Lecce punta sulla mobilità sostenibile: approvato il progetto per una nuova pista ciclabile
15/02/2025 in News
La città di Lecce continua a investire sulla mobilità sostenibile con un nuovo progetto di pista ciclabile. La giunta comunale ha recentemente approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica per un nuovo percorso dedicato ai ciclisti, con l’obiettivo di partecipare al bando regionale destinato al finanziamento di infrastrutture ciclabili e ciclopedonali.
Un percorso strategico per collegare la città
Il progetto, dal costo stimato di 640mila euro, prevede la realizzazione di una pista ciclabile lunga 1,3 chilometri, che si snoderà tra diverse arterie cittadine. Il tracciato inizierà dalla rotatoria di via Pitagora (all’intersezione con viale Aldo Moro), per poi proseguire su via Pitagora e via Sant’Elia con una corsia riservata sul marciapiede fino a raggiungere via della Libertà.Qui il percorso si trasformerà in una sede promiscua sulla carreggiata, con un limite di velocità di 30 km/h per garantire la sicurezza di ciclisti e automobilisti. Successivamente, la pista proseguirà su via Marinosci, sempre su corsia riservata sul marciapiede, fino a collegarsi ai percorsi pedonali dell’area del Palazzetto dello Sport.Uno degli aspetti più rilevanti del progetto è la sua capacità di connettersi con le piste ciclabili già esistenti: da un lato, si unirà alla pista ciclabile di viale Giovanni Paolo II, dall’altro proseguirà in direzione della pista di via Agrigento. Questo garantirà una maggiore continuità della rete ciclabile cittadina, favorendo gli spostamenti sostenibili.
Un’opportunità di finanziamento regionale
L’amministrazione guidata dal sindaco Carlo Salvemini punta a ottenere il finanziamento attraverso il bando della Regione Puglia, che mette a disposizione complessivamente 15,62 milioni di euro per lo sviluppo della mobilità ciclabile nelle aree urbane e suburbane. La nuova pista rientra nella strategia più ampia della città di Lecce per ridurre il traffico veicolare, incentivare l’uso della bicicletta e migliorare la qualità della vita dei cittadini.Se il progetto verrà finanziato, Lecce compirà un ulteriore passo avanti nella costruzione di una rete ciclabile sempre più capillare ed efficiente, in linea con le politiche di sostenibilità ambientale e mobilità dolce.
Viaggio in Bicicletta all’Alpe d’Huez: Un’Avventura Tra le Salite Mitiche delle Alpi Francesi
14/02/2025 in Viaggi
L’Alpe d’Huez è un nome che evoca emozioni forti tra gli appassionati di ciclismo. Questa località, situata nelle Alpi francesi, è diventata leggendaria grazie al Tour de France e alle sue iconiche 21 tornanti che si inerpicano per oltre 13 km con una pendenza media dell’8,1%. Ma un viaggio in bicicletta in questa zona non si limita solo alla mitica salita: l’intera regione è un paradiso per chi ama pedalare tra panorami mozzafiato e sfide epiche.
Periodo Migliore per Pedalare
L’estate, da giugno a settembre, è il periodo ideale per affrontare le salite dell’Alpe d’Huez. Il clima è generalmente mite, con temperature che oscillano tra i 15°C e i 25°C, e le strade sono libere dalla neve. Tuttavia, luglio può essere particolarmente affollato a causa del Tour de France e dell’evento ciclistico “La Marmotte”, quindi, se preferisci meno traffico, punta su giugno o settembre.
L’Itinerario: Oltre il Mito dell’Alpe d’Huez
1. La Classica: Bourg d’Oisans – Alpe d’Huez (13,8 km, 8,1%)
Partire da Bourg d’Oisans significa iniziare l’ascesa classica, quella resa immortale dal Tour. Dopo pochi metri, la strada si impenna con pendenze del 10% già nel primo chilometro. Ogni tornante è numerato e dedicato a un vincitore di tappa del Tour de France, un dettaglio che rende la scalata ancora più motivante.
Consiglio di affrontare la salita con un passo costante, senza bruciare troppe energie nei primi chilometri. L’ultimo tratto, dopo il villaggio di Huez, offre panorami spettacolari prima di arrivare alla stazione sciistica dell’Alpe d’Huez, a 1.850 metri di quota.
