
Dolomiti in bici: il giro dei quattro passi, dove la fatica incontra la leggenda.
Ci sono luoghi in cui la strada sembra scolpita per le due ruote. Nelle Dolomiti, questo miracolo prende forma nel Giro dei Quattro Passi: un anello spettacolare che unisce Passo Campolongo, Passo Pordoi, Passo Sella e Passo Gardena. Quattro nomi che, per ogni ciclista, suonano come poesia.
Siamo nel cuore delle Dolomiti, Patrimonio UNESCO, tra rocce rosa, vallate verdi e silenzi che parlano forte. Il giro parte solitamente da Corvara, in Alta Badia, ed è lungo circa 55 km, con oltre 1.600 metri di dislivello. Non una passeggiata, ma nemmeno un’impresa proibitiva, se affrontata con il giusto spirito.
“Ogni passo ha la sua anima”, racconta Luca, cicloturista torinese che percorre l’anello ogni estate. “Il Campolongo è il più gentile, il Pordoi il più lungo, il Sella il più scenografico, il Gardena il più armonioso. Ti senti piccolo, ma incredibilmente vivo.”
Il bello è che, lungo la strada, ci si sente parte di una comunità: gruppi di ciclisti di ogni età, bike hotel attrezzati, malghe con strudel e speck. Qui tutto è pensato per chi viaggia a pedali.
Quando partire? I mesi migliori sono da giugno a settembre. In estate si può incrociare il “Sellaronda Bike Day”, quando i passi vengono chiusi al traffico e lasciati solo a bici e silenzio.
Serve allenamento? Sì, ma più mentale che muscolare. Serve voglia di rallentare in salita, di guardarsi intorno, di godersi anche il fiatone.
Perché in fondo, tra quei tornanti, non conta quanto veloce arrivi in cima. Conta cosa senti mentre pedali. E nelle Dolomiti, si sente sempre qualcosa di speciale.