La Diciassettesima Tappa: Il giorno del giudizio tra Tonale e Mortirolo
28/05/2025 in News
Mercoledì 28 maggio , il Giro d’Italia propone uno degli appuntamenti più attesi e temuti: la diciassettesima tappa, da San Michele all’Adige a Bormio, 154 km di alta montagna e 3.800 metri di dislivello. Pochi chilometri, ma intensissimi: un concentrato di fatica, strategia e spettacolo che potrebbe riscrivere completamente la classifica generale.
Il cuore delle Alpi
La tappa si apre in Val d’Adige, in una partenza che non concede respiro: si sale subito verso il Passo del Tonale, una classica delle Alpi che, con i suoi 15 km e pendenze regolari, rappresenta un primo banco di prova per gli uomini di classifica. Ma è solo un assaggio: la vera sfida è più avanti.
Mortirolo, la montagna maledetta
Dopo la discesa su Ponte di Legno, i corridori si troveranno di fronte a uno dei mostri sacri del ciclismo: il Passo del Mortirolo, scalato dal versante più duro. Con pendenze che sfiorano il 18%, strade strette, ombre fitte tra i boschi e curve che non finiscono mai, il Mortirolo non perdona. È qui che spesso si vincono o si perdono i Giri d’Italia. Più che una salita, è un esame di coscienza per ogni ciclista.
L’arrivo a Bormio: un finale d’alta quota
Dopo la discesa tecnica e spettacolare dal Mortirolo, la strada torna a salire verso Bormio, con un finale nervoso e selettivo che, se non farà distacchi, metterà comunque alla prova le energie residue. Gli ultimi chilometri potrebbero essere teatro di scatti decisivi o di crolli clamorosi. In ogni caso, l’arrivo a Bormio sarà uno snodo fondamentale in ottica maglia rosa.
Una tappa per leggende
La diciassettesima tappa è breve, ma letale: un percorso per scalatori puri, per campioni con coraggio, per gregari trasformati in eroi. E arriva nel momento più delicato della corsa, dopo una serie di frazioni impegnative e alla vigilia di altre tappe alpine. È la classica giornata da segnare in rosso, quella in cui si può vincere il Giro o perderlo.
La Sedicesima Tappa: Piazzola sul Brenta–San Valentino di Brentonico, il Giro sale ancora
27/05/2025 in News
Martedì 27 maggio , dopo il giorno di riposo, il Giro d’Italia riparte con una tappa che si preannuncia tra le più decisive di questa edizione. La sedicesima frazione, da Piazzola sul Brenta a San Valentino di Brentonico, copre 199 km e introduce i corridori a un trittico alpino micidiale, con cinque Gran Premi della Montagna e un arrivo in quota che potrebbe stravolgere la classifica generale.
L’Appennino lascia spazio alle Alpi
Dopo la lunga traversata dell’Italia centrale e le Prealpi venete, il gruppo si avvicina all’arco alpino. Ma non c’è spazio per il rodaggio: la tappa entra subito nel vivo con un tracciato nervoso, fatto di salite e discese continue, e un’altimetria che non dà tregua. I cinque GPM distribuiti lungo il percorso garantiranno battaglia fin dalle prime rampe, con punti pesanti in palio per la maglia azzurra e potenziali occasioni di attacco per i contendenti alla maglia rosa.
Il gran finale: San Valentino di Brentonico
L’ultimo atto della tappa è riservato a una salita lunga e complessa di 17 km, che porta fino a San Valentino di Brentonico. Si tratta di una scalata articolata, con due tratti di respiro nei centri abitati di Brentonico e San Giacomo, ma che presenta un finale senza sconti: gli ultimi 3 km sono tutti in salita, su pendenze costanti che faranno emergere solo i corridori più forti e resistenti.
