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Matteo ha scritto un nuovo articolo 8 ore, 13 minuti fa
Arzachena punta sulla mobilità sostenibile: presentata alla Regione la richiesta di finanziamento per la ciclabile Baja Sardinia–Porto Cervo
Il Comune di Arzachena accelera sul fronte della mobilità dolce e ufficializza la candidatura a un bando regionale per ottenere i fondi necessari alla realizzazione della nuova pista ciclabile che collegherà Baja Sardinia a Porto Cervo. La documentazione, già trasmessa alla Regione Sardegna, rappresenta un passo concreto verso un’infrastruttura strategica per residenti e turisti. Il progetto di fattibilità, approvato nel 2023, prevede come prima fase la realizzazione del tratto tra Baja Sardinia e Poltu Quatu, per un investimento stimato di circa 1,5 milioni di euro. L’opera non solo mira a migliorare la fruibilità del territorio, ma punta anche a valorizzare l’offerta turistica della Costa Smeralda, integrando sport, ambiente e viabilità sostenibile. Alla guida dell’iniziativa c’è l’assessore ai Lavori Pubblici e Manutenzioni, Massimo Azzena, che ha scelto di anticipare i tempi predisponendo più progetti infrastrutturali da proporre a bandi regionali, ministeriali ed europei. “L’obiettivo – ha spiegato – è farci trovare pronti per cogliere ogni opportunità di finanziamento e portare ad Arzachena opere utili e innovative”. La nuova ciclabile si inserisce in una visione più ampia di mobilità alternativa e rispetto dell’ambiente, un tema sempre più centrale per le località a vocazione turistica. In attesa della risposta della Regione, la comunità guarda con interesse a un progetto destinato a cambiare il modo di muover Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 giorno, 9 ore fa
La Régalante: pedalare tra castelli e campagne fino al Mont-Saint-Michel
Un itinerario nuovo, ma che sembra raccontare storie antiche. La Régalante, 275 chilometri da Nantes al Mont-Saint-Michel, è una ciclovia che non tutti conoscono, e proprio qui sta il suo fascino: attraversa la “frontiera dimenticata” tra Bretagna e Normandia, fatta di castelli, villaggi rurali e campi che sembrano usciti da un arazzo medievale. La ciclovia è stata concepita come un viaggio a tappe, nove in tutto, con distanze tra i 20 e i 40 chilometri. È quindi adatta a chi vuole viaggiare lento, senza fretta di arrivare, fermandosi nei mercati di paese o sostando davanti alle mura imponenti di Fougères o Vitré, fortezze che raccontano mille anni di conflitti di confine. Il paesaggio è tutt’altro che monotono: si alternano paludi, boschi, corsi d’acqua, e soprattutto il “bocage” bretone, quella campagna a riquadri delimitati da siepi e alberi che regala ombra e silenzi. La segnaletica è chiara (Véloroute V409), i servizi non mancano — stazioni ferroviarie, punti di riparazione, alloggi rurali — ma resta una sensazione di autenticità rara per un percorso ciclabile in Francia. E poi c’è l’arrivo: il Mont-Saint-Michel che si staglia all’orizzonte, dopo giorni di pedalate nel cuore verde della Bretagna. Un finale che ripaga ogni chilometro e che lascia in mente una promessa: che il cicloturism Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 giorno, 10 ore fa
La valle della Vire: un fiume lento, una ciclovia segreta
Non serve sempre puntare a percorsi epici per scoprire la Francia in bicicletta. A volte bastano poche decine di chilometri per entrare in un mondo parallelo, fatto di silenzi e natura. È il caso della voie verte lungo la Vire, in Normandia: 55 chilometri di pista che da Pont-Farcy a Saint-Fromond segue l’antico alzaia del fiume. Qui il tempo sembra scorrere più piano. Si pedala accanto all’acqua, tra boschi e prati, superando vecchi ponti e resti di forni di calce, testimonianze di un passato industriale ormai inghiottito dal verde. La tappa più vivace è Saint-Lô, città martire della Seconda guerra mondiale, dove le cicatrici della storia si intrecciano con il presente. Poi la campagna torna a prendere il sopravvento, fino alle zone umide dei marais du Cotentin, uno dei parchi naturali più affascinanti del nord-ovest francese. Il percorso è facile, alla portata di tutti, purché si scelga una bici adatta anche a tratti sterrati. La bellezza, qui, non è scenografica né spettacolare: è discreta, intima, da assaporare con calma. È la Francia delle piccole cose, dei villaggi dove il bar apre solo al mattino e dove i pescatori salutano i ciclisti di passaggio. Un weekend sulla Vire non è solo una gita: è un invito a riscoprire il piacere della lentezza, il gusto di un viaggio senza clamore. Per chi cerca la vera esse Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 3 giorni, 9 ore fa
Il boom del cicloturismo in Italia: numeri, tendenze e nuove sfide
