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Settima tappa: da Castel di Sangro a Tagliacozzo, il primo vero esame per gli uomini di classifica

Venerdì 16 maggio il Giro d’Italia propone un banco di prova severissimo per gli uomini di classifica: la settima tappa, da Castel di Sangro a Tagliacozzo, misura 168 km ma cela un dislivello monstre di circa 3.500 metri. Un tappone appenninico a tutti gli effetti, con cinque Gran Premi della Montagna, pendenze selettive e un arrivo in salita che potrebbe già offrire un primo verdetto sulla forma dei grandi favoriti.

Il via da Castel di Sangro coincide con l’inizio delle ostilità. Dopo pochissimi chilometri, la corsa affronta la salita di Roccaraso (7,4 km al 6,1%), già terreno per attacchi o accelerazioni da parte delle squadre più ambiziose. A seguire, l’ascesa breve ma intensa de La Forchetta (1,7 km all’8%) e soprattutto il Monte Urano, 4,5 km al 9,3%, vera spina dorsale della prima parte di giornata.

Ma è nel cuore della tappa che si cela la salita più lunga: il Vado della Forcella, 21,6 km classificati di seconda categoria, con tratti duri e continui cambi di ritmo che spezzeranno il gruppo. Dopo la discesa su Ovindoli e il falsopiano di transizione, l’arrivo a Tagliacozzo sarà tutt’altro che morbido: la salita conclusiva è lunga 12,6 km al 5,4%, ma gli ultimi 2,6 km, con pendenze medie del 9,1%, potrebbero rivelarsi decisivi.

Una tappa spartiacque

Il percorso non lascia spazio a respiro né a strategie attendiste: chi vorrà vestire di rosa a Roma dovrà iniziare a mettersi in mostra. I distacchi potrebbero essere contenuti, ma psicologicamente il segnale sarà forte: chi cede oggi, rischia di compromettere l’intero Giro.

Dal punto di vista tattico, la tappa è perfetta anche per fughe da lontano, specie se il gruppo dei big si osserverà fino all’ultima salita. Ma è più probabile che le squadre dei leader vogliano sfruttare il terreno duro per mettere alla prova gli avversari.

L’Abruzzo si conferma terra di grandi sfide ciclistiche

Dopo il debutto con tappe collinari e mosse, questa è la prima vera frazione di montagna, in uno scenario naturale spettacolare, nel cuore dell’Appennino centrale. L’arrivo a Tagliacozzo, tra suggestione storica e fatica agonistica, farà da cornice a un confronto serrato tra i protagonisti della corsa rosa.

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