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Cicloturismo

Il blog dedicato al cicloturismo ed ai viaggi in bicicletta

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  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 2 settimane fa

    La ventesima tappa :Verrès–Sestriere, l’ora della verità tra asfalto e leggenda Sabato 31 maggio, il Giro d’Italia entra nel suo atto conclusivo con la ventesima tappa, una frazione di alta montagna lunga 203 km che da Verrès, in Valle d’Aosta, conduce a Sestriere, nel cuore delle Alpi piemontesi. È l’ultima occasione per cambiare le sorti della classifica generale, e tutto lascia pensare che sarà una giornata epica. Una corsa in due atti: pianura e poi inferno Il tracciato si apre con una sessantina di chilometri relativamente tranquilli attraverso il fondovalle della Dora Baltea, poi il Canavese. Ma è solo la quiete prima della tempesta. Le salite iniziano a farsi sentire già nelle Valli di Lanzo, con l’ascesa al Colle del Lys, prima rampa di un trittico destinato a segnare la storia di questo Giro. Il Colle delle Finestre: regina e Cima Coppi Il momento clou arriva nel cuore della tappa: il Colle delle Finestre, Cima Coppi dell’edizione 2025 con i suoi 2.178 metri di altitudine. Una salita brutale e scenografica, lunga 18 km con pendenze medie del 9,2%, ma soprattutto gli ultimi 8 km su sterrato, in un crescendo di fatica e leggenda. Qui si deciderà chi ha ancora gambe, cuore e coraggio per tentare il colpo decisivo. Il gran finale a Sestriere Superato il Finestre, la corsa si chiude con la salita finale verso Sestriere, località iconica del Giro. Non è la più dura tra le ascese, ma dopo oltre 4.000 metri di dislivello sarà l’ultima selezione naturale, dove tutto potrà succedere: ribaltoni, crolli, imp Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 2 settimane, 1 giorno fa

    Cavenago di Brianza e Ornago: Collegate da Una Nuova Pista Le scorse settimane ha segnato un importante passo avanti per la mobilità sostenibile e la sicurezza stradale nei comuni di Cavenago di Brianza e Ornago. È stata ufficialmente inaugurata una nuova pista ciclopedonale lungo la strada provinciale 176, un progetto nato dalla collaborazione tra i sindaci Giacomo Biffi e Daniel Siccardi. La nuova infrastruttura collega direttamente i due comuni, offrendo un percorso sicuro e illuminato per ciclisti e pedoni. Gli ultimi interventi, tra cui l’installazione dell’illuminazione pubblica, dei parapetti e della segnaletica orizzontale, hanno completato il progetto, rendendo la pista pronta per essere utilizzata. Oltre a migliorare la sicurezza, la pista ciclopedonale rappresenta un incentivo per il trasporto alternativo e per uno stile di vita più sostenibile. Permetterà ai cittadini di spostarsi tra Cavenago e Ornago senza utilizzare l’automobile, riducendo l’impatto ambientale e favorendo il benessere fisico. Questo tracciato è anche un’opportunità per promuovere l’interazione tra le comunità locali e valorizzare il territorio circostante. La pista, immersa in un contesto verde, consente di apprezzare il paesaggio brianzolo in tutta la sua bellezza. L’inaugurazione è solo un esempio di come i comuni possono lavorare insieme per migliorare la qualità della vita dei cittadini, puntando su progetti che uniscono Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 2 settimane, 1 giorno fa

    La diciannovesima tappa: da Biella a Champoluc, l’Alta Montagna chiama la Maglia Rosa Venerdì 30 maggio il Giro entra nel suo tratto più incandescente con la diciannovesima tappa, 166 km da Biella a Champoluc, tra i più duri e selettivi dell’edizione 2025. Una frazione alpina che profuma di sentenza, con quasi 5.000 metri di dislivello e cinque salite da brividi a scandirne il ritmo. Il cuore delle Alpi e della corsa Non ci sono facili illusioni lungo il tracciato: Col Tzecore, Saint-Pantaleon e Col de Joux sono tre nomi che fanno tremare i polpacci. Le pendenze toccano il 15%, le strade si stringono, l’altitudine si fa sentire. È la montagna vera, aspra, spietata. La classifica generale può esplodere da un momento all’altro, specie se qualcuno davanti accusa il colpo. Niente tregua, solo selezione È la tappa che i big temono e aspettano: non lunga, ma logorante, tutta da correre con la testa e con le gambe. Lungo le rampe del Tzecore o nella discesa del Saint-Pantaleon si potrà tentare il tutto per tutto. Chi sogna il podio di Roma dovrà farsi avanti. Chi barcolla rischia il tracollo. Il giorno degli attacchi Con la ventesima tappa ancora più dura all’orizzonte, molti potrebbero azzardare già oggi. Il traguardo di Champoluc, nel cuore della Val d’Ayas, potrebbe diventare scenario di gloria o condanna. Lo scenario è da cartolina, il palcoscenico è pronto: ora tocca Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 2 settimane, 2 giorni fa

    Zurigo, dal traffico al pedale: lo Stadttunnel diventa simbolo di mobilità sostenibile Zurigo ha trasformato un’eredità del passato in un modello per il futuro. Dove un tempo scorreva il traffico a motore, oggi viaggiano silenziosi i pendolari del pedale. È la metamorfosi dello Stadttunnel, un’infrastruttura concepita negli anni Ottanta come tratto autostradale, ora riconvertita in una pista ciclabile coperta, tra le più avveniristiche d’Europa. Un gesto concreto e simbolico, che racconta come una città possa ripensare radicalmente il proprio spazio urbano, abbracciando una mobilità più verde e sostenibile. La riconversione dello Stadttunnel non è solo un progetto ingegneristico: è una dichiarazione di intenti. Il tunnel, lungo oltre un chilometro, è stato adattato per accogliere migliaia di ciclisti ogni giorno, protetti dalle intemperie e immersi in un ambiente sicuro, ben illuminato e ventilato. A completare l’opera, un maxi parcheggio sotterraneo per biciclette, capace di ospitare centinaia di mezzi, con servizi dedicati e sistemi di sorveglianza attiva. Un’infrastruttura pensata per rispondere alle esigenze della mobilità quotidiana e incentivare l’uso della bicicletta come mezzo principale per spostarsi in città. La trasformazione zurighese si inserisce in una più ampia tendenza europea che guarda con attenzione al recupero degli spazi urbani. Un parallelo emblematico è quello dei Giardini del Turia a Valencia: un vecchio letto fluviale, originariamente destinato a diventare un’arteria stradale, è stato invece trasformato in un polmone verde di oltre nove chilometri, attraversato da piste ciclabili, aree sportive e spazi ricreativi. Due storie, due città, ma un’unica visione: sostituire l’asfalto con il verde, la velocità con la vivibilità. In un momento in cui la crisi climatica impone scelte urgenti e coraggiose, progetti come quello dello Stadttunnel dimostrano che una mobilità alternativa è possibile e desiderabile. Non si tratta solo di costruire nuove ciclabili, ma di riscrivere la narrazione urbana: da spazi dominati dalle auto a luoghi pensati per le persone.Zurigo, con il suo tunnel ritrovato, lancia un messaggio chiaro al resto d’Europ Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 2 settimane, 2 giorni fa

