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Cicloturismo

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Patagonia Coast to Coast – 1° settimana di viaggio

28/11/2016 in Patagonia Coast to Coast

La “Garganta del Diablo”: un inizio spettacolare per un viaggio altrettanto spettacolare. Solo una settimana fa, Paolo ed Enrico ammiravano affascinati le impressionati Cascate dell’Iguazú ed ora dopo 7 giorni si trovano già 640 km più a sud ad Uruguaiana, Brasile.

Lungo la strada, sotto il caldo sole estivo, la fatica si fa sentire tutti i giorni, ma scatta un sorriso ogni volta che incontrano altri viaggiatori che, zaino in spalla e pollice alzato, cercano un passaggio per il sud.
Per ora la minaccia più grande è rappresentata dai mezzi pensati: filano veloci senza curarsi dei nostri due cicloturisti costretti a pedalare al limite della carreggiata per rischiare la vita.

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Al 4° giorno, Posadas è la prima grande città che incontrano. Vengono accolti da uno skyline di grattacieli e tante luci, una sorta di New York dell’appendice di terra argentina di Missines, stretta fra Brasile e Paraguay. Paolo ed Enrico hanno trascorso la serata in maniera tranquilla visitando la città ed il giorno dopo sono ripartiti verso Santo Tomè.

Da qui con una bella scorta d’acqua hanno raggiunto La Cruz per poi riattraversare la frontiera tra Argentina e Brasile e fermarsi ad Uruguaiana. Ma ecco che in bici non è permesso attraversare il ponte che fa da confine, per fortuna Paolo ed Enrico sono riusciti a trovare un passaggio. Hanno caricato i loro mezzi sul pick up di Perego, gentile campione di kart conosciuto alla frontiera!

Pedalare fino a Uruguaiana è stato propedeutico per i due cicloturisti: un rettilineo perfetto lungo circa 100 km nel nulla assoluto. Una volta raggiunta la Patagonia, è infatti questo lo scenario che li aspetta… e allora meglio cominciare a fare pratica.

Segui l’avventura: www.patagoniacoasttocoast.com

Dona a Dynamo Camp: https://dona.dynamocamp.org/team-dynamo/

I cicloturisti Pagni Paolo e Enrico Carrara

Patagonia Coast to Coast: un solo giorno alla partenza

17/11/2016 in Patagonia Coast to Coast

 cascate-iguazuUn solo giorno alla partenza, il tempo dei preparativi è finito: da domani comincia il viaggio in bicicletta che porterà Paolo ed Enrico ad attraversare la Patagonia Argentina.

Domani i nostri due cicloturisti saliranno sull’aereo che li condurrà in Brasile, il paese da cui inizierà l’avventura, per poi montare in sella e iniziare a pedalare verso la “fine del mondo”.

Il percorso di Patagonia Coast to Coast è stato studiato nei dettagli e Paolo ed Enrico non vedono l’ora di mettere alla prova se stessi realizzando sul campo tutti i progetti degli ultimi mesi.

IL VIAGGIO

L’itinerario è lungo 8.192 km con un dislivello complessivo di oltre 35.000 m. Partenza dalle Cascate dell’Iguazú al confine tra Brasile e Argentina, una meraviglia della natura alta ben 70 m ed estesa lungo il fiume per più di 2 km. Dopo aver toccato Buenos Aires ed attraversato la sterminata pianura della Patagonia, l’arrivo sarà a Ushuaia nella Terra del Fuoco, la città più a sud del mondo.

Salvo imprevisti, il progetto prevede una seconda parte del viaggio: dalla Terra del Fuoco a Santiago del Cile, metropoli e capitale del paese omonimo. Gran parte del percorso si svolgerà lungo la Cordigliera delle Ande Cilene, un territorio niente affatto semplice da “pedalare”.

