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Matteo ha scritto un nuovo articolo 2 settimane fa
La ciclabile della Valle dell’Adige: pedalare tra vigneti e castelli
Pedalare lungo la ciclabile della Valle dell’Adige significa immergersi in uno dei paesaggi più iconici del Trentino. Un percorso che unisce la bellezza naturale della valle al fascino storico dei borghi che la punteggiano, offrendo un’esperienza accessibile a tutti, dai cicloturisti esperti alle famiglie. Il tracciato, parte integrante della celebre ciclopista del Sole, corre parallelo al fiume Adige e si sviluppa per decine di chilometri pianeggianti. Si parte da Bolzano, attraversando vigneti ordinati che raccontano la tradizione enologica della regione, per poi costeggiare meleti, campi coltivati e paesini pittoreschi. Castelli come quello di Beseno o di Rovereto si stagliano sullo sfondo, aggiungendo al viaggio un tocco medievale. L’asfalto scorre liscio, la segnaletica è chiara, le aree di sosta ben distribuite: tutto pensato per rendere la pedalata sicura e piacevole. Lungo il tragitto, le osterie e le cantine invitano a una pausa gustosa, magari con un calice di Teroldego o un piatto tipico trentino. Non è solo una pista ciclabile: è un percorso che intreccia natura, cultura e gastronomia. Una linea perfetta che collega i Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 2 settimane fa
La Valsugana in bicicletta: dal lago di Caldonazzo a Bassano del Grappa
Se esiste una pista ciclabile capace di conquistare al primo sguardo, quella della Valsugana è senza dubbio tra le candidate principali. Un itinerario che parte dal lago di Caldonazzo, nel cuore del Trentino, e accompagna il cicloturista fino a Bassano del Grappa, varcando il confine con il Veneto. Si tratta di oltre 80 chilometri di percorso che alterna scenari lacustri, boschi e tratti lungo il Brenta, seguendo la corrente del fiume in una discesa naturale. La ciclabile è perfettamente segnalata e dotata di punti di ristoro pensati proprio per chi viaggia in bicicletta. Pedalando si incontrano borghi come Borgo Valsugana, dove le facciate colorate si specchiano nell’acqua, o imponenti testimonianze storiche come Castel Telvana. La dolcezza del percorso, prevalentemente in discesa, lo rende adatto anche a chi non ha allenamento intensivo, permettendo di godersi i panorami senza fretta. In estate, la Valsugana Bike rappresenta un invito a fermarsi sulle rive del lago di Levico per un tuffo rinfrescante. In autunno, invece, le sfumature calde dei boschi trasformano il viaggio in un quadro impressionista. Più che un semplice itinerario, la Valsugana Bike è un viaggio sensoriale che racconta il territorio attra Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 2 settimane, 1 giorno fa
Budapest-Esztergom: pedalando lungo l’ansa del Danubio
Un itinerario cicloturistico che unisce arte, natura e storia. Sessantacinque chilometri separano la capitale ungherese da Esztergom, antica sede reale e oggi cuore spirituale del Paese. Il percorso segue la EuroVelo 6, una delle piste ciclabili più frequentate d’Europa, offrendo un viaggio accessibile anche ai meno allenati. Il tracciato lascia Budapest attraversando quartieri residenziali e costeggiando l’ansa del Danubio. La prima tappa è Szentendre, cittadina dallo spirito bohemien, nota per i musei e le gallerie d’arte. Più avanti, il profilo del castello di Visegrád domina la valle: una sosta qui permette di apprezzare la vista più celebre del fiume. L’arrivo a Esztergom è spettacolare. La Basilica, la più grande del Paese, si staglia contro il cielo e ricorda il ruolo centrale che la città ebbe nella storia ungherese. Per chi è adatto Il percorso è quasi interamente pianeggiante e ben segnalato, ideale per famiglie e cicloturisti in cerca di un’escursione giornaliera. Il ritorno a Budapest è semplice: i treni regionali accettano le biciclette. Quando partire Primavera e inizio autunno sono i periodi migliori: cl Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 2 settimane, 1 giorno fa
Balaton: in bici tra vigneti e borghi sulla sponda nord