    La Diciottesima Tappa: Morbegno–Cesano Maderno, la quiete prima della tempesta Dopo la maestosità delle Alpi e prima delle ultime grandi battaglie in quota, giovedì 29 maggio il Giro d’Italia propone una tappa di transizione: la diciottesima frazione, da Morbegno a Cesano Maderno, 144 km quasi completamente pianeggianti. Una giornata definita dagli addetti ai lavori come “cuscinetto”, ma che potrebbe rivelarsi più tattica di quanto sembri. Un’occasione d’oro per i velocisti Il tracciato attraversa la bassa Valtellina, la Brianza e la pianura lombarda senza grandi difficoltà altimetriche: niente salite, niente GPM, solo strade veloci che corrono dritte verso il traguardo. Per i velocisti, spesso messi in crisi dalle montagne, si tratta di una delle ultime occasioni per lasciare il segno in questa edizione della corsa rosa. Le squadre degli sprinter dovranno però lavorare sodo per controllare eventuali fughe, sempre più probabili in tappe brevi e piatte. Ricaricare le energie, ma restando vigili La Morbegno–Cesano Maderno non è solo una tappa per velocisti. È anche una giornata fondamentale per recuperare dopo le fatiche del Tonale, del Mortirolo e di Bormio, e per prepararsi psicologicamente alle ultime scalate decisive. Ma attenzione: il chilometraggio ridotto e la velocità media elevata potrebbero rendere la corsa nervosa, specie nelle fasi finali, con rotatorie, curve e restringimenti che aumentano il rischio di cadute. Cesano Maderno si veste di rosa L’arrivo in Brianza rappresenta una prima assoluta per la corsa rosa: Cesano Maderno, città simbolo dell’hinterland milanese, accoglierà il Giro con una volata annunciata, ma il finale presenta curve tecniche che potrebbero spezzare il gruppo e premiare i più astuti nel Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 2 settimane, 3 giorni fa

    Sulle due ruote verso la cultura: arriva la Ciclabile del Mattatoio, un regalo alla città C’è un tratto di Roma che presto cambierà pelle, e lo farà pedalando. Si chiama “Ciclabile del Mattatoio” il nuovo percorso ciclabile che collegherà il lungotevere degli Artigiani a Ponte Testaccio, trasformando un angolo urbano poco valorizzato in un corridoio verde, sicuro e suggestivo. Ma soprattutto, nascerà grazie a un gesto di mecenatismo contemporaneo: un investimento di 1,3 milioni di euro interamente finanziato dalla Fondazione Roma. L’annuncio è arrivato oggi in Campidoglio, dove è stata firmata la convenzione tra il presidente della Fondazione, Franco Parasassi, e il sindaco Roberto Gualtieri. Con loro, l’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè, il presidente del Municipio XII Elio Tomassetti e Umberto Marroni, delegato del Comune al progetto della Città delle Arti. Il percorso, lungo 550 metri e distribuito su una superficie di 1.700 metri quadrati, sarà un piccolo gioiello urbano. A illuminare la pista saranno 180 luci led a raso, accompagnate da 660 catarifrangenti che daranno al tracciato una visibilità notturna quasi scenografica. Al posto dei banchi del vecchio mercato, sorgeranno dieci panchine; e senza sacrificare troppo la sosta, verranno recuperati anche 30 posti auto. Ma la novità vera non è solo tecnica: questa ciclabile sarà un nuovo ingresso per l’ex Mattatoio, oggi importante centro culturale romano, collegandolo direttamente alla Dorsale Tevere. Non un semplice tracciato per ciclisti, ma un ponte ideale tra mobilità sostenibile e produzione culturale, tra la città che si muove e quella che si racconta. “È un’opera che unisce bellezza, funzionalità e visione urbana”, ha commentato Gualtieri, sottolineando come il progetto rappresenti un passo avanti nella riconquista dello spazio pubblico da parte dei cittadini. L’apertura è prevista per la primavera del 2026. Sarà allora che le biciclette cominceranno a scorrere su questo nuovo tappeto urbano, tracciando un cammino che è tanto fisico quanto simbolico: un invito a vivere la città in modo diverso, più lento, più attento, più umano.In un tempo in cui i grandi progetti spesso attendono risorse o si scontrano con la burocrazia, la Ciclabile del Mattatoio dimostra che la collaborazione tra Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 2 settimane, 3 giorni fa

    La Diciassettesima Tappa: Il giorno del giudizio tra Tonale e Mortirolo Mercoledì 28 maggio , il Giro d’Italia propone uno degli appuntamenti più attesi e temuti: la diciassettesima tappa, da San Michele all’Adige a Bormio, 154 km di alta montagna e 3.800 metri di dislivello. Pochi chilometri, ma intensissimi: un concentrato di fatica, strategia e spettacolo che potrebbe riscrivere completamente la classifica generale. Il cuore delle Alpi La tappa si apre in Val d’Adige, in una partenza che non concede respiro: si sale subito verso il Passo del Tonale, una classica delle Alpi che, con i suoi 15 km e pendenze regolari, rappresenta un primo banco di prova per gli uomini di classifica. Ma è solo un assaggio: la vera sfida è più avanti. Mortirolo, la montagna maledetta Dopo la discesa su Ponte di Legno, i corridori si troveranno di fronte a uno dei mostri sacri del ciclismo: il Passo del Mortirolo, scalato dal versante più duro. Con pendenze che sfiorano il 18%, strade strette, ombre fitte tra i boschi e curve che non finiscono mai, il Mortirolo non perdona. È qui che spesso si vincono o si perdono i Giri d’Italia. Più che una salita, è un esame di coscienza per ogni ciclista. L’arrivo a Bormio: un finale d’alta quota Dopo la discesa tecnica e spettacolare dal Mortirolo, la strada torna a salire verso Bormio, con un finale nervoso e selettivo che, se non farà distacchi, metterà comunque alla prova le energie residue. Gli ultimi chilometri potrebbero essere teatro di scatti decisivi o di crolli clamorosi. In ogni caso, l’arrivo a Bormio sarà uno snodo fondamentale in ottica maglia rosa. Una tappa per leggende La diciassettesima tappa è breve, ma letale: un percorso per scalatori puri, per campioni con coraggio, per gregari trasformati in eroi. E arriva nel momento più delicato della corsa, dopo una serie di frazioni impegnative e alla vigilia di altre tappe alpine. È la classica giornata da segnare in rosso, quella in cui si può vincere il Gir Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 2 settimane, 4 giorni fa

