una duplice finalità: migliorare la sicurezza stradale lungo un’arteria storicamente trafficata, e allo stesso tempo offrire un’esperienza cicloturistica di valore internazionale.
La struttura, costruita in acciaio zincato e calcestruzzo alleggerito, è dotata di parapetti trasparenti, illuminazione a LED e punti panoramici attrezzati. Il percorso è interamente percorribile in bicicletta o a piedi, ed è stato progettato per garantire accessibilità universale, anche a famiglie, ciclisti occasionali e utenti con mobilità ridotta.
Una nuova icona del cicloturismo europeo
Con i suoi 6,5 km sospesi, la pista di Cavallino-Treporti supera in lunghezza tutte le principali ciclabili a sbalzo esistenti in Europa, come il celebre tratto di Limone sul Garda. A differenza di molte ciclovie europee, spesso frammentate o promiscue con il traffico veicolare, la “Via del Respiro” offre continuità, sicurezza e immersione ambientale, tre elementi sempre più richiesti dai cicloturisti europei.
L’opera si inserisce all’interno di un sistema più ampio: la rete ciclabile di Cavallino-Treporti supera oggi i 60 chilometri, tra pinete, valli da pesca, dune e aree rurali. Il nuovo tratto rappresenta dunque un collegamento strategico per itinerari lenti che toccano anche il Lido di Venezia, Jesolo e il Delta del Po.
Sotto i cieli di mezzanotte – Cicloturismo tra fiordi e foreste in Norvegia
23/07/2025 in Viaggi
Esistono luoghi dove il tempo sembra dilatarsi, e ogni chilometro percorso è un capitolo di un racconto nordico fatto di silenzi, luce e natura selvaggia. La Norvegia, con le sue infinite strade panoramiche e i fiordi scolpiti nel granito, è una di queste destinazioni.
L’itinerario da Bergen a Ålesund, lungo la costa occidentale, è uno dei tratti più suggestivi del cicloturismo europeo. Un viaggio di circa 500 km tra salite impegnative e discese vertiginose, dove il paesaggio cambia continuamente: un momento stai pedalando accanto a cascate impetuose, il momento dopo sei avvolto dalla nebbia tra i pini, con una renna che ti osserva in lontananza.
La bellezza di questa rotta non sta solo nei panorami mozzafiato, ma anche nella possibilità di attraversare piccole comunità norvegesi, dormire in rifugi spartani ma accoglienti, e vivere la giornata secondo il ritmo della natura. In estate, le ore di luce sembrano non finire mai: la famosa “luce del nord” illumina anche le pedalate serali, rendendo ogni uscita quasi surreale.
Le condizioni climatiche richiedono una buona preparazione: il tempo può cambiare rapidamente, e alcuni tratti – soprattutto i passi montani – mettono alla prova anche i ciclisti più esperti. Ma chi affronta questa sfida viene ricompensato da un senso di libertà impareggiabile.
In Norvegia, ogni pedalata è un atto di rispetto verso la terra. Un invito a rallentare, ascoltare, respirare. E ricordare che, talvolta, le strade più difficili sono anche le più indimenticabili
Sulle tracce del vento baltico – In bici lungo la costa danese
23/07/2025 in Viaggi
Il rumore delle onde, il canto dei gabbiani e la pedalata che si fa più fluida sotto un cielo ampio e limpido: è questa l’esperienza che regala la ciclovia nazionale danese n. 5, meglio conosciuta come Østersøruten, la Rotta del Mar Baltico.
Un itinerario di oltre 820 km che si snoda tra coste sabbiose, villaggi di pescatori, brughiere e castelli, offrendo un perfetto equilibrio tra natura, cultura e sostenibilità. È uno dei percorsi più amati dai cicloturisti in Nord Europa, e non è difficile capirne il motivo.
La partenza ideale è Copenaghen, capitale bike-friendly per eccellenza. Qui, oltre il 60% dei residenti usa la bicicletta ogni giorno: infrastrutture impeccabili, piste ciclabili dedicate e una cultura della mobilità dolce rendono ogni spostamento un piacere. Da lì si prosegue verso sud, attraversando la verde Selandia e prendendo il traghetto per l’isola di Lolland, per poi dirigersi verso Funen e concludere a Sønderborg, nella penisola dello Jutland.
Ogni tappa è scandita da paesaggi rilassanti e ritmi lenti: perfetti per chi cerca una vacanza attiva ma rigenerante. Le strutture ricettive sono ben distribuite, spesso a misura di ciclista, e il campeggio libero è consentito in numerose aree.
Pedalare lungo la costa danese non è solo un viaggio fisico, ma anche un’immersione nei valori del vivere semplice, in armonia con la natura. Un’esperienza da consigliare a chi ama scoprire il mondo a colpi di pedale, con il vento del Baltico a fare da compagno di strada.