Tappa chiave prima del trittico alpino
Non è solo la difficoltà altimetrica a rendere questa tappa importante: è il contesto a darle peso. È infatti la prima delle tre tappe di alta montagna consecutive, prima del trittico che include il Passo del Tonale, il Mortirolo e l’arrivo a Bormio. Chi perderà terreno oggi potrebbe pagare dazio anche nelle giornate successive, rendendo questa frazione fondamentale nella strategia delle squadre e nella gestione delle forze.
Aspettative e scenari
C’è da aspettarsi un attacco da lontano, magari da parte dei gregari di lusso o da outsider che cercano di risalire in classifica. I big, invece, potrebbero attendere l’ascesa finale per misurarsi a viso aperto. La lunghezza e la varietà del percorso la rendono una tappa dura da interpretare, dove resistenza e strategia andranno di pari passo.
La Quindicesima Tappa: Fiume Veneto-Asiago, Alta Montagna e Selezione per gli Scalatori
25/05/2025 in News
Domenica 25 maggio, il Giro d’Italia vivrà una delle tappe più dure e selettive dell’intera edizione. La quindicesima tappa partirà da Fiume Veneto per arrivare ad Asiago, con un percorso lungo 214 km e un dislivello totale di circa 3.900 metri. Si tratta di una frazione di alta montagna, che metterà a dura prova le gambe dei corridori, con salite impegnative e stretti passaggi attraverso le Prealpi Venete, zone che non vedono spesso il passaggio della Corsa Rosa.
Un Percorso Durissimo per gli Scalatori
La tappa si presenta come una vera e propria sfida per gli scalatori puri. Dopo una partenza da Piazza Marconi a Fiume Veneto, i corridori affronteranno un percorso che non concede tregua. Le salite saranno diverse, alcune delle quali poco frequentate nelle edizioni recenti del Giro, rendendo il percorso ancora più selettivo. La lunghezza e il dislivello della tappa fanno di questa frazione una delle più dure, con una serie di ascese che potrebbero ridisegnare la classifica generale.
Le Salite Più Impegnative
Il percorso è ricco di salite di alta montagna, ognuna delle quali presenta pendenze significative e tratti che potrebbero favorire i corridori con maggiore attitudine alla scalata. Sebbene i dettagli esatti delle singole salite non siano ancora completamente definiti, è certo che i passaggi nelle Prealpi richiederanno un grande dispendio di energia e una gestione ottimale delle forze da parte dei ciclisti. La difficoltà altimetrica e il terreno accidentato potrebbero causare distacchi importanti tra i concorrenti di vertice e quelli meno in forma per affrontare i grandi sforzi.
Un Finale Ristretto per la Classifica
Il traguardo finale a Asiago segnerà una tappa fondamentale per la classifica generale. Con un percorso di montagna che separa la partenza dall’arrivo, sarà un’occasione per i cappoclassifica di mettere a segno un attacco decisivo o per i specialisti della salita di guadagnare secondi preziosi. I corridori dovranno affrontare una serie di salite consecutive che, a meno di colpi di scena, porteranno i più forti a consolidare la loro posizione.Con 3.900 metri di dislivello su un percorso di 214 km, la quindicesima tappa del Giro d’Italia si preannuncia come una vera e propria prova di resistenza. Il lungo e tortuoso percorso nelle Prealpi Venete potrebbe rimescolare nuovamente le carte della classifica generale, dando spazio agli attaccanti o a chi ha nelle gambe la capacità di resistere a una giornata di sforzo continuo. In un contesto del genere, ogni secondo guadagnato o perso potrebbe fare la differenza nelle fasi finali della corsa.
La Quattordicesima Tappa: Treviso-Nova Gorica/Gorizia, Tra Pianura e Collio.
24/05/2025 in News
Il 24 maggio, il Giro d’Italia affronterà una tappa che si sviluppa lungo un percorso di 186 km con partenza da Treviso e arrivo a Nova Gorica/Gorizia. Sebbene il tracciato sia prevalentemente pianeggiante, il finale presenta alcune difficoltà che potrebbero mettere alla prova i ciclisti, specialmente i velocisti. Si attraverseranno la pianura veneta e friulana, per poi entrare in Slovenia, con un percorso che alterna tratti facili a salite brevi ma insidiose.
