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Cicloturismo

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by Matteo

Verona pedala verso il futuro: due nuovi itinerari ciclabili approvati dalla Giunta

19/07/2025 in News

Verona compie un nuovo e concreto passo verso una mobilità urbana più sostenibile, sicura e al passo coi tempi. La Giunta comunale ha recentemente dato il via libera all’inserimento nel Programma triennale delle opere pubbliche di due importanti progetti ciclabili che interesseranno ampie aree della città, potenziando i collegamenti tra quartieri e migliorando la vivibilità complessiva.

Si tratta di due nuovi itinerari strategici, destinati a rafforzare l’infrastruttura ciclabile esistente e a offrire soluzioni concrete a chi sceglie la bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano, che sia per studio, lavoro o svago.

Collegamento tra San Martino Buonalbergo e Via Unità d’Italia

Il primo progetto riguarda un asse ciclabile fondamentale che si snoda da Via Marotto, nella zona di San Martino Buonalbergo, fino a intercettare la ciclabile denominata “Aia”. Questo tratto attraverserà l’abitato di San Michele, collegandosi infine al percorso già esistente su Via Unità d’Italia, una delle arterie principali per l’accesso al centro cittadino.

L’intervento mira a garantire maggiore sicurezza e continuità agli spostamenti in bici in una zona ad alta densità scolastica e lavorativa. Grazie a questa nuova connessione, studenti e pendolari avranno a disposizione un’infrastruttura moderna e sicura, capace di ridurre il traffico automobilistico e incentivare una mobilità attiva, più salutare e rispettosa dell’ambiente.

Da San Michele a Via Mefistofele, passando per le piscine comunali

Il secondo intervento, altrettanto significativo, interessa l’area orientale della città. Il nuovo itinerario ciclabile collegherà San Michele con via Mefistofele, snodandosi lungo via Montelungo, dove sorgono le piscine comunali, punto di riferimento sportivo per centinaia di veronesi.

Questo tracciato si integrerà in modo armonico con la rete ciclabile preesistente, migliorando il collegamento tra le periferie e i quartieri centrali. L’obiettivo è facilitare l’accesso ai servizi e incentivare l’uso della bicicletta per gli spostamenti quotidiani, anche in aree meno centrali ma fortemente frequentate.

Un investimento sul futuro

Entrambi i progetti rappresentano un tassello fondamentale nel disegno di una Verona più ciclabile, a misura di cittadino e attenta alle sfide ambientali del presente. L’Amministrazione comunale conferma così la volontà di investire in infrastrutture che promuovano la mobilità dolce, contribuendo a ridurre l’impatto del traffico urbano e a migliorare la qualità dell’aria.

Gli interventi, inseriti nel Programma triennale delle opere pubbliche, saranno oggetto di progettazione esecutiva nei prossimi mesi, con l’obiettivo di avviare i lavori entro il prossimo anno. Verona si prepara dunque a pedalare con decisione verso un futuro più verde, sicuro e inclusivo.

by Matteo

Attraverso i Giganti: Viaggio in Bicicletta nei Pirenei

18/07/2025 in Viaggi

I Pirenei non sono solo una linea di confine tra Francia e Spagna: sono un confine tra il quotidiano e l’epico. Un viaggio in bicicletta lungo queste montagne è un rito iniziatico per ogni cicloturista: fatica, bellezza, isolamento e gloria si fondono in una delle esperienze più intense che si possano vivere su due ruote.

Da Saint-Jean-de-Luz a Foix: 600 km di meraviglia verticale

Il percorso che abbiamo seguito attraversa l’intera dorsale pirenaica da ovest a est, partendo dall’Atlantico, sulla costa basca, fino alle colline dell’Ariège, passando per alcuni dei passi più celebri della storia del ciclismo. Un tracciato di circa 600 km, con oltre 13.000 metri di dislivello positivo, che alterna salite leggendarie e villaggi sospesi nel tempo.

I colossi del Tour

Chi ama il ciclismo sa bene che qui si toccano le vette della leggenda. Col du Tourmalet, Aubisque, Aspin, Peyresourde: nomi che rievocano imprese eroiche, pedalate sotto la neve a luglio, scatti solitari e crisi memorabili. Salirli con le proprie gambe, lentamente, è un atto di rispetto verso il passato del ciclismo.

