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Matteo ha scritto un nuovo articolo 17 ore, 59 minuti fa
La Via delle Mosa — Da Namur a Dinant lungo il fiume dell’arte e della natura
Tra le dolci anse della Mosa si nasconde uno dei percorsi cicloturistici più affascinanti del Belgio. Partendo dalla città di Namur, con la sua imponente cittadella affacciata sul fiume, si segue la RAVeL 1, pista ciclabile che costeggia la Mosa fino a Dinant. Un tragitto di circa 30 km, completamente pianeggiante e adatto a tutti, anche a famiglie o ciclisti meno esperti. Il paesaggio è un susseguirsi di castelli, falesie calcaree e piccoli porti fluviali. Ogni curva del fiume sembra raccontare una storia: dai battelli che solcano lentamente le acque, ai pittori impressionisti che qui trovavano ispirazione. Dinant, con la sua cattedrale gotica incastonata nella roccia e la casa natale di Adolphe Sax (sì, proprio l’inventore del sassofono), è una vera perla da esplorare a fine corsa. La ciclabile è ben tenuta, completamente asfaltata e lontana dal traffico. Lungo il tragitto si trovano diverse aree picnic, fontanelle e piccoli caffè in cui fare una pausa con vista sul fiume. Un’alternativa interessante è percorrerla in senso opposto e poi tornare con il treno, approfittan Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 18 ore, 1 minuto fa
Fiandre in bicicletta — Tra colline, birre trappiste e storia ciclistica
Le Fiandre non sono solo il cuore pulsante del ciclismo belga: sono un viaggio nella cultura e nella leggenda del pedale. Pedalare qui significa immergersi nei paesaggi iconici della Ronde van Vlaanderen, tra ciottoli tremolanti, cappelle nascoste e villaggi dove ogni bar ha la sua birra artigianale. Il percorso che ti propongo parte da Oudenaarde, città simbolo del ciclismo fiammingo, e si snoda per circa 80 km attraverso i colli che hanno fatto la storia delle Classiche del Nord. Il Muur di Geraardsbergen, il Koppenberg, il Taaienberg: nomi che ogni appassionato conosce, ma che dal vivo raccontano una storia fatta di fatica, tradizione e orgoglio locale. La segnaletica ciclabile è impeccabile, e l’intero percorso è perfettamente pedalabile anche con bici da turismo (meglio se con gomme robuste). Una sosta d’obbligo? L’abbazia di Westmalle per una Trappist autentica o il piccolo museo del ciclismo a Roeselare. I tratti sterrati non mancano, ma sono ben curati e immersi nel verde. È una tappa ideale da affrontare in primavera, magari a ridosso della Ronde, per respirare l’atmosfera delle grandi corse e god Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 giorno, 17 ore fa
Grecia a pedali: il Peloponneso, viaggio lento tra mito e Mediterraneo
Peloponneso – In un angolo di Grecia dove la storia si respira a ogni curva, il cicloturismo trova la sua dimensione ideale. Un itinerario in bicicletta attraverso il Peloponneso è più di un viaggio: è un’immersione in paesaggi intatti, borghi senza tempo e sapori autentici. Da Corinto a Kalamata, passando per Nauplia, Leonidio e Monemvasia, il percorso si snoda per oltre 300 chilometri lungo strade secondarie, attraversando vallate d’ulivi, villaggi arroccati e spiagge deserte dove il tempo sembra essersi fermato. Dopo una sosta iniziale al celebre Canale di Corinto, il viaggio inizia davvero quando si lascia alle spalle il traffico e si entra nella regione dell’Argolide. Nauplia, con le sue fortezze veneziane e i caffè sul lungomare, è la prima tappa di charme. Ma è nel cuore dell’Arcadia, tra le gole di Leonidio e i tornanti dell’altopiano, che la bicicletta diventa strumento di scoperta e fatica appagante. Il percorso prosegue verso Monemvasia, la “Gibilterra greca”, una rocca medievale scolpita nella roccia e collegata alla terraferma da un sottile istmo. Qui si respira l’atmosfera bizantina, tra mura antiche e vicoli lastricati. La parte finale attraversa il Mani orientale, una delle regioni più selvagge e autentiche della Grecia continentale. Le strade costiere conducono infine a Kalamata, dove un tuffo nel mare e un piatto di olive l Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 giorno, 17 ore fa
Cicladi in bicicletta: l’isola di Naxos tra mare, mulini e sentieri di pietra