Un Percorso Dalla Pianura al Collio
La tappa inizia su strade ampie e rettilinee, attraversando la bassa pianura veneta e friulana. Questo tratto pianeggiante favorirà una corsa controllata, dove i team di velocisti tenteranno di mantenere il passo regolare per gestire il ritmo. Dopo circa 110 km senza particolari difficoltà, il percorso si avvicina al Collio (Brda), una regione collinare che segna la transizione verso la Slovenia.
Qui si incontrano le prime salite brevi ma impegnative, tra cui i passaggi su Plessiva, Medana, Castel Dobra, San Martino, Quisca e Hum. Sebbene non siano salite lunghe, la loro frequenza ravvicinata potrebbe rallentare il ritmo della corsa e favorire i corridori in grado di gestire le accelerazioni. Le pendenze non estreme ma ripetute potrebbero creare distacchi tra i gruppi di testa, portando alla selezione dei favoriti per la vittoria di tappa.
Il Circuito Finale: Tattiche e Velocisti Sotto Pressione
Dopo il passaggio attraverso Nova Gorica, il percorso entrerà in Italia per un breve tratto prima di ritornare in Slovenia per affrontare gli ultimi due giri del circuito finale che si concluderanno a Nova Gorica/Gorizia. Questo circuito finale è caratterizzato da una salita breve ma intensa a Saver, che si sviluppa su 900 metri al 7,4%, con punte che raggiungono il 12%. Sebbene la salita non sia lunga, la sua posizione nel finale di tappa potrebbe rappresentare una sfida per i ciclisti meno preparati per le ascese brevi ma intense.
Una volta superato Saver, i corridori si troveranno a percorrere un tratto pianeggiante, ma caratterizzato da numerose curve e rotatorie, che potrebbero complicare il ritmo dei velocisti. Le curve strette e i cambi di direzione potrebbero ridurre le possibilità di una volata di gruppo compatto, facendo emergere la necessità di strategie più raffinate da parte dei velocisti più esperti.
Il rettilineo finale di 900 metri, con una larghezza di 8 metri, offre però una possibilità per il lancio dello sprint, dove i velocisti più puri avranno una chance di emergere se sono riusciti a mantenere il gruppo compatto fino agli ultimi metri.
Un Finale Da Gestire con Attenzione
Nonostante il profilo prevalentemente pianeggiante, la quattordicesima tappa del Giro d’Italia 2025 presenta alcune difficoltà che potrebbero fare la differenza, soprattutto negli ultimi chilometri. La successione di salite nel Collio e il circuito finale, con l’insidiosa salita di Saver e il tratto tortuoso prima del rettilineo finale, potrebbero sorprendere i velocisti che puntano alla vittoria di tappa. La strategia di corsa sarà fondamentale, con i ciclisti chiamati a mantenere il controllo nelle fasi cruciali e a sfruttare ogni opportunità per lanciare l’attacco finale.
La Tredicesima Tappa: Rovigo-Vicenza, Una Sfida tra Pianura e Colline
23/05/2025 in News
Venerdì 23 maggio, il Giro d’Italia vivrà una tappa che promette di essere tanto interessante quanto impegnativa. La tredicesima tappa partirà da Rovigo e si concluderà a Vicenza, un percorso di 180 km che saprà mettere alla prova i ciclisti su un terreno variegato, che alterna tratti pianeggianti e salite selettive.
Il Percorso: Pianura e Colline in Alternanza
Il tracciato si apre con una fase iniziale che lambisce i Colli Euganei e introduce la prima difficoltà significativa: la salita al Passo Roverello. Questa ascesa di 4 km al 6,1%, con punte che arrivano al 12%, rappresenta un primo test di resistenza, soprattutto per i corridori che puntano a mantenere una posizione di rilievo nella classifica generale. La salita non è lunga, ma la pendenza, soprattutto nelle sue parti più ripide, potrebbe creare i primi distacchi tra i protagonisti della corsa.