Un itinerario di 80 chilometri tra paesaggi lacustri e colline vinicole. Il Lago Balaton, il più grande d’Europa centrale, è una delle mete simbolo del cicloturismo ungherese. Se il giro completo misura circa 200 chilometri, la tratta settentrionale, da Balatonfüred a Keszthely, concentra i panorami più suggestivi. La partenza è da Balatonfüred, elegante località termale. Da qui, la ciclabile alterna tratti pianeggianti lungo la riva a brevi salite verso l’entroterra. Le colline ospitano vigneti e villaggi storici, come Tihany, celebre per la sua abbazia benedettina e i campi di lavanda. Il percorso prosegue tra aziende vinicole e punti panoramici, fino a Keszthely, cittadina dominata dal Castello Festetics, una delle residenze barocche più importanti del Paese. Per chi è adatto Il percorso presenta leggere ondulazioni ma resta alla portata di ciclisti con allenamento medio. La segnaletica è chiara e i servizi per chi viaggia in bici – officine, noleggi, punti ristoro – sono numerosi. Quando partire Da maggio a settembre il lago è animato e le temperature gradevoli. Per chi cerca tranquillità, la primavera e l’autun Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 2 settimane, 2 giorni fa
La pista della Mosella: tra Trier e Cochem, il vino come compagno di viaggio
Se c’è un itinerario che incarna lo spirito del cicloturismo tedesco, è la Moselradweg, la ciclabile della Mosella. Da Trier, antica città romana e oggi vivace centro universitario, il percorso segue le anse sinuose del fiume per oltre 180 chilometri, fino a Coblenza. Ma il tratto più affascinante, lungo circa 90 chilometri, è quello che porta a Cochem. La ciclabile corre sempre accanto al fiume, quasi priva di dislivelli, attraversando filari di viti che si arrampicano su pendii ripidissimi. Lungo la strada, piccoli villaggi come Bernkastel-Kues e Traben-Trarbach invitano a fermarsi per assaggiare un bicchiere di Riesling direttamente dal produttore. Il ritmo è quello lento del fiume: curve dolci, panorami che cambiano con la luce, barche che scivolano sull’acqua. A Cochem, la sagoma fiabesca del Reichsburg accoglie i viaggiatori, offrendo una vista mozzafiato sull’ansa della Mosella. Il fascino della Mosella sta nella sua armonia: paesaggi che sembrano dipinti, vini di eccellenza, borghi autentici e un’infrastruttura ciclabile che Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 2 settimane, 2 giorni fa
Lungo il Reno: da Magonza a Coblenza, pedalando tra vigneti e castelli
Pedalare lungo il Reno è come immergersi in una cartolina senza tempo. Il tratto tra Magonza e Coblenza, cuore della valle del Medio Reno, è uno dei più suggestivi d’Europa: 65 chilometri di piste ciclabili impeccabili, costeggiate da vigneti terrazzati, castelli medievali e pittoreschi villaggi. Il percorso segue fedelmente il corso del fiume, quasi sempre pianeggiante e adatto a tutti i livelli di allenamento. A rendere speciale il viaggio è la densità di attrazioni: ogni pochi chilometri ci si imbatte in una fortezza, una chiesa romanica o un paesino dalle case a graticcio. Oberwesel e Bacharach meritano una sosta lenta, mentre la rocca di Marksburg domina dall’alto come custode del passato. Non mancano le occasioni enogastronomiche: la regione è celebre per il Riesling, e molte cantine lungo la pista offrono degustazioni. Arrivare a Coblenza, alla confluenza con la Mosella, significa chiudere il giro con una vista spettacolare sul Deutsches Eck, simbolo della città. Un percorso ideale per chi cerca il connubio tra natura e c Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 2 settimane, 3 giorni fa
Cansiglio, la discesa finisce in tragedia sfiorata: due ciclisti contro un’auto