Naxos (Cicladi) – Quando si pensa alle Cicladi, vengono in mente cupole bianche, mare turchese e lunghe sieste sotto il sole. Ma per chi ama pedalare, l’isola di Naxos è una sorpresa: un paradiso per il cicloturismo, dove ogni salita è ripagata da viste mozzafiato e ogni discesa profuma di timo selvatico. Con i suoi 430 km², Naxos è la più grande delle Cicladi e offre un mix perfetto di tratti costieri e itinerari montani. Il percorso più amato dai cicloturisti parte dalla vivace Chora, il capoluogo, e si inoltra subito verso l’interno. Dopo pochi chilometri si raggiunge Chalki, antico centro bizantino, dove un caffè greco all’ombra dei gelsi è quasi un rito. Da qui si può proseguire verso Apiranthos, uno dei villaggi più alti dell’isola, noto per le sue stradine lastricate e le case in marmo. La salita è tosta, ma il panorama che si apre sulla valle e sul Mar Egeo vale ogni goccia di sudore. Il ritorno in discesa regala momenti di pura gioia ciclistica, con curve morbide e vento tra i capelli. Si scende fino alla costa ovest, toccando spiagge dorate come Plaka e Agios Prokopios, ideali per una pausa rigenerante tra un bagno e un’insalata greca. Perché scegliere Naxos? Perché è ancora autentica, meno affollata di Mykonos o Santorini, e offre paesaggi rurali punteggiati da mulini a v Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 2 giorni, 18 ore fa
Austria in bici: un viaggio tra natura, cultura e piste perfette
L’Austria è un piccolo paradiso per chi ama il cicloturismo: paesaggi mozzafiato, infrastrutture impeccabili e un’accoglienza calorosa rendono questo Paese una meta ideale per esplorare su due ruote. Dai laghi della Carinzia alle valli alpine del Tirolo, passando per le piste lungo il Danubio, ogni regione ha il suo carattere e le sue meraviglie da offrire. In questo articolo vi portiamo alla scoperta di uno degli itinerari più amati: la ciclovia del Danubio. La ciclovia del Danubio: da Passau a Vienna Uno dei percorsi ciclabili più iconici d’Europa è senza dubbio la Donauradweg, la ciclabile che segue il corso del Danubio da Passau (al confine con la Germania) fino a Vienna. Si tratta di circa 320 km di puro piacere, con un dislivello minimo e paesaggi sempre diversi: campagne verdi, vigneti, cittadine barocche e monasteri secolari. Il tracciato è asfaltato, ben segnalato e completamente separato dal traffico automobilistico in molti tratti, ideale per ogni tipo di ciclista: dai principianti alle famiglie, fino ai viaggiatori più esperti. Tappe consigliate Passau: punto di partenza perfetto, la “città dei tre fiumi” offre scorci incantevoli e un centro storico vivace. Linz: città moderna e culturale, ideale per una sosta tra arte contemporanea e cibo tradizionale. Grein e Melk: piccoli gioielli affacciati sul Danubio. Da non perdere l’imponente Abbazia di Melk, uno dei simboli del barocco austriaco. Vienna: la capitale è la degna conclusione di questo viaggio. Arrivare in bici a Vienna è un’emozione unica: si entra in città costeggiando il Danubio, con il centro storico a portata di pedale. Consigli pratici Quando partire: i mesi ideali sono da maggio a settembre. A primavera i paesaggi sono verdissimi, in estate si può anche fare il bagno nel Danubio. Trasporto bici: i treni austriaci sono bike-friendly e permettono di tornare facilmente al punto di partenza. Attenzione però se si vola: ti è mai capitato di trovare la bici danneggiata all’arrivo? Meglio imballarla con cura o usare un servizio specializzato. Dove dormire: lungo il percorso ci sono numerosi alloggi bike-friendly, agriturismi e campeggi. Consigliata la prenotazione in alta stagione. Cosa mangiare: non si può pedalare senza energia! Schnitzel, gulasch e torte viennesi non mancano mai, accompagnati da una birra fresca o un bicchiere di Grüner Veltliner. Perché scegliere l’Austria in bici L’Austria investe seriamente nel cicloturismo: cartelli chiari, percorsi ben mantenuti, servizi dedicati ai ciclisti e un’attenzione particolare alla sostenibilità. Pedalare qui significa sentirsi sicuri, benvenuti e sempre immersi nella bellezza. Che si tratti di un weekend lungo o di un viaggio più esteso, l’Austria è pronta ad accogliervi con i suoi paes Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 3 giorni, 18 ore fa
LODI E CREMA, CICLABILE QUASI COMPLETA: IN ARRIVO 1,55 MILIONI DI EURO PER IL TRATTO FINALE
Lodi e Crema saranno presto unite da una pista ciclabile continua, grazie a un finanziamento di 1.550.000 euro stanziato dalla Regione Lombardia. Il contributo è il frutto di un emendamento presentato dai consiglieri regionali del Partito Democratico Roberta Vallacchi e Matteo Piloni, che hanno fortemente sostenuto l’importanza strategica dell’opera per il territorio. «Il tratto fino a Crespiatica è già stato realizzato – hanno spiegato Vallacchi e Piloni –. Ora, con questo nuovo finanziamento, potremo completare il percorso ciclabile che collegherà in modo sicuro e sostenibile due importanti centri del territorio lombardo». L’intervento andrà a chiudere l’ultimo tratto mancante del collegamento ciclabile, offrendo un’infrastruttura moderna non solo per i pendolari, ma anche per i tanti appassionati di ciclismo e