
L’esplosione del cicloturismo in Italia: da nicchia a motore economico
Il cicloturismo non è più un passatempo per pochi appassionati: è un settore economico in piena corsa. Secondo le ultime rilevazioni delle regioni e dei consorzi turistici, nel 2025 il numero di pernottamenti legati al turismo su due ruote è cresciuto di oltre il 20% rispetto all’anno precedente. Un dato che conferma una tendenza ormai stabile: l’Italia si sta scoprendo ciclabile.
Dietro a questo boom c’è un cambio culturale. Sempre più persone scelgono vacanze sostenibili, fatte di tappe brevi e lente, dove l’esperienza conta più della destinazione. Gli operatori turistici si stanno adeguando: nascono alberghi bike-friendly, punti di ricarica per e-bike, officine mobili e persino assicurazioni pensate per i viaggiatori su due ruote.
Le regioni del Nord come Veneto, Emilia-Romagna e Trentino in testa al classifica trainano il settore, ma cresce l’interesse anche nel Sud, dove la combinazione tra clima mite e strade panoramiche apre prospettive enormi. “Il cicloturismo è il nuovo enoturismo”, commenta un operatore pugliese. “Chi arriva in bici vuole scoprire il territorio in modo autentico, e questo crea valore per tutti”.
Il prossimo passo? L’integrazione con la rete ferroviaria. Trenitalia e diverse compagnie locali stanno ampliando i servizi per il trasporto bici, puntando a una mobilità mista e intelligente. La bici non è più solo un mezzo, ma il simbolo di un’Italia che vuole muoversi meglio e vivere meglio.
