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Matteo ha scritto un nuovo articolo 16 ore, 2 minuti fa
Ceriale, ciclista soccorso in gravi condizioni sulla via nuova di Peagna
Momenti di paura questa mattina a Ceriale, dove un uomo in sella alla sua bicicletta è rimasto vittima di un grave incidente lungo la via nuova di Peagna. L’episodio si è verificato poco prima delle 11 e la dinamica resta ancora da chiarire. Secondo le prime informazioni, non sembrerebbero coinvolti altri mezzi: tra le ipotesi al vaglio c’è quella di un improvviso malore che potrebbe aver fatto perdere il controllo al ciclista. L’allarme è stato lanciato da alcuni passanti, che hanno immediatamente chiamato i soccorsi. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 con un’ambulanza e l’automedica. Dopo le prime manovre di stabilizzazione, l’uomo è stato trasferito in codice rosso al pronto soccorso dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, dove resta ricoverato in condizioni critiche.Le autorità competent Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 giorno, 17 ore fa
Udine, la città che pedala: una nuova pista ciclabile unisce università, ospedale e hinterland
Non solo automobili e traffico: a Udine, sempre più spesso, il futuro passa sulle due ruote. Con l’inaugurazione del nuovo tracciato ciclabile che collega il polo scientifico-universitario dei Rizzi all’ospedale Santa Maria della Misericordia e, spingendosi verso nord, fino a Feletto Umberto, la città aggiunge un tassello importante alla sua rete di mobilità sostenibile. Si tratta di un percorso bidirezionale lungo 2,5 chilometri, pensato per chi ogni giorno sceglie la bicicletta non solo per il tempo libero, ma come vero e proprio mezzo di trasporto. Studenti diretti alle aule universitarie, medici e infermieri che raggiungono il loro turno in corsia, residenti dei quartieri nord e pendolari provenienti dall’hinterland: tutti potranno contare su un collegamento più sicuro e continuo. L’opera, parte di un disegno urbano che guarda a una città meno dipendente dall’auto, ha anche un valore simbolico. Udine dimostra di voler cucire insieme i suoi poli vitali – l’università, l’ospedale e i centri abitati – attraverso un filo verde di asfalto dedicato alle biciclette. Una scelta che parla di salute, ambiente e qualità della vita. L’entusiasmo è palpabile: «Un’infrastruttura così la aspettavamo da anni», commenta un gruppo di studenti fuori dall’ateneo, bici al seguito. Anche i residenti dei quartieri limitrofi vedono nella nuova pista un’opportunità per spostarsi più facilmente verso il centro senza dover affrontare il traffico delle ore di punta. Non è soltanto una pista ciclabile: è un invito a cambiare abitudini, a guardare la città da una pr Continua a leggere
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Redazione ha scritto un nuovo articolo 1 giorno, 18 ore fa
ANIMA De Rosa, il titanio che respira con me
Il mio primo contatto con la famiglia De Rosa è stato con Francesco.Oggi, invece, ad accogliermi ho trovato Cristiano: il numero uno, la storia vivente di questa azienda che ha fatto grande il ciclismo italiano. Cristiano non si è posto come un dirigente distante, ma come un uomo capace di ascoltare.Si è messo a mia disposizione con umiltà e passione: mi ha spiegato le tecniche di saldatura TIG del titanio, mi ha mostrato modelli, ha preso le mie misure confrontandole con quelle del mio biomeccanico.E da questo incontro è nato un progetto. Perché De Rosa non è solo un marchio: è un’azienda a misura d’uomo, fatta di persone vere, che sanno ascoltare, accogliere, trasformare un’idea in realtà.È stato un onore incontrarli. È stato un onore parlare con loro. È stato un onore scambiare pensieri semplici che, come scintille, hanno acceso la fiamma di qualcosa di unico. Il suo nome sarà ANIMA.Non una bicicletta qualsiasi, ma il prolungamento del mio corpo.Un legame viscerale, quasi carnale, con il titanio: metallo che vibra, che respira con me, che diventa esperienza pura.Con ANIMA lascerò il carbonio alle spalle e porterò con me un compagno di vita, un’opera unica che mi accompagnerà lontano. E chissà… forse un giorno potrà nascere una collaborazione.Sarebbe meraviglioso portare queste biciclette, questi esempi di artigianalità e passione, ai miei eventi: far toccare con mano un materiale caldo, vivo, che non ti abbandona e che sa portarti lontano, nel tempo e nello spazio. ANIMA: la bicicletta che nasce dall’as Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 2 giorni, 16 ore fa