per chi sceglie la bicicletta come mezzo di mobilità quotidiana. Il progetto, oltre a incentivare l’uso di mezzi ecologici, rappresenta un passo concreto verso una mobilità più sostenibile e attenta all’ambiente. L’iniziativa ha ricevuto ampio consenso anche a livello locale, dove le amministrazioni comunali coinvolte hanno accolto con favore la notizia. L’opera rappresenta un’occasione significativa per rafforzare i legami tra i territori lodigiano e cremasco, valorizzando al contempo il patrimonio paesaggistico attraversato dal tracciato. Il completamento della ciclabile Lodi-Crema diventa così simbolo di una politica che guarda al futuro, favorendo infrastrutture che coniugano Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 4 giorni, 16 ore fa
Dal centro al mare in bici: parte il progetto della pista ciclabile di cinque chilometri
Un nuovo capitolo si apre per la mobilità sostenibile nel territorio comunale: è pronto a prendere il via il progetto della pista ciclabile che collegherà il cuore del paese alla costa, da piazza Liori fino a Maddalena spiaggia. Cinque chilometri immersi nella natura, tra il fiume Santa Lucia e la laguna, che promettono di rivoluzionare gli spostamenti locali e valorizzare il paesaggio. Grazie a un finanziamento di 2 milioni di euro stanziato dalla Città metropolitana, l’Amministrazione comunale guidata dalla Giunta Garau mette in cantiere un’infrastruttura attesa da tempo, che non solo promuove l’uso della bicicletta ma punta anche a rafforzare il legame tra centro abitato e zone costiere. Il tracciato ciclabile si inserisce in una visione più ampia, quella dei Piani Urbani Integrati (PUI), già in fase di realizzazione, che collegheranno Maddalena a Frutti d’Oro. Un disegno organico che mira a creare una rete di percorsi ciclabili e pedonali in grado di ridurre il traffico automobilistico e migliorare la qualità della vita. “Si tratta di un intervento strategico per il nostro territorio – afferma il sindaco Garau – perché promuove uno stile di vita sano, incentiva il turismo lento e contribuisce a rendere più attrattive le nostre aree naturali. Vogliamo unire la sostenibilità alla valorizzazione del paesaggio”. Il percorso sarà fruibile non solo dai ciclisti, ma anche da famiglie, camminatori e sportivi, offrendo un’alternativa concreta all’auto privata. Inoltre, sarà dotato di aree di sosta, punti panoramici e segnaletica informativa, con l’obiettivo di rendere l’esperienza piacevole e accessibile a tutti. Con l’avvio dei lavori previsto nei prossimi mesi, la città si prepara a fare un passo deciso verso una mobilità più verde e condivisa. Un progetto che non guarda solo alla viabilità, ma anche alla costruzion Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 5 giorni, 18 ore fa
Inaugurata la ciclabile sospesa più lunga d’Europa: a Cavallino-Treporti nasce un nuovo simbolo del cicloturismo europeo
CAVALLINO-TREPORTI (VE) – Dopo anni di progettazione e lavori, è stata completata la ciclabile sospesa più lunga d’Europa: un tracciato innovativo di 8,5 chilometri, di cui 6,5 interamente realizzati a sbalzo sulla laguna. L’opera, ribattezzata “Via del Respiro”, si inserisce nel cuore della rete cicloturistica del Veneto e rappresenta una svolta per la mobilità dolce nel Nord Italia. Aperta ufficialmente al pubblico il 18 luglio 2025, la ciclabile corre lungo via Pordelio, uno dei tratti costieri più suggestivi del litorale veneziano. La passerella ciclopedonale, interamente sopraelevata rispetto alla carreggiata, offre una vista ininterrotta sulla laguna nord, in un contesto naturalistico di alto pregio. Un’infrastruttura strategica per il turismo lento Realizzata con un investimento complessivo superiore ai 20 milioni di euro,finanziata congiuntamente dal Comune di Cavallino-Treporti e dal Provveditorato alle Opere Pubbliche. La “Via del Respiro” nasce con una duplice finalità: migliorare la sicurezza stradale lungo un’arteria storicamente trafficata, e allo stesso tempo offrire un’esperienza cicloturistica di valore internazionale. La struttura, costruita in acciaio zincato e calcestruzzo alleggerito, è dotata di parapetti trasparenti, illuminazione a LED e punti panoramici attrezzati. Il percorso è interamente percorribile in bicicletta o a piedi, ed è stato progettato per garantire accessibilità universale, anche a famiglie, ciclisti occasionali e utenti con mobilità ridotta. Una nuova icona del cicloturismo europeo Con i suoi 6,5 km sospesi, la pista di Cavallino-Treporti supera in lunghezza tutte le principali ciclabili a sbalzo esistenti in Europa, come il celebre tratto di Limone sul Garda. A differenza di molte ciclovie europee, spesso frammentate o promiscue con il traffico veicolare, la “Via del Respiro” offre continuità, sicurezza e immersione ambientale, tre elementi sempre più richiesti dai cicloturisti europei. L’opera si inserisce all’interno di un sistema più ampio: la rete ciclabile di Cavallino-Treporti supera oggi i 60 chilometri, tra pinete, valli da pesca, Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 6 giorni, 18 ore fa