PATAGONIA COAST TO COAST SOSTIENE DYNAMO CAMP

logo_dynamoDynamo Camp è il primo camp di terapia ricreativa in Italia che offre ai bambini con patologie gravi e croniche la possibilità di vivere un’esperienza di svago e divertimento in mezzo alla natura. Il camp, con sede a Limestre, sull’Appennino Tosco-Emiliano, ospita ragazzi dai 6 ai 17 anni assieme alle loro famiglie coinvolgendoli in attività ricreative che facciano loro vivere spensieratamente la propria giovane età a dispetto della malattia. I bambini sono sempre assistiti da uno staff  di volontari, medici, fisioterapisti ed animatori.

Patagonia Coast to Coast ha intenzione di sostenere Dynamo Camp raccogliendo fondi durante il percorso. Una prima donazione è stata fatta già a Marzo, quando Paolo ed Enrico hanno portato alla sede del camp un defibrillatore adatto ai bambini, ora custodito presso la piscina. Da oggi è a disposizione anche la divisa ufficiale del viaggio (potete trovarla QUI): per ogni acquisto 10 euro saranno devoluti a Dynamo Camp.

EMD 112 sulla partenza di Patagonia Coast to Coast

17/11/2016 in Patagonia Coast to Coast

emd112-articolo-partenza17/11/2016 – EMD 112 supporta il progetto e la raccolta fondi di Patagonia Coast to Coast e dedica all’iniziativa un articolo sul proprio blog aziendale in occasione della partenza. Il 19 Marzo scorso Paolo ed Enrico, in collaborazione con EMD 112, hanno donato all’Associazione Dynamo Camp Onlus il defibrillatore Samarita Pad 350P adatto ai bambini del camp. La cerimonia di donazione si è svolta 19 Marzo presso la sede di Limestre (PT) alla presenza di Sara Rizzi e Gabriele Tamburini dello staff Dynamo.

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“ComunicatoStampa.org” pubblica Patagonia Coast to Coast

15/11/2016 in Patagonia Coast to Coast

com-stampa22/09/2016 – Due mesi dall’inizio del viaggio, Patagonia Coast to Coast è stato pubblicato su ComunicatoStampa.org. Il comunicato stampa del progetto circola in rete scatenando la curiosità degli appassionati.

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EMD 112 supporta Patagonia Coast to Coast

15/11/2016 in Patagonia Coast to Coast

emd18/03/2016 – EMD 112 supporta il progetto e la raccolta fondi di Patagonia Coast to Coast e dedica all’iniziativa un articolo sul proprio blog aziendale. Paolo ed Enrico, i protagonisti del progetto, in collaborazione con EMD 112 hanno donato all’Associazione Dynamo Camp Onlus il defibrillatore Samarita Pad 350P adatto ai bambini del camp. La cerimonia di donazione si è svolta 19 Marzo presso la sede di Limestre (PT) alla presenza di Sara Rizzi e Gabriele Tamburini dello staff Dynamo.

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Da ferrovia a greenway: 1.500 km di binari a disposizione

15/11/2016 in Promozione del Territorio, Territorio

vecchia-ferrovia-09-08-2016-612-1024x1024Secondo Ferrovie dello Stato, in tutta Italia ci sono circa 1.500 km di ferrovie dismesse. Si tratta di binari non più utilizzati per il trasporto regionale, abbandonati in mezzo alla campagna ai margini di vigne e borghi storici. Ferrovie ha raccolto tutte queste tratte cancellate in un Atlante ed ora chiede alle istituzioni di farsi avanti per acquistarle e destinarle a nuova vita.

Il potenziale di queste linee è altissimo: la loro trasformazione in greenways, ovvero percorsi verdi pensati per la bicicletta, il trekking e l’equitazione, garantirebbe ai territori attraversati un costante flusso turistico che significa posti di lavoro e promozione delle eccellenze locali. Allo stesso tempo le stazioni presenti sulle tratte abbandonate potrebbero essere destinate a ostelli, ristoranti e negozi di artigianato o gastronomia locale.

