
Spineda inaugura la nuova pista ciclabile: un passo avanti per la mobilità sostenibile a Riese Pio X
Una nuova arteria ciclabile si snoda tra le campagne della frazione di Spineda, nel comune di Riese Pio X, regalando a residenti e cicloturisti un tracciato sicuro, immerso nella natura e pensato per una mobilità più sostenibile. È stata ufficialmente inaugurata la nuova pista ciclabile, frutto di un lungo lavoro amministrativo e tecnico che ha visto la luce dopo anni di attesa.
«È stata un’opera importante e molto attesa, frutto di anni di lavoro, progettazione e impegno», ha dichiarato la sindaca Ombretta Basso durante il taglio del nastro. Il progetto ha preso il via nel 2019, articolandosi in due stralci principali e completandosi con un terzo tratto che attraversa la zona del “Curiotto”: una suggestiva stradina bianca che conserva intatto il fascino rurale del territorio.
Con i suoi 1.700 metri di estensione, la nuova pista ciclabile rappresenta un tassello significativo per chi ama esplorare il territorio in sella a una bicicletta. Non si tratta solo di un’opera di collegamento: il tracciato è pensato per integrarsi con l’ambiente, senza comprometterne l’identità paesaggistica. Il tratto del “Curiotto” ne è un esempio emblematico, un segmento non asfaltato che mantiene il contatto diretto con la natura e invita a rallentare, osservare, respirare.
Il costo complessivo dell’opera si aggira attorno al milione e mezzo di euro, di cui 400 mila finanziati dalla Regione Veneto. Il resto è stato sostenuto dall’amministrazione comunale, che ha voluto investire in un’infrastruttura capace di migliorare la sicurezza della viabilità locale e di offrire nuove opportunità di fruizione del territorio.
Per i cicloturisti, Spineda si arricchisce così di una nuova meta da inserire negli itinerari attraverso la Marca Trevigiana, un territorio già ricco di percorsi ciclabili che coniugano storia, natura e buona cucina. Questa nuova pista diventa quindi non solo un’opera pubblica, ma anche un invito: a scoprire il paesaggio con lentezza, a pedalare tra filari, fossati e antichi casolari, e a riscoprire quel legame tra comunità e territorio che solo il viaggio a due ruote sa raccontare.