Momenti da non perdere:
Foto al cartello del “Tornante 1”
La vista dal tornante 7, il più iconico
Il traguardo ufficiale del Tour de France
2. Giro Panoramico: Col de Sarenne e Discesa Epica
Se vuoi variare l’itinerario, invece di scendere subito a Bourg d’Oisans, prosegui verso il Col de Sarenne. Questa strada meno battuta ti porterà su un’altitudine ancora maggiore (1.999 m) con una salita più dolce e panorami mozzafiato.
Dopo aver raggiunto il passo, la discesa è tecnica e spettacolare, con curve strette e asfalto non sempre perfetto. Attenzione ai tratti sconnessi! Questo percorso ti riporterà a Bourg d’Oisans completando un anello straordinario.
3. Sfida Estrema: Il Combò dei Tre Cols
Se hai gambe e voglia di una sfida epica, unisci la salita dell’Alpe d’Huez con due giganti vicini:
Col du Galibier (2.642 m)
Col du Lautaret (2.058 m)
Partendo da Bourg d’Oisans, sali al Lautaret e poi affronta il leggendario Galibier, una delle salite più dure del Tour. Dopo una meritata pausa in vetta, torna indietro e concludi il viaggio con la scalata dell’Alpe d’Huez. Questo percorso supera i 4.000 m di dislivello e rappresenta una vera impresa per qualsiasi ciclista.
Dove Dormire e Dove Mangiare
L’Alpe d’Huez e Bourg d’Oisans offrono una vasta gamma di sistemazioni, da hotel specializzati per ciclisti a B&B accoglienti. Ecco alcune opzioni:
Le Cassini Hotel (Le Bourg d’Oisans) – Perfetto per ciclisti, con garage sicuro e colazione adatta agli sforzi.
Hotel Le Pic Blanc (Alpe d’Huez) – Lusso in alta quota, perfetto per rilassarsi dopo una giornata in sella.
Camping La Cascade – Se preferisci un’opzione più economica, il campeggio vicino alla salita è un’ottima scelta.
Cibo e Specialità Locali
Dopo una dura giornata di pedalate, premiati con le delizie della cucina locale:
Tartiflette – Un piatto a base di patate, formaggio Reblochon, cipolle e pancetta.
Gratin Dauphinois – Patate al forno con panna e formaggio, perfetto per recuperare energia.
Tourte de l’Oisans – Una torta rustica locale, ideale per uno spuntino post-ride.
Un’ottima tappa gastronomica è il Restaurant La Cremaillere all’Alpe d’Huez, dove puoi gustare piatti locali con una vista spettacolare sulle montagne.
Consigli Finali
Allenati prima del viaggio: Anche se l’Alpe d’Huez non è la salita più lunga, la sua intensità richiede una preparazione adeguata.
Attenzione al meteo: Le Alpi possono riservare cambiamenti improvvisi, quindi controlla sempre le previsioni.
Goditi il panorama: Non pensare solo alla performance, ma prenditi dei momenti per ammirare la bellezza dei paesaggi alpini.
Un viaggio in bicicletta all’Alpe d’Huez è un’esperienza che ogni appassionato di ciclismo dovrebbe vivere almeno una volta. Che tu voglia metterti alla prova sulla leggendaria salita o esplorare le strade meno battute, questa regione saprà regalarti emozioni uniche.
Rovigo, via libera alla nuova ciclabile.
13/02/2025 in News
Questa settimana a Rovigo sono iniziati i lavori per il progetto di “Recupero funzionale piste ciclabili e percorsi pedonali in varie vie nel comune di Rovigo”. I primi interventi si stanno concentrando su via Pascoli, nel tratto compreso tra l’intersezione con via Sant’Agostino e via Curiel.
L’obiettivo principale del progetto è migliorare la sicurezza e la fruibilità delle infrastrutture dedicate a ciclisti e pedoni, favorendo così una mobilità sostenibile e accessibile a tutti. Questi lavori rientrano in un più ampio programma di riqualificazione urbana che mira a rendere la città più vivibile e a promuovere l’uso di mezzi di trasporto alternativi all’automobile.
Il tratto di via Pascoli interessato dai lavori vedrà interventi di ripristino del manto stradale, segnaletica rinnovata e la creazione di nuovi percorsi ciclabili e pedonali. Questi cambiamenti non solo miglioreranno l’estetica della zona, ma garantiranno anche maggiore sicurezza per i residenti e i visitatori che utilizzano queste vie quotidianamente.
