GPS, e-bike e libertà: l’Italia che viaggia su due ruote
Il cicloturismo non è più un passatempo da appassionati, ma una delle nuove frontiere del turismo sostenibile. In Italia i numeri parlano chiaro: le presenze lungo ciclovie e percorsi attrezzati crescono a doppia cifra, e sempre più viaggiatori scelgono la bici come strumento di scoperta del territorio.
La spinta arriva dalla tecnologia. Oggi il cicloturista si muove con app di navigazione dedicate, mappe digitali e tracciatori GPS che segnalano dislivelli, punti di sosta, fontane e strutture bike-friendly. Le biciclette, dal canto loro, si evolvono: i telai in carbonio riducono il peso, le gravel uniscono stabilità e comfort, mentre le e-bike da viaggio abbattono le barriere fisiche e aprono la strada anche ai meno allenati.
“Il cicloturista di oggi non cerca solo la performance, ma un’esperienza completa fatta di sostenibilità, cultura e autenticità”, spiega un portavoce della Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta. È un pubblico attento, che valorizza i prodotti locali e preferisce alloggiare in agriturismi o piccole strutture con servizi dedicati alle due ruote.
Così, la bici diventa un mezzo per conoscere il territorio in modo profondo e responsabile. Tra una pedalata e l’altra, il cicloturismo 2.0 rappresenta una nuova idea di libertà: quella che unisce tecnologia e lentezza, progresso e paesaggio.