Borghi e pedali: l’Italia nascosta lungo le strade secondarie
C’è un’Italia che non appare nelle guide, e che si scopre solo in sella. È fatta di stradine che serpeggiano tra colline e campi, di borghi dove il fornaio conosce ancora per nome chi passa ogni mattina.
Il cicloturismo lento sta riportando vita in questi luoghi dimenticati, dove il turista tradizionale non arriva e il tempo sembra essersi fermato.
Pedalando lungo l’Appennino tosco-emiliano o tra le colline marchigiane, capita di fermarsi in una piazza silenziosa e scambiare due parole con chi, lì, non ha mai smesso di credere nella propria terra.
“Quando vedo arrivare i ciclisti, è come se il mondo tornasse a passare di qui”, racconta un anziano di Montefabbri, minuscolo borgo arroccato su una collina.
Il segreto del successo di questi percorsi è semplice: autenticità. Nessuna frenesia, nessuna vetrina, solo la gioia di scoprire a ritmo di pedale che l’Italia vera non è sparita,basta scegliere la strada giusta per incontrarla.