Alpago (Belluno) – Era una mattinata d’estate come tante, con il gruppo di cinque amici che aveva scelto le strade fresche del Cansiglio per un’uscita in bicicletta. Poi, all’improvviso, la gita si è trasformata in un incubo. Poco dopo le 11, lungo la strada del Pezzon che scende verso Spert, due di loro hanno perso l’equilibrio in curva e sono finiti nella corsia opposta, proprio mentre stava arrivando un’auto in salita. L’impatto è stato inevitabile. Il silenzio della montagna è stato rotto dal frastuono della caduta e dalle richieste di aiuto. Gli amici si sono subito fermati, mentre dalla centrale del 118 partiva la chiamata al Soccorso alpino dell’Alpago. Sul posto sono accorsi i volontari insieme ai sanitari: uno dei due feriti, il più giovane, è stato stabilizzato, imbarellato e trasferito sul prato poco distante, dove l’elicottero Falco aveva appena toccato terra. Da lì il volo diretto verso l’ospedale di Belluno. Per il 28enne, invece, i soccorritori hanno scelto il trasporto in ambulanza verso il San Martino. Entrambi hanno riportato traumi seri, ma non sarebbero in pericolo di vita. Il traffico lungo la provinciale è rimasto bloccato per consentire i rilievi e garantire l’intervento dei soccorritori. Per chi era presente, la paura è stata tanta: un attimo prima c’era solo la spensieratezza di una pedalata Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 2 settimane, 4 giorni fa
Il comune di Verona approva la nuova ciclabile Parona–Ponte Garibaldi: lavori al via entro l'autunno
Il Consiglio comunale di Verona, riunito nel mese di luglio, ha dato il via libera definitivo alla realizzazione della pista ciclabile che collegherà Parona con Ponte Garibaldi. Con 30 voti favorevoli e nessun contrario, l’aula ha approvato sia il progetto esecutivo sia la variante urbanistica necessaria per l’opera, inserita tra gli interventi finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il tracciato, lungo circa cinque chilometri, avrà caratteristiche bidirezionali e rappresenterà un nuovo asse di mobilità dolce per la città. I lavori, finanziati con un investimento di circa 2,3 milioni di euro, inizieranno entro l’estate e dovrebbero concludersi nella primavera del 2026, rispettando così le tempistiche fissate dal PNRR. Uno degli elementi più innovativi del progetto riguarda la scelta di utilizzare la copertura del canale lungo via Ca’ di Cozzi per ricavare un tratto protetto e completamente separato dal traffico veicolare. Un intervento che, nelle intenzioni dell’amministrazione, mira a garantire maggiore sicurezza per ciclisti e pedoni, oltre a riqualificare un’area oggi marginale. La nuova ciclabile attraverserà alcuni dei principali assi viari cittadini, creando un collegamento diretto tra la periferia nord-ovest e il cuore di Verona. L’opera si inserisce in una strategia più ampia di sviluppo della mobilità sostenibile, che prevede di rafforzare la rete ciclabile urbana e incentivare spostamenti alternativi all’automobile. Con l’approvazione in aula e il sostegno unanime di maggior Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 2 settimane, 5 giorni fa
Cicloturismo in estate in Italia: pedalare tra paesaggi, storia e sapori
L’estate in Italia è un invito aperto a salire in sella e partire. Strade bianche che attraversano colline dorate, lungomari che brillano al sole, sentieri d’alta quota che profumano di resina: il cicloturismo estivo è molto più di uno sport, è un viaggio lento che unisce scoperta, benessere e avventura. In questo articolo ti guiderò tra le destinazioni più affascinanti, i consigli pratici per pedalare in sicurezza e le esperienze uniche che solo l’Italia sa regalare. Perché scegliere il cicloturismo in Italia in estate L’Italia è un museo a cielo aperto, ma anche un grande parco naturale: in pochi chilometri puoi passare da un borgo medievale a una spiaggia incontaminata, da una strada di montagna a un vigneto che produce vini leggendari. In estate, la luce lunga e calda delle giornate offre più ore per pedalare e fermarsi a scoprire. Inoltre, il clima mediterraneo, se gestito con attenzione, permette di godere appieno del paesaggio, facendo colazione in riva al lago e tramonti spettacolari in collina. Le mete imperdibili 1. La Toscana delle strade bianche Un classico intramontabile: le colline senesi, la Val d’Orcia e le Crete Senesi. Le strade bianche regalano saliscendi dolci tra cipressi e casali in pietra. Qui il cicloturismo diventa esperienza culturale: fermarsi per una ribollita o un calice di Brunello di Montalcino è parte integrante del viaggio. 