
La Via dei Balcani: da Veliko Tărnovo al Passo Shipka
C’è un punto in cui il cicloturismo smette di essere semplice esplorazione e diventa racconto. Succede spesso in Bulgaria, soprattutto quando si pedala da Veliko Tărnovo, l’antica capitale medievale, verso le alture del Passo Shipka, luogo simbolo dell’indipendenza nazionale. Un percorso di circa 75 chilometri che unisce cultura e fatica, musei e tornanti, pietra e vento.
Si parte dalle strade acciottolate che circondano la fortezza di Tsarevets, dove le prime pedalate scorrono tra artigiani, studenti e profumo di caffè. Il traffico è moderato e, superata la città, il paesaggio si apre in una campagna morbida, punteggiata da campi di girasole e villaggi che sembrano sospesi nel tempo. La salita vera comincia a Gabrovo, cittadina laboriosa e porta d’ingresso ai Balcani centrali. Qui la strada prende quota in modo costante, con pendenze che sfiorano il 7%, ma mai proibitive.
Gli ultimi chilometri sono i più intensi: curve strette, boschi fitti e—improvviso—il panorama. In vetta, il Monumento di Shipka veglia come un guardiano di pietra. I cicloturisti si fermano, respirano e osservano l’orizzonte che abbraccia mezza Bulgaria. È un arrivo che non premia solo le gambe, ma la memoria.
La discesa verso il Valle delle Rose è lunga e fluida, profumata e luminosa. Il percorso si conclude a Kazanlăk, capitale dell’olio di rosa e delle tombe trace patrimonio UNESCO. Un itinerario che racconta un Paese intero, con la lentezza delle ruote e lo sguardo privilegiato di chi viaggia a pedali.