    Cabras punta sulla mobilità sostenibile: al via i lavori per il nuovo percorso ciclabile urbano CABRAS – Un altro passo avanti verso una mobilità più sostenibile e integrata. Questa mattina, nel palazzo comunale di Cabras, si è svolto un incontro operativo cruciale che ha riunito tutti gli attori coinvolti nel nuovo progetto infrastrutturale: rappresentanti dell’assessorato regionale dei Lavori Pubblici, tecnici dell’Arst, impresa esecutrice e direzione dei lavori. L’obiettivo: definire gli ultimi dettagli tecnici e operativi in vista dell’avvio ufficiale del cantiere. Il progetto, considerato strategico per il territorio, mira a rafforzare la rete di mobilità dolce, promuovendo spostamenti alternativi e meno impattanti, in linea con le direttive regionali sulla sostenibilità ambientale. In particolare, l’intervento riguarda il tratto urbano all’interno del centro abitato, dove la realizzazione della pista ciclabile richiede soluzioni flessibili. Il tracciato si svilupperà in sede promiscua lungo le vie Leopardi, Sassari, Cavallotti, Roma e Peschiera, collegando Piazza Stagno con la pista già esistente in Viale Repubblica. Una scelta dettata dalla necessità di adattarsi alla conformazione del centro urbano, dove lo spazio stradale limitato e la presenza di aree destinate alla sosta rendono impraticabile la creazione di un percorso completamente indipendente. Nonostante i vincoli strutturali, l’opera rappresenta un’importante connessione tra centro e periferia, tra mobilità tradizionale e nuove forme di spostamento. L’obiettivo a medio termine è quello di costruire una rete ciclabile più estesa, sicura e accessibile, capace di incentivare l’uso quotidiano della bicicletta, valorizzando al tempo stesso l’identità e la vivibilità del territorio. L’inizio dei lavori segnerà dunque non solo la realizzazione di un’infrastruttura attesa, ma anche un investimento concreto nel futuro di Cabras, orientato verso una Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 2 settimane, 4 giorni fa

    La Sedicesima Tappa: Piazzola sul Brenta–San Valentino di Brentonico, il Giro sale ancora Martedì 27 maggio , dopo il giorno di riposo, il Giro d’Italia riparte con una tappa che si preannuncia tra le più decisive di questa edizione. La sedicesima frazione, da Piazzola sul Brenta a San Valentino di Brentonico, copre 199 km e introduce i corridori a un trittico alpino micidiale, con cinque Gran Premi della Montagna e un arrivo in quota che potrebbe stravolgere la classifica generale. L’Appennino lascia spazio alle Alpi Dopo la lunga traversata dell’Italia centrale e le Prealpi venete, il gruppo si avvicina all’arco alpino. Ma non c’è spazio per il rodaggio: la tappa entra subito nel vivo con un tracciato nervoso, fatto di salite e discese continue, e un’altimetria che non dà tregua. I cinque GPM distribuiti lungo il percorso garantiranno battaglia fin dalle prime rampe, con punti pesanti in palio per la maglia azzurra e potenziali occasioni di attacco per i contendenti alla maglia rosa. Il gran finale: San Valentino di Brentonico L’ultimo atto della tappa è riservato a una salita lunga e complessa di 17 km, che porta fino a San Valentino di Brentonico. Si tratta di una scalata articolata, con due tratti di respiro nei centri abitati di Brentonico e San Giacomo, ma che presenta un finale senza sconti: gli ultimi 3 km sono tutti in salita, su pendenze costanti che faranno emergere solo i corridori più forti e resistenti. Tappa chiave prima del trittico alpino Non è solo la difficoltà altimetrica a rendere questa tappa importante: è il contesto a darle peso. È infatti la prima delle tre tappe di alta montagna consecutive, prima del trittico che include il Passo del Tonale, il Mortirolo e l’arrivo a Bormio. Chi perderà terreno oggi potrebbe pagare dazio anche nelle giornate successive, rendendo questa frazione fondamentale nella strategia delle squadre e nella gestione delle forze. Aspettative e scenari C’è da aspettarsi un attacco da lontano, magari da parte dei gregari di lusso o da outsider che cercano di risalire in classifica. I big, invece, potrebbero attendere l’ascesa finale per misurarsi a viso aperto. La lunghezza e la varietà del percorso la rendono una tappa dura da interpretare, dove resistenza e strategia andra Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 2 settimane, 5 giorni fa