Le opere, che avranno una durata prevista di alcune settimane, potrebbero comportare temporanei disagi alla viabilità locale. Tuttavia, l’amministrazione comunale assicura che saranno messe in atto tutte le misure necessarie per minimizzare i disagi e garantire il normale svolgimento delle attività quotidiane.
Viaggio in bicicletta lungo il Lago di Lugano: un percorso tra natura e cultura
12/02/2025 in Viaggi
Pedalare lungo il Lago di Lugano significa immergersi in un paesaggio unico, dove le montagne si specchiano nelle acque azzurre del lago e i borghi pittoreschi offrono scorci indimenticabili. Questo itinerario, perfetto per gli amanti del cicloturismo, attraversa territori tra Italia e Svizzera, combinando bellezze naturali e tesori culturali.
Il percorso consigliato
Un buon punto di partenza è la città di Lugano, che con la sua eleganza e il suo lungolago curato offre un’ottima introduzione al viaggio. Da qui, si può pedalare verso sud, seguendo la riva del lago fino a Morcote, uno dei borghi più belli della Svizzera, con le sue case colorate e la splendida chiesa di Santa Maria del Sasso.
Superato Morcote, il percorso prosegue verso la sponda italiana, attraversando piccoli centri come Porto Ceresio e Lavena Ponte Tresa. Qui il paesaggio cambia leggermente, con tratti più selvaggi e zone di riserva naturale che regalano momenti di pura immersione nella tranquillità del lago.
Difficoltà e caratteristiche del percorso
L’itinerario intorno al Lago di Lugano è adatto a ciclisti di ogni livello. Molti tratti sono pianeggianti o con leggere salite, rendendolo accessibile anche ai meno esperti. Tuttavia, alcune sezioni possono essere più impegnative, soprattutto nelle zone collinari. Per chi desidera un’esperienza più rilassata, una bici elettrica può essere una soluzione ideale.
Cosa vedere lungo il tragitto
Oltre alla bellezza del lago e dei suoi riflessi, il viaggio offre molte attrazioni:
Lugano e il suo centro storico ricco di negozi, caffè e musei.
Morcote, con le sue viuzze romantiche e la vista panoramica dalla chiesa di Santa Maria del Sasso.
Gandria, un borgo di pescatori con stradine strette e un’atmosfera d’altri tempi.
Porto Ceresio, perfetto per una pausa rilassante con vista sul lago.
Il Monte Brè e il Monte San Salvatore, due vette che offrono panorami incredibili su tutto il territorio.
Consigli pratici
Il periodo migliore per percorrere questo itinerario è la primavera o l’inizio dell’autunno, quando il clima è mite e le strade sono meno affollate. È importante avere una bici in buone condizioni, con gomme adatte a tratti di strada asfaltata e sterrata.Per chi ama il cicloturismo, il Lago di Lugano rappresenta un’esperienza unica, capace di unire sport, natura e cultura in un solo viaggio. Un percorso che vale la pena scoprire, chilometro dopo chilometro.
GRONTARDO – Un nuovo percorso ciclabile verso Scandolara Ripa d’Oglio grazie ai fondi del Piano Lombardia
12/02/2025 in News
Una buona notizia per gli amanti delle due ruote e per tutti i cittadini di Grontardo e Scandolara Ripa d’Oglio: presto sarà realtà una nuova pista ciclabile che collegherà i due comuni. Il progetto, finanziato con 600.000 euro provenienti dal fondo regionale Piano Lombardia, mira a migliorare la mobilità sostenibile e a favorire il turismo su due ruote in questa zona della provincia di Cremona.La realizzazione di questa ciclabile non è solo un’infrastruttura utile per i pendolari e gli abitanti, ma rappresenta anche una spinta importante per il cicloturismo. Grontardo e Scandolara Ripa d’Oglio si trovano in un’area ricca di bellezze naturali e paesaggi fluviali che si prestano perfettamente alle escursioni in bicicletta. Il nuovo collegamento potrà diventare parte di percorsi più ampi, integrandosi con altre ciclovie del territorio e incentivando un turismo lento e sostenibile.Il Piano Lombardia, avviato dalla Regione durante il periodo della pandemia, ha destinato oltre 3,5 miliardi di euro per opere infrastrutturali e per il rilancio economico del territorio. Tra questi finanziamenti, la ciclabile tra Grontardo e Scandolara Ripa d’Oglio rappresenta un chiaro esempio di come questi fondi possano migliorare la qualità della vita e promuovere la mobilità ecologica.Con l’avanzamento dei lavori, sarà interessante vedere come questa nuova infrastruttura verrà accolta dalla comunità locale e dai cicloturisti. Una cosa è certa: ogni nuovo tratto ciclabile rappresenta un passo in avanti verso un futuro più sostenibile e a misura di bicicletta.