Visto che si tratta di beni non cedibili a titolo gratuito, il processo di acquisto da parte di comuni e regioni comporta un grosso investimento: oltre ai binari, è infatti necessario comprare anche il terreno. In alcuni casi però, grazie a finanziamenti milionari, la trasformazione è già riuscita. Ne sono un esempio le tratte di San Lorenzo a Mare-Ospedaletti, in Liguria, e di Treviso-Ostiglia, in Veneto/Lombardia. Lo stesso destino potrebbe essere riservato anche alle tratte Ortona-Vasto, in Abruzzo, Lesina-Apricena, in Puglia, Agrigento Basso-Licata, in Sicilia.

In Italia esistono già alcune greenway in Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto e Lombardia, ma, secondo l’Associazione Italia Greenways, siamo indietro rispetto agli altri paesi europei. Quello che manca, dicono, è un piano nazionale sopra le parti che raccolga tutti i progetti locali e diriga l’avanzamento dei lavori.

I cicloturisti Pagni Paolo e Enrico Carrara

cicloturismo, tour d’unione tra Umbria e Patagonia

14/11/2016 in Patagonia Coast to Coast

L’umbro d’adozione Carrara e il toscano Pagni in Sudamerica per un ‘coast to coast’: «Promozione, beneficenza e viaggiare ‘lento’»

Poco meno di ottomila chilometri, passando per Brasile, Paraguay, Argentina e Cile, per una liaison astratta tra Umbria e Patagonia. Il tutto, in un percorso diviso in due parti, girando per il Sudamerica in bicicletta: il cicloturista Enrico Roberto Carrara, dopo aver percorso nel 2015 ‘La via de 100 cieli’ fino a Nordkapp (Eurovelo n.13), ci riprova con diverse novità nella sfida ‘Patagonia coast to coast’. In primis il fatto che non partirà solo in questa circostanza, ma sarà affiancato dal toscano Paolo Pagni. Partenza fissata per venerdì.

Le cascate dell'Iguazù

Le cascate dell’Iguazù

Umbro d’adozione Carrara è di Brescia ma da venti anni è residente a Nocera Umbra. Una sfida con sé stesso e un appello a sfruttare in maggior misura le potenzialità del cicloturismo: «La filosofia dell’avventura che stiamo per intraprendere è quella di un viaggio lento, senza frenesia: in questo modo avremo la possibilità di riconoscere la bellezza nel quotidiano, il mondo è accogliente e non è come ce lo raccontano». La ‘spedizione’ oltre oceano ha anche lo scopo di promuovere la pratica del cicloturismo: «In una Regione votata al turismo ‘lento’ come l’Umbria –  aggiunge Carrara – può essere un asset di rilievo».

L’aspetto benefico Partner sociale del viaggio sudamericano sarà l’associazione Dynamo Camp onlus: «Non vogliamo passare da supereroi, ma da persone che amano pedalare e mettersi alla prova. Il viaggio – sottolinea Carrara – è legato a Dynamocamp, l’unica struttura di terapia ricreativa italiana che ospita ragazzi minori affetti da patologie gravi e croniche per permettergli di vivere una vita ludica e sportiva il più normale possibile: l’obiettivo di questo coast to coast è anche quello di invitare le persone a donare fondi in loro favore.

Il doppio percorso La prima parte si svilupperà su un itinerario di 4 mila e 620 chilometri – dislivello di 14 mila e 611 metri – tra le cascate dell’Iguazù (Paraguay/Brasile) e Ushuaia, nell’estremo sud argentino; la seconda invece si snoderà tra la città cilena di Punta Arenas fino a Santiago del Cile, per 3 mila e 330 chilometri attraverso le Ande per un dislivello di 20 mila e 885 metri. In totale dunque il tracciato complessivo è di 7 mila e 920 chilometri.