Una volta superato il Passo Roverello, il percorso si fa decisamente più facile, con un lungo tratto di circa 80 km di terreno pianeggiante che attraversa la pianura veneta, dando una tregua ai ciclisti. Questo tratto offre l’opportunità per i team di controllare la corsa e consentire ai velocisti di recuperare energie prima di entrare nella fase decisiva della tappa.
I Colli Berici: Il Cuore della Selezione
Il percorso cambia drasticamente all’approccio dei Colli Berici, una zona che presenta un mix di salite brevi ma intense. La prima difficoltà è Pozzolo, una salita di 1,2 km all’8%, con punte che arrivano fino al 13%, seguita da Garzola, un altro tratto difficile di 600 m al 9%. Queste salite potrebbero favorire gli scalatori più forti, ma sono solo un antipasto rispetto alla salita di San Giovanni in Monte, il Gran Premio della Montagna (GPM) di giornata.
La salita di San Giovanni in Monte è lunga 5 km, con una pendenza media del 6,6%, ma con un tratto iniziale che tocca punte vicine al 14%. La sezione più dura, con quasi 3 km al 8,5%, rappresenta un momento decisivo nella tappa, dove i corridori che vorranno essere protagonisti devono essere pronti a rispondere a qualsiasi attacco.
La Fase Finale: Il Montaggio verso Vicenza
Dopo la discesa da San Giovanni in Monte, mancheranno ancora 38,4 km all’arrivo a Vicenza. Tuttavia, i ciclisti non saranno ancora fuori pericolo, poiché incontreranno un ulteriore tratto di salita con il Monte Berico, una salita breve ma intensa di 1,1 km al 7,5%, con punte fino al 12%, che metterà alla prova le gambe dei corridori. Il vero banco di prova arriverà con lo strappo di Arcugnano, una salita di 1,6 km al 7,7%, con punte al 13% a 10,4 km dall’arrivo. Questa parte del percorso è fondamentale, non solo per l’asprezza della salita, ma anche per la presenza degli abbuoni, che potrebbero essere decisivi per gli uomini di classifica.
Un Finale Piuttosto Impegnativo
Il finale della tappa di Vicenza è caratterizzato da un percorso che non favorisce un arrivo in volata di gruppo compatto. Le salite impegnative degli ultimi chilometri potrebbero favorire attacchi isolati o un arrivo di gruppo ristretto. I velocisti più puri dovranno affrontare questo finale con molta attenzione, perché il percorso ondulato e le salite negli ultimi 30 km potrebbero spezzare ogni possibilità di una volata di gruppo.
La Dodicesima Tappa: Dalle Colline Matildiche alla Pianura del Po
22/05/2025 in News
Il 22 maggio, il Giro d’Italia proseguirà con una tappa che metterà alla prova i ciclisti prima sui colli e poi sulle strade piane della Bassa Pianura Padana. Con partenza da Modena e arrivo a Viadana (Oglio-Po), il percorso di 172 km sarà caratterizzato da una prima parte impegnativa sulle colline, seguita da un tratto pianeggiante che terminerà in un finale che si preannuncia spettacolare, ideale per i velocisti.
La Prima Parte: Le Colline Matildiche
La tappa si apre con oltre 70 km di salite sulle colline matildiche, una delle zone più affascinanti e impegnative della regione. Qui, i corridori dovranno affrontare un dislivello di oltre 1.500 metri, con due Gran Premi della Montagna (GPM) che decideranno il passo da mantenere nella parte iniziale della tappa.
Il primo GPM si trova a Baiso, una salita di 5 km al 6% con punte che arrivano fino al 11%, un test non indifferente per chi spera di restare a contatto con i primi. Il secondo GPM si trova a Borsea, una salita di 4 km al 5,2%, con pendenze che raggiungono il 12%. Queste salite metteranno sicuramente sotto pressione i corridori, con i più forti scalatori che cercheranno di staccare il gruppo principale e fare la differenza.
