
Attraverso i Giganti: Viaggio in Bicicletta nei Pirenei
I Pirenei non sono solo una linea di confine tra Francia e Spagna: sono un confine tra il quotidiano e l’epico. Un viaggio in bicicletta lungo queste montagne è un rito iniziatico per ogni cicloturista: fatica, bellezza, isolamento e gloria si fondono in una delle esperienze più intense che si possano vivere su due ruote.
Da Saint-Jean-de-Luz a Foix: 600 km di meraviglia verticale
Il percorso che abbiamo seguito attraversa l’intera dorsale pirenaica da ovest a est, partendo dall’Atlantico, sulla costa basca, fino alle colline dell’Ariège, passando per alcuni dei passi più celebri della storia del ciclismo. Un tracciato di circa 600 km, con oltre 13.000 metri di dislivello positivo, che alterna salite leggendarie e villaggi sospesi nel tempo.
I colossi del Tour
Chi ama il ciclismo sa bene che qui si toccano le vette della leggenda. Col du Tourmalet, Aubisque, Aspin, Peyresourde: nomi che rievocano imprese eroiche, pedalate sotto la neve a luglio, scatti solitari e crisi memorabili. Salirli con le proprie gambe, lentamente, è un atto di rispetto verso il passato del ciclismo.
Il Tourmalet, in particolare, non delude mai. Da Luz-Saint-Sauveur, la salita è lunga e costante: 19 km al 7,4%. La strada si stringe man mano che si sale, e il silenzio della montagna prende il sopravvento. In vetta, a 2.115 metri, la statua di Octave Lapize accoglie i ciclisti con il suo ghigno beffardo.
Natura aspra e autentica accoglienza
Ma i Pirenei non sono solo asfalto e pendenze. Sono foreste fitte, cascate impetuose, marmotte che fischiano e pastori che sorvegliano i greggi. Sono locande dove il tempo sembra essersi fermato, piatti caldi a base di agnello e lenticchie, e bicchieri di vino rosso che si guadagnano col sudore.
Ogni valle ha la sua anima, ogni passo racconta una storia. Si dorme in piccoli gîtes d’étape o in campeggi spartani, spesso gestiti da famiglie che accolgono i ciclisti come vecchi amici. Si pedala per ore senza incontrare auto, immersi in una natura che comanda e non fa sconti.
Quando partire e cosa sapere
Il periodo migliore per affrontare questo viaggio va da fine giugno a inizio settembre, quando i passi sono sgomberi dalla neve e i rifugi sono aperti. È consigliabile avere una buona preparazione fisica, una bici affidabile e abbigliamento per tutte le condizioni: qui il meteo cambia in fretta, anche d’estate.
Le tappe possono essere personalizzate, ma una divisione in 8-10 giorni è ideale per godersi i paesaggi senza fretta. Una traccia GPS ben preparata è fondamentale, così come il rispetto per l’ambiente montano.
Conclusione: più che un viaggio
Attraversare i Pirenei in bicicletta non è solo un itinerario: è un’esperienza trasformativa. È silenzio che si fa spazio dentro, è la forza delle gambe che diventa forza dello spirito. È la consapevolezza che, dopo il Col de Pailhères o il Port de Lers, niente sarà più come prima.