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Cicloturismo

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Sotto le Ruote, la Libertà: Viaggio Lento tra Borghi e Sentieri d’Italia

L’alba ha un sapore diverso quando la guardi da una sella. C’è un silenzio che parla, e il mondo si risveglia con lentezza mentre pedali lungo una strada secondaria, lontano dal traffico e più vicino all’essenziale. Il cicloturismo non è solo un modo di viaggiare: è una dichiarazione d’intenti. È scegliere la fatica come passaporto per l’autenticità.

Negli ultimi anni, il fenomeno è cresciuto in modo esponenziale. Complice la riscoperta del turismo di prossimità e il bisogno di disconnessione, sempre più viaggiatori scelgono di abbandonare i percorsi convenzionali per lasciarsi guidare da mappe tracciate a pedali. L’Italia, con la sua geografia variegata e i suoi borghi sospesi nel tempo, è diventata un piccolo paradiso per chi ama viaggiare su due ruote.

Uno degli itinerari più affascinanti è quello della Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese, che attraversa l’entroterra pugliese tra uliveti secolari e muretti a secco, seguendo le tracce di un’opera ingegneristica unica al mondo. O la Via Silente, che attraversa il Parco Nazionale del Cilento, dove i chilometri si misurano in emozioni, non in fatica.

Il cicloturismo è anche un ritorno al tempo umano. Si pedala abbastanza piano da ascoltare il canto degli uccelli o il rumore delle ruote sulla ghiaia, ma abbastanza veloce da attraversare territori diversi nello stesso giorno. Non c’è fretta, ma c’è movimento. Ogni sosta è una scoperta: una fontana inaspettata, un casale abbandonato, un anziano che racconta storie di altri tempi.

Viaggiare in bici è anche un gesto ecologico. Zero emissioni, massimo coinvolgimento. È un modo per riscoprire il valore della lentezza e l’impatto che possiamo avere — o non avere — sull’ambiente che ci ospita. In un’epoca dove tutto è misurato in velocità e produttività, scegliere la bici è un piccolo atto di resistenza.

Ma attenzione: non è un viaggio sempre facile. Serve preparazione, consapevolezza e, soprattutto, la voglia di accettare l’imprevisto. Una gomma forata può diventare un’occasione per conoscere qualcuno. Una salita troppo ripida, un pretesto per fermarsi a guardare il panorama. Il bello del cicloturismo sta proprio lì, nell’imperfezione del percorso.

E quando torni a casa, non sei mai lo stesso. Perché ogni viaggio in bici ti lascia qualcosa: una nuova storia da raccontare, una foto scattata al volo, un dolore muscolare che sa di conquista. E soprattutto, una voglia irrefrenabile di ripartire.

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