Negli ultimi anni il cicloturismo è passato dall’essere una nicchia per appassionati a un fenomeno in costante crescita. Secondo le più recenti indagini di settore, il comparto ha superato i 50 milioni di presenze turistiche in Italia, con un indotto che sfiora i 5 miliardi di euro. Un trend che non mostra segni di rallentamento e che sta trasformando il modo stesso di concepire il viaggio. A differenza del turismo tradizionale, il cicloturismo porta con sé valori come lentezza, sostenibilità e contatto diretto con i territori. I comuni più piccoli, spesso esclusi dai grandi flussi, diventano mete privilegiate grazie alla bicicletta, con un impatto positivo su economie locali e ospitalità diffusa. Ma la crescita apre anche nuove sfide: servono infrastrutture dedicate, intermodalità con treni e mezzi pubblici, sicurezza stradale e soprattutto una cultura dell’accoglienza che vada oltre la semplice “ciclabile”. Il settore guarda già al futuro con l’integrazione di e-bike, servizi digitali e offerte personalizzate, segno che il turismo a peda Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 3 giorni, 9 ore fa
Bicicletta e cambiamento climatico: il turismo sostenibile che pedala
Il dibattito sulla crisi climatica non risparmia il turismo, settore tra i più energivori e responsabili di emissioni a livello globale. In questo scenario, la bicicletta si conferma come uno degli strumenti più concreti per ridurre l’impatto ambientale del viaggiare. Il cicloturismo non è solo una scelta di mobilità alternativa: rappresenta un modello culturale che privilegia lentezza, sobrietà e rispetto dei territori. Chi sceglie la bici riduce la dipendenza da auto e aerei, abbassa la propria impronta di CO₂ e valorizza aree interne, agriturismi, produzioni locali. Un circuito virtuoso che mette insieme sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Le istituzioni guardano con sempre maggiore interesse a questo segmento: il PNRR e diversi piani regionali hanno inserito la mobilità ciclistica come asse strategico per la transizione ecologica. Tuttavia, il vero cambiamento arriverà solo se i cicloturisti diventeranno ambasciatori di un nuovo modo di viaggiare, dimostrando che “fare turismo” non significa necessariamente consumare risor Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 4 giorni, 9 ore fa
La nuova frontiera del cicloturismo: riscoprire l’Italia a pedali
Negli ultimi anni il cicloturismo ha smesso di essere un’attività di nicchia per trasformarsi in un fenomeno in crescita costante. Secondo i dati di Legambiente e Isnart, in Italia il comparto vale ormai miliardi di euro e attira non solo appassionati sportivi, ma anche famiglie, viaggiatori solitari e gruppi di amici. Ciò che spinge a salire in sella non è soltanto la passione per la bicicletta, ma la ricerca di un modo diverso di vivere il territorio: più lento, più rispettoso e più autentico. Strade secondarie, borghi dimenticati Chi sceglie la bici come compagna di viaggio spesso scopre angoli d’Italia che sfuggono al turismo di massa. Le strade provinciali, le ciclabili lungo i fiumi, i sentieri sterrati che collegano un borgo all’altro diventano percorsi privilegiati per chi vuole respirare la vita vera dei luoghi. È così che piccoli paesi, spesso fuori dalle rotte tradizionali, tornano a rivivere grazie al passaggio dei viaggiatori su due ruote. Non solo sport, ma esperienza culturale Il cicloturismo non è una gara. È un viaggio che mescola natura, gastronomia, storia e incontri umani. Una pedalata tra le colline umbre può trasformarsi in una sosta in una cantina locale, mentre un itinerario lungo il Po diventa occasione per conoscere le tradizioni agricole della Pianura Padana. La bicicletta diventa così un mezzo per entrare in contatto con le comunità locali, generando un turismo che non consuma, ma valorizza. Il futuro: infrastrutture e consapevolezza Se da un lato il potenziale è enorme, dall’altro restano sfide da affrontare. La qualità delle infrastrutture ciclabili in Italia è ancora disomogenea, con regioni all’avanguardia e altre in forte ritardo. La sfida dei prossimi anni sarà rendere i percorsi sempre più sicuri e accessibili, favorendo così una mobilità dolce che può avere un impatto positivo non solo sul turismo, ma anche sulla vita quotidiana. Una scelta che parla di noi Scegliere la bicicletta, in fondo, non è solo un modo di viaggiare: è una dichiarazione di intenti. È voler rallentare, concedersi il tempo di guardare un tramonto senza la fretta dell’auto, ascoltare il rumore delle ruote che scorrono sull’asfalto o sulla ghiaia. È riscoprire il valore del viaggio stesso, non solo della meta. Il cicloturismo è, in questo senso, la forma più moderna e al tempo stesso più antica di viaggiare. Perché c Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 5 giorni, 10 ore fa
Pedalare al chiaro di luna: la nuova frontiera del cicloturismo