2. Le Dolomiti, regno degli scalatori Per chi cerca la sfida, i passi dolomitici (come il Pordoi, il Sella, il Giau) offrono panorami mozzafiato e aria fresca anche in piena estate. Il fascino di pedalare a 2.000 metri, tra prati fioriti e pareti di roccia, ripaga ogni fatica. 3. La costa pugliese Da Polignano a Mare fino al Salento, pedalare lungo il mare Adriatico è un piacere per tutti i sensi: il profumo di salsedine, il colore turchese dell’acqua, le tappe gastronomiche a base di pesce fresco. La Puglia offre anche strade interne tra ulivi secolari e trulli. 4. I laghi del Nord Garda, Como, Maggiore: le piste ciclabili costeggiano le acque e passano attraverso borghi eleganti e giardini fioriti. Un itinerario perfetto per chi vuole alternare pedalate a bagni rinfrescanti. 5. La Sardegna interna Oltre alle spiagge da cartolina, la Sardegna offre percorsi nell’entroterra selvaggio: strade tranquille, paesaggi quasi lunari, e paesi in cui il tempo sembra essersi fermato. Consigli pratici per pedalare d’estate Partire presto: nelle ore più calde (12-16) è meglio fermarsi all’ombra o in un borgo per il pranzo. Idratazione: portare sempre due borracce e reintegrare sali minerali. Protezione solare: cappellino sotto il casco, crema ad alta protezione, occhiali da sole. Bici in ordine: freni, gomme e cambio devono essere perfetti, soprattutto in itinerari montani. Abbigliamento tecnico: leggero, traspirante e con colori chiari. Il cicloturismo non è una gara: è un invito a fermarsi. Significa entrare in un borgo, chiacchierare con un artigiano, assaggiare un formaggio locale, osservare il tramonto senza fretta. In un mon Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 2 settimane, 6 giorni fa
Cicloturismo, la nuova frontiera del viaggio lento
Il boom del cicloturismo non è più una tendenza di nicchia: secondo l’ultimo rapporto di Isnart-Unioncamere, in Italia i viaggiatori su due ruote generano oltre 55 milioni di presenze turistiche l’anno. Un fenomeno spinto dal desiderio di libertà, dal bisogno di sostenibilità e dalla riscoperta del territorio a ritmo di pedale. La scelta dell’itinerario Dalla Via Francigena alle ciclovie lungo il Po, l’Italia offre percorsi per ogni livello. Gli esperti consigliano di calibrarli sulla propria preparazione fisica: tappe brevi e pianeggianti per chi inizia, dislivelli impegnativi solo per ciclisti allenati. Strumenti come Komoot o Bikemap permettono di pianificare il viaggio con mappe, altimetrie e recensioni di altri pedalatori. La bicicletta giusta Gravel, trekking o e-bike: il mezzo va scelto in base al percorso e al bagaglio. Prima della partenza, un check-up accurato è indispensabile: freni efficienti, cambio preciso, gomme in buono stato. “La manutenzione preventiva è il primo passo per evitare di restare fermi a bordo strada”, sottolinea un meccanico di una ciclofficina. Viaggiare leggeri Borse laterali impermeabili, abbigliamento tecnico a strati e un kit di emergenza con camera d’aria e attrezzi multifunzione. Chi viaggia su due ruote impara presto che ogni chilo in più si sente nelle gambe. Sicurezza e ritmo Il casco non è un optional. Bere regolarmente e fare pause frequenti evita cali di energia. Meglio partire presto la mattina e fermarsi pr Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 3 settimane fa
Lucania sospesa: pedalando da Matera a Montescaglioso tra canyon e silenzi
Un viaggio a due ruote nel cuore rupestre della Basilicata, dove l’asfalto incontra la pietra millenaria C’è un momento preciso, quando si lascia alle spalle il centro storico di Matera, in cui la luce cambia. Le case in tufo si abbassano, la città si dissolve e la strada sembra sospesa tra cielo e gravine. È qui che comincia il viaggio verso Montescaglioso, un itinerario breve ma intenso,circa 35 km andata e ritorno,che concentra in pochi chilometri tutta l’essenza della Basilicata interna. Si parte pedalando sulla SP3, una lingua d’asfalto che serpeggia tra pascoli e masserie. Il vento porta l’odore della terra e delle erbe spontanee, mentre il