    Via Emilia e ex ferrovia Santarcangelo-Urbino: il territorio si pedala verso il futuro Prosegue a ritmo sostenuto il cantiere delle nuove piste ciclabili lungo due assi strategici della mobilità romagnola: la storica via Emilia e il tracciato dismesso della ferrovia Santarcangelo-Urbino. Due interventi distinti ma uniti da una visione comune: costruire infrastrutture moderne per una mobilità più pulita, sicura e accessibile a tutti. L’obiettivo è ambizioso ma concreto: completare i lavori entro la fine del 2025. Lungo la via Emilia sono in corso due interventi fondamentali. Il primo riguarda la riqualificazione di un tratto già esistente, quello che si estende tra la rotatoria della Strada di Gronda e via Bornaccino. Un lavoro di sistemazione e ammodernamento che punta a rendere più fruibile e sicura la pista per ciclisti e pedoni. L’investimento, pari a 180 mila euro, è sostenuto da fondi privati e sarà portato a termine entro il mese di giugno. Contemporaneamente prende forma un nuovo collegamento ciclabile: il tratto tra via Bornaccino e via Piadina, che si aggiunge alla rete ciclabile con l’obiettivo di completare un corridoio continuo lungo uno degli assi viari più trafficati della regione. Un’opera pensata per integrare la mobilità dolce nella quotidianità di chi si muove per lavoro, scuola o tempo libero. Parallelamente, si lavora anche al recupero dell’ex ferrovia Santarcangelo-Urbino, un progetto che trasforma il vecchio tracciato ferroviario in una greenway ciclabile dal forte valore paesaggistico e culturale. Un’infrastruttura che non solo collega territori, ma restituisce vita a un percorso storico, rendendolo accessibile a ciclisti, camminatori e famiglie. Questi cantieri rappresentano un passo importante verso una mobilità più sostenibile, in grado di alleggerire il traffico veicolare, ridurre l’inquinamento e migliorare la qualità della vita urbana e rurale. Ma sono anche un’opportunità turistica per chi sceglie di scoprire la Romagna in sella a una bici: un viaggio lento, che valorizza il territorio e racconta storie d Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 2 settimane, 5 giorni fa

    Spineda inaugura la nuova pista ciclabile: un passo avanti per la mobilità sostenibile a Riese Pio X Una nuova arteria ciclabile si snoda tra le campagne della frazione di Spineda, nel comune di Riese Pio X, regalando a residenti e cicloturisti un tracciato sicuro, immerso nella natura e pensato per una mobilità più sostenibile. È stata ufficialmente inaugurata la nuova pista ciclabile, frutto di un lungo lavoro amministrativo e tecnico che ha visto la luce dopo anni di attesa. «È stata un’opera importante e molto attesa, frutto di anni di lavoro, progettazione e impegno», ha dichiarato la sindaca Ombretta Basso durante il taglio del nastro. Il progetto ha preso il via nel 2019, articolandosi in due stralci principali e completandosi con un terzo tratto che attraversa la zona del “Curiotto”: una suggestiva stradina bianca che conserva intatto il fascino rurale del territorio. Con i suoi 1.700 metri di estensione, la nuova pista ciclabile rappresenta un tassello significativo per chi ama esplorare il territorio in sella a una bicicletta. Non si tratta solo di un’opera di collegamento: il tracciato è pensato per integrarsi con l’ambiente, senza comprometterne l’identità paesaggistica. Il tratto del “Curiotto” ne è un esempio emblematico, un segmento non asfaltato che mantiene il contatto diretto con la natura e invita a rallentare, osservare, respirare. Il costo complessivo dell’opera si aggira attorno al milione e mezzo di euro, di cui 400 mila finanziati dalla Regione Veneto. Il resto è stato sostenuto dall’amministrazione comunale, che ha voluto investire in un’infrastruttura capace di migliorare la sicurezza della viabilità locale e di offrire nuove opportunità di fruizione del territorio. Per i cicloturisti, Spineda si arricchisce così di una nuova meta da inserire negli itinerari attraverso la Marca Trevigiana, un territorio già ricco di percorsi ciclabili che coniugano storia, natura e buona cucina. Questa nuova pista diventa quindi non solo un’opera pubblica, ma anche un invito: a scoprire il paesaggio con lentezza, a pedalare tra filari, fossati e antichi casolari, e a riscoprire quel legame tra comunità Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 2 settimane, 6 giorni fa

    Pedalando tra colline, castelli e vigneti: un viaggio in bicicletta nella provincia di Alessandria La provincia di Alessandria, nel cuore del Piemonte sud-orientale, è una terra di confine e di passaggio, ma anche di profonda identità. Per i cicloturisti rappresenta una destinazione ideale, grazie alla varietà dei paesaggi, alla ricchezza del patrimonio storico e alla possibilità di alternare percorsi rilassanti a tratti più impegnativi. Ho deciso di esplorarla in sella alla mia bici gravel, partendo da Alessandria città e attraversando un itinerario ad anello che mi ha portato tra le dolci colline del Monferrato, i vigneti del Gavi e i borghi medievali incastonati tra le valli del Tanaro e del Bormida. Tappa 1: Alessandria – Acqui Terme (65 km) La partenza da Alessandria è tranquilla. Dopo una breve visita alla Cittadella — imponente fortificazione settecentesca che merita una deviazione — mi dirigo verso sud, costeggiando il fiume Tanaro. L’asfalto cede spesso il passo a strade bianche ben tenute, ideali per chi cerca percorsi misti. Attraverso paesi come Castellazzo Bormida e Sezzadio, con la sua abbazia benedettina immersa nel verde. La giornata si conclude ad Acqui Terme, celebre per le sue acque sulfuree e la sua storia romana. L’arrivo in città è scenografico: la “Bollente”, la celebre fonte termale che sgorga a 75°, fuma nel cuore del centro storico. È il posto ideale per rilassarsi dopo la prima giornata di pedalate. Tappa 2: Acqui Terme – Gavi (70 km) La seconda giornata è un crescendo di emozioni e di pendenze. Lasciando Acqui alle spalle, il percorso si snoda tra le colline del Monferrato, patrimonio UNESCO, punteggiate da vigneti ordinati e casali isolati. A Ricaldone e Strevi si incontrano le prime vere salite, mai troppo dure ma costanti, che richiedono gambe pronte e una buona gestione delle energie. Lungo il tragitto, impossibile non fermarsi a Voltaggio, piccolo gioiello incastonato tra le montagne dell’Appennino Ligure. Da lì, con un ultimo sforzo, si arriva a Gavi, terra del vino bianco che porta lo stesso nome. Qui, oltre a una meritata degustazione in una delle tante cantine, vale la pena visitare il Forte di Gavi, costruito direttamente nella roccia. Lo sguardo spazia sulle vallate: la fatica viene ripagata. Tappa 3: Gavi – Casale Monferrato (85 km) La terza tappa è la più lunga, ma anche la più varia. Si lascia la zona collinare per scendere verso la pianura del Po. Attraverso Novi Ligure — patria di Fausto Coppi, con il Museo dei Campionissimi che è un must per ogni appassionato — e Tortona, la pedalata diventa più veloce, i tratti rettilinei si allungano. Il fiume Po accompagna gli ultimi chilometri prima dell’arrivo a Casale Monferrato. Qui, il mix di architettura barocca, sinagoghe storiche e il maestoso Duomo offrono un’interessante deviazione culturale. La città è anche un buon punto per ristorarsi con piatti tipici come gli agnolotti monferrini o la celebre muletta, salame locale. Tappa 4: Casale – Alessandria (50 km) L’ultima tappa è un rientro dolce verso il punto di partenza. Il tragitto attraversa la pianura del basso Monferrato, tra risaie, campi coltivati e strade secondarie dove si incrociano solo trattori e altri ciclisti. Si passa per Valenza, conosciuta nel mondo per la lavorazione dell’oro, e infine si rientra ad Alessandria chiudendo un anello che regala la soddisfazione di aver attraversato una delle zone più autentiche del nord Italia. Consigli pratici Periodo migliore: primavera e autunno sono ideali. L’estate può essere molto calda, soprattutto in pianura. Tipo di bici: una gravel o una bici da turismo con gomme robuste è perfetta per affrontare sia l’asfalto che i tratti sterrati. Alloggio: agriturismi, B&B e bike hotel sono numerosi e spesso attrezzati per ciclisti. Cibo: approfittate della cucina locale: farinata, tajarin, brasati al Barbera e dolci come i krumiri vi daranno la giusta energia. Pedalare in provincia di Alessandria significa scoprire un Piemonte più intimo e rurale, fatto di piccoli borghi, accoglienza genuina e paesaggi mutevoli. È una destinazione perfetta per chi cerca un’esperienza cicloturistica completa, lontano dai gran Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 2 settimane, 6 giorni fa