San Salvario, ritrovata la bici speciale rubata a una bambina di 8 anni
TORINO – Ha avuto un lieto fine la disavventura che ha coinvolto una bambina di otto anni con difficoltà motorie, a cui nei giorni scorsi era stata rubata la bicicletta adattata che le consentiva di muoversi in autonomia. Il mezzo, del valore di circa 1.500 euro, era stato sottratto nel quartiere di San Salvario, generando grande indignazione e solidarietà. Il padre, Simone Aversa, aveva lanciato un appello pubblico e sporto denuncia ai carabinieri di via Ormea. Poche ore dopo è arrivata una segnalazione: la bici si trovava poco distante dal luogo del furto, all’interno del cortile di un palazzo della stessa zona. Al momento del ritrovamento mancavano la sella e i pedali, probabilmente smontati in fretta. Nonostante i danni, la scoperta ha riportato un po’ di serenità alla famiglia. «L’importante è che sia tornata a casa», ha commentato il Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 2 giorni, 16 ore fa
Malore in bici, muore a 57 anni Stefano Vagnarelli
GUBBIO – Una domenica di sport e passione si è trasformata in tragedia per Stefano Vagnarelli, 57 anni, colpito da un malore fatale mentre percorreva in bicicletta la strada che da Gubbio conduce verso Gualdo Tadino. Il ciclista amatoriale, che amava pedalare senza ambizioni agonistiche, aveva deciso di concedersi un percorso più impegnativo del solito. Arrivato in località Vallotte, nella zona di San Pellegrino, si è improvvisamente accasciato a terra. Alcuni passanti hanno immediatamente dato l’allarme e sul posto è intervenuto l’elisoccorso, che lo ha trasportato d’urgenza al policlinico di Perugia. Nonostante i tentativi disperati dei medici del pronto soccorso e della rianimazione, le condizioni di Vagnarelli si sono rivelate irreversibili. L’uomo era molto conosciuto nell’ambiente sportivo locale, dove viene ricordato come un appassionato sincero, sempre sorrident Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 3 giorni, 17 ore fa
La Loira in bicicletta: tra castelli e vigneti
Pedalare lungo la Loira è come sfogliare un libro illustrato della storia di Francia. La ciclovia La Loire à Vélo, che si snoda per oltre 900 chilometri da Cuffy (vicino a Nevers) fino all’estuario dell’Atlantico a Saint-Nazaire, è una delle rotte cicloturistiche più amate d’Europa. Il fascino del percorso sta nell’alternanza continua di paesaggi e atmosfere: una curva della strada regala la vista di un castello rinascimentale, quella successiva porta dentro un villaggio di pietra bianca, silenzioso e fiorito. È una ciclovia pensata per tutti: le pendenze sono dolci, i tratti asfaltati e ben segnalati. Uno degli itinerari più suggestivi è il tratto tra Tours e Saumur, circa 100 chilometri che si percorrono in due o tre giorni. Qui la Loira scorre lenta accanto a vigneti di Cabernet Franc e trogloditi scavati nella roccia, mentre le torri dei castelli di Villandry, Ussé e Chinon emergono all’orizzonte. I cicloturisti possono contare su una rete di strutture bike-friendly, con hotel, B&B e ristoranti che accolgono volentieri chi viaggia a pedali. Per chi vuole unire il piacere del viaggio lento a quello della tavola, sono imperdibili una degustazione di vini nella regione di Saumur e una sosta nei mercati di Tours. Non è un caso se questa ciclovia è spesso definita il “corridoio verde della Francia”: un’esperienza che unisce storia, natura e gastronom Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 3 giorni, 17 ore fa
La Via Verde del Canale du Midi: dal Mediterraneo alla storia