La Pianura Padana: Terreno per i Velocisti
Una volta superate le colline, la strada si farà decisamente più semplice. I ciclisti affronteranno circa 70 km di terreno pianeggiante che li porteranno nella bassa pianura. Questo tratto offre un respiro di sollievo, ma allo stesso tempo è un’occasione per gli altri corridori di recuperare energie prima dell’entrata nella fase finale della tappa.
Il passaggio sopra il fiume Po segnerà una transizione importante, portando i ciclisti verso un circuito finale di 26,6 km, da percorrere una sola volta. Questa sezione si snoda su strade larghe e diritte, perfette per i velocisti. La mancanza di curve strette o tratti insidiosi favorisce una volata finale, ma attenzione alla curva a sinistra a 500 metri dal traguardo, che potrebbe rendere la volata decisiva per chi cerca di lanciarsi al meglio nella corsa al traguardo.
Il Finale: Una Volata per i Velocisti
Con una sezione finale che favorisce i velocisti, la tappa si concluderà probabilmente con una volata di gruppo o un gruppo ristretto. Il percorso rettilineo e privo di curve impegnative dà l’opportunità ai velocisti di prepararsi per lo sprint finale, ma l’ultima curva potrebbe cambiare le dinamiche della corsa, con qualche attaccante che cercherà di anticipare il gruppo prima dell’ultimo rettilineo.
L’UNDICESIMA Tappa: La Montagna in Toscana e Emilia Romagna
21/05/2025 in News
Il 21 maggio, il Giro d’Italia affronterà una delle sue tappe più impegnative e spettacolari, con un percorso che va da Viareggio a Castelnovo ne’ Monti, in Emilia Romagna. Con i suoi 186 km e un dislivello di 3.850 metri, questa frazione rappresenta un banco di prova fondamentale per i contendenti della classifica generale, che dovranno affrontare un tracciato che mescola pianura, salite ripide e discese tecniche.
Un Percorso Difficile e Selettivo
La tappa si divide in due parti nettamente distinte: la prima fase è relativamente più tranquilla, con un percorso in leggera ascesa fino a Castelnuovo Garfagnana, che consente ai corridori di guadagnare terreno prima delle difficoltà vere e proprie. Fino a quel punto, le salite non sono particolarmente ripide e i corridori potranno mantenere un ritmo regolare, senza troppe difficoltà.
Tuttavia, la seconda parte del percorso è tutt’altro che semplice. Dopo il passaggio a Castelnuovo Garfagnana, il tracciato inizia a farsi più impegnativo, con salite dure e discese tecniche che metteranno alla prova anche i ciclisti più esperti. Le strade di montagna, con curves strette e saliscendi, sono pronte a trasformarsi in un terreno di battaglia, dove ogni mossa può risultare determinante. La salita più temuta è quella di San Pellegrino in Alpe, un’ascesa che presenta pendenze che toccano il 20%, destinata a spezzare la resistenza dei corridori più deboli. A seguire, le salite di Toano e della Pietra di Bismantova contribuiranno a incrementare la difficoltà, fino all’arrivo a Castelnovo ne’ Monti, ultima tappa di questa selettiva frazione.
Gli Ultimi Kilometri: Un Colpo di Scena
Mentre i corridori si avvicinano a Castelnovo ne’ Monti, l’ultimo chilometro diventa un autentico test di resistenza mentale e fisica. Dopo una breve discesa, la strada riprende a salire con una rampa che preannuncia la difficoltà finale. L’ultimo chilometro, interamente in salita, è particolarmente insidioso, con una retta finale di 100 metri su asfalto, stretta e ripida. Sarà proprio qui che alcuni dei favoriti potrebbero cercare l’attacco decisivo, mentre altri cercheranno di mantenere il loro passo per arrivare al traguardo.
