Pedalando tra storia e natura: un viaggio in bicicletta nella Val Bormida
La Val Bormida non è solo un lembo verde incastonato tra Liguria e Piemonte: è un mosaico di storia, natura e cultura da scoprire lentamente, magari a pedali, con il tempo necessario per assaporare ogni curva della strada e ogni profumo del bosco. In sella alla mia bici gravel, ho deciso di esplorare questa valle poco nota ma straordinariamente ricca, seguendo il corso del torrente Bormida e lasciandomi guidare dal ritmo delle ruote.
Un inizio tra vigneti e castelli
La partenza è da Cairo Montenotte, il cuore pulsante della valle ligure, un centro vivace dove l’industria e la natura convivono sorprendentemente bene. Subito fuori dall’abitato, la campagna si apre in un ventaglio di vigneti ordinati, piccoli borghi in pietra e castelli medievali. Il primo tratto è dolce, con strade secondarie asfaltate e sterrati ben tenuti che salgono verso Rocchetta Cairo. La vista da qui, nelle giornate limpide, regala uno sguardo che spazia fino alle prime colline del Monferrato.
Saliscendi tra boschi e borghi dimenticati
Proseguendo verso Dego e Piana Crixia, il paesaggio cambia. Le colline si fanno più ondulate, i boschi si infittiscono, e la strada – spesso sterrata – invita a rallentare. In alcuni tratti, il silenzio è così profondo da sembrare irreale: solo il fruscio degli pneumatici sulla ghiaia e il canto di qualche uccello. Qui si attraversano piccoli paesi quasi sospesi nel tempo: Merana, Monesiglio, Camerana. Case in pietra, fontane in disuso, e anziani che ti salutano come se fossi l’evento della giornata.
Il parco regionale di Piana Crixia: natura selvaggia e bellezze geologiche
Tappa obbligata è il Parco Regionale di Piana Crixia, celebre per il fungo di pietra, una bizzarra erosione geologica che pare uscita da un racconto fantasy. Ma oltre a questo monumento naturale, il parco offre sentieri sterrati perfetti per la bici, tra prati selvatici, doline e querce secolari. Una sosta all’agriturismo locale permette di gustare prodotti tipici come il formaggio di capra, il miele e il vino Dolcetto, che qui ha un sapore più rustico e autentico.
Discesa verso la Bormida di Spigno e ritorno
Raggiunto Spigno Monferrato, si entra nella parte piemontese della valle. Qui la Bormida si fa più impetuosa, scavando piccole gole tra le rocce e accompagnando il ciclista con il suo rumore costante. Il ritorno verso Cairo avviene su un tracciato diverso, passando per ponti in pietra, vecchie ferrovie dismesse (che si possono percorrere in parte) e mulini abbandonati. Ogni chilometro è una scoperta, ogni sosta una storia.
Consigli pratici per i ciclisti
La Val Bormida è adatta a ciclisti con un minimo di esperienza e una buona bici da gravel o MTB, viste le frequenti variazioni di fondo stradale. La primavera è il periodo migliore: clima mite, natura in fiore e traffico quasi assente. È utile pianificare bene le tappe, poiché le strutture ricettive non sono numerose, ma dove ci sono, accolgono con calore e genuinità.Viaggiare in bici nella Val Bormida significa riscoprire il senso del tempo lento, della scoperta autentica, della bellezza che non si mostra tutta subito. È un viaggio che non si dimentica, non tanto per le imprese sportive, quanto per il legame silenzioso che si crea con la terra, la gente e le storie che sussurrano tra le curve.