Sotto i cieli di mezzanotte – Cicloturismo tra fiordi e foreste in Norvegia
Esistono luoghi dove il tempo sembra dilatarsi, e ogni chilometro percorso è un capitolo di un racconto nordico fatto di silenzi, luce e natura selvaggia. La Norvegia, con le sue infinite strade panoramiche e i fiordi scolpiti nel granito, è una di queste destinazioni. L’itinerario da Bergen a Ålesund, lungo la costa occidentale, è uno dei tratti più suggestivi del cicloturismo europeo. Un viaggio di circa 500 km tra salite impegnative e discese vertiginose, dove il paesaggio cambia continuamente: un momento stai pedalando accanto a cascate impetuose, il momento dopo sei avvolto dalla nebbia tra i pini, con una renna che ti osserva in lontananza. La bellezza di questa rotta non sta solo nei panorami mozzafiato, ma anche nella possibilità di attraversare piccole comunità norvegesi, dormire in rifugi spartani ma accoglienti, e vivere la giornata secondo il ritmo della natura. In estate, le ore di luce sembrano non finire mai: la famosa “luce del nord” illumina anche le pedalate serali, rendendo ogni uscita quasi surreale. Le condizioni climatiche richiedono una buona preparazione: il tempo può cambiare rapidamente, e alcuni tratti – soprattutto i passi montani – mettono alla prova anche i ciclisti più esperti. Ma chi affronta questa sfida viene ricompensato da un senso di libertà impareggiabile. In Norvegia, ogni pedalata è un atto di rispetto verso la terra. Un invito a rallentare, ascoltare, respirare. E ricordare che, talvo Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 6 giorni, 18 ore fa
Sulle tracce del vento baltico – In bici lungo la costa danese
Il rumore delle onde, il canto dei gabbiani e la pedalata che si fa più fluida sotto un cielo ampio e limpido: è questa l’esperienza che regala la ciclovia nazionale danese n. 5, meglio conosciuta come Østersøruten, la Rotta del Mar Baltico. Un itinerario di oltre 820 km che si snoda tra coste sabbiose, villaggi di pescatori, brughiere e castelli, offrendo un perfetto equilibrio tra natura, cultura e sostenibilità. È uno dei percorsi più amati dai cicloturisti in Nord Europa, e non è difficile capirne il motivo. La partenza ideale è Copenaghen, capitale bike-friendly per eccellenza. Qui, oltre il 60% dei residenti usa la bicicletta ogni giorno: infrastrutture impeccabili, piste ciclabili dedicate e una cultura della mobilità dolce rendono ogni spostamento un piacere. Da lì si prosegue verso sud, attraversando la verde Selandia e prendendo il traghetto per l’isola di Lolland, per poi dirigersi verso Funen e concludere a Sønderborg, nella penisola dello Jutland. Ogni tappa è scandita da paesaggi rilassanti e ritmi lenti: perfetti per chi cerca una vacanza attiva ma rigenerante. Le strutture ricettive sono ben distribuite, spesso a misura di ciclista, e il campeggio libero è consentito in numerose aree. Pedalare lungo la costa danese non è solo un viaggio fisico, ma anche un’immersione nei valori del vivere semplice, in armonia con la natura. Un’esperienza da consigliare a chi ama scoprire il mondo a colpi di pedal Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana fa
Croazia dell’Interno – L’anello verde del Parco di Plitvice
La Croazia non è solo mare. Il cuore verde del Paese, tra foreste, laghi e villaggi rurali, offre itinerari ciclabili sorprendenti. Uno dei più affascinanti è l’anello attorno al Parco Nazionale dei Laghi di Plitvice, patrimonio UNESCO e scrigno naturale senza pari. Punto di partenza: Rakovica, tra quiete e natura Rakovica, piccolo centro a nord del parco, è la base ideale. Qui inizia un percorso ad anello di circa 85 km, perfetto per una giornata intera o da dividere in due tappe. Le strade sono secondarie, poco trafficate, e attraversano colline, pascoli e borghi dove il tempo sembra essersi fermato. Sosta al Parco: bici a riposo, occhi in festa Il tratto centrale del tour coincide con l’ingresso al Parco di Plitvice. Le biciclette vanno lasciate fuori (non sono ammesse all’interno), ma la visita a piedi tra cascate, passerelle di legno e laghi color smeraldo vale ogni minuto. Meglio arrivare presto per evitare le folle e godersi la magia del silenzio. Pedalare tra faggi e vecchie dogane Ripresa la bici, si prosegue verso sud-est tra strade sterrate e piccoli ponti. Qui si incrociano vecchi posti di frontiera, memoria di tempi turbolenti. Oggi, però, sono solo tappe silenziose tra mucche al pascolo e profumo di fieno. Rientro a Rakovica: gambe stanche, cuore pieno Dopo l’ultima salita, il ritorno a Rakovica è accompagnato da un senso di compiutezza. Il percorso, seppur non lungo, è intenso e coinvolgente. E, come spesso accade Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana fa