    La Quindicesima Tappa: Fiume Veneto-Asiago, Alta Montagna e Selezione per gli Scalatori Domenica 25 maggio, il Giro d’Italia vivrà una delle tappe più dure e selettive dell’intera edizione. La quindicesima tappa partirà da Fiume Veneto per arrivare ad Asiago, con un percorso lungo 214 km e un dislivello totale di circa 3.900 metri. Si tratta di una frazione di alta montagna, che metterà a dura prova le gambe dei corridori, con salite impegnative e stretti passaggi attraverso le Prealpi Venete, zone che non vedono spesso il passaggio della Corsa Rosa. Un Percorso Durissimo per gli Scalatori La tappa si presenta come una vera e propria sfida per gli scalatori puri. Dopo una partenza da Piazza Marconi a Fiume Veneto, i corridori affronteranno un percorso che non concede tregua. Le salite saranno diverse, alcune delle quali poco frequentate nelle edizioni recenti del Giro, rendendo il percorso ancora più selettivo. La lunghezza e il dislivello della tappa fanno di questa frazione una delle più dure, con una serie di ascese che potrebbero ridisegnare la classifica generale. Le Salite Più Impegnative Il percorso è ricco di salite di alta montagna, ognuna delle quali presenta pendenze significative e tratti che potrebbero favorire i corridori con maggiore attitudine alla scalata. Sebbene i dettagli esatti delle singole salite non siano ancora completamente definiti, è certo che i passaggi nelle Prealpi richiederanno un grande dispendio di energia e una gestione ottimale delle forze da parte dei ciclisti. La difficoltà altimetrica e il terreno accidentato potrebbero causare distacchi importanti tra i concorrenti di vertice e quelli meno in forma per affrontare i grandi sforzi. Un Finale Ristretto per la Classifica Il traguardo finale a Asiago segnerà una tappa fondamentale per la classifica generale. Con un percorso di montagna che separa la partenza dall’arrivo, sarà un’occasione per i cappoclassifica di mettere a segno un attacco decisivo o per i specialisti della salita di guadagnare secondi preziosi. I corridori dovranno affrontare una serie di salite consecutive che, a meno di colpi di scena, porteranno i più forti a consolidare la loro posizione.Con 3.900 metri di dislivello su un percorso di 214 km, la quindicesima tappa del Giro d’Italia si preannuncia come una vera e propria prova di resistenza. Il lungo e tortuoso percorso nelle Prealpi Venete potrebbe rimescolare nuovamente le carte della classifica generale, dando spazio agli attaccanti o a chi ha nelle gambe la capacità di resistere a una giornata di sforzo continuo. In un contesto del genere, ogni secondo guadagnato o perso potrebbe fare la differenza nelle fasi finali d Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 3 settimane fa

    Liguria su due ruote: pedali tra mare, ulivi e borghi sospesi La Liguria non è solo una striscia di terra stretta tra l’Appennino e il mare: è una promessa per chi ama scoprire lentamente, in sella a una bici, territori scolpiti dal tempo. Tra salite che profumano di rosmarino, discese vertiginose verso calette segrete e strade panoramiche sospese sul blu, il cicloturismo qui si fa emozione pura. Dalla Riviera di Ponente alla magia del Levante Si parte spesso da Ponente, dove il clima mite invita a pedalare anche in inverno. La ciclabile del Parco Costiero della Riviera dei Fiori, tra San Lorenzo al Mare e Ospedaletti, è un’icona: 24 km sul tracciato dell’ex ferrovia, affacciati sul mare, attraversando gallerie illuminate, vecchie stazioni trasformate in bistrot e scorci da cartolina. Ideale per famiglie, ma anche punto di partenza per chi vuole avventurarsi nell’entroterra imperiese, dove iniziano le vere sfide. Il Levante, invece, è un’alternanza di saliscendi che incantano. La Via dei Santuari sopra le Cinque Terre è una delle esperienze più suggestive: richiede gambe allenate, ma ripaga con panorami unici su vigneti terrazzati e il blu infinito. Anche il Tigullio offre percorsi affascinanti, come l’ascesa al Passo del Bracco o l’anello del Monte di Portofino, dove è possibile alternare tratti asfaltati a single track per MTB. Non solo mare: l’entroterra segreto La vera sorpresa della Liguria per i cicloturisti è però l’entroterra. Basta allontanarsi di pochi chilometri dalla costa per ritrovarsi immersi in un altro mondo: borghi di pietra come Apricale, Triora, Verezzi, dove il tempo sembra fermarsi. Le valli — Argentina, Trebbia, Vara — sono percorse da strade secondarie poco trafficate, ideali per gravel e bici da strada. Qui l’accoglienza è autentica: agriturismi che offrono ristori genuini, fontane dove rinfrescarsi, officine improvvisate da contadini curiosi. La cultura dell’ospitalità ciclistica si sta diffondendo anche grazie a progetti di bike hotel e tour organizzati, ma la vera anima del viaggio resta il contatto diretto con chi abita questi luoghi. Consigli pratici e stagioni migliori Primavera e autunno sono le stagioni d’oro: temperature miti, natura esplosiva e meno affollamento rispetto ai mesi estivi. D’estate, è consigliabile pedalare all’alba o spostarsi in quota, dove boschi e crinali offrono ombra e refrigerio. Per chi viaggia con e-bike, la Liguria è perfetta: i dislivelli non mancano, e le colonnine di ricarica stanno aumentando. Attenzione solo alla logistica: la costa è ben servita da treni, ma le bici vanno prenotate con anticipo nelle tratte più richieste. Una regione da scoprire con lentezza Pedalare in Liguria non è solo fare sport: è un modo di vivere il territorio, di ascoltarlo. È il rumore delle onde tra un tornante e l’altro, il profumo della focaccia che esce da un forno di paese, la voce di un anzian Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 3 settimane fa