Il Trentino punta sulla bicicletta
11/02/2025 in News
In Alto Adige, l’utilizzo combinato di treno e bicicletta è una realtà sempre più apprezzata, soprattutto nei mesi di alta stagione. I viaggiatori possono trasportare le proprie bici sui treni locali e su alcune linee di autobus selezionate, acquistando un biglietto aggiuntivo. Se durante i mesi invernali il servizio vede un utilizzo contenuto, con poco più di un centinaio di biciclette trasportate mensilmente, la situazione cambia drasticamente in estate. Agosto, in particolare, registra un vero e proprio boom, con quasi quindicimila bici caricate sui treni.
Questo servizio non è riservato solo ai turisti, anche se la regione è una meta ambita per gli amanti della bicicletta. Infatti, ben il 40% dei ciclisti che utilizzano il treno per trasportare la propria bici sono residenti locali, a testimonianza di come questo mezzo di trasporto ibrido sia integrato nelle abitudini degli altoatesini.
Tuttavia, l’aumento della domanda durante l’estate porta inevitabilmente a qualche inconveniente. Non mancano le lamentele di coloro che, trovandosi senza posto disponibile per la propria bici, sono costretti a rimanere a terra. La STA (Strutture Trasporto Alto Adige), che gestisce il servizio, risponde che il biglietto per il trasporto della bicicletta garantisce il viaggio solo se c’è disponibilità di posti, per ragioni di sicurezza. I controllori, quindi, non fanno altro che rispettare le normative vigenti.
La capacità dei treni attualmente è sufficiente per coprire la domanda per gran parte dell’anno. È solo durante il picco della stagione turistica che si verificano problemi. Ma ci sono buone notizie per il futuro: nel 2026 entreranno in servizio nuovi treni, più lunghi e con una maggiore capacità, anche per il trasporto di biciclette. Questi miglioramenti potrebbero aiutare a ridurre i disagi e a rendere l’esperienza di viaggio più fluida per tutti i ciclisti.
L’iniziativa di combinare il trasporto su rotaia con la bici resta un’ottima soluzione per promuovere una mobilità sostenibile e facilitare l’esplorazione del territorio altoatesino, confermandosi una scelta vincente sia per i residenti che per i turisti.
Inaugurata la nuova pista ciclabile tra Saciletto e Alture di Ruda
11/02/2025 in News
Un nuovo tratto di pista ciclabile è stato ufficialmente inaugurato, migliorando la viabilità sostenibile tra il Cimitero di Saciletto e Alture di Ruda. Questo intervento rappresenta un ulteriore passo avanti nella promozione della mobilità dolce e nella valorizzazione del territorio.La nuova infrastruttura, lunga circa 440 metri, è stata realizzata con una pavimentazione in asfalto e presenta due corsie di marcia, garantendo così maggiore sicurezza per ciclisti e pedoni. Con una larghezza di 3,16 metri, la pista consente una circolazione agevole e fluida, favorendo il transito sia per chi utilizza la bicicletta per spostamenti quotidiani sia per gli amanti del cicloturismo.
Un investimento per la mobilità sostenibile
Per la realizzazione dell’opera sono stati investiti 276.000 euro, un impegno economico significativo per migliorare le infrastrutture locali e incentivare l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto ecologico e salutare. La nuova pista si inserisce in un più ampio progetto di sviluppo della rete ciclabile della zona, volto a rendere il territorio sempre più accessibile e vivibile per residenti e turisti.
Benefici per la comunità
L’apertura della ciclabile rappresenta un valore aggiunto per la sicurezza stradale, permettendo ai ciclisti di evitare il traffico automobilistico lungo le strade principali. Inoltre, il nuovo collegamento favorisce una maggiore fruibilità delle aree verdi circostanti, incentivando attività all’aria aperta e promuovendo uno stile di vita più sostenibile.Con questa nuova infrastruttura, il Comune di Ruda dimostra il suo impegno nella promozione di soluzioni di mobilità alternativa, contribuendo alla riduzione dell’inquinamento e al miglioramento della qualità della vita dei cittadini.