Il Tourmalet, in particolare, non delude mai. Da Luz-Saint-Sauveur, la salita è lunga e costante: 19 km al 7,4%. La strada si stringe man mano che si sale, e il silenzio della montagna prende il sopravvento. In vetta, a 2.115 metri, la statua di Octave Lapize accoglie i ciclisti con il suo ghigno beffardo.

Natura aspra e autentica accoglienza

Ma i Pirenei non sono solo asfalto e pendenze. Sono foreste fitte, cascate impetuose, marmotte che fischiano e pastori che sorvegliano i greggi. Sono locande dove il tempo sembra essersi fermato, piatti caldi a base di agnello e lenticchie, e bicchieri di vino rosso che si guadagnano col sudore.

Ogni valle ha la sua anima, ogni passo racconta una storia. Si dorme in piccoli gîtes d’étape o in campeggi spartani, spesso gestiti da famiglie che accolgono i ciclisti come vecchi amici. Si pedala per ore senza incontrare auto, immersi in una natura che comanda e non fa sconti.

Quando partire e cosa sapere

Il periodo migliore per affrontare questo viaggio va da fine giugno a inizio settembre, quando i passi sono sgomberi dalla neve e i rifugi sono aperti. È consigliabile avere una buona preparazione fisica, una bici affidabile e abbigliamento per tutte le condizioni: qui il meteo cambia in fretta, anche d’estate.

Le tappe possono essere personalizzate, ma una divisione in 8-10 giorni è ideale per godersi i paesaggi senza fretta. Una traccia GPS ben preparata è fondamentale, così come il rispetto per l’ambiente montano.

Conclusione: più che un viaggio

Attraversare i Pirenei in bicicletta non è solo un itinerario: è un’esperienza trasformativa. È silenzio che si fa spazio dentro, è la forza delle gambe che diventa forza dello spirito. È la consapevolezza che, dopo il Col de Pailhères o il Port de Lers, niente sarà più come prima.

by Matteo

Si accelera sulla mobilità sostenibile: in progetto due nuove piste ciclabili tra Piobesi, Candiolo e Castagnole Piemonte

17/07/2025 in News


PIOBESI TORINESE.Mobilità sostenibile e infrastrutture ciclabili sono stati al centro dell’incontro svoltosi martedì 15 luglio tra il Vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo e l’Assessore ai Lavori Pubblici di Piobesi Torinese, Antonio Ghione, accompagnato da un tecnico dell’amministrazione comunale. Tema principale della riunione: la progettazione esecutiva della pista ciclabile che collegherà Piobesi a Candiolo lungo la Strada Provinciale 142.

Il tracciato, già ipotizzato in precedenti fasi progettuali, è ora al vaglio per la definizione degli ultimi dettagli tecnici, in vista di un futuro cantiere. L’infrastruttura rappresenta un tassello strategico per migliorare la sicurezza dei ciclisti e incentivare l’uso della bici negli spostamenti quotidiani, specialmente in un’area caratterizzata da traffico pendolare e collegamenti intercomunali.

Durante l’incontro, l’amministrazione piobesina ha inoltre sollevato un secondo tema cruciale: il completamento della progettazione per un’altra pista ciclabile, questa volta lungo la Strada Provinciale 145, destinata a unire Piobesi e Castagnole Piemonte. Un collegamento che rientra nelle priorità condivise dalle due amministrazioni locali e che andrebbe a consolidare un sistema di mobilità dolce tra i centri del territorio.

All’incontro hanno preso parte anche le responsabili della Direzione Viabilità 2 e della Direzione Trasporti e Mobilità Sostenibile della Città Metropolitana di Torino, segno della rilevanza tecnica e istituzionale dell’appuntamento. Le interlocutrici hanno preso atto delle richieste e delle esigenze progettuali presentate, impegnandosi ad approfondire la fattibilità delle soluzioni prospettate.

“È fondamentale proseguire su questa strada – ha commentato Jacopo Suppo – per offrire ai cittadini alternative reali all’uso dell’auto. Le piste ciclabili non sono solo opere viarie, ma strumenti di sviluppo locale, tutela ambientale e salute pubblica”.