canyon della Gravina di Matera si apre a tratti, con pareti verticali che raccontano milioni di anni di geologia e secoli di vita rupestre. La strada è un continuo saliscendi: dolci discese che invitano a lasciar correre le ruote, seguite da brevi ma energiche salite. Dopo circa 15 km si entra a Montescaglioso, borgo arroccato su un’altura e custode dell’imponente Abbazia benedettina di San Michele Arcangelo. Dentro, silenzio e frescura accolgono il viaggiatore: affreschi medievali, chiostri e il respiro lento di un luogo fuori dal tempo. Il ritorno verso Matera offre prospettive completamente diverse: la città dei Sassi appare all’improvviso, come un miraggio scolpito nella pietra. Nei mesi di aprile e maggio, i campi si colorano di papaveri e calendule, mentre stormi di falchi grillai volteggiano in cerca di prede. Consiglio di viaggio: prima di ripartire, sedetevi in un forno del centro storico di Montescaglioso. Pane caldo, olio extravergine locale e pomodori secchi bast Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 3 settimane fa
La costa segreta: da Maratea a Trecchina, tra blu marino e curve di montagna
Un itinerario che parte dal respiro salmastro del Tirreno e finisce tra profumi di castagno e dolci di pasticceria Maratea non è solo mare. La città, stretta tra montagne e acqua, è una delle poche finestre lucane sul Tirreno e custodisce una rete di strade perfette per chi ama pedalare. Il percorso verso Trecchina è un piccolo gioiello di cicloturismo stradale: circa 30 km complessivi, con una salita che regala panorami sempre nuovi. Si parte dal porto di Maratea, dove le barche dondolano lente. La SS18 si apre subito in un susseguirsi di curve morbide, il mare a sinistra e la macchia mediterranea che sale a destra. Dopo pochi chilometri, la strada comincia ad arrampicarsi: la salita verso Trecchina è regolare, pendenza media del 5-6%, ideale per trovare il proprio ritmo. Ad ogni tornante, uno scorcio nuovo: una baia nascosta, una torre costiera, il Cristo Redentore che appare e scompare tra gli alberi. Arrivati a Trecchina, a circa 500 metri di quota, il paesaggio cambia radicalmente: qui il blu lascia spazio al verde intenso di castagneti e boschi di faggio. Il borgo è raccolto intorno alla piazza principale, perfetta per una sosta. E qui arriva il premio: la “bomba di Trecchina”, un dolce soffice e profumato farcito con crema o cioccolato, specialità che da sola vale la salita. La discesa verso Maratea è pura goduria ciclistica: asfalto in buone condizioni, curve ampie e la sensazione di planare verso il mare. Il rumore delle onde torna a farsi sentire molto prima di rivederle, e l’ultimo chilometro è una carezza di brezza marina. Consiglio di viaggio: partite all’alba. La luce radente illumina la costa con sfumature dorate, e la salita si affronta con temperature ancora miti, lasciando il res Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 3 settimane, 1 giorno fa
Pedalando tra giganti di roccia e silenzi alpini: la mia avventura in Valle d’Aosta
La Valle d’Aosta non si limita a mostrarsi: ti avvolge. Non appena le ruote della bici hanno iniziato a girare lungo la strada che sale verso il Col de Joux, ho capito che questa non sarebbe stata una semplice uscita, ma un piccolo viaggio nel cuore delle Alpi. Partito di buon’ora da Saint-Vincent, ho affrontato i primi chilometri immerso nel fresco profumo dei boschi di conifere. La salita, dolce all’inizio e poi più decisa, mi ha regalato scorci di vallate ancora velate dalla nebbia del mattino. A ogni curva, un nuovo quadro: casette di pietra, campanili solitari, prati che già a metà agosto si tingevano di sfumature autunnali. Il bello del cicloturismo in Valle d’Aosta è che non devi scegliere tra sport e contemplazione: li hai entrambi. Dopo la fatica della salita, la discesa verso Brusson è stata pura poesia, con il vento fresco che tagliava il sudore e il lago che appariva come un gioiello turchese tra le montagne. Ho proseguito verso Ayas, costeggiando pascoli dove le mucche pascolavano placide, con il Monte Rosa a fare da sfondo imponente. Qui il tempo sembra rallentare: ogni sosta diventa occasione per un saluto, un bicchiere d’acqua, una fetta di fontina appena tagliata. Rientrare al punto di partenza, dopo quasi 80 chilometri e 1.600 metri di dislivello, è stato come chiudere un cerchio. Le gambe erano stanche, ma la mente piena di immagini e sensazioni che nessuna fotografia potrà mai restituire del tutto. La Valle d’Aosta è così: ti mette alla prova con le sue salite, ma ti ripaga sempre Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 3 settimane, 1 giorno fa