Dalmata in Sella – La Costa Adriatica tra Spalato e Dubrovnik
Pedalare lungo la costa dalmata significa attraversare una delle strade panoramiche più affascinanti d’Europa. Il tratto tra Spalato e Dubrovnik non è solo una sfida per le gambe, ma un viaggio tra storia, mare cristallino e villaggi sospesi nel tempo. Partenza: Spalato, tra impero e pedali Si parte dal cuore dell’antica Spalato, dove il Palazzo di Diocleziano fa da sfondo alle prime pedalate. Lasciando la città, la strada abbraccia la costa, tra pini marittimi e calette turchesi. La Jadranska Magistrala, la statale adriatica, è il nastro d’asfalto che guida il viaggio: trafficata nei mesi estivi, ma irresistibilmente suggestiva. Tappa obbligata: Makarska e il Biokovo Dopo circa 60 km, si arriva a Makarska, incastonata tra il mare e il massiccio del Biokovo. Per i più allenati, una deviazione fino al Parco Naturale Biokovo (con il celebre Skywalk panoramico) offre viste mozzafiato, e salite impegnative. Tra isole e promontori: il fascino di Pelješac Superato il nuovo ponte di Pelješac, la penisola si rivela in tutto il suo splendore: vigneti, uliveti e silenzi interrotti solo dal vento. Orebić è una sosta perfetta per riposare e gustare un bicchiere di Dingač, il vino locale. Arrivo a Dubrovnik: l’antica Ragusa Dopo circa 230 km complessivi, l’arrivo a Dubrovnik è un vero trionfo. Le antiche mura, il porto medievale e le strette vie acciottolate regalano un finale degno di una saga cicloturistica. È qu Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 1 giorno fa
Pedalando sull’oceano – Da Porto a Lisbona lungo la costa atlantica
PORTOGALLO – Un vento salmastro accompagna il ritmo delle pedalate, mentre l’Atlantico si apre maestoso sulla sinistra. Da Porto a Lisbona, il percorso ciclabile lungo la costa occidentale del Portogallo è un viaggio di scoperta tra spiagge selvagge, villaggi di pescatori e città storiche. Il tracciato, lungo circa 350 chilometri, è adatto sia ai cicloturisti esperti che ai viaggiatori in cerca di emozioni senza troppi dislivelli. La segnaletica è chiara, soprattutto nei tratti della “Ecovia Litoral” e della “EuroVelo 1 – la Rotta Atlantica”, e offre la possibilità di viaggiare in sicurezza tra piste ciclabili, strade secondarie e sentieri costieri. La partenza ideale è Porto, città dal fascino decadente e vivace. Dopo una visita alle cantine del vino omonimo, si imbocca il primo tratto verso Espinho e poi più giù, verso Aveiro – la “Venezia portoghese” – attraversando dune, riserve naturali e canali. Il cuore del viaggio è un’alternanza perfetta di natura e cultura: si pedala tra pini e eucalipti, si fanno soste a Nazaré, celebre per le onde giganti, o a Peniche, patria dei surfisti. Più a sud, il paesaggio si addolcisce, le spiagge diventano più turistiche, ma l’atmosfera rimane autentica. Fino ad arrivare a Lisbona, che accoglie i via Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 1 giorno fa
Alentejo su due ruote – Tra colline, borghi e silenzi infiniti
ALENTEJO, PORTOGALLO – C’è un Portogallo che pochi conoscono: quello dell’entroterra, dove il tempo scorre lento e le strade sembrano disegnate apposta per le biciclette. È l’Alentejo, una regione fatta di colline dorate, uliveti secolari e villaggi bianchi che appaiono come miraggi tra le curve. Un itinerario particolarmente suggestivo parte da Évora, patrimonio dell’UNESCO, e si snoda verso sud-est, toccando Monsaraz, Mourão e Beja, per concludersi a Mértola, vicino al confine spagnolo. Un percorso di circa 250 chilometri, su strade poco trafficate e ben asfaltate, ideale per chi ama la bicicletta come strumento di immersione nei paesaggi e nella cultura. A Évora, si inizia il viaggio tra templi romani e piazze assolate. Pedalando verso Monsaraz, si attraversano distese di vigneti e si incontrano antichi castelli su alture panoramiche. Le salite sono dolci, ma costanti: qui il ciclismo diventa meditazione, e ogni sosta è un’occasione per incontrare l’anima del Portogallo più autentico. L’Alentejo offre poco in termini di infrastrutture cicloturistiche, ma molto in termini di accoglienza rurale. Agriturismi, piccoli hotel e locande aprono le porte ai viaggiatori con semplicità e calore. E la cucina – ricca di sapori intensi, come l’agnello, il pane di Alen Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 2 giorni fa