Se la Loira è regale, il Canal du Midi è poetico. Costruito nel XVII secolo per collegare l’Atlantico al Mediterraneo, oggi è patrimonio UNESCO e una delle mete cicloturistiche più affascinanti della Francia del sud. La ciclabile che lo costeggia si estende per oltre 240 chilometri, da Toulouse a Sète, ed è un invito a scoprire una Francia rurale, solare e conviviale. Il percorso segue le rive del canale tra platani secolari, chiuse pittoresche e ponti antichi. Le tappe attraversano villaggi dal ritmo lento, come Castelnaudary – patria del cassoulet – e Carcassonne, con le sue mura medievali che sembrano uscite da un romanzo storico. Pedalare lungo il Canal du Midi significa anche assaporare il Sud: i mercati all’aperto offrono olive, formaggi e vini locali, mentre le osterie propongono piatti robusti da condividere dopo una giornata in sella. La difficoltà è contenuta: i tratti pianeggianti e ombreggiati lo rendono accessibile anche alle famiglie, anche se alcune sezioni sterrate richiedono un po’ di attenzione. Chi sceglie la tratta finale fino a Sète viene ricompensato con l’arrivo in riva al mare. Dopo giorni trascorsi tra campagne e chiuse, la vista del Mediterraneo è un premio emozionante, quasi un abbraccio salato che chiude il viaggio. La Via Verde del Canal du Midi non è soltanto un itinerario: è un’immersione nella dolcezza di vivere del Midi francese, dove o Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 4 giorni, 17 ore fa
Scontro tra ciclisti sulla ciclabile di Borghetto: grave un 87enne di Ala
AVIO – Momenti di paura nel pomeriggio di domenica 31 agosto lungo la pista ciclabile a Borghetto, frazione di Avio, dove due ciclisti si sono scontrati violentemente. A rimanere coinvolti sono stati un turista tedesco di 41 anni e un uomo di 87 anni residente ad Ala. Ad avere la peggio è stato quest’ultimo, che dopo l’impatto ha riportato gravi traumi. Sul posto sono intervenuti immediatamente i soccorsi: viste le condizioni dell’anziano, si è reso necessario il trasferimento in elicottero. L’elisoccorso di Verona, operativo più vicino al luogo dell’incidente, ha trasportato l’uomo d’urgenza all’ospedale Santa Chiara di Trento. L’87enne è stato ricoverato nel reparto di rianimazione, dove si trova in prognosi riservata. Il ciclista tedesco, invece, non avrebbe riportato conseguenze gravi. Le dinamiche dello scontro sono ancora al vaglio delle forze dell’ordine, intervenut Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 4 giorni, 17 ore fa
Nuove rastrelliere in centro a Trento: più sicurezza per bici e monopattini
La prossima settimana il centro storico di Trento cambierà volto per chi si muove su due ruote. Sono infatti in arrivo cinquanta nuove rastrelliere che offriranno complessivamente duecentocinquanta posti per biciclette e monopattini. Un investimento mirato non solo ad aumentare gli spazi disponibili, ma anche a migliorare la sicurezza dei mezzi parcheggiati. Il nuovo modello sostituirà le strutture attuali e consentirà di agganciare il telaio, invece della sola ruota, riducendo così il rischio di furti. Una scelta che risponde alle richieste di ciclisti e utenti della micromobilità, sempre più numerosi in città. Durante i lavori, però, saranno necessarie alcune restrizioni. Le biciclette attualmente collocate in via Roma e davanti a Torre Mirana dovranno essere rimosse entro martedì 2 settembre, mentre quelle parcheggiate in via Manci dovranno lasciare spazio entro giovedì 4 settembre. La segnaletica di divieto di sosta è già stata posizionata per avvisare i cittadini. L’iniziativa rientra nel Piano urbano per la mobilità, che punta a rendere Trento una città più accessibile e sostenibile. Dopo un primo intervento avviato lo scorso anno, questo rappresenta un nuovo passo verso la creazione di una rete capillare di stalli per la sosta breve delle biciclette, destinata a estendersi progressivamente in tutto il territorio comunale. Con queste nuove installazioni, l’amministrazione comunale conferma la volontà di favorire gli spostamenti ecologici, offrendo agli utenti soluzioni pratiche e sicure p Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 5 giorni, 15 ore fa
Monza, in arrivo una nuova rotonda su viale Sicilia: previsti anche pista ciclabile e marciapiedi