Vercelli punta sulla mobilità sostenibile: al via l’iter per la maxi pista ciclabile tra le aree industriali
Vercelli accelera sul fronte della mobilità green. Il Comune ha confermato l’avanzamento dell’iter autorizzativo per la realizzazione di una nuova pista ciclabile di dimensioni record, destinata a diventare una delle dorsali principali del territorio. Il tracciato, lungo diversi chilometri, partirà da Caresanablot, attraverserà il cuore del capoluogo passando per piazza della stazione ferroviaria, per poi proseguire fino a Larizzate. Un percorso studiato per connettere in maniera diretta le due più importanti aree industriali della città, con l’obiettivo di facilitare gli spostamenti casa-lavoro in bicicletta e ridurre l’impatto ambientale del traffico veicolare. Capofila del progetto è Palazzo di Città, che sta coordinando le varie fasi con il supporto della Regione Piemonte, ente finanziatore dell’opera. Secondo quanto dichiarato dal sindaco Roberto Scheda in un recente incontro pubblico, la conclusione dei lavori è prevista entro il 2027. L’intervento si inserisce in un più ampio piano di riqualificazione urbana e infrastrutturale, che mira a incentivare l’uso della bicicletta non solo per il tempo libero, ma anche come mezzo di trasporto quotidiano. Se i tempi verranno rispettati, tra due anni Vercelli potrà contare su un collegamento ciclabile strategico, capace di unire le esigenze di mo Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 3 settimane, 2 giorni fa
Pedalando sulla Parenzana: tra gallerie, borghi e profumo di ulivi
Ci sono strade che non nascono per le biciclette ma sembrano fatte apposta per loro. La Parenzana, in Istria, è una di queste. Un tempo qui passava un piccolo treno a scartamento ridotto che collegava Trieste a Parenzo. Oggi, al posto dei binari, c’è un nastro di sterrato e asfalto che attraversa colline profumate di rosmarino, uliveti secolari e borghi dove il tempo pare essersi fermato. Parto da Buje in una mattina di sole. La prima galleria mi accoglie con la sua frescura e un’eco che sembra amplificare il rumore della catena. All’uscita, il paesaggio si apre: un mare di vigneti e, in lontananza, il blu dell’Adriatico. Lungo il percorso incontro Grožnjan, il “borgo degli artisti”: stradine acciottolate, balconi fioriti e piccole gallerie d’arte dove vale la pena fermarsi. Il fondo alterna tratti compatti a sterrati più ruvidi, ma nulla che una buona gravel o una trekking non possano affrontare. Ci sono punti sosta con panchine, pannelli che raccontano la storia della ferrovia e fontanelle,preziose soprattutto nelle giornate calde. L’ultimo tratto verso Poreč regala una discesa dolce e panoramica. L’arrivo è in riva al mare: la bici appoggiata al muretto, un gelato in m Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 3 settimane, 2 giorni fa
Lungo la Mura-Drava: pedalate nell’Amazzonia d’Europa
La chiamano “Amazzonia d’Europa” e, dopo averci pedalato, capisco perché. La ciclovia Mura-Drava è un viaggio lento nel nord della Croazia, tra fiumi che scorrono pigri, boschi che profumano di terra e zone umide dove la vita animale è padrona. Parto da Varaždin, elegante città barocca. Dopo pochi chilometri mi ritrovo a pedalare su argini erbosi: da un lato il fiume Drava, dall’altro campi punteggiati di cicogne. Il rumore dell’acqua accompagna la pedalata, interrotto solo dal fruscio delle ruote sullo sterrato. Ogni tanto mi fermo: a osservare un airone che prende il volo, a scattare una foto a un villaggio con case di legno, a parlare con un pescatore che mi indica la strada verso un piccolo traghetto fluviale ancora in uso. Il percorso è facile: pianeggiante, ben ombreggiato e con lunghi tratti lontani dal traffico. Ma la sua bellezza sta soprattutto nella sensazione di attraversare un mondo intatto, dove la natura detta i tempi. Arrivare vicino a Osijek, dove la Drava incontra il Danubio, è come entrare in un’altra dimensione: acqua ovunque, canneti alti e una luce che al tramonto diventa dorata. In quei momenti ti rendi conto che il bello della bicicletta n Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 3 settimane, 3 giorni fa
