
Sulla Great Divide: pedalando il più lungo sentiero off–road del mondo
Ci sono luoghi in cui il silenzio pesa più dell’altitudine. La Great Divide Mountain Bike Route è uno di questi: 4.400 chilometri di piste sterrate che tagliano il continente nordamericano da nord a sud, seguendo il profilo irregolare della Continental Divide. È un percorso che attira non solo i cicloturisti estremi, ma anche chi cerca un contatto più puro con la natura, lontano dal traffico e dalle rotte più battute.
Il viaggio inizia spesso a Banff, nel cuore delle Montagne Rocciose canadesi. Già dai primi chilometri, la percezione è quella di entrare in un mondo diverso: foreste fitte, laghi color cobalto e la sensazione di essere ospiti, non padroni. Le temperature possono cambiare rapidamente e la fauna è una presenza costante: alci, cervi e, talvolta, orsi che attraversano la pista senza preavviso.
La sezione del Montana è considerata una delle più affascinanti, con salite impegnative che ripagano con panorami immensi. Ma è nel Wyoming che il paesaggio diventa quasi lunare: praterie infinite, strade di ghiaia che sembrano non finire mai e piccoli paesi dove il tempo scorre lento. I cicloturisti imparano presto che queste comunità sono essenziali: l’unico luogo per rifornirsi, scambiare due parole e fare il pieno d’acqua.
Chi riesce a superare le difficoltà polvere, dislivelli, meteo imprevedibile arriva infine al Nuovo Messico, dove il terreno diventa rosso e l’aria si fa più secca. L’arrivo al confine con il Messico non è solo la fine di un itinerario, ma un rito di passaggio: migliaia di chilometri in cui la bici diventa compagna silenziosa e il ciclista impara a misurare sé stesso con le distanze della natura.
La Great Divide non è per tutti, ma chi la percorre porta a casa una storia irripetibile. Un viaggio che non si dimentica.