La giunta comunale ha approvato il Documento d’indirizzo alla progettazione per la riqualificazione di viale Sicilia. Il piano prevede la realizzazione di una rotatoria all’incrocio con via Pompei, destinata a sostituire l’attuale intersezione semaforica. L’opera non riguarderà solo la circolazione automobilistica: accanto all’ampliamento della carreggiata, che porterà due corsie per senso di marcia in prossimità della rotonda, sono previsti anche un nuovo marciapiede e la prima tratta di pista ciclabile sul lato nord della strada. Il progetto, dal valore complessivo superiore ai tre milioni di euro, è collegato allo sviluppo urbanistico dell’area ex Fiera e punta a migliorare la viabilità in un quadrante della città sempre più trafficato. Per consentire l’intervento, saranno necessari alcuni espropri di terreni agricoli e industriali, ma non verranno toccate aree residenziali.Con la nuova rotatoria, Monza compie dunque un passo avanti verso una mobilità più moderna e sostenibile, cercando di conciliare le esigenze Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 6 giorni, 17 ore fa
Trento, oltre 30 km di nuove corsie ciclabili: sicurezza e rispetto al centro del progetto
La Provincia Autonoma di Trento punta sulla sicurezza dei ciclisti e sulla convivenza con il traffico motorizzato. Nel mese di luglio sono stati realizzati oltre 30 chilometri di nuove Bike Lane su due arterie molto frequentate dagli amanti della bicicletta: 12 chilometri lungo la SP 64 e la SS 43, da Mezzolombardo a Fai della Paganella, e 18,9 chilometri sulla SS 612 in Val di Cembra, tra Valda e Stramentizzo. Corsie ciclabili visibili ma non riservate Le Bike Lane sono corsie ciclabili tracciate sul margine destro della carreggiata. Hanno una larghezza compresa tra 80 e 100 centimetri e sono delimitate da linee bianche discontinue. Non si tratta di piste ciclabili riservate, ma di un segnale visivo costante che ricorda agli automobilisti la possibile presenza di biciclette sulla strada. Obiettivo: maggiore attenzione reciproca Con questo intervento la Provincia intende ridurre i rischi e favorire un clima di maggiore attenzione e rispetto reciproco tra chi pedala e chi guida. Le nuove corsie, pur non separando i flussi di traffico, offrono un riferimento chiaro per i ciclisti e invitano i conducenti a moderare la velocità e a mantenere una distanza di sicurezza adeguata. Un valore anche turistico L’iniziativa ha anche una ricaduta sul fronte del cicloturismo. La Val di Cembra, con i suoi terrazzamenti vitati, e la salita verso l’altopiano della Paganella, punto panoramico tra i più noti del Trentino, diventano percorsi ancora più attrattivi, unendo Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana fa
Genova, bici senza campanello: scatta la multa e si apre il dibattito
Una dimenticanza apparentemente banale è bastata per trasformarsi in una sanzione e, subito dopo, in un piccolo caso social. È successo a Genova, dove una ciclista è stata fermata dalla polizia locale mentre percorreva la corsia riservata di corso Sardegna. L’infrazione? La sua bicicletta era sprovvista di campanello. Il controllo si è concluso con un verbale da 26 euro, cifra che corrisponde al minimo previsto dal Codice della Strada. La norma è precisa: i velocipedi devono essere equipaggiati con freni, luci e segnalatore acustico. In mancanza di uno solo di questi elementi, scatta la contravvenzione. La donna, che indossava il casco e aveva le luci regolarmente funzionanti, ha scelto di pubblicare la multa sui social non per polemica, ma per avvisare altri ciclisti: «Così eviterete di trovarvi nella mia stessa situazione», ha spiegato. Nessuna contestazione agli agenti, solo l’ammissione di non essere in regola. Il post, però, ha acceso la discussione. C’è chi ha considerato sproporzionata la sanzione, soprattutto se confrontata con comportamenti ben più rischiosi che restano spesso impuniti. Altri, invece, hanno difeso l’intervento della polizia locale ricordando che la legge non lascia margini: senza campanello non si può circolare. Un episodio che solleva una questione più ampia: quanto conosciamo davvero le regole che disciplinano l’uso quotidiano della bicicletta? E quanto incidono questi Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 1 giorno fa
Pedalando lungo il Reno: un viaggio lento nel cuore della Germania