Il gemellaggio ‘formale’ Cosa lega Terni a questa nuova avventura? In concreto nulla, ma a livello ideologico Carrara spiega che «la partenza dalle cascate dell’Iguazù va a rappresentare una sorta di gemellaggio ideologico con la cascata delle Marmore».

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Umbria-Patagonia Alla presentazione ‘informale’ del viaggio c’era il delegato provinciale del Coni, Stefano Lupi: «Quest’anno Carrara, che è un ‘navigatore’ di strada, si rimette in moto cercando di creare una relazione tra il nostro territorio e la Patagonia: dalla cascata delle Marmore alle cascate di Iguazù. Un assioma ardito, certo, però a mio avviso quando si va in giro alla scoperta di nuovi territori e nella promozione di quello umbro, credo che ci sia un beneficio generale a livello sportivo. Lui – ha concluso – è un esempio perché con l’impegno e la forza di volontà vive in bicicletta il mondo».

 

Come allestire un’officina in piccoli spazi

10/11/2016 in I Nostri Consigli, Tecnica

A chi non piacerebbe avere a disposizione uno spazio accessoriato e funzionale dove curare la propria bicicletta e magari anche quelle degli amici.

Ma spesso l’unico spazio disponibile è quello della cantina o del garage, decisamente insufficiente per allestire un’officina come si deve…ed allora come fare?

Organizzare gli Spazi

Lo spazio maggiore va sicuramente riservato alla bicicletta, in modo da essere liberi di muoversi attorno ad essa per raggiungere ogni sua parte con facilità. Bisognerà disporre gli attrezzi sulle pareti e dotarsi si un cavalletto a cui assicurare la bici durante il lavoro. Vediamo i passaggi da seguire nel dettaglio.

Proteggere il Pavimento
Curare la propria bici significa avere spesso a che fare con oli, grassi e lubrificanti. Macchie del genere sono difficili da mandar via e allora è meglio prevenire stendendo sul pavimento del cartone, del pluriball o del parquet di bassa qualità reperibile in ogni negozio di bricolage. Creare una superficie il più possibile uniforme vi aiuterà anche a non passare ore sul pavimento alla ricerca di qualche piccolo componente cadutovi dalle mani.

Dotarsi di un Cavalletto
Un cavalletto di buona qualità è un investimento necessario visto che lavorare sulla bici capovolta è molto scomodo. L’ideale è un cavalletto pieghevole che occupa pochissimo spazio una volta riposto nella sua sacca.

 Attrezzare le Pareti
Con poco spazio a disposizione la soluzione migliore per riporre tutti i vostri attrezzi è a quella di attrezzare le pareti con pannelli, mensole, ganci.

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Organizzare l’Attrezzatura ed i Ricambi
Tutta l’attrezzatura per la bicicletta deve quindi essere riposta in maniera organizzata sulle pareti (chiavi inglesi, cacciaviti, tronchesi e quant’altro). Tra i componenti con cui avrete a che fare, fate attenzione a quella marea di piccoli oggetti (viti, bulloni, dadi, ecc..) che possono andare persi. La cosa migliore è riservargli alcuni cassetti o scatole da etichettare secondo il contenuto. Stesso sistema può essere adottato per i ricambi: potete utilizzare quei grandi cassettoni in plastica che si trovano nei negozi di bricolage.

Provvedere all’Illuminazione
Solitamente le cantine ed i garage non hanno un impianto di illuminazione molto efficiente. Per potenziarlo si possono utilizzare faretti da imbianchino o lampade da meccanico.

Dotarsi di un Banco da Lavoro
Dotarsi di un banco da lavoro renderebbe le riparazioni molto più semplici. Avere un piano d’appoggio è sempre molto utile ma si deve ovviamente valutare lo spazio disponibile rimasto a disposizione.

Weinstrasse: pedalando sulla strada del vino tedesca

09/11/2016 in Promozione del Territorio, Territorio

Uno dei percorsi più affascinanti della Germania, la Weinstrasse, la strada del vino tedesca, vanta una varietà di paesaggi davvero unica nel suo genere.