Vercelli, avanti tutta sulla maxi pista ciclabile: collegherà Caresanablot a Larizzate passando per la stazione
Il Comune di Vercelli accelera sull’iter autorizzativo per la realizzazione della nuova maxi pista ciclabile, un’infrastruttura destinata a cambiare la mobilità cittadina. Il tracciato, lungo diversi chilometri, partirà da Caresanablot, attraverserà la piazza della stazione ferroviaria e arriverà fino a Larizzate, creando un collegamento diretto tra le due principali aree industriali del capoluogo. Palazzo di Città è l’ente capofila di un progetto finanziato dalla Regione Piemonte, con l’obiettivo di promuovere una mobilità più sostenibile e incentivare l’uso della bicicletta non solo per il tempo libero, ma anche per gli spostamenti casa-lavoro. Secondo il cronoprogramma, l’iter dovrebbe concludersi nei prossimi mesi, per poi passare rapidamente alla fase esecutiva. Una volta completata, la pista ciclabile offrirà un collegamento sicuro e protetto per pendolari, studenti e lavoratori delle zone industriali, alleggerendo il traffico automobilistico e riducendo l’impatto ambientale. La nuova infrastruttura si inserisce nel più ampio disegno di Vercelli “città delle due ruote”, che punta a connettere quartieri, aree produttive e punti strategici, rendendo l Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 3 settimane, 4 giorni fa
Pedalando tra laghi e montagne: il fascino senza tempo della ciclovia del Lago di Como
La Lombardia non è soltanto Milano e la sua frenesia. Basta salire in sella e puntare verso nord per scoprire un’altra anima della regione: quella fatta di acque limpide, montagne che si specchiano nei laghi e paesi che sembrano usciti da un quadro. La ciclovia del Lago di Como è uno di quei percorsi che ogni appassionato di cicloturismo dovrebbe vivere almeno una volta, unendo sport, natura e cultura in un unico viaggio. L’itinerario parte da Lecco, città manzoniana incastonata tra il Resegone e il ramo orientale del lago. Da qui, la pista ciclopedonale segue la sponda orientale, alternando tratti asfaltati a sentieri sterrati, sempre con il lago a pochi metri. Dopo una decina di chilometri, il primo borgo da cartolina: Varenna, con le sue case color pastello e il lungolago ornato di bouganville. Un breve tragitto in traghetto permette di raggiungere la sponda opposta, a Menaggio, punto strategico per esplorare la parte settentrionale del Lario. Proseguendo verso nord, il paesaggio cambia. La strada costeggia campi, oliveti e spiagge nascoste, fino ad arrivare a Colico, dove il lago si apre verso le valli alpine. Qui, i più allenati possono allungare il percorso imboccando la ciclovia della Valchiavenna, che risale lungo il fiume Mera fino a Chiavenna, regalando panorami sempre più montani. Il bello di questo itinerario non sta solo nei paesaggi: è l’atmosfera che conquista. Le piccole trattorie sul percorso offrono piatti tipici come il missoltino con polenta, i pizzoccheri valtellinesi o una semplice fetta di torta di mele fatta in casa, perfetta per ricaricare le energie. Con i suoi circa 90 km totali (inclusi i trasferimenti in traghetto), la ciclovia del Lago di Como è adatta a chiunque abbia un minimo di allenamento. E grazie alla presenza di stazioni ferroviarie lungo il percorso, è possibile modulare la lunghezza dell’itinerario in base al tempo e alle gambe a disposizione. Consiglio pratico: primavera e inizio autunno sono i momenti migliori per pedalare qui. Temperature miti, traffico ridotto e colori che rendono ogni curva una cartolina. Pedalare lungo il Lago di Como non è solo un viaggio in bicicletta: è un’esperienza che intreccia natura, storia e sapori. E, una volta tornati a cas Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 3 settimane, 5 giorni fa