Serbia in bicicletta: un viaggio autentico tra natura, storia e ospitalità
La Serbia non è ancora sulla mappa delle mete più gettonate del cicloturismo europeo. E forse è proprio questo il suo punto di forza. Chi decide di attraversarla in bicicletta si troverà immerso in un Paese autentico, sorprendente, a tratti ruvido, ma sempre capace di accogliere con il sorriso. Il nostro viaggio parte da Subotica, nel nord del Paese, quasi al confine con l’Ungheria. L’influenza austro-ungarica è visibile nell’architettura secessionista e nei colori pastello del centro storico. Da qui inizia un percorso che, seguendo in gran parte la EuroVelo 6, si snoda tra campagne, villaggi, monasteri ortodossi e città dal passato complesso ma affascinante. Pianure, fiumi e fortezze Pedalare lungo il Danubio serbo è un’esperienza tranquilla e scenografica. Le strade secondarie e le ciclabili spesso sterrate portano a luoghi ricchi di storia, come Novi Sad, la “capitale culturale” con la sua imponente fortezza di Petrovaradin. Poco più a sud, Belgrado sorprende con il suo mix tra modernità e memoria, tra i caffè alla moda del quartiere Savamala e la storica fortezza di Kalemegdan, affacciata sulla confluenza tra Sava e Danubio. Tra montagne e villaggi dimenticati Lasciata la capitale, il percorso inizia a salire. Verso Topola e le colline della Šumadija, la Serbia mostra il suo volto più rurale. I ritmi rallentano, i trattori condividono la strada con le biciclette, e ogni villaggio è un piccolo mondo a parte. È qui che si percepisce il calore umano: un bicchiere d’acqua offerto, un saluto, un invito a fermarsi per una rakija fatta in casa. Chi ha gamba e voglia di esplorare può deviare verso il Parco Nazionale di Tara o attraversare i canyon della Ovčar-Kablar, tappe impegnative ma spettacolari, dove la natura prende il sopravvento. Nis: l’anima del sud Il viaggio si conclude a Niš, una delle città più antiche d’Europa, culla dell’imperatore romano Costantino. Qui la storia è palpabile: dalla torre dei teschi (Ćele Kula) alle vestigia ottomane, passando per la vivace atmosfera universitaria. È un punto d’arrivo perfetto per chi vuole capire davvero l’anima balcanica: complessa, fiera, mai banale. Consigli pratici Strade: le condizioni variano molto. Alcuni tratti della EuroVelo 6 sono asfaltati, altri sterrati. Una gravel o una bici da trekking è l’ideale. Segnaletica: presente ma non sempre affidabile. Una buona mappa offline è consigliata. Ospitalità: calda e spontanea. I campeggi sono pochi, ma molti locali offrono ospitalità anche in casa. Cibo: abbondante e sostanzioso. Non perdete il ćevapi, il kajmak e, ovviamente, la rakija. Perché andare? Perché la Serbia in bicicletta è un viaggio fuori dalle rotte comuni, dove ogni chilometro racconta una storia e ogni incontro lascia qualcosa. Non è la destinazione più facile, né la più patinata. Ma è vera. E oggi, nel mo Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 3 giorni fa
Verona pedala verso il futuro: due nuovi itinerari ciclabili approvati dalla Giunta
Verona compie un nuovo e concreto passo verso una mobilità urbana più sostenibile, sicura e al passo coi tempi. La Giunta comunale ha recentemente dato il via libera all’inserimento nel Programma triennale delle opere pubbliche di due importanti progetti ciclabili che interesseranno ampie aree della città, potenziando i collegamenti tra quartieri e migliorando la vivibilità complessiva. Si tratta di due nuovi itinerari strategici, destinati a rafforzare l’infrastruttura ciclabile esistente e a offrire soluzioni concrete a chi sceglie la bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano, che sia per studio, lavoro o svago. Collegamento tra San Martino Buonalbergo e Via Unità d’Italia Il primo progetto riguarda un asse ciclabile fondamentale che si snoda da Via Marotto, nella zona di San Martino Buonalbergo, fino a intercettare la ciclabile denominata “Aia”. Questo tratto attraverserà l’abitato di San Michele, collegandosi infine al percorso già esistente su Via Unità d’Italia, una delle arterie principali per l’accesso al centro cittadino. L’intervento mira a garantire maggiore sicurezza e continuità agli spostamenti in bici in una zona ad alta densità scolastica e lavorativa. Grazie a questa nuova connessione, studenti e pendolari avranno a disposizione un’infrastruttura moderna e sicura, capace di ridurre il traffico automobilistico e incentivare una mobilità attiva, più salutare e rispettosa dell’ambiente. Da San Michele a Via Mefistofele, passando per le piscine comunali Il secondo intervento, altrettanto significativo, interessa l’area