Un fiume, una bicicletta e centinaia di chilometri di paesaggi che cambiano a ogni curva. Il Rheinradweg, il percorso ciclabile che costeggia il Reno, è uno dei tragitti più amati d’Europa da chi sceglie di viaggiare sulle due ruote. Con i suoi oltre 1.200 chilometri, il tracciato attraversa sei Paesi, ma è in Germania che regala alcune delle esperienze più suggestive. Dalle sponde della Foresta Nera fino a Colonia e oltre, il percorso si snoda tra vigneti terrazzati, castelli medioevali arroccati e piccoli villaggi dal ritmo lento. L’infrastruttura ciclabile tedesca è un modello: segnaletica chiara, tratti asfaltati e servizi dedicati ai cicloturisti dalle stazioni per la manutenzione alle pensioni fahrradfreundlich, “amiche della bicicletta”. Un tratto particolarmente apprezzato è quello tra Magonza e Coblenza. Qui il Reno si stringe, incorniciato da ripide colline ricoperte di vigne, patrimonio UNESCO. È la cosiddetta Valle del Reno romantico, dove ogni pochi chilometri si incontra un borgo pittoresco o una rocca che sembra uscita da un libro di fiabe. Non è però solo un viaggio nella natura e nella storia. Fermarsi a degustare un Riesling lungo la strada, esplorare le città universitarie come Bonn, o semplicemente osservare il via vai dei battelli sul fiume, trasforma la pedalata in un’esperienza di scoperta culturale. Senza grandi dislivelli e con numerose opzioni di trasporto integrato – come i treni regionali che accettano biciclette – il percorso è adatto anche a famiglie e ciclisti meno esperti. Per chi cerca una sfida più lunga, invece, il Rheinradweg può diventare parte di un’avventura internazionale fino ai Paesi Bassi. In Germania, andare in bicicletta non è solo sport o turismo lento: è un invito a guardare il paesag Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 2 giorni fa
Pedalando tra i fiordi delle Lofoten: la Norvegia vista dal sellino
Chiunque sogni un viaggio in bicicletta immerso nella natura più selvaggia e scenografica non può ignorare le isole Lofoten. Situate oltre il Circolo Polare Artico, a nord della Norvegia, queste lingue di roccia che emergono dal mare offrono una delle esperienze cicloturistiche più affascinanti al mondo. La strada principale, la E10, corre come un filo sottile tra montagne appuntite e insenature color smeraldo. Pedalare qui significa convivere con panorami da cartolina: villaggi di pescatori con le tipiche “rorbu” rosse, spiagge bianche sorprendentemente caraibiche, e il sole di mezzanotte che, in estate, trasforma ogni uscita in un’avventura senza tempo. Il percorso non è particolarmente lungo – circa 230 km da Å a Svolvær – ma il vento e i cambiamenti repentini del meteo lo rendono impegnativo. L’infrastruttura ciclabile è essenziale: non ci sono piste dedicate, ma il traffico ridotto e il rispetto degli automobilisti consentono di pedalare in sicurezza. Per chi viaggia in autonomia, il campeggio libero è consentito e regala notti indimenticabili in riva al mare. Per i meno spartani, numerosi campeggi e guesthouse offrono ristoro. Le Lofoten non sono solo un itinerario cicloturistico: sono un rito di passaggio per chi ama sentirsi piccolo di fronte alla potenza della natura. Un viaggio che resta a Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 2 giorni fa
La Ciclovia dell’Elba: un classico del Nord Europa su due ruote
Se le Lofoten sono un’esperienza estrema, la Ciclovia dell’Elba (Elberadweg) rappresenta invece l’essenza del cicloturismo europeo: comfort, sicurezza e una ricca offerta culturale lungo oltre 1.200 km di percorso. Il tracciato segue il corso del fiume Elba dalle sorgenti sui Monti dei Giganti in Repubblica Ceca fino al Mare del Nord, attraversando città ricche di storia come Dresda, Magdeburgo e Amburgo. La parte settentrionale, tra Amburgo e Cuxhaven, è particolarmente adatta a chi cerca un viaggio facile ma spettacolare: il paesaggio si apre sulla pianura, il fiume diventa largo come un mare, e il ritmo della pedalata si accorda al respiro lento delle chiatte che risalgono la corrente. A differenza di molti percorsi nordici, qui le infrastrutture ciclabili sono impeccabili: piste asfaltate, segnaletica chiara, servizi di noleggio e trasporto bagagli che rendono l’esperienza accessibile a tutti, dalle famiglie con bambini agli appassionati di lunghe distanze. Non mancano le soste di pregio: i castelli lungo l’Elba, le riserve naturali, i piccoli villaggi contadini dove il tempo sembra essersi fermato. E per i buongustai, birre locali e cucine regionali fanno da cornice a giornate di viaggio senza fretta. Pedalare sull’Elberadweg significa riscoprire l’Europa del nord come un mosaico di natura e cultura, cucito insieme dal ritmo costante delle pedalate. Un pe Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 3 giorni fa