Il cicloturismo non vive solo di giornate assolate. Sempre più appassionati scelgono di scoprire territori e città al calar della notte, trasformando la bicicletta in un passaporto per un’Italia insolita e suggestiva. Le cosiddette night ride stanno diventando un fenomeno curioso: gruppi di ciclisti che partono al tramonto e percorrono strade secondarie, borghi e campagne illuminate dalla luna. Niente traffico, pochi rumori, solo il ritmo dei pedali e la magia del silenzio. In Emilia-Romagna sono nati persino i “bike & stars tour”, con astronomi che guidano i ciclisti a scoprire costellazioni tra una sosta e l’altra. In altre città l’appuntamento è ancora più semplice: si pedala insieme e si chiude la notte davanti a una brioche calda, aspettando l’alba. Non è solo sport, ma un rito collettivo che unisce lentezza, natura e condivisione. Una Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 6 giorni, 8 ore fa
Il boom del cicloturismo: quando la bicicletta diventa il mezzo per scoprire il mondo
Pedalare non è più soltanto sport, ma un nuovo modo di viaggiare. Negli ultimi anni il cicloturismo è cresciuto in maniera costante, trasformandosi in una delle forme di turismo sostenibile più amate. Strade secondarie, piste ciclabili, vecchie ferrovie recuperate e percorsi sterrati stanno attirando non solo appassionati delle due ruote, ma anche famiglie, viaggiatori lenti e curiosi di ogni età. Secondo i dati diffusi dall’Unione Europea, l’Italia è tra i Paesi in cui il fenomeno sta registrando la maggiore espansione. Le ciclovie del Garda, della Val Venosta e della Via Francigena sono ormai mete consolidate, mentre nuove infrastrutture stanno nascendo anche in regioni meno note al grande turismo, come il Molise e la Basilicata. Perché il cicloturismo piace tanto? La bicicletta offre un ritmo diverso. Permette di immergersi nei paesaggi, ascoltare i rumori del territorio e fermarsi davanti a un borgo o a una trattoria senza fretta. È un’esperienza che unisce il viaggio fisico a quello interiore, spesso con un impatto ambientale minimo. Non a caso sempre più tour operator stanno inserendo pacchetti cicloturistici nelle loro proposte, mentre le strutture ricettive si attrezzano con rastrelliere, officine e servizi di noleggio. Il futuro: più percorsi e più comunità Se il presente parla di crescita, il futuro guarda alla creazione di una vera e propria rete cicloturistica europea. In Italia, il progetto della Ciclovia del Sole, che collegherà il Brennero a Firenze, è già realtà in diversi tratti. Parallelamente, cresce anche la dimensione comunitaria: blog, gruppi social e associazioni di cicloturisti si scambiano itinerari, consigli tecnici e storie di viaggio. Il cicloturismo non è solo una moda passeggera. È un modo di vivere il territorio che coniuga benessere, rispetto per l’ambiente e scoperta autentica. Chi sale in sella, spesso lo racconta con un sorriso: “la bici ti cambia la pro Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana fa
Lusia, ciclista 70enne investita da un furgone: è grave in ospedale
LUSIA – Grave incidente stradale nel primo pomeriggio di oggi, mercoledì 24 settembre, lungo la Provinciale 18, all’ingresso del centro abitato di Lusia, in prossimità del campo sportivo. Poco dopo le 15 una donna di 70 anni, che stava percorrendo la strada in bicicletta, è stata urtata da un furgone guidato da un uomo. L’impatto l’ha scaraventata sull’asfalto: nella caduta ha riportato un violento trauma cranico. Immediato l’intervento dei soccorsi: sul posto sono arrivati i sanitari del Suem 118 con ambulanza e automedica. Dopo le prime cure, la ciclista è stata trasferita d’urgenza all’ospedale di Rovigo, dove è stata ricoverata in codice rosso. Le dinamiche dell’accaduto sono ancora in fase di ricostruzione da parte delle forze dell’ordine, chiamate a chiarire la posizione del conducente del mezzo e a stabilire eventuali responsabilità. L’episodio ha destato forte apprensione tra i residenti, anche per la pericolosità del tratto Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 1 giorno fa
Pneumatici tubeless: rivoluzione o rischio per il viaggiatore a pedali?
Nel ciclismo sportivo i tubeless sono ormai realtà consolidata, ma nel cicloturismo l’adozione è più cauta. Eliminare la camera d’aria promette vantaggi concreti: riduzione delle forature, comfort migliore grazie a pressioni più basse e grip superiore su sterrati e strade dissestate. Per chi viaggia in bikepacking su terreni misti, la differenza si sente eccome. Il tallone d’Achille è la gestione dei problemi in viaggio. Il lattice sigillante funziona bene con piccoli tagli, ma in caso di squarcio più serio si deve comunque inserire una camera d’aria. E qui emergono le complessità: smontare un copertone tubeless incollato dal lattice non è un’operazione sempre rapida, soprattutto sotto la pioggia o con mani stanche dopo ore in sella. Inoltre, il mantenimento richiede ricordi puntuali: rabbocchi di sigillante ogni pochi mesi, pulizia periodica delle gomme e delle valvole. Un impegno che non tutti i viaggiatori sono disposti ad assumersi. C’è però un aspetto che i sostenitori sottolineano: ridurre le forature significa