Croazia dell’Interno – L’anello verde del Parco di Plitvice
22/07/2025 in Viaggi
La Croazia non è solo mare. Il cuore verde del Paese, tra foreste, laghi e villaggi rurali, offre itinerari ciclabili sorprendenti. Uno dei più affascinanti è l’anello attorno al Parco Nazionale dei Laghi di Plitvice, patrimonio UNESCO e scrigno naturale senza pari.
Punto di partenza: Rakovica, tra quiete e natura
Rakovica, piccolo centro a nord del parco, è la base ideale. Qui inizia un percorso ad anello di circa 85 km, perfetto per una giornata intera o da dividere in due tappe. Le strade sono secondarie, poco trafficate, e attraversano colline, pascoli e borghi dove il tempo sembra essersi fermato.
Sosta al Parco: bici a riposo, occhi in festa
Il tratto centrale del tour coincide con l’ingresso al Parco di Plitvice. Le biciclette vanno lasciate fuori (non sono ammesse all’interno), ma la visita a piedi tra cascate, passerelle di legno e laghi color smeraldo vale ogni minuto. Meglio arrivare presto per evitare le folle e godersi la magia del silenzio.
Pedalare tra faggi e vecchie dogane
Ripresa la bici, si prosegue verso sud-est tra strade sterrate e piccoli ponti. Qui si incrociano vecchi posti di frontiera, memoria di tempi turbolenti. Oggi, però, sono solo tappe silenziose tra mucche al pascolo e profumo di fieno.
Rientro a Rakovica: gambe stanche, cuore pieno
Dopo l’ultima salita, il ritorno a Rakovica è accompagnato da un senso di compiutezza. Il percorso, seppur non lungo, è intenso e coinvolgente. E, come spesso accade in Croazia, è l’equilibrio perfetto tra sport e bellezza.
Dalmata in Sella – La Costa Adriatica tra Spalato e Dubrovnik
22/07/2025 in Viaggi
Pedalare lungo la costa dalmata significa attraversare una delle strade panoramiche più affascinanti d’Europa. Il tratto tra Spalato e Dubrovnik non è solo una sfida per le gambe, ma un viaggio tra storia, mare cristallino e villaggi sospesi nel tempo.
Partenza: Spalato, tra impero e pedali
Si parte dal cuore dell’antica Spalato, dove il Palazzo di Diocleziano fa da sfondo alle prime pedalate. Lasciando la città, la strada abbraccia la costa, tra pini marittimi e calette turchesi. La Jadranska Magistrala, la statale adriatica, è il nastro d’asfalto che guida il viaggio: trafficata nei mesi estivi, ma irresistibilmente suggestiva.
Tappa obbligata: Makarska e il Biokovo
Dopo circa 60 km, si arriva a Makarska, incastonata tra il mare e il massiccio del Biokovo. Per i più allenati, una deviazione fino al Parco Naturale Biokovo (con il celebre Skywalk panoramico) offre viste mozzafiato, e salite impegnative.
Tra isole e promontori: il fascino di Pelješac
Superato il nuovo ponte di Pelješac, la penisola si rivela in tutto il suo splendore: vigneti, uliveti e silenzi interrotti solo dal vento. Orebić è una sosta perfetta per riposare e gustare un bicchiere di Dingač, il vino locale.
Arrivo a Dubrovnik: l’antica Ragusa
Dopo circa 230 km complessivi, l’arrivo a Dubrovnik è un vero trionfo. Le antiche mura, il porto medievale e le strette vie acciottolate regalano un finale degno di una saga cicloturistica. È qui che la bicicletta si ferma e lo sguardo si perde sull’orizzonte.
Pedalando sull’oceano – Da Porto a Lisbona lungo la costa atlantica
21/07/2025 in Viaggi
PORTOGALLO – Un vento salmastro accompagna il ritmo delle pedalate, mentre l’Atlantico si apre maestoso sulla sinistra. Da Porto a Lisbona, il percorso ciclabile lungo la costa occidentale del Portogallo è un viaggio di scoperta tra spiagge selvagge, villaggi di pescatori e città storiche.
Il tracciato, lungo circa 350 chilometri, è adatto sia ai cicloturisti esperti che ai viaggiatori in cerca di emozioni senza troppi dislivelli. La segnaletica è chiara, soprattutto nei tratti della “Ecovia Litoral” e della “EuroVelo 1 – la Rotta Atlantica”, e offre la possibilità di viaggiare in sicurezza tra piste ciclabili, strade secondarie e sentieri costieri.
La partenza ideale è Porto, città dal fascino decadente e vivace. Dopo una visita alle cantine del vino omonimo, si imbocca il primo tratto verso Espinho e poi più giù, verso Aveiro – la “Venezia portoghese” – attraversando dune, riserve naturali e canali.
Il cuore del viaggio è un’alternanza perfetta di natura e cultura: si pedala tra pini e eucalipti, si fanno soste a Nazaré, celebre per le onde giganti, o a Peniche, patria dei surfisti. Più a sud, il paesaggio si addolcisce, le spiagge diventano più turistiche, ma l’atmosfera rimane autentica. Fino ad arrivare a Lisbona, che accoglie i viaggiatori con la sua luce dorata e le salite dell’Alfama.