orientale della città. Il nuovo itinerario ciclabile collegherà San Michele con via Mefistofele, snodandosi lungo via Montelungo, dove sorgono le piscine comunali, punto di riferimento sportivo per centinaia di veronesi. Questo tracciato si integrerà in modo armonico con la rete ciclabile preesistente, migliorando il collegamento tra le periferie e i quartieri centrali. L’obiettivo è facilitare l’accesso ai servizi e incentivare l’uso della bicicletta per gli spostamenti quotidiani, anche in aree meno centrali ma fortemente frequentate. Un investimento sul futuro Entrambi i progetti rappresentano un tassello fondamentale nel disegno di una Verona più ciclabile, a misura di cittadino e attenta alle sfide ambientali del presente. L’Amministrazione comunale conferma così la volontà di investire in infrastrutture che promuovano la mobilità dolce, contribuendo a ridurre l’impatto del traffico urbano e a migliorare la qualità dell’aria. Gli interventi, inseriti nel Programma triennale delle opere pubbliche, saranno oggetto di progettazione esecutiva nei prossimi mesi, con l’obiettivo di avviare i lavori entro il prossimo anno. Verona si prepara dunque a pedalare con Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 4 giorni fa
Attraverso i Giganti: Viaggio in Bicicletta nei Pirenei
I Pirenei non sono solo una linea di confine tra Francia e Spagna: sono un confine tra il quotidiano e l’epico. Un viaggio in bicicletta lungo queste montagne è un rito iniziatico per ogni cicloturista: fatica, bellezza, isolamento e gloria si fondono in una delle esperienze più intense che si possano vivere su due ruote. Da Saint-Jean-de-Luz a Foix: 600 km di meraviglia verticale Il percorso che abbiamo seguito attraversa l’intera dorsale pirenaica da ovest a est, partendo dall’Atlantico, sulla costa basca, fino alle colline dell’Ariège, passando per alcuni dei passi più celebri della storia del ciclismo. Un tracciato di circa 600 km, con oltre 13.000 metri di dislivello positivo, che alterna salite leggendarie e villaggi sospesi nel tempo. I colossi del Tour Chi ama il ciclismo sa bene che qui si toccano le vette della leggenda. Col du Tourmalet, Aubisque, Aspin, Peyresourde: nomi che rievocano imprese eroiche, pedalate sotto la neve a luglio, scatti solitari e crisi memorabili. Salirli con le proprie gambe, lentamente, è un atto di rispetto verso il passato del ciclismo. Il Tourmalet, in particolare, non delude mai. Da Luz-Saint-Sauveur, la salita è lunga e costante: 19 km al 7,4%. La strada si stringe man mano che si sale, e il silenzio della montagna prende il sopravvento. In vetta, a 2.115 metri, la statua di Octave Lapize accoglie i ciclisti con il suo ghigno beffardo. Natura aspra e autentica accoglienza Ma i Pirenei non sono solo asfalto e pendenze. Sono foreste fitte, cascate impetuose, marmotte che fischiano e pastori che sorvegliano i greggi. Sono locande dove il tempo sembra essersi fermato, piatti caldi a base di agnello e lenticchie, e bicchieri di vino rosso che si guadagnano col sudore. Ogni valle ha la sua anima, ogni passo racconta una storia. Si dorme in piccoli gîtes d’étape o in campeggi spartani, spesso gestiti da famiglie che accolgono i ciclisti come vecchi amici. Si pedala per ore senza incontrare auto, immersi in una natura che comanda e non fa sconti. Quando partire e cosa sapere Il periodo migliore per affrontare questo viaggio va da fine giugno a inizio settembre, quando i passi sono sgomberi dalla neve e i rifugi sono aperti. È consigliabile avere una buona preparazione fisica, una bici affidabile e abbigliamento per tutte le condizioni: qui il meteo cambia in fretta, anche d’estate. Le tappe possono essere personalizzate, ma una divisione in 8-10 giorni è ideale per godersi i paesaggi senza fretta. Una traccia GPS ben preparata è fondamentale, così come il rispetto per l’ambiente montano. Conclusione: più che un viaggio Attraversare i Pirenei in bicicletta non è solo un itinerario: è un’esperienza trasformativa. È silenzio che si fa spazio dentro, è la forza delle gambe che diventa forza dello spirito. È la consapevolezza che, dopo il Col Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 5 giorni fa
Si accelera sulla mobilità sostenibile: in progetto due nuove piste ciclabili tra Piobesi, Candiolo e Castagnole Piemonte