    La Quattordicesima Tappa: Treviso-Nova Gorica/Gorizia, Tra Pianura e Collio. Il 24 maggio, il Giro d’Italia affronterà una tappa che si sviluppa lungo un percorso di 186 km con partenza da Treviso e arrivo a Nova Gorica/Gorizia. Sebbene il tracciato sia prevalentemente pianeggiante, il finale presenta alcune difficoltà che potrebbero mettere alla prova i ciclisti, specialmente i velocisti. Si attraverseranno la pianura veneta e friulana, per poi entrare in Slovenia, con un percorso che alterna tratti facili a salite brevi ma insidiose. Un Percorso Dalla Pianura al Collio La tappa inizia su strade ampie e rettilinee, attraversando la bassa pianura veneta e friulana. Questo tratto pianeggiante favorirà una corsa controllata, dove i team di velocisti tenteranno di mantenere il passo regolare per gestire il ritmo. Dopo circa 110 km senza particolari difficoltà, il percorso si avvicina al Collio (Brda), una regione collinare che segna la transizione verso la Slovenia. Qui si incontrano le prime salite brevi ma impegnative, tra cui i passaggi su Plessiva, Medana, Castel Dobra, San Martino, Quisca e Hum. Sebbene non siano salite lunghe, la loro frequenza ravvicinata potrebbe rallentare il ritmo della corsa e favorire i corridori in grado di gestire le accelerazioni. Le pendenze non estreme ma ripetute potrebbero creare distacchi tra i gruppi di testa, portando alla selezione dei favoriti per la vittoria di tappa. Il Circuito Finale: Tattiche e Velocisti Sotto Pressione Dopo il passaggio attraverso Nova Gorica, il percorso entrerà in Italia per un breve tratto prima di ritornare in Slovenia per affrontare gli ultimi due giri del circuito finale che si concluderanno a Nova Gorica/Gorizia. Questo circuito finale è caratterizzato da una salita breve ma intensa a Saver, che si sviluppa su 900 metri al 7,4%, con punte che raggiungono il 12%. Sebbene la salita non sia lunga, la sua posizione nel finale di tappa potrebbe rappresentare una sfida per i ciclisti meno preparati per le ascese brevi ma intense. Una volta superato Saver, i corridori si troveranno a percorrere un tratto pianeggiante, ma caratterizzato da numerose curve e rotatorie, che potrebbero complicare il ritmo dei velocisti. Le curve strette e i cambi di direzione potrebbero ridurre le possibilità di una volata di gruppo compatto, facendo emergere la necessità di strategie più raffinate da parte dei velocisti più esperti. Il rettilineo finale di 900 metri, con una larghezza di 8 metri, offre però una possibilità per il lancio dello sprint, dove i velocisti più puri avranno una chance di emergere se sono riusciti a mantenere il gruppo compatto fino agli ultimi metri. Un Finale Da Gestire con Attenzione Nonostante il profilo prevalentemente pianeggiante, la quattordicesima tappa del Giro d’Italia 2025 presenta alcune difficoltà che potrebbero fare la differenza, soprattutto negli ultimi chilometri. La successione di salite nel Collio e il circuito finale, con l’insidiosa salita di Saver e il tratto tortuoso prima del rettilineo finale, potrebbero sorprendere i velocisti che puntano alla vittoria di tappa. La strategia di corsa sarà fondamentale, con i ciclisti chiamati a mantenere il controllo nelle fasi cruciali e a sfruttare ogni opportunità per lanciare l’at Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 3 settimane, 1 giorno fa

    Tra Ville, Vigne e Canali: Un Viaggio in Bici lungo il Percorso del Sile in Veneto Il Veneto è una regione che sa sorprendere chi la attraversa in bicicletta, coniugando natura, storia e gastronomia in un paesaggio sempre cangiante. Tra i tanti itinerari che offre, uno dei più affascinanti e accessibili è il percorso lungo il fiume Sile, una ciclovia che regala scorci incantati e una pedalata adatta a tutti, dagli appassionati ai cicloturisti della domenica. Un fiume di storia e tranquillità Il Sile è uno dei fiumi di risorgiva più lunghi d’Europa. Nasce a Casacorba e sfocia nella laguna di Venezia, dopo aver attraversato campagne silenziose, antichi borghi e ville venete dimenticate dal tempo. Il suo lento scorrere accompagna chi pedala lungo il tratto della Greenway del Sile, una pista ciclabile ben tenuta che collega Treviso a Jesolo, per circa 50 km. Partenza da Treviso: tra arte e acque placide Il nostro viaggio inizia a Treviso, città elegante e tranquilla, dove vale la pena concedersi una passeggiata tra canali e portici prima di salire in sella. Subito fuori dal centro, la pista ciclabile si immerge in una natura rigogliosa, costeggiando il fiume e offrendo numerosi punti di sosta. Le acque limpide riflettono il verde degli alberi, mentre aironi e garzette si alzano in volo al nostro passaggio. Lungo la Restera: tra natura e memoria Il tratto che da Treviso conduce a Casale sul Sile è forse il più suggestivo. Qui la ciclovia segue il tracciato della vecchia alzaia, la Restera, dove un tempo i buoi trainavano le barche cariche di merci. Oggi è un’oasi di pace, frequentata da ciclisti e camminatori. Ogni curva regala una sorpresa: una villa settecentesca, un vecchio mulino, un ponticello in legno. Casale, Quarto e la Laguna: il finale in bellezza Proseguendo verso sud-est, si incontrano Casale sul Sile e Quarto d’Altino, due paesi che conservano l’atmosfera della campagna veneta e offrono buone occasioni per una sosta gastronomica. Dai casoni di pesca ai vigneti del Piave, il paesaggio si fa più aperto e luminoso. L’itinerario culmina con l’arrivo a Jesolo, alle porte della laguna veneta, dove il fiume abbraccia il mare. Consigli pratici Difficoltà: facile, prevalentemente pianeggiante. Lunghezza: circa 50 km. Fondo: misto asfalto e sterrato compatto, adatto anche a bici da gravel e bici da corsa. Segnaletica: presente e chiara lungo tutto il percorso. Quando andare: primavera e inizio autunno sono ideali, ma è percorribile tutto l’anno. Il percorso lungo il Sile è molto più di una semplice escursione in bicicletta: è un’immersione lenta e rispettosa in un Veneto autentico, dove ogni pedalata racconta una storia. Un viaggio adatto a tutti, che unisce la bellezza della natura alla scoperta di un territorio spesso dimenticato dalle rotte turistiche più battute. E alla fine del tragitt Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 3 settimane, 1 giorno fa

