La ciclabile dei due mari. Viaggio attraverso la Francia dall’Atlantico al Mediterraneo
Véloroute des Deux-Mers letteralmente la “ciclabile dei due mari”. Si trova in Francia e proprio come suggerisce il nome collega due ‘mari’ o meglio l’Oceano Atlantico e il Mar Mediterraneo. Oltre 500 km di paesaggi mozzafiato tra arte, storia, profumi e tradizioni del popolo francese. Gran parte di questo itinerario corre su vecchi canali ed ex-ferrovie oggi trasformati in passaggi esclusivi per pedoni e ciclisti, le cosiddette “vie verdi” di cui ormai esistono vari esempi in tutta Europa. Il percorso è quasi interamente pianeggiante e privo dei pericoli legati al traffico automobilistico eccetto per le aree urbane di Tolosa e Bordeaux, si tratta quindi di un valido itinerario anche per i cicloturisti meno esperti.
Si parte dal paesino di Le Verdon-sur-Mer, nella penisola del Médoc. Il primissimo tratto dell’itinerario costeggia l’oceano e il Lago di Hourtin, zona turistica della Francia settentrionale. In alta stagione è possibile imbattersi in auto e camper anche sulle strade secondarie su cui corre la ciclabile, ma per fortuna il percorso se ne allontana in fretta e punta deciso verso Bordeaux. La capitale dell’Acquitania è tra le città più attive del paese per quanto riguarda la mobilità in bicicletta (si stima che circa il 10% degli spostamenti quotidiani in città avviene in bicicletta) ed è perciò particolarmente piacevole da visitare in sella.
Lasciato il centro storico di Bordeaux, l’itinerario risale il corso del fiume Garonna lungo la sponda destra fino alla cittadina di Castets-en-Dorthe. Da qui inizia la via verde più lunga di tutta la Francia: ben 193 km lungo un canale, libero dalle acque del fiume fino alla città di Tolosa. Sul tragitto si susseguono diversi paesi, villaggi e cittadine che offrono ristoro e alloggio. Dopo circa 260 km si lascia l’Acquitania per entrare nella più grande regione del Midi-Pirenei e una volta raggiunta Tolosa si abbandona il corso della Garonna a fovore del Canal-du-Midi. Costruito nel XVII secolo, il canale era un tempo usato a fini commerciale come scorciatoia tra il Mediterraneo e l’Atlantico, oggi è un’attrazione turistica imperdibile frequentata anche dagli abitanti locale per fare sport all’ombra dei sui platani.