PIOBESI TORINESE.Mobilità sostenibile e infrastrutture ciclabili sono stati al centro dell’incontro svoltosi martedì 15 luglio tra il Vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo e l’Assessore ai Lavori Pubblici di Piobesi Torinese, Antonio Ghione, accompagnato da un tecnico dell’amministrazione comunale. Tema principale della riunione: la progettazione esecutiva della pista ciclabile che collegherà Piobesi a Candiolo lungo la Strada Provinciale 142. Il tracciato, già ipotizzato in precedenti fasi progettuali, è ora al vaglio per la definizione degli ultimi dettagli tecnici, in vista di un futuro cantiere. L’infrastruttura rappresenta un tassello strategico per migliorare la sicurezza dei ciclisti e incentivare l’uso della bici negli spostamenti quotidiani, specialmente in un’area caratterizzata da traffico pendolare e collegamenti intercomunali. Durante l’incontro, l’amministrazione piobesina ha inoltre sollevato un secondo tema cruciale: il completamento della progettazione per un’altra pista ciclabile, questa volta lungo la Strada Provinciale 145, destinata a unire Piobesi e Castagnole Piemonte. Un collegamento che rientra nelle priorità condivise dalle due amministrazioni locali e che andrebbe a consolidare un sistema di mobilità dolce tra i centri del territorio. All’incontro hanno preso parte anche le responsabili della Direzione Viabilità 2 e della Direzione Trasporti e Mobilità Sostenibile della Città Metropolitana di Torino, segno della rilevanza tecnica e istituzionale dell’appuntamento. Le interlocutrici hanno preso atto delle richieste e delle esigenze progettuali presentate, impegnandosi ad approfondire la fattibilità delle soluzioni prospettate. “È fondamentale proseguire su questa strada – ha commentato Jacopo Suppo – per offrire ai cittadini alternative reali all’uso dell’auto. Le piste ciclabili non sono solo opere viarie, ma strumenti di sviluppo locale, tutela ambientale e salute pubblica”. I prossimi mesi saranno decisivi per capire i tempi di attuazione e le modalità di finanziamento dei due progetti, che si inseriscono in un quadro più ampio di interventi per la ciclabilità metropolitana, coerente con gli obiettivi del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS). Nel frattempo, i Comuni coinvolti confermano la loro volontà di fare rete e di inve Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 6 giorni fa
Masuria in Bicicletta – Tra Laghi, Leggende e Libertà
Giżycko – C’è un angolo della Polonia dove l’acqua incontra i boschi, e dove le biciclette sembrano fatte apposta per esplorare il paesaggio: è la Masuria, terra di laghi, castelli e silenzi interrotti solo dal canto degli uccelli acquatici. Questo paradiso naturale, soprannominato la “Terra dei Mille Laghi” (in realtà sono oltre 2.000), è perfetto per un tour cicloturistico rilassato, con percorsi ad anello che si snodano tra paesini come Mikołajki, Ryn e Mrągowo, e digressioni verso castelli gotici, canali navigabili e riserve naturali. Una delle tratte più suggestive è il percorso Giżycko – Ruciane-Nida, circa 120 km immersi nella foresta e costeggiando acque cristalline dove è facile incrociare barche a vela, aironi e persino cervi al tramonto. Il terreno è misto: sterrato compatto, tratti asfaltati e qualche sfida collinare – ma nulla che un cicloturista medio non possa affrontare. L’atmosfera? Quella rarefatta dei luoghi fuori dal tempo. I campeggi sono accoglienti e spesso in riva al lago, ideali per notti stellate e risvegli nella nebbia leggera dell’alba. Per i più avventurosi, c’è anche la possibilità di combinare la bici con il kayak, seguendo itinerari misti ch Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 6 giorni fa
Il Green Velo – L’Oriente Inaspettato della Polonia su Due Ruote
Białystok – In pochi conoscono la bellezza discreta dell’est della Polonia, eppure il Green Velo è la prova concreta che il cicloturismo può essere scoperta, avventura e meraviglia. Con i suoi oltre 2.000 km, è il più lungo percorso ciclabile segnalato del Paese, e un invito aperto a chi cerca l’autenticità lontano dalle rotte battute. Il tracciato parte dal confine con la Lituania e serpeggia lungo cinque regioni: Podlaskie, Lubelskie, Podkarpackie, Świętokrzyskie e Warmińsko-Mazurskie. Tra foreste vergini come quella di Białowieża (uno degli ultimi habitat del bisonte europeo) e borghi sospesi nel tempo, ogni tappa regala un’immersione nella natura e nella cultura slava più genuina. Il fondo ciclabile è perlopiù asfaltato, ben segnalato e arricchito da oltre 200 “MOR” (luoghi di sosta per ciclisti) attrezzati con tavoli, rastrelliere e pannelli informativi. Un’attenzione che raramente si trova altrove in Europa. Cosa aspettarsi? Colline dolci, fiumi tranquilli, incontri inattesi con cicogne e piccoli produttori locali. E soprattutto, un silenzio rarefatto che accompagna il viaggiatore per giorni.Il Green Velo non è solo un percorso, è un viaggio nel tempo e nello spazio, dove la bici diventa il miglior mezzo per Continua a leggere
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