La Diciottesima Tappa: Morbegno–Cesano Maderno, la quiete prima della tempesta
Dopo la maestosità delle Alpi e prima delle ultime grandi battaglie in quota, giovedì 29 maggio il Giro d’Italia propone una tappa di transizione: la diciottesima frazione, da Morbegno a Cesano Maderno, 144 km quasi completamente pianeggianti. Una giornata definita dagli addetti ai lavori come “cuscinetto”, ma che potrebbe rivelarsi più tattica di quanto sembri.
Un’occasione d’oro per i velocisti
Il tracciato attraversa la bassa Valtellina, la Brianza e la pianura lombarda senza grandi difficoltà altimetriche: niente salite, niente GPM, solo strade veloci che corrono dritte verso il traguardo. Per i velocisti, spesso messi in crisi dalle montagne, si tratta di una delle ultime occasioni per lasciare il segno in questa edizione della corsa rosa. Le squadre degli sprinter dovranno però lavorare sodo per controllare eventuali fughe, sempre più probabili in tappe brevi e piatte.
Ricaricare le energie, ma restando vigili
La Morbegno–Cesano Maderno non è solo una tappa per velocisti. È anche una giornata fondamentale per recuperare dopo le fatiche del Tonale, del Mortirolo e di Bormio, e per prepararsi psicologicamente alle ultime scalate decisive. Ma attenzione: il chilometraggio ridotto e la velocità media elevata potrebbero rendere la corsa nervosa, specie nelle fasi finali, con rotatorie, curve e restringimenti che aumentano il rischio di cadute.
Cesano Maderno si veste di rosa
L’arrivo in Brianza rappresenta una prima assoluta per la corsa rosa: Cesano Maderno, città simbolo dell’hinterland milanese, accoglierà il Giro con una volata annunciata, ma il finale presenta curve tecniche che potrebbero spezzare il gruppo e premiare i più astuti nel posizionamento.