Tragedia a Vicenza: Nicola Sangalli perde la vita in un tragico incidente stradale
10/02/2025 in News
Vicenza è sotto shock per la tragica scomparsa di Nicola Sangalli, un giovane di 30 anni rimasto vittima di un drammatico incidente stradale avvenuto ieri nella frazione di Polegge, lungo la provinciale Marosticana.Secondo le prime ricostruzioni, Nicola Sangalli stava percorrendo la strada in sella alla sua bicicletta, una city bike di colore nero, quando è stato investito da un furgone Nissan bianco. L’impatto è stato devastante: il giovane è stato sbalzato per diversi metri prima di finire violentemente sull’asfalto. Le ferite riportate si sono rivelate immediatamente fatali.Sul posto sono intervenuti tempestivamente i sanitari del Suem 118 dall’ospedale San Bortolo, ma nonostante i disperati tentativi di rianimazione, il cuore del giovane ha cessato di battere pochi minuti dopo l’incidente.Nicola viveva poco lontano dal luogo dell’incidente e la notizia della sua scomparsa ha lasciato sgomenti familiari, amici e conoscenti. La comunità di Vicenza si stringe nel dolore per la perdita di un ragazzo descritto come solare e pieno di vita.Le forze dell’ordine stanno proseguendo le indagini per chiarire con esattezza la dinamica del sinistro e accertare eventuali responsabilità. La Marosticana, purtroppo, è una strada già nota per la sua pericolosità e l’incidente riaccende il dibattito sulla sicurezza stradale e sulla tutela dei ciclisti.Questa tragedia solleva ancora una volta l’urgenza di maggiori misure di sicurezza per chi si sposta in bicicletta. L’auspicio è che da questa drammatica perdita possa nascere una riflessione concreta su come rendere le strade più sicure per tutti gli utenti.
In bicicletta attraverso la Pianura Padana: un viaggio tra natura, storia e sapori
10/02/2025 in Viaggi
La Pianura Padana è una delle mete ideali per gli amanti del cicloturismo: un territorio vasto e variegato, caratterizzato da strade secondarie poco trafficate, piste ciclabili panoramiche e percorsi lungo fiumi e canali, il tutto immerso in un paesaggio fatto di campi coltivati, borghi storici e città d’arte. Viaggiare in bicicletta qui significa scoprire un’Italia autentica, fatta di ritmi lenti, incontri genuini e sapori indimenticabili.
Pedalando tra fiumi e canali: le vie d’acqua della Pianura
Uno degli itinerari più affascinanti è quello che segue il corso del Po, il fiume più lungo d’Italia. Lungo le sue rive si snodano ciclabili e strade sterrate perfette per una pedalata immersa nella tranquillità. Partendo da Cremona, città della liuteria e della musica, si può seguire il Po Cycle Route, un percorso che tocca località come Casalmaggiore, famosa per i suoi ponti sul fiume, e Boretto, con il suo suggestivo porto fluviale.
Altri itinerari seguono i canali irrigui, come il Naviglio di Bereguardo in Lombardia o il Canale Emiliano Romagnolo, che regalano un viaggio attraverso paesaggi rurali mozzafiato.
Tra città d’arte e borghi medievali
Un viaggio in bici nella Pianura Padana offre anche l’opportunità di visitare città ricche di storia e cultura. Mantova, con il suo centro rinascimentale Patrimonio UNESCO, è una tappa imperdibile per chi pedala lungo il Mincio. Da qui parte la famosa ciclovia Mantova-Peschiera, un percorso facile e adatto a tutti, che porta sulle sponde del Lago di Garda.
Anche Ferrara, la città delle biciclette per eccellenza, è una meta perfetta per il cicloturismo. Il centro storico, circondato da imponenti mura, si esplora facilmente sulle due ruote, magari facendo una sosta per gustare la tipica salama da sugo o un piatto di cappellacci di zucca.
Sapori della Pianura: una pausa gastronomica
Ogni pedalata nella Pianura Padana è l’occasione per una sosta gastronomica. Qui si trovano alcune delle eccellenze della cucina italiana: dal Parmigiano Reggiano alle tigelle modenesi, dal riso del Vercellese ai salumi piacentini. Fermarsi in un agriturismo lungo il percorso permette di assaporare piatti tipici e ricaricare le energie prima di riprendere il viaggio.