    La Tredicesima Tappa: Rovigo-Vicenza, Una Sfida tra Pianura e Colline Venerdì 23 maggio, il Giro d’Italia vivrà una tappa che promette di essere tanto interessante quanto impegnativa. La tredicesima tappa partirà da Rovigo e si concluderà a Vicenza, un percorso di 180 km che saprà mettere alla prova i ciclisti su un terreno variegato, che alterna tratti pianeggianti e salite selettive. Il Percorso: Pianura e Colline in Alternanza Il tracciato si apre con una fase iniziale che lambisce i Colli Euganei e introduce la prima difficoltà significativa: la salita al Passo Roverello. Questa ascesa di 4 km al 6,1%, con punte che arrivano al 12%, rappresenta un primo test di resistenza, soprattutto per i corridori che puntano a mantenere una posizione di rilievo nella classifica generale. La salita non è lunga, ma la pendenza, soprattutto nelle sue parti più ripide, potrebbe creare i primi distacchi tra i protagonisti della corsa. Una volta superato il Passo Roverello, il percorso si fa decisamente più facile, con un lungo tratto di circa 80 km di terreno pianeggiante che attraversa la pianura veneta, dando una tregua ai ciclisti. Questo tratto offre l’opportunità per i team di controllare la corsa e consentire ai velocisti di recuperare energie prima di entrare nella fase decisiva della tappa. I Colli Berici: Il Cuore della Selezione Il percorso cambia drasticamente all’approccio dei Colli Berici, una zona che presenta un mix di salite brevi ma intense. La prima difficoltà è Pozzolo, una salita di 1,2 km all’8%, con punte che arrivano fino al 13%, seguita da Garzola, un altro tratto difficile di 600 m al 9%. Queste salite potrebbero favorire gli scalatori più forti, ma sono solo un antipasto rispetto alla salita di San Giovanni in Monte, il Gran Premio della Montagna (GPM) di giornata. La salita di San Giovanni in Monte è lunga 5 km, con una pendenza media del 6,6%, ma con un tratto iniziale che tocca punte vicine al 14%. La sezione più dura, con quasi 3 km al 8,5%, rappresenta un momento decisivo nella tappa, dove i corridori che vorranno essere protagonisti devono essere pronti a rispondere a qualsiasi attacco. La Fase Finale: Il Montaggio verso Vicenza Dopo la discesa da San Giovanni in Monte, mancheranno ancora 38,4 km all’arrivo a Vicenza. Tuttavia, i ciclisti non saranno ancora fuori pericolo, poiché incontreranno un ulteriore tratto di salita con il Monte Berico, una salita breve ma intensa di 1,1 km al 7,5%, con punte fino al 12%, che metterà alla prova le gambe dei corridori. Il vero banco di prova arriverà con lo strappo di Arcugnano, una salita di 1,6 km al 7,7%, con punte al 13% a 10,4 km dall’arrivo. Questa parte del percorso è fondamentale, non solo per l’asprezza della salita, ma anche per la presenza degli abbuoni, che potrebbero essere decisivi per gli uomini di classifica. Un Finale Piuttosto Impegnativo Il finale della tappa di Vicenza è caratterizzato da un percorso che non favorisce un arrivo in volata di gruppo compatto. Le salite impegnative degli ultimi chilometri potrebbero favorire attacchi isolati o un arrivo di gruppo ristretto. I velocisti più puri dovranno affrontare questo finale con molta attenzione, perché il percorso ondulato e le salite negli ultimi 30 km potrebbero spezzare ogni possibilità di una Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 3 settimane, 2 giorni fa

    Gallipoli pedala verso il futuro: approvata la prima pista ciclabile cittadina sul litorale nord Un nuovo passo verso una mobilità più sostenibile e una valorizzazione del paesaggio costiero: il Comune di Gallipoli ha ufficialmente approvato il progetto definitivo per la realizzazione della prima pista ciclabile cittadina. L’infrastruttura sorgerà lungo il suggestivo litorale nord, tratto strategico per il turismo e il tempo libero, e rappresenta una svolta attesa da anni. Il tracciato, che si snoderà parallelamente al litorale, è pensato per connettere alcune delle zone più frequentate della città, offrendo una valida alternativa al traffico automobilistico, soprattutto nei mesi estivi. Il progetto prevede la creazione di un percorso sicuro, delimitato e accessibile, che collegherà punti nevralgici come la litoranea di Rivabella, Lido San Giovanni e altre aree a forte vocazione turistica e balneare. “Siamo molto soddisfatti di questo traguardo,” ha dichiarato il sindaco di Gallipoli. “La nuova pista ciclabile è il primo tassello di una più ampia visione di città green e attenta ai bisogni di residenti e visitatori. Puntiamo a incentivare gli spostamenti dolci e a restituire centralità alla fruizione lenta del nostro territorio.” Il progetto ha ottenuto il via libera anche grazie a fondi regionali destinati alla mobilità sostenibile, con un investimento complessivo che si aggira intorno ai 600 mila euro. I lavori partiranno entro la fine dell’anno e si concluderanno, secondo il cronoprogramma, prima dell’estate 2026. Grande attenzione è stata riservata anche all’aspetto paesaggistico: materiali ecocompatibili, illuminazione a basso impatto energetico e una segnaletica moderna accompagneranno il percorso, senza alterare l’equilibrio naturale della costa. L’iniziativa si inserisce in una strategia più ampia volta a ridisegnare la mobilità urbana, riducendo l’impronta ambientale e promuovendo uno stile di vita attivo. Una scelta che guarda al futuro, in armon Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 3 settimane, 2 giorni fa