Alentejo su due ruote – Tra colline, borghi e silenzi infiniti
21/07/2025 in Viaggi
ALENTEJO, PORTOGALLO – C’è un Portogallo che pochi conoscono: quello dell’entroterra, dove il tempo scorre lento e le strade sembrano disegnate apposta per le biciclette. È l’Alentejo, una regione fatta di colline dorate, uliveti secolari e villaggi bianchi che appaiono come miraggi tra le curve.
Un itinerario particolarmente suggestivo parte da Évora, patrimonio dell’UNESCO, e si snoda verso sud-est, toccando Monsaraz, Mourão e Beja, per concludersi a Mértola, vicino al confine spagnolo. Un percorso di circa 250 chilometri, su strade poco trafficate e ben asfaltate, ideale per chi ama la bicicletta come strumento di immersione nei paesaggi e nella cultura.
A Évora, si inizia il viaggio tra templi romani e piazze assolate. Pedalando verso Monsaraz, si attraversano distese di vigneti e si incontrano antichi castelli su alture panoramiche. Le salite sono dolci, ma costanti: qui il ciclismo diventa meditazione, e ogni sosta è un’occasione per incontrare l’anima del Portogallo più autentico.
L’Alentejo offre poco in termini di infrastrutture cicloturistiche, ma molto in termini di accoglienza rurale. Agriturismi, piccoli hotel e locande aprono le porte ai viaggiatori con semplicità e calore. E la cucina – ricca di sapori intensi, come l’agnello, il pane di Alentejo o il formaggio di Serpa – è una ricompensa a ogni tappa.
Serbia in bicicletta: un viaggio autentico tra natura, storia e ospitalità
20/07/2025 in Viaggi
La Serbia non è ancora sulla mappa delle mete più gettonate del cicloturismo europeo. E forse è proprio questo il suo punto di forza. Chi decide di attraversarla in bicicletta si troverà immerso in un Paese autentico, sorprendente, a tratti ruvido, ma sempre capace di accogliere con il sorriso.
Il nostro viaggio parte da Subotica, nel nord del Paese, quasi al confine con l’Ungheria. L’influenza austro-ungarica è visibile nell’architettura secessionista e nei colori pastello del centro storico. Da qui inizia un percorso che, seguendo in gran parte la EuroVelo 6, si snoda tra campagne, villaggi, monasteri ortodossi e città dal passato complesso ma affascinante.
Pianure, fiumi e fortezze
Pedalare lungo il Danubio serbo è un’esperienza tranquilla e scenografica. Le strade secondarie e le ciclabili spesso sterrate portano a luoghi ricchi di storia, come Novi Sad, la “capitale culturale” con la sua imponente fortezza di Petrovaradin. Poco più a sud, Belgrado sorprende con il suo mix tra modernità e memoria, tra i caffè alla moda del quartiere Savamala e la storica fortezza di Kalemegdan, affacciata sulla confluenza tra Sava e Danubio.
Tra montagne e villaggi dimenticati
Lasciata la capitale, il percorso inizia a salire. Verso Topola e le colline della Šumadija, la Serbia mostra il suo volto più rurale. I ritmi rallentano, i trattori condividono la strada con le biciclette, e ogni villaggio è un piccolo mondo a parte. È qui che si percepisce il calore umano: un bicchiere d’acqua offerto, un saluto, un invito a fermarsi per una rakija fatta in casa.
Chi ha gamba e voglia di esplorare può deviare verso il Parco Nazionale di Tara o attraversare i canyon della Ovčar-Kablar, tappe impegnative ma spettacolari, dove la natura prende il sopravvento.
Nis: l’anima del sud
Il viaggio si conclude a Niš, una delle città più antiche d’Europa, culla dell’imperatore romano Costantino. Qui la storia è palpabile: dalla torre dei teschi (Ćele Kula) alle vestigia ottomane, passando per la vivace atmosfera universitaria. È un punto d’arrivo perfetto per chi vuole capire davvero l’anima balcanica: complessa, fiera, mai banale.
Consigli pratici
Strade: le condizioni variano molto. Alcuni tratti della EuroVelo 6 sono asfaltati, altri sterrati. Una gravel o una bici da trekking è l’ideale.
Segnaletica: presente ma non sempre affidabile. Una buona mappa offline è consigliata.
Ospitalità: calda e spontanea. I campeggi sono pochi, ma molti locali offrono ospitalità anche in casa.
Cibo: abbondante e sostanzioso. Non perdete il ćevapi, il kajmak e, ovviamente, la rakija.
Perché andare?
Perché la Serbia in bicicletta è un viaggio fuori dalle rotte comuni, dove ogni chilometro racconta una storia e ogni incontro lascia qualcosa. Non è la destinazione più facile, né la più patinata. Ma è vera. E oggi, nel mondo del turismo di massa, questo è forse il bene più raro.