Per circa 85 km, si pedala in mezzo a vigneti, coltivazioni di tabacco e antichi borghi di interesse storico ed artistico. La strada, realizzata nel 1935 nel tentativo di rilanciare l’industria vitivinicola tedesca, è oggi un vero e proprio itinerario gourmet che specialmente nel periodo estivo attira moltissimi visitatori. L’occasione ideale per percorrerla in bicicletta è nell’ultima domenica di Agosto, quando la Weinstrasse viene completamente chiusa al traffico.

La regione interessata è quella della Renania-Palatinato, nella zona sud-occidentale del paese. Si parte dalla cittadina di Schweigen-Rechtenbach sotto la “Weintor” (la porta del vino), presso il confine con la Francia, e si raggiunge Bockenheim costeggiando il “Parco naturale della Selva Palatina”.

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Il percorso non presenta particolari difficoltà, se non qualche saliscendi dovuto al territorio collinare. Il dislivello totale in salita raggiunge appena i 900 m, con punte massime di circa 300 m sul livello del mare. La caratteristica segnaletica bianco-verde è ben visibile lungo tutta la strada lungo la quale si trovano anche numerose strutture ricettive e di ristoro.

Lungo la Weinstrasse si trovano alcune famose località turistiche della Germania che meritano almeno una visita. Non si può infatti non approfittare delle terme di Bad Durkheim cogliendo l’occasiona anche per bere dell’ottima birra all’interno della Riesenfass, la più grande botte di legno al mondo, oggi riadattata a taverna. Inoltre, tra una degustazione di vino e l’altra, sono da visitare anche le cittadine di Deidesheim, Rhodt ed Hambach.

SCARICA L’ITINERARIO: Weinstrasse

In bici negli USA: Western Express Bicycle Route

08/11/2016 in Promozione del Territorio, Territorio

La Western Express Bicycle Route è un’avventura in bicicletta di ben 2541 km che collega la città di Pueblo a San Francisco. Ideato dall’Adventure Cycling Association, principale associazione americana di promozione turistica, questo itinerario attraversa 4 stati del sud-ovest degli USA: Colorado, Utah, Nevada e California. Per le zone impervie che attraversa, il clima ed il dislivello previsto, il percorso è da considerarsi estremamente impegnativo.

Il periodo migliore per affrontare la Western Express Bicycle Route va da Maggio ad Ottobre, ma le condizioni climatiche restano comunque l’ostacolo maggiore: nelle zone desertiche si registrano infatti tempeste di sabbia e talvolta temperature prossime ai 40°C, mentre nelle zone montane si possono incontrare neve e ghiaccio. E’ fondamentale partire equipaggiati del giusto abbigliamento.

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L’itinerario prevede dislivelli continui e pendenze tra il 6 ed il 14%. Inoltre si deve essere preparati ad affrontare anche lunghi tratti di strada completamente privi di servizi. Si consiglia quindi di portare con sé tutto il necessario per riparare eventuali guasti alla bicicletta, filtri per la depurazione dell’acqua che si dovrà reperire da torrenti e fiumi, tenda o sacco a pelo e tutto l’equipaggiamento per campeggiare.

In effetti da Garrison (Utah) a Fallon (Nevada) si pedala per ben oltre 500 km lungo la highway 50, considerata in questo tratto “la strada più isolata d’America”.

Lungo la Western Express Bicycle Route si trovano numerosi parchi nazionali, come: Bryce Canyon National Park, Capitol Reef National Park, Glen Canyon National Recreation Area, Black Canyon of the Gunnison National Park. Viaggiare in bicicletta vi darà la possibilità di apprezzare appieno la natura di questi luoghi e di rimanere incantati dai loro paesaggi.

SCARICA L’ITINERARIO: Western Express Bicycle Route