Consigli per il cicloturista
Periodo migliore: primavera e autunno, quando il clima è più mite e i colori della campagna sono splendidi.
Tipologia di bici: una gravel o una trekking bike è l’ideale per affrontare sia le ciclabili asfaltate sia i tratti sterrati lungo fiumi e canali.
Attrezzatura: oltre a una buona bici, è consigliato portare una mappa o un GPS, borraccia, kit di riparazione e abbigliamento adeguato.
Dove dormire: lungo i percorsi ci sono molti B&B bike-friendly, agriturismi e campeggi attrezzati per ciclisti.
Esplorare la Pianura Padana in bicicletta è un’esperienza che unisce la passione per il viaggio su due ruote con la scoperta di luoghi autentici e sapori indimenticabili. Che si tratti di un weekend o di un’avventura di più giorni, pedalare tra le campagne, le città storiche e le rive dei fiumi di questa regione è un modo perfetto per vivere il cicloturismo in Italia.
Viaggio in bicicletta in Basilicata.
09/02/2025 in Viaggi
La regione della Basilicata, con i suoi paesaggi mozzafiato e la sua ricca storia, offre itinerari cicloturistici affascinanti e stimolanti. Uno dei percorsi più suggestivi è quello che collega Rionero in Vulture ai Laghi di Monticchio. Questo tragitto, immerso nella natura incontaminata del Parco Regionale del Vulture, è ideale per gli amanti della bicicletta che desiderano combinare attività fisica, bellezze naturali e cultura.
Partenza: Rionero in Vulture
Rionero in Vulture, situato ai piedi del Monte Vulture, è il punto di partenza di questo percorso. Questa cittadina è famosa per la produzione del rinomato vino Aglianico del Vulture e offre ai visitatori un assaggio della tradizione enologica locale. Prima di partire, è possibile visitare il Museo del Brigantaggio per scoprire di più sulla storia della regione.
Il Percorso
Il percorso, lungo circa 20 chilometri, si snoda tra colline verdeggianti, boschi di querce e castagni, offrendo panorami incantevoli ad ogni curva. La strada principale da seguire è la SP167, che collega direttamente Rionero in Vulture ai Laghi di Monticchio.
Salita al Monte Vulture
La prima parte del percorso è caratterizzata da una salita moderata verso il Monte Vulture. Questa sezione può essere impegnativa per i ciclisti meno esperti, ma la fatica è ripagata dalla vista panoramica sulla valle sottostante. Durante la salita, è possibile fare una sosta presso le numerose cantine vinicole per degustare l’Aglianico del Vulture.
Attraversamento dei Boschi
Superata la salita, si entra in una zona boschiva che offre ombra e frescura, rendendo il viaggio più piacevole soprattutto nelle giornate estive. Qui, la strada diventa più agevole, permettendo ai ciclisti di godersi appieno il contatto con la natura.
Arrivo ai Laghi di Monticchio
Dopo circa 20 chilometri, si raggiungono i Laghi di Monticchio, due laghi vulcanici situati all’interno di un antico cratere del Monte Vulture. Questo luogo è un vero e proprio paradiso naturale, con acque cristalline e una ricca biodiversità. I laghi sono circondati da sentieri che permettono di esplorare ulteriormente la zona a piedi o in bicicletta.
Cosa Fare ai Laghi di Monticchio
Una volta arrivati, i ciclisti possono rilassarsi e godersi le numerose attività offerte dai Laghi di Monticchio. È possibile fare un picnic sulle rive dei laghi, noleggiare una barca per un giro sull’acqua o esplorare il Monastero di San Michele, un’antica abbazia benedettina situata su una collina che domina i laghi.
Ritorno
Il ritorno a Rionero in Vulture può essere effettuato seguendo lo stesso percorso dell’andata. In alternativa, per i più avventurosi, è possibile esplorare strade secondarie e sentieri che attraversano il Parco Regionale del Vulture, scoprendo angoli nascosti e paesaggi inediti.
In conclusione, il tragitto in bicicletta da Rionero in Vulture ai Laghi di Monticchio è un’esperienza indimenticabile che combina attività fisica, scoperta di paesaggi incantevoli e immersione nella cultura locale. Un viaggio che ogni appassionato di cicloturismo dovrebbe intraprendere almeno una volta nella vita.