Da Sarajevo a Mostar: la Ćiro Trail, la ferrovia che rivive sui pedali
Un tempo era la ferrovia austro-ungarica che collegava Sarajevo a Dubrovnik. Oggi, il tracciato della cosiddetta Ćiro Trail è stato recuperato come percorso ciclabile e rappresenta uno dei progetti di valorizzazione più interessanti dei Balcani. La partenza da Sarajevo è già un’immersione nella storia: poche città in Europa riescono a mescolare in pochi chilometri minareti ottomani, cattedrali cattoliche, chiese ortodosse e caffè in stile viennese. Dopo il rumore del traffico e i bazar della Baščaršija, la bici diventa il mezzo per uscire gradualmente dal caos urbano e immergersi in vallate dove il tempo sembra scorrere più lento. Il percorso segue spesso lo stesso letto del fiume Neretva, che appare e scompare tra gole spettacolari. Le sue acque, color turchese acceso, accompagnano i ciclisti come un filo conduttore: c’è chi si ferma per rinfrescarsi, chi per una foto, chi semplicemente per godere di un paesaggio quasi irreale. Distanza: circa 150 km Durata consigliata: 2–3 giorni, con tappe nei villaggi lungo la strada Difficoltà: media (alcuni tratti sterrati, pendenze moderate) Lungo la via si incontrano stazioni ferroviarie abbandonate, cartelli che ricordano l’epoca dei treni e piccoli villaggi che offrono ospitalità genuina. A Čapljina, ad esempio, ci si può fermare per una cena a base di pesce d’acqua dolce, mentre poco prima dell’arrivo a Mostar appaiono i primi vigneti e gli uliveti che raccontano la vocazione mediterranea della regione. L’arrivo a Mostar è il coronamento perfetto: il celebre ponte ottomano (Stari Most), distrutto durante la guerra e ricostruito pietra su pietra, si attraversa pedaland Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 3 giorni fa
Nel cuore selvaggio: l’anello del Sutjeska
Chi ama la natura incontaminata e non teme le salite troverà nel Parco nazionale Sutjeska un paradiso autentico. Si tratta della più antica area protetta della Bosnia, celebre per custodire la foresta di Perućica, uno degli ultimi lembi di bosco primario d’Europa. Pedalare qui significa affrontare un itinerario più impegnativo: le strade asfaltate lasciano spesso spazio a tratti sconnessi, le pendenze possono essere dure, ma la ricompensa è straordinaria. Lungo il percorso appaiono vette maestose come il Monte Maglić (2.386 m), il più alto del Paese, laghi glaciali come quello di Trnovačko, e vallate abitate da cervi, lupi e orsi bruni. Distanza: 80–100 km per l’anello principale Durata consigliata: 2 giorni per godersi soste e trekking Difficoltà: alta (salite lunghe e discese tecniche) Non è solo natura, però. Nel cuore del parco, una radura ospita il monumento alla Battaglia della Sutjeska, una scultura modernista degli anni ’70 che commemora una delle pagine più dure della Seconda guerra mondiale in Jugoslavia. Visto da vicino, il monumento appare come due ali di cemento che si aprono verso il cielo, un simbolo di resistenza che aggiunge profondità storica a un paesaggio altrimenti dominato solo dalla natura. Pedalare qui significa accettare la fatica come parte dell’esperienza: ogni salita diventa una sfida, ma anche un modo per sent Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 4 giorni fa
Dalle Alpi austriache al confine italiano:
