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La nona tappa: da Gubbio a Siena tra salite, polvere e spettacolo

Domenica 18 maggio il Giro d’Italia propone agli appassionati una frazione che promette scintille: la nona tappa, da Gubbio a Siena, misura 181 chilometri e presenta un dislivello complessivo di circa 2.500 metri. Non sarà forse decisiva per la classifica generale, ma sarà senz’altro un banco di prova tecnico e spettacolare, che potrebbe lasciare il segno su gambe e ambizioni.

Il tracciato si snoda tra le colline dell’Umbria e della Toscana, con continui saliscendi e un’insidia che da sola potrebbe bastare a stravolgere le carte: quasi 30 chilometri di strade bianche, suddivisi in quattro settori iconici. Si parte con gli 8 km di Salti, per poi affrontare i 9,3 km di Serravalle e i 9,4 km di San Martino in Grania, fino al breve ma insidioso tratto di Monteaperti (600 metri), a pochi chilometri dall’arrivo.

Il tratto finale è da classica del Nord: a 15 km dal traguardo si staglia il Colle Pinzuto, salita di 2,4 km con punte del 15%, spesso decisiva nelle Strade Bianche. Ma è l’ultimo chilometro a fare davvero la differenza: la rampa della Porta di Fontebranda (16% di pendenza massima) può far esplodere la corsa proprio sul filo di lana, prima del suggestivo ingresso in Piazza del Campo, cuore pulsante di Siena e cornice ideale per un arrivo dal forte impatto emotivo.

La tappa richiama volutamente la celebre classica toscana, unendo tratti sterrati e pendenze esigenti, che esaltano le doti tecniche e di guida oltre alla pura potenza. È il terreno ideale per cacciatori di tappe, finisseurs di classe, e magari anche per qualche big della generale in cerca di gloria e secondi preziosi.

Un test tecnico, fisico e mentale

Gli uomini di classifica dovranno tenere alta la guardia: le strade bianche non perdonano distrazioni, una foratura o una caduta possono costare caro. Ma questa è anche la giornata giusta per gli specialisti delle corse di un giorno, pronti a sfruttare l’occasione e l’incertezza del fondo per anticipare il gruppo.

Difficile fare pronostici, facile immaginare spettacolo. Le previsioni parlano di meteo asciutto, ma la polvere e le pendenze potrebbero essere sufficienti a creare selezione e a regalare al pubblico uno degli arrivi più emozionanti di questo Giro.Chi saprà domare la polvere e spingere forte sulle rampe senesi? La risposta arriverà solo sul pavé di Piazza del Campo, dove ogni secondo conquistato sarà il frutto di talento, coraggio e visione.

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