    La Dodicesima Tappa: Dalle Colline Matildiche alla Pianura del Po Il 22 maggio, il Giro d’Italia proseguirà con una tappa che metterà alla prova i ciclisti prima sui colli e poi sulle strade piane della Bassa Pianura Padana. Con partenza da Modena e arrivo a Viadana (Oglio-Po), il percorso di 172 km sarà caratterizzato da una prima parte impegnativa sulle colline, seguita da un tratto pianeggiante che terminerà in un finale che si preannuncia spettacolare, ideale per i velocisti. La Prima Parte: Le Colline Matildiche La tappa si apre con oltre 70 km di salite sulle colline matildiche, una delle zone più affascinanti e impegnative della regione. Qui, i corridori dovranno affrontare un dislivello di oltre 1.500 metri, con due Gran Premi della Montagna (GPM) che decideranno il passo da mantenere nella parte iniziale della tappa. Il primo GPM si trova a Baiso, una salita di 5 km al 6% con punte che arrivano fino al 11%, un test non indifferente per chi spera di restare a contatto con i primi. Il secondo GPM si trova a Borsea, una salita di 4 km al 5,2%, con pendenze che raggiungono il 12%. Queste salite metteranno sicuramente sotto pressione i corridori, con i più forti scalatori che cercheranno di staccare il gruppo principale e fare la differenza. La Pianura Padana: Terreno per i Velocisti Una volta superate le colline, la strada si farà decisamente più semplice. I ciclisti affronteranno circa 70 km di terreno pianeggiante che li porteranno nella bassa pianura. Questo tratto offre un respiro di sollievo, ma allo stesso tempo è un’occasione per gli altri corridori di recuperare energie prima dell’entrata nella fase finale della tappa. Il passaggio sopra il fiume Po segnerà una transizione importante, portando i ciclisti verso un circuito finale di 26,6 km, da percorrere una sola volta. Questa sezione si snoda su strade larghe e diritte, perfette per i velocisti. La mancanza di curve strette o tratti insidiosi favorisce una volata finale, ma attenzione alla curva a sinistra a 500 metri dal traguardo, che potrebbe rendere la volata decisiva per chi cerca di lanciarsi al meglio nella corsa al traguardo. Il Finale: Una Volata per i Velocisti Con una sezione finale che favorisce i velocisti, la tappa si concluderà probabilmente con una volata di gruppo o un gruppo ristretto. Il percorso rettilineo e privo di curve impegnative dà l’opportunità ai velocisti di prepararsi per lo sprint finale, ma l’ultima curva potrebbe cambiare le dinamiche della corsa, con qualche attaccante che cercherà di anticipare il gruppo prima dell’u Continua a leggere

  • Matteo ha scritto un nuovo articolo 3 settimane, 3 giorni fa

    L'UNDICESIMA Tappa: La Montagna in Toscana e Emilia Romagna Il 21 maggio, il Giro d’Italia affronterà una delle sue tappe più impegnative e spettacolari, con un percorso che va da Viareggio a Castelnovo ne’ Monti, in Emilia Romagna. Con i suoi 186 km e un dislivello di 3.850 metri, questa frazione rappresenta un banco di prova fondamentale per i contendenti della classifica generale, che dovranno affrontare un tracciato che mescola pianura, salite ripide e discese tecniche. Un Percorso Difficile e Selettivo La tappa si divide in due parti nettamente distinte: la prima fase è relativamente più tranquilla, con un percorso in leggera ascesa fino a Castelnuovo Garfagnana, che consente ai corridori di guadagnare terreno prima delle difficoltà vere e proprie. Fino a quel punto, le salite non sono particolarmente ripide e i corridori potranno mantenere un ritmo regolare, senza troppe difficoltà. Tuttavia, la seconda parte del percorso è tutt’altro che semplice. Dopo il passaggio a Castelnuovo Garfagnana, il tracciato inizia a farsi più impegnativo, con salite dure e discese tecniche che metteranno alla prova anche i ciclisti più esperti. Le strade di montagna, con curves strette e saliscendi, sono pronte a trasformarsi in un terreno di battaglia, dove ogni mossa può risultare determinante. La salita più temuta è quella di San Pellegrino in Alpe, un’ascesa che presenta pendenze che toccano il 20%, destinata a spezzare la resistenza dei corridori più deboli. A seguire, le salite di Toano e della Pietra di Bismantova contribuiranno a incrementare la difficoltà, fino all’arrivo a Castelnovo ne’ Monti, ultima tappa di questa selettiva frazione. Gli Ultimi Kilometri: Un Colpo di Scena Mentre i corridori si avvicinano a Castelnovo ne’ Monti, l’ultimo chilometro diventa un autentico test di resistenza mentale e fisica. Dopo una breve discesa, la strada riprende a salire con una rampa che preannuncia la difficoltà finale. L’ultimo chilometro, interamente in salita, è particolarmente insidioso, con una retta finale di 100 metri su asfalto, stretta e ripida. Sarà proprio qui che alcuni dei favoriti potrebbero cercare l’attacco decisivo, mentre altri cercheranno di mantenere il loro passo per arrivare al traguardo. Una Tappa Cruciale per la Classifica Generale La undicesima tappa del Giro si preannuncia come una delle più decisive nella lotta per la maglia rosa. Il percorso, che attraversa le colline toscane e le montagne emiliane, rappresenta un’opportunità per gli scalatori di fare la differenza, mentre i contendenti per la classifica generale dovranno restare concentrati per non perdere terreno. La selettività del tracciato potrebbe portare a scossoni significativi nella graduatoria, con i distacchi che potrebbero aumentare sensibilmente nelle fasi finali della corsa.Questa tappa segnerà, inoltre, la fine del Giro in Toscana, un passaggio simbolico per una corsa che sta per entrare nella sua fase più difficile. Con un dislivello importante e salite al limite, la frazione è destinata a rappresentare un crocevia per chi sogna di indossare la maglia rosa al term Continua a leggere

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