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Nel Cuore della Maremma: Un Giorno in Bici tra Vento, Polvere e Meraviglia

La giornata era iniziata con un cielo che non prometteva niente. Né sole né pioggia, solo quella luce piatta che non dice molto, ma che a volte si rivela perfetta per pedalare. Parto presto da Massa Marittima, con le gambe ancora un po’ pesanti dalla tappa del giorno prima e la testa piena di quella strana voglia di silenzio che solo chi viaggia in bici conosce.

La Maremma si apre davanti a me come un libro antico: polveroso, ruvido, pieno di storie. Le strade bianche mi portano dentro a un paesaggio che cambia lentamente, tra vigne, querce isolate e greggi che pascolano senza fretta. In bici, tutto assume un altro ritmo. Non si attraversano solo luoghi, ma si entrano in contatto con essi.

A Montemassi mi fermo. Il castello domina la collina e il vento si infila tra i vicoli come un vecchio abitante che conosce ogni pietra. Bevo un caffè nel piccolo bar della piazza, mentre due signori commentano la vendemmia e un gatto dorme sul sellino della mia bici. Sono quei momenti semplici che danno senso al viaggio. Nessuna foto potrà raccontarli davvero.

Riparto, e il percorso si fa più mosso. Salite brevi ma secche, discese sterrate che richiedono attenzione e fiducia. Le gambe girano da sole ormai. Il bello della bici è che il corpo, a un certo punto, si adatta al viaggio: smette di lamentarsi e comincia a collaborare. È una forma di dialogo silenzioso tra muscoli e mente.

Nel pomeriggio arrivo a Roccastrada. Mi accoglie un panorama vasto, con l’Argentario che si intuisce all’orizzonte e la luce che finalmente si fa dorata. Mi siedo sul muretto a guardare. Non c’è niente di straordinario, eppure tutto sembra perfetto. La polvere sulla bici, il sudore sulla maglietta, la fame che inizia a farsi sentire: sono dettagli che raccontano una giornata piena.

Dormirò in un agriturismo poco fuori dal paese. Mi aspettano una doccia calda, un piatto di pici al cinghiale e una notte di sonno profondo. Ma prima, prendo qualche appunto sul taccuino. Ogni viaggio in bici ha bisogno di essere ricordato. Non per nostalgia, ma per gratitudine.

Perché ogni tappa, ogni chilometro, ogni folata di vento in faccia sono frammenti di libertà. E pedalare in Maremma, oggi, è stato come attraversare una poesia senza parole.

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