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La Diciassettesima Tappa: Il giorno del giudizio tra Tonale e Mortirolo

Mercoledì 28 maggio , il Giro d’Italia propone uno degli appuntamenti più attesi e temuti: la diciassettesima tappa, da San Michele all’Adige a Bormio, 154 km di alta montagna e 3.800 metri di dislivello. Pochi chilometri, ma intensissimi: un concentrato di fatica, strategia e spettacolo che potrebbe riscrivere completamente la classifica generale.

Il cuore delle Alpi

La tappa si apre in Val d’Adige, in una partenza che non concede respiro: si sale subito verso il Passo del Tonale, una classica delle Alpi che, con i suoi 15 km e pendenze regolari, rappresenta un primo banco di prova per gli uomini di classifica. Ma è solo un assaggio: la vera sfida è più avanti.

Mortirolo, la montagna maledetta

Dopo la discesa su Ponte di Legno, i corridori si troveranno di fronte a uno dei mostri sacri del ciclismo: il Passo del Mortirolo, scalato dal versante più duro. Con pendenze che sfiorano il 18%, strade strette, ombre fitte tra i boschi e curve che non finiscono mai, il Mortirolo non perdona. È qui che spesso si vincono o si perdono i Giri d’Italia. Più che una salita, è un esame di coscienza per ogni ciclista.

L’arrivo a Bormio: un finale d’alta quota

Dopo la discesa tecnica e spettacolare dal Mortirolo, la strada torna a salire verso Bormio, con un finale nervoso e selettivo che, se non farà distacchi, metterà comunque alla prova le energie residue. Gli ultimi chilometri potrebbero essere teatro di scatti decisivi o di crolli clamorosi. In ogni caso, l’arrivo a Bormio sarà uno snodo fondamentale in ottica maglia rosa.

Una tappa per leggende

La diciassettesima tappa è breve, ma letale: un percorso per scalatori puri, per campioni con coraggio, per gregari trasformati in eroi. E arriva nel momento più delicato della corsa, dopo una serie di frazioni impegnative e alla vigilia di altre tappe alpine. È la classica giornata da segnare in rosso, quella in cui si può vincere il Giro o perderlo.

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