Parma punta sulle due ruote: in arrivo una nuova pista ciclabile tra Via Emilia e l’ex Salamini
Parma continua a investire nella mobilità sostenibile e lo fa con un progetto concreto e ambizioso: è stato approvato dalla Giunta comunale il progetto esecutivo per la realizzazione della nuova pista ciclabile “Via Emilia – ex Salamini”. Un intervento che promette di migliorare la sicurezza di chi si sposta a piedi o in bicicletta e di rafforzare la rete di percorsi ciclabili urbani. Con un investimento complessivo di 400.000 euro, i lavori prenderanno il via nel prossimo autunno, portando alla creazione di un nuovo collegamento ciclabile strategico, sia per chi utilizza la bici quotidianamente che per chi la vive nel tempo libero. Un tracciato pensato per ciclisti e pedoni Il nuovo percorso si svilupperà in due tratti principali. Il primo, lungo circa 230 metri, sorgerà sul lato sud di Via Emilio Lepido, dove l’attuale percorso ciclopedonale sarà prolungato verso est fino a raggiungere l’imbocco del sovrappasso ciclopedonale in metallo. Qui la pista sarà bidirezionale, larga 2,5 metri, realizzata sul marciapiede con corsie riservate e pavimentazione rossa ad alta visibilità, in continuità con il cammino pedonale. Una volta superato il sovrappasso, il tracciato cambierà lato e si svilupperà per circa 835 metri lungo il lato nord della Strada Statale 9 Via Emilia, mantenendo la stessa larghezza e trasformandosi in un percorso ciclopedonale integrato, ben illuminato e sicuro. Un passo in più per una città bike-friendly Questo intervento non è solo un’opera tecnica, ma un segnale chiaro della direzione che Parma vuole prendere: una città dove muoversi in bicicletta diventa sempre più facile, sicuro e conveniente. L’aggiunta di questo nuovo collegamento va a migliorare l’accessibilità di zone periferiche e a favorire la connessione tra quartieri e servizi, con Continua a leggere -
Matteo ha scritto un nuovo articolo 3 settimane, 6 giorni fa
Mercallo, completato il nuovo tratto ciclopedonale di via Fornace: più sicurezza e continuità per la pista del Lago di Comabbio
MERCALLO (VA) – Un nuovo tassello si aggiunge alla rete di mobilità dolce della provincia di Varese. A Mercallo si sono conclusi i lavori per la realizzazione di un nuovo tratto di pista ciclopedonale in via Fornace, lungo circa 500 metri. L’intervento, finanziato dalla Provincia di Varese, ha avuto come obiettivo principale il miglioramento della sicurezza e della fruibilità della pista del Lago di Comabbio, uno dei percorsi cicloturistici più apprezzati del territorio. Il nuovo segmento è stato progettato per risolvere uno dei punti più critici del tracciato: la zona in cui la ciclopedonale si interseca con la strada aperta al traffico veicolare. Ora, grazie alla separazione più netta tra il percorso ciclopedonale e la carreggiata, la convivenza tra pedoni, ciclisti e automobilisti sarà più sicura e ordinata. “Un intervento semplice ma fondamentale per la sicurezza e la qualità del percorso,” ha dichiarato un portavoce della Provincia. “La pista del Lago di Comabbio è una risorsa importante per il turismo lento e per la mobilità sostenibile. È nostro dovere mantenerla in buone condizioni e adeguarla alle esigenze attuali.” Con questa nuova tratta, Mercallo conferma il proprio impegno nella valorizzazione del territorio e nella promozione di stili di vita sostenibili. Il tracciato intorno al lago,che si collega anche alla ciclabile della Palude Brabbia e al circuito del Lago di Varese. Continua a crescere in sicurezza e attrattività, diventando un punto di riferimento non solo per i residenti ma anche per escursionisti e famiglie in cerca di natura e tranquillità. Il progetto è parte di un piano più ampio che la Provincia sta portando avanti per migliorare l’interconnessione delle piste esistenti, favore Continua a leggere - Carica di più