
Pedalare meglio: le tecniche che ogni cicloturista dovrebbe conoscere
Nel mondo del cicloturismo, la differenza tra una giornata memorabile e una pedalata interminabile non la fa soltanto la condizione fisica. A incidere in maniera decisiva è la tecnica: una combinazione di postura, gestione delle forze e scelta consapevole dei movimenti che permette di pedalare più a lungo, con maggiore efficienza e minore fatica. E, soprattutto, di godersi la strada.
La postura: il primo alleato del cicloturista
Sedersi nel modo corretto in sella non è un dettaglio estetico, ma un fattore determinante per evitare dolori a schiena, collo e mani. Gli esperti ricordano che la posizione ideale è quella che consente di mantenere la schiena leggermente inclinata, le spalle rilassate e i gomiti morbidi.
Una regolazione accurata di altezza della sella e arretramento permette inoltre di spingere sui pedali con il giusto angolo, migliorando l’efficienza del gesto e riducendo il dispendio di energia.
La pedalata circolare: l’arte della continuità
Molti cicloturisti pedalano “a spinta”, concentrando la forza solo nella fase discendente. La tecnica corretta, invece, è quella della pedalata rotonda, che distribuisce lo sforzo su tutto il giro del pedale: spinta, trascinamento, sollevamento e accompagnamento.
Non si tratta di un movimento naturale, ma si può allenare. Il risultato è una pedalata più fluida, che riduce gli sprechi e alleggerisce il carico sulle ginocchia, particolarmente preziosa nelle lunghe tappe con dislivello.
Cambiare marcia al momento giusto
La gestione del cambio è un altro aspetto spesso sottovalutato. Anticipare la cambiata è la regola d’oro: scalare prima di una salita evita di ritrovarsi a spingere nel rapporto sbagliato, costringendo il motore umano a uno sforzo improvviso che può affaticare. Nelle discese, invece, conviene mantenere un rapporto neutro che consenta di riprendere velocità in modo fluido quando il terreno torna pianeggiante.
Un uso intelligente del cambio permette di mantenere una cadenza costante, considerata dagli istruttori la chiave della resa nel lungo periodo.
Frenata e controllo in curva
Le tecniche di frenata meritano un capitolo a parte. Sul bagnato o in presenza di ghiaia, frenare solo con la ruota anteriore può risultare rischioso: la distribuzione ideale è 60% all’anteriore e 40% al posteriore, riducendo in progressione la pressione sulle leve.
In curva, il principio è semplice: rallentare prima, impostare la traiettoria, guardare l’uscita. Il peso del corpo deve seguire la bici, non contrastarla. Una buona gestione delle curve, oltre a migliorare la sicurezza, rende l’esperienza complessivamente più piacevole.
Gestione dell’energia: il ritmo giusto fa la differenza
Per chi viaggia in bici, la tecnica non si ferma alla meccanica del gesto. Significa anche saper dosare le energie. Procedere a velocità costante, evitare scatti inutili e mantenere una cadenza regolare sono abitudini che permettono di coprire molti chilometri senza arrivare a fine giornata completamente svuotati.
Molti cicloturisti esperti adottano la regola del “70%”: viaggiare a un’intensità che consente di parlare senza affanno. Una tattica semplice che favorisce la resistenza e riduce il rischio di esaurire le forze prima del previsto.
Manutenzione essenziale: una competenza tecnica da non sottovalutare
Infine, la tecnica passa anche dalla gestione del mezzo. Saper controllare la pressione delle gomme, pulire e lubrificare la catena, sistemare la posizione delle leve e sostituire una camera d’aria sono competenze minime ma indispensabili per affrontare un viaggio in sicurezza.


