Bikepacking: la nuova frontiera del viaggio leggero
Come il minimalismo in sella sta rivoluzionando il modo di esplorare il mondo.Zaino, tenda, e una bici gravel: bastano pochi oggetti per sentirsi liberi.
Negli ultimi anni il bikepacking è diventato molto più di una moda: è una filosofia di viaggio che unisce l’avventura del cicloturismo alla libertà del campeggio leggero. Dalle Alpi alle steppe della Mongolia, sempre più viaggiatori scelgono di abbandonare le borse laterali e le rotte battute per pedalare verso l’ignoto.
L’idea è semplice: caricare tutto il necessari: tenda, sacco a pelo, cibo e attrezzi direttamente sulla bici, con borse compatte fissate al telaio. Il risultato è un mezzo agile, pronto ad affrontare sterrati, sentieri e lunghi dislivelli.
Non servono strutture turistiche o tappe obbligate: ci si ferma dove finisce la luce o dove inizia il silenzio.
Il boom del bikepacking ha cambiato anche l’industria del ciclismo: oggi esistono telai specifici, borse ultraleggere, e una nuova generazione di biciclette “gravel” pensate per muoversi tra asfalto e sentieri.Ma più della tecnologia, ciò che affascina è l’esperienza: dormire sotto le stelle, accendere un fornellino all’alba e rimettersi in marcia verso un orizzonte che cambia ogni giorno.
Il bikepacking è, in fondo, un ritorno alle origini del viaggio: nessuna fretta, nessuna meta prestabilita, solo la voglia di scoprire il mondo un chilometro alla volta.Una rivoluzione silenziosa che riporta la bici al suo significato più puro: libertà.
