
Pedalando sulle vette: avventura cicloturistica nelle Alpi Piemontesi
Non c’è suono più autentico, quando si affronta la montagna in bicicletta, del respiro che si fa corto e del ticchettio regolare della catena sotto sforzo. E nelle Alpi Piemontesi, questi suoni si fondono con il silenzio maestoso delle valli, l’eco dei torrenti e il profumo dei boschi di larici e abeti. È qui che ho deciso di vivere la mia ultima avventura cicloturistica: cinque giorni, due borse da bikepacking e tanta voglia di salire in alto.
Tappa 1: Da Cuneo al Colle della Maddalena – Il battesimo della salita
Si parte da Cuneo, città elegante e vivace, alle prime luci dell’alba. L’obiettivo è ambizioso: raggiungere il Colle della Maddalena, uno dei valichi alpini più iconici al confine con la Francia. La strada si arrampica decisa lungo la Valle Stura, punteggiata da piccoli borghi come Demonte e Vinadio. Le gambe protestano già, ma lo spirito è alto: la fatica qui ha un sapore diverso, quello dell’impresa.
Tappa 2: Colle Fauniera – Nella terra dei giganti del ciclismo
Il secondo giorno è una sfida epica: il Colle Fauniera. Noto anche come Colle dei Morti, è una salita mitica per ogni appassionato. Si sale oltre i 2.400 metri, immersi in un paesaggio lunare. Qui, una statua di Marco Pantani veglia sul passo, testimone di imprese eroiche. Pedalare su queste strade è un atto di rispetto verso chi ha scritto pagine di storia del ciclismo.
Tappa 3: Discesa nella Val Maira – Dove il tempo si è fermato
Dopo le grandi fatiche, la ricompensa arriva sotto forma di discesa. La Val Maira è un angolo remoto e selvaggio, dove il turismo di massa non è ancora arrivato. Le strade strette si snodano tra boschi e borghi in pietra come Elva e Stroppo. Una sosta in agriturismo diventa occasione per assaporare la cucina locale: polenta, tome d’alpeggio e un bicchiere di nebbiolo.
Tappa 4: Da Sampeyre al Colle dell’Agnello – Il soffio del vento in alta quota
Il Colle dell’Agnello è una di quelle salite che mettono alla prova corpo e mente. I suoi tornanti sembrano non finire mai, ma ogni curva regala scorci da cartolina. Salendo, il paesaggio cambia: dai prati fioriti si passa alla roccia nuda. In cima, a 2.744 metri, il confine con la Francia e una vista che toglie il fiato. È qui che il ciclista diventa alpinista.
Tappa 5: Ritorno dolce attraverso la Valle Varaita
L’ultimo giorno è discesa e contemplazione. La Valle Varaita accoglie con il suo ritmo lento, i suoi mercatini di paese e le fontane d’acqua fresca. La strada porta verso Saluzzo, perla medievale e punto d’arrivo simbolico. Si chiude il cerchio con la sensazione di aver attraversato non solo territori, ma epoche, culture e, soprattutto, se stessi.
Le Alpi Piemontesi non sono solo montagne: sono un teatro naturale dove il cicloturismo trova la sua espressione più autentica. Ogni valle è diversa, ogni salita racconta una storia. E ogni pedalata diventa un modo per rallentare, osservare, scoprire. Un viaggio in bici qui non è una semplice vacanza: è un ritorno all’essenziale.Per chi cerca un’avventura vera, lontana dai soliti itinerari, questa è la strada. O meglio: la salita.