Una Tappa Cruciale per la Classifica Generale
La undicesima tappa del Giro si preannuncia come una delle più decisive nella lotta per la maglia rosa. Il percorso, che attraversa le colline toscane e le montagne emiliane, rappresenta un’opportunità per gli scalatori di fare la differenza, mentre i contendenti per la classifica generale dovranno restare concentrati per non perdere terreno. La selettività del tracciato potrebbe portare a scossoni significativi nella graduatoria, con i distacchi che potrebbero aumentare sensibilmente nelle fasi finali della corsa.Questa tappa segnerà, inoltre, la fine del Giro in Toscana, un passaggio simbolico per una corsa che sta per entrare nella sua fase più difficile. Con un dislivello importante e salite al limite, la frazione è destinata a rappresentare un crocevia per chi sogna di indossare la maglia rosa al termine della corsa.
Sulla Ciclovia del Sole: Viaggio in Bici tra Storia, Campi e Silenzi
11/05/2025 in Territorio
C’è un’Italia che si scopre solo pedalando. Non quella delle cartoline, ma quella fatta di strade secondarie, borghi silenziosi e campi di grano che si muovono al ritmo del vento. È questa l’anima della Ciclovia del Sole, un itinerario che da Verona scende verso Bologna e oltre, seguendo il tracciato dell’ex ferrovia Bologna-Verona, oggi trasformato in una dorsale cicloturistica europea che promette emozioni lente e genuine.
Partenza: Verona, città d’arte e d’amore. Ma appena si esce dal centro, la città lascia spazio a campagne aperte, argini e canali. Il paesaggio cambia, si distende. E con lui, anche il respiro. La pista ciclabile è ampia, sicura, ben segnalata. Perfetta anche per chi affronta il viaggio con borse cariche e poca fretta.
Il bello della Ciclovia del Sole non è solo la bellezza dei luoghi attraversati, ma la sensazione costante di essere fuori dal tempo. Si passa per piccoli paesi come Osteria Nuova, Crevalcore, San Giovanni in Persiceto, dove ogni bar ha il suo gruppo di pensionati che osserva incuriosito i cicloturisti. Un sorriso, una battuta, a volte un consiglio su dove trovare la fontanella più vicina.
Il tratto tra Mirandola e Bologna è tra i più suggestivi: vecchie stazioni riconvertite in punti di sosta, gallerie rivestite da street art, e lunghi rettilinei tra i campi. Qui il silenzio è rotto solo dal fruscio delle ruote sull’asfalto e dal canto degli uccelli. La fatica diventa meditazione.
Arrivati a Bologna, il viaggio cambia ritmo. Ma anche qui, la città accoglie il cicloturista con infrastrutture adeguate, percorsi urbani dedicati e l’immancabile offerta gastronomica. Per molti, Bologna è la tappa finale. Per altri, solo una pausa prima di proseguire verso sud, seguendo il sogno della EuroVelo 7, la grande via ciclabile europea che unisce Capo Nord a Malta.La Ciclovia del Sole non è un’impresa sportiva: è una celebrazione del viaggio lento, accessibile a tutti. Bastano una bici, una borraccia e voglia di lasciarsi sorprendere.E proprio lì, tra una pedalata e l’altra, si riscopre un’Italia vera, che spesso sfugge agli occhi di chi viaggia troppo in fretta.
L’amministrazione comunale di Sassuolo punta sulla bicicletta.
10/05/2025 in News
La città di Sassuolo ha avviato un’importante iniziativa per promuovere la mobilità sostenibile e incentivare l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano. La scorsa settimana sono infatti iniziati i lavori del progetto “Bike to Work”, che prevede interventi di manutenzione straordinaria e realizzazione di nuovi tratti di piste ciclabili, destinati a migliorare l’infrastruttura urbana dedicata ai ciclisti. Questi lavori, che dureranno complessivamente 90 giorni, si concentreranno su due aree principali della città.