Pedalare in Austria è come entrare in un grande teatro naturale dove ogni dettaglio è pensato per accogliere chi viaggia lento. La Ciclovia Alpe Adria nasce qui, a Salisburgo, città che unisce la solennità barocca alle melodie di Mozart. L’inizio lungo il Salzach Il primo tratto si snoda lungo il fiume Salzach. È una partenza morbida, pianeggiante, che permette al cicloturista di prendere confidenza con la strada e con il ritmo della pedalata. La segnaletica è impeccabile: cartelli chiari, mappe lungo il percorso, servizi per chi si sposta in bicicletta. Non è un dettaglio: la qualità delle infrastrutture ciclabili austriache è tra le migliori d’Europa. Vecchie ferrovie, nuove emozioni Uno dei momenti più emozionanti arriva quando si pedala su tratte ferroviarie dismesse, oggi trasformate in piste ciclabili. Gallerie illuminate, ponti sospesi e lunghi rettilinei immersi nel verde regalano la sensazione di pedalare dentro la storia. Non più convogli di treni, ma ciclisti di ogni età, famiglie con bambini e viaggiatori solitari che condividono la stessa direzione. Tra villaggi alpini e ospitalità genuina Il percorso attraversa villaggi come Bad Gastein, famosa per le sue terme e la cascata che spacca il paese in due. Qui la bicicletta si ferma spesso: non solo per riposare le gambe, ma per scoprire la cucina locale fatta di zuppe robuste, pane nero e birra artigianale. L’ospitalità austriaca è semplice e diretta: chi pedala trova facilmente pensioni a conduzione familiare, agriturismi e strutture bike-friendly. La sfida dei valichi Il punto più impegnativo del tratto austriaco è il valico di Böckstein, che si supera caricando bici e ciclisti su un treno-navetta. Non è una scorciatoia, ma una parte integrante dell’esperienza: un passaggio che unisce l’avventura montana al comfort della logistica. Pedalando verso sud, l’aria si fa più mite, i paesaggi meno aspri. La frontiera è vicina: l’Italia attende con un volto nu Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 4 giorni fa
Dal Friuli al mare: l’Italia lenta della Ciclovia Alpe Adria
Se la parte austriaca della Ciclovia Alpe Adria è un inno alla natura alpina, quella italiana è un viaggio nell’anima storica e culturale del Friuli Venezia Giulia. Il fascino dei borghi rinati Appena superato il confine, il cicloturista incontra Venzone e Gemona, due borghi simbolo della resilienza friulana. Distrutti dal terremoto del 1976, sono stati ricostruiti pietra su pietra, restituendo un patrimonio medievale oggi splendente. Fermarsi qui significa pedalare nella memoria, ma anche nell’orgoglio di una comunità che non si è arresa. La pianura che accoglie Superata la fascia pedemontana, il paesaggio si apre. La ciclovia corre tra campi coltivati, vigneti e mulini ad acqua. È un invito alla lentezza: ogni borgo custodisce una piazza, una trattoria, un racconto. A Udine, il castello domina dall’alto e le osterie offrono il tipico tajut, un calice di vino condiviso come rito sociale. Aquileia, capitale di un altro tempo Pochi chilometri più a sud, la strada incontra Aquileia, antica città romana e centro del cristianesimo. Qui la basilica e i mosaici pavimentali tolgono il fiato: è come se la storia avesse deciso di fermarsi per accogliere chi arriva in bicicletta. Un contrasto suggestivo: la lentezza del pedalare incontra la profondità dei secoli. L’arrivo a Grado La ciclovia termina a Grado, affacciata sulla laguna. Dopo centinaia di chilometri, l’orizzonte si apre sul mare Adriatico. Il cicloturista posa la bici, si siede in spiaggia e guarda Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 5 giorni fa
Empoli, ciclista perde la vita in uno scontro con un pulmino dell’Empoli Fc
Empoli (Firenze), 23 agosto – Tragedia sulle strade empolesi questa mattina: un uomo di 65 anni ha perso la vita in seguito a un incidente avvenuto lungo il tratto tra Monteboro e Brusciana. Il ciclista si è scontrato con un pulmino dell’Empoli Fc, rimanendo gravemente ferito. L’uomo è stato immediatamente soccorso dal personale del 118 e trasferito in codice rosso con l’elicottero Pegaso all’ospedale di Careggi, a Firenze. Nonostante i tentativi dei medici, le sue condizioni si sono rivelate troppo gravi e il decesso è sopraggiunto poco dopo il ricovero. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti anche gli agenti della polizia municipale, che hanno effettuato i rilievi per ricostruire con esattezza la dinamica dello scontro. L’episodio ha destato forte impressione nella comunità locale, anche per il coin Continua a leggere
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