I prossimi mesi saranno decisivi per capire i tempi di attuazione e le modalità di finanziamento dei due progetti, che si inseriscono in un quadro più ampio di interventi per la ciclabilità metropolitana, coerente con gli obiettivi del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS).

Nel frattempo, i Comuni coinvolti confermano la loro volontà di fare rete e di investire in infrastrutture a misura di cittadino e di territorio.

by Matteo

Masuria in Bicicletta – Tra Laghi, Leggende e Libertà

16/07/2025 in Viaggi

Giżycko – C’è un angolo della Polonia dove l’acqua incontra i boschi, e dove le biciclette sembrano fatte apposta per esplorare il paesaggio: è la Masuria, terra di laghi, castelli e silenzi interrotti solo dal canto degli uccelli acquatici.

Questo paradiso naturale, soprannominato la “Terra dei Mille Laghi” (in realtà sono oltre 2.000), è perfetto per un tour cicloturistico rilassato, con percorsi ad anello che si snodano tra paesini come Mikołajki, Ryn e Mrągowo, e digressioni verso castelli gotici, canali navigabili e riserve naturali.

Una delle tratte più suggestive è il percorso Giżycko – Ruciane-Nida, circa 120 km immersi nella foresta e costeggiando acque cristalline dove è facile incrociare barche a vela, aironi e persino cervi al tramonto. Il terreno è misto: sterrato compatto, tratti asfaltati e qualche sfida collinare – ma nulla che un cicloturista medio non possa affrontare.

L’atmosfera? Quella rarefatta dei luoghi fuori dal tempo. I campeggi sono accoglienti e spesso in riva al lago, ideali per notti stellate e risvegli nella nebbia leggera dell’alba.

Per i più avventurosi, c’è anche la possibilità di combinare la bici con il kayak, seguendo itinerari misti che rendono l’esperienza ancora più completa e immersiva.

by Matteo

Il Green Velo – L’Oriente Inaspettato della Polonia su Due Ruote

16/07/2025 in Viaggi

Białystok – In pochi conoscono la bellezza discreta dell’est della Polonia, eppure il Green Velo è la prova concreta che il cicloturismo può essere scoperta, avventura e meraviglia. Con i suoi oltre 2.000 km, è il più lungo percorso ciclabile segnalato del Paese, e un invito aperto a chi cerca l’autenticità lontano dalle rotte battute.

Il tracciato parte dal confine con la Lituania e serpeggia lungo cinque regioni: Podlaskie, Lubelskie, Podkarpackie, Świętokrzyskie e Warmińsko-Mazurskie. Tra foreste vergini come quella di Białowieża (uno degli ultimi habitat del bisonte europeo) e borghi sospesi nel tempo, ogni tappa regala un’immersione nella natura e nella cultura slava più genuina.

Il fondo ciclabile è perlopiù asfaltato, ben segnalato e arricchito da oltre 200 “MOR” (luoghi di sosta per ciclisti) attrezzati con tavoli, rastrelliere e pannelli informativi. Un’attenzione che raramente si trova altrove in Europa.

Cosa aspettarsi? Colline dolci, fiumi tranquilli, incontri inattesi con cicogne e piccoli produttori locali. E soprattutto, un silenzio rarefatto che accompagna il viaggiatore per giorni.Il Green Velo non è solo un percorso, è un viaggio nel tempo e nello spazio, dove la bici diventa il miglior mezzo per riscoprire il volto meno conosciuto dell’Europa dell’Est.

by Matteo

Sulla Via Verde de la Sierra – Pedalando tra i Pueblos Blancos dell’Andalusia

15/07/2025 in Viaggi

Un tempo ferrovia abbandonata, oggi paradiso per i ciclisti. La Via Verde de la Sierra è uno dei percorsi cicloturistici più affascinanti del sud della Spagna, che attraversa la suggestiva provincia di Cádiz fino a raggiungere la provincia di Siviglia. 36 chilometri di pura meraviglia naturalistica, tra tunnel scavati nella roccia, viadotti panoramici e paesaggi che sembrano usciti da un film western.

La partenza è fissata a Olvera, uno dei celebri pueblos blancos andalusi, dominato da una fortezza moresca e da stradine acciottolate dove il tempo pare essersi fermato. Da lì, si imbocca la pista ciclabile perfettamente asfaltata, ben segnalata e completamente interdetta al traffico motorizzato.

