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Liguria su due ruote: pedali tra mare, ulivi e borghi sospesi

La Liguria non è solo una striscia di terra stretta tra l’Appennino e il mare: è una promessa per chi ama scoprire lentamente, in sella a una bici, territori scolpiti dal tempo. Tra salite che profumano di rosmarino, discese vertiginose verso calette segrete e strade panoramiche sospese sul blu, il cicloturismo qui si fa emozione pura.

Dalla Riviera di Ponente alla magia del Levante

Si parte spesso da Ponente, dove il clima mite invita a pedalare anche in inverno. La ciclabile del Parco Costiero della Riviera dei Fiori, tra San Lorenzo al Mare e Ospedaletti, è un’icona: 24 km sul tracciato dell’ex ferrovia, affacciati sul mare, attraversando gallerie illuminate, vecchie stazioni trasformate in bistrot e scorci da cartolina. Ideale per famiglie, ma anche punto di partenza per chi vuole avventurarsi nell’entroterra imperiese, dove iniziano le vere sfide.

Il Levante, invece, è un’alternanza di saliscendi che incantano. La Via dei Santuari sopra le Cinque Terre è una delle esperienze più suggestive: richiede gambe allenate, ma ripaga con panorami unici su vigneti terrazzati e il blu infinito. Anche il Tigullio offre percorsi affascinanti, come l’ascesa al Passo del Bracco o l’anello del Monte di Portofino, dove è possibile alternare tratti asfaltati a single track per MTB.

Non solo mare: l’entroterra segreto

La vera sorpresa della Liguria per i cicloturisti è però l’entroterra. Basta allontanarsi di pochi chilometri dalla costa per ritrovarsi immersi in un altro mondo: borghi di pietra come Apricale, Triora, Verezzi, dove il tempo sembra fermarsi. Le valli — Argentina, Trebbia, Vara — sono percorse da strade secondarie poco trafficate, ideali per gravel e bici da strada.

Qui l’accoglienza è autentica: agriturismi che offrono ristori genuini, fontane dove rinfrescarsi, officine improvvisate da contadini curiosi. La cultura dell’ospitalità ciclistica si sta diffondendo anche grazie a progetti di bike hotel e tour organizzati, ma la vera anima del viaggio resta il contatto diretto con chi abita questi luoghi.

Consigli pratici e stagioni migliori

Primavera e autunno sono le stagioni d’oro: temperature miti, natura esplosiva e meno affollamento rispetto ai mesi estivi. D’estate, è consigliabile pedalare all’alba o spostarsi in quota, dove boschi e crinali offrono ombra e refrigerio.

Per chi viaggia con e-bike, la Liguria è perfetta: i dislivelli non mancano, e le colonnine di ricarica stanno aumentando. Attenzione solo alla logistica: la costa è ben servita da treni, ma le bici vanno prenotate con anticipo nelle tratte più richieste.

Una regione da scoprire con lentezza

Pedalare in Liguria non è solo fare sport: è un modo di vivere il territorio, di ascoltarlo. È il rumore delle onde tra un tornante e l’altro, il profumo della focaccia che esce da un forno di paese, la voce di un anziano che ti racconta dove finisce quella strada sterrata.

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