Il primo intervento riguarda via San Francesco, nel tratto compreso tra via Matteotti e via Divisione Acqui. Qui, il progetto prevede la messa a norma del percorso ciclopedonale già esistente. Questo tratto, molto frequentato sia dai ciclisti che dai pedoni, necessitava da tempo di un aggiornamento per garantire maggiore sicurezza e accessibilità. I lavori in quest’area sono iniziati nella zona adiacente alla Chiesa di Sant’Antonio ‘ai fratini’, un punto di riferimento importante per la comunità locale. Una volta completato questo intervento, i lavori si sposteranno sulla seconda area di interesse.
Il secondo intervento avverrà in via Regina Pacis, nel tratto compreso tra via Vittime 11 Settembre e la fermata dell’autobus. Qui verrà realizzato un nuovo tratto di percorso ciclopedonale, colmando una lacuna nell’infrastruttura attuale e migliorando la connessione tra diverse aree della città. Questa nuova pista ciclabile non solo offrirà un percorso sicuro per chi si sposta in bicicletta, ma contribuirà anche a ridurre il traffico automobilistico, incentivando l’uso di mezzi di trasporto ecologici.
Il progetto “Bike to Work” si inserisce in una più ampia strategia di Sassuolo volta a promuovere uno stile di vita più sano e sostenibile, riducendo l’impatto ambientale dei trasporti e migliorando la qualità della vita urbana. L’amministrazione comunale ha espresso grande soddisfazione per l’avvio di questi lavori, sottolineando l’importanza di investire in infrastrutture moderne e sicure per favorire la mobilità dolce.
La decima tappa: la cronometro di Lucca-Pisa accende la sfida tra i big
20/05/2025 in News
Martedì 20 maggio, il Giro d’Italia propone la sua seconda e ultima cronometro individuale: 28,6 km tra Lucca e Pisa che, pur non presentando particolari difficoltà altimetriche, possono incidere pesantemente sugli equilibri della classifica generale. Un appuntamento chiave per i pretendenti alla maglia rosa, soprattutto per chi sa guadagnare sul passo.
La partenza avviene da un luogo iconico: le storiche Mura di Lucca. Da lì, i corridori si dirigono verso il Foro di San Giuliano, attraversano San Giuliano Terme e costeggiano l’acquedotto Mediceo, in un percorso prevalentemente pianeggiante ma con una breve ascesa intermedia che potrebbe spezzare il ritmo. L’arrivo, suggestivo e turistico, è fissato in Piazza dei Miracoli a Pisa, proprio accanto alla celebre Torre Pendente, offrendo un colpo d’occhio unico nel panorama ciclistico mondiale.
Cronometro tecnica, tra velocità e gestione dello sforzo
La tappa richiede capacità di gestione dello sforzo, una posizione aerodinamica perfetta e abilità nel leggere le traiettorie sulle larghe strade urbane e extraurbane. Il percorso è disegnato per esaltare i cronomen puri, ma anche i corridori completi con buone doti di fondo e regolarità potranno limitare i danni.
Con la prima settimana alle spalle e due tappe di montagna impegnative appena archiviate, questa cronometro arriva in un momento cruciale: gambe affaticate, concentrazione necessaria, e ogni secondo che pesa come oro. Per alcuni sarà l’occasione per balzare in testa alla classifica; per altri, una giornata di resistenza in attesa delle Alpi.
Una cartolina del Giro tra arte, storia e ciclismo
Il connubio tra sport e cultura trova una delle sue espressioni più forti in questa tappa. La Toscana fa da cornice a una prova ad alto contenuto tecnico ma anche estetico: due città d’arte, un paesaggio iconico e l’arrivo in uno dei luoghi più fotografati d’Italia.
La decima tappa del Giro 2025 è più di una semplice cronometro: è una tappa da specialisti, ma anche una finestra aperta sulla bellezza del nostro Paese e sull’anima moderna del ciclismo. Da Lucca a Pisa, sarà il cronometro a parlare. E potrebbe parlare forte.