Il percorso è adatto a tutti i livelli: la pendenza è dolce e costante, e le numerose aree di sosta consentono di prendersi il tempo per assaporare il paesaggio. Il punto forte? Il viadotto di Zaframagón, che sovrasta una gola spettacolare e regala la possibilità di osservare una delle più grandi colonie di avvoltoi leonati d’Europa.

Il tragitto si conclude a Puerto Serrano, dove è possibile ristorarsi in uno dei ristorantini locali, assaporando tapas e vino andaluso. Per i più avventurosi, esistono itinerari che proseguono verso la Sierra de Grazalema o le colline della campagna sivigliana.

Un viaggio che unisce natura, cultura e pedalate in un mix indimenticabile. Consigliatissimo in primavera e autunno, quando le temperature sono ideali.

by Matteo

La Costa Brava in Bicicletta – Tra il Mediterraneo e la Storia

15/07/2025 in Viaggi

Pedalare lungo la Costa Brava è come viaggiare dentro una cartolina: scogliere a picco sul mare, pinete profumate e calette nascoste che si alternano a borghi medievali intatti. Un itinerario da sogno per ogni cicloturista, dove la bellezza del paesaggio si fonde con il piacere della scoperta lenta.

L’itinerario che consiglio parte da Sant Feliu de Guíxols, antico porto di pescatori, e segue l’antica linea ferroviaria riconvertita in pista ciclabile, la Via Verde del Carrilet II. Il tracciato si snoda verso l’interno, attraversando campi coltivati e piccole cittadine come Llagostera e Cassà de la Selva, fino a raggiungere Girona, città d’arte dal fascino intramontabile.

Ma il vero tesoro della Costa Brava si scopre restando sulla costa. Il tratto ciclabile da Palamós a L’Estartit regala panorami mozzafiato, con strade secondarie, sterrati leggeri e salite che mettono alla prova le gambe, ma ripagano con viste incredibili sul Mediterraneo. Le soste sono obbligate: Calella de Palafrugell, con le sue case bianche sul mare, e Pals, borgo medievale perfettamente conservato, sono vere gemme.

La Costa Brava è ben attrezzata per il cicloturismo: strutture bike-friendly, noleggi, officine e perfino hotel con garage custoditi. La segnaletica è ottima, e l’atmosfera generale è rilassata, soprattutto lontano dai mesi di punta estivi.

by Matteo

Finlandia, la Terra dei Mille Laghi in Bicicletta

14/07/2025 in Viaggi

Pedalare in Finlandia è come entrare in un dipinto nordico: foreste infinite, laghi che specchiano il cielo e strade che sembrano sussurrare: “Vai piano, guarda intorno, respira.” Il mio itinerario ha seguito la regione del Lakeland, da Lahti fino a Kuopio, passando per sentieri sterrati, villaggi remoti e saune galleggianti.

La bellezza qui è discreta ma continua. Ogni giorno era una scoperta: un lago nascosto dietro una curva, un cervo che attraversava la strada, una colazione a base di pane nero e formaggio locale condivisa con un ciclista finlandese incontrato per caso.

Ho pedalato attraverso il Parco Nazionale di Linnansaari, dove i traghetti portano le biciclette tra le isole. Qui la natura è sovrana, ma incredibilmente accessibile: campeggiatori, escursionisti, pescatori… e io, con la mia bicicletta e la tenda leggera. La sera, dopo decine di chilometri, mi tuffavo nel lago e poi entravo nella sauna. Un rito quotidiano che rigenerava corpo e spirito.

Nonostante il sole di mezzanotte confondesse il senso del tempo, ogni giorno aveva il suo ritmo lento e pieno. Pedalare in Finlandia è come riscoprire il silenzio. Non quello vuoto, ma quello pieno di significato, di vento tra le betulle e uccelli lontani.

Quando sono arrivato a Kuopio, dopo 800 km di viaggio, ho capito che non stavo cercando una meta. Stavo cercando un modo di vivere. E in Finlandia, l’ho trovato: semplice, pulito, essenziale. Proprio come una buona pedalata.

by Matteo

Siberia in Bicicletta — Oltre il Freddo, dentro la Libertà

14/07/2025 in Viaggi

Ci sono viaggi che si scelgono. E altri che ti chiamano. La Siberia, con la sua vastità spietata e affascinante, appartiene alla seconda categoria. È stato un viaggio che non ho deciso a cuor leggero: un itinerario di oltre 1.200 chilometri da Novosibirsk a Irkutsk, tagliando la steppa e costeggiando il maestoso fiume Ob. In sella a una bici caricata come un mulo e spinta da una volontà testarda, ho affrontato temperature sotto lo zero, piogge improvvise, e giornate in cui l’unico suono era quello dei miei pneumatici sulla ghiaia gelata.

Lungo la strada, villaggi di legno con anziani che mi offrivano tè bollente e storie di altri inverni. I volti erano duri, scolpiti dal vento e dal tempo, ma ospitali. Una donna a Krasnoyarsk, vedendomi armeggiare con una camera d’aria congelata, mi ha invitato a casa sua: banya, zuppa calda, e il silenzio condiviso davanti a una stufa a legna. La Siberia è così: essenziale e sincera.

La tappa più toccante? Senza dubbio, il Lago Bajkal. Raggiungerlo è stato come varcare una soglia. L’acqua blu profonda, il ghiaccio che scricchiolava sotto i miei piedi e il silenzio totale mi hanno fatto sentire piccolo, ma straordinariamente vivo.

Pedalare in Siberia non è solo un viaggio geografico. È un attraversamento interiore. Dove il freddo ti prova, il silenzio ti interroga, e la strada ti restituisce la versione più vera di te stesso.

by Matteo

Pedalare dove il tempo si è fermato: il fascino dimenticato della Val di Noto su due ruote

13/07/2025 in Viaggi

In un angolo di Sicilia che sembra dipinto da Caravaggio e scritto da Camilleri, la bicicletta diventa lente d’ingrandimento e macchina del tempo. La Val di Noto, patrimonio dell’UNESCO, non è solo una culla del barocco, ma anche una nuova meta d’oro per il cicloturismo lento e consapevole.

Strade antiche, esperienze nuove

Percorrere la Val di Noto in bici significa attraversare un paesaggio stratificato di pietra, fichi d’India e chiese che sembrano crescere dalla roccia. Le strade secondarie, spesso deserte, offrono un’alternativa ideale alla congestione turistica delle città d’arte, permettendo una connessione autentica con il territorio.

Tra Noto, Modica, Scicli e Ragusa Ibla si snoda un percorso adatto sia agli amatori con e-bike che ai più esperti in cerca di salite panoramiche e discese emozionanti. La distanza tra i borghi raramente supera i 25 km, e ogni tappa regala un mix perfetto di architettura, gastronomia e accoglienza.

Il valore della lentezza

Qui il tempo si misura in pedalate. Si arriva a Modica a mezzogiorno, si pranza con cioccolato artigianale e caponata, si riparte senza fretta. Si sosta a Scicli al tramonto, tra palazzi silenziosi e piazze che odorano di gelsomino.

Questo è il cicloturismo che cresce: lento, rispettoso, immersivo. Non solo un’alternativa ecologica, ma una filosofia di viaggio. In una terra spesso raccontata solo per le sue spiagge o per la fiction, il viaggiatore in bici scopre un’anima profonda, intima, vera.

Infrastrutture e futuro

Negli ultimi anni, la Sicilia sud-orientale ha cominciato a investire nel turismo sostenibile. Le ex ferrovie dismesse si stanno trasformando in greenway ciclabili, gli agriturismi offrono colonnine per la ricarica e-bike, e le guide locali iniziano a proporre tour personalizzati su due ruote.

Certo, la strada è ancora lunga. Mancano segnaletiche chiare, i trasporti pubblici non sempre sono bike-friendly, e la manutenzione non è ovunque costante. Ma è proprio in questi territori di frontiera che il cicloturismo può fare la differenza, portando economia e visibilità in modo sostenibile.

Il consiglio del viaggiatore

Evita l’estate piena: maggio e ottobre sono i mesi migliori per pedalare tra gli aranceti in fiore o sotto il cielo dorato dell’autunno. Porta con te una buona scorta d’acqua, una traccia GPS offline e, soprattutto, tempo. Perché in Val di Noto non si va veloci. Si va lontano.