
La rinascita del cicloturismo lento in Italia: pedalare come atto di resistenza e scoperta
C’è un’Italia che si riscopre lentamente, al ritmo regolare di una pedalata. Non quella delle autostrade e dei treni ad alta velocità, ma quella dei borghi dimenticati, dei tratturi che profumano di erbe selvatiche e dei piccoli bar di paese dove il tempo sembra essersi fermato. È l’Italia del cicloturismo lento, un fenomeno in crescita che sta cambiando il modo di viaggiare e di vivere il territorio.
Un boom silenzioso
Secondo i dati di Isnart-Unioncamere, il cicloturismo in Italia ha generato nel 2024 oltre 30 milioni di presenze, con un impatto economico di circa 5 miliardi di euro. Numeri che parlano chiaro: la bicicletta non è più solo uno strumento sportivo, ma un mezzo culturale e sociale.
La pandemia ha accelerato questa tendenza, ma non l’ha inventata. Da anni si moltiplicano le esperienze di viaggio che scelgono di abbandonare la fretta per riscoprire la lentezza. Dalla Ciclovia del Sole, che unisce Verona a Bologna, alla Via Silente nel Cilento, fino alla Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese, ogni regione offre un percorso che racconta la sua anima più autentica.
Il fascino del tempo lungo
Chi sceglie il cicloturismo lento non cerca la performance, ma l’esperienza. È un modo di viaggiare che invita all’attenzione: si osservano i dettagli, si ascoltano i suoni, si entra in contatto con le persone. “La bici ti costringe a misurarti con il territorio racconta Marta, 32 anni, che ha attraversato la Toscana in sette giorni . Non puoi ignorare una salita, come non puoi ignorare una vista mozzafiato. Tutto passa attraverso il corpo e il respiro.”
Questa filosofia si traduce anche in una nuova forma di sostenibilità. Il cicloturista tende a scegliere strutture locali, prodotti a km zero, esperienze autentiche. Non consuma il territorio: lo vive.
Le regioni più amate
Tra le mete più richieste spiccano Trentino-Alto Adige, con la celebre Ciclabile della Val Pusteria, e la Toscana, dove la Via Francigena continua ad attrarre viaggiatori da tutta Europa. Ma anche il Sud si sta muovendo: la Ciclovia dei Parchi della Calabria e la Ciclovia Adriatica sono esempi virtuosi di come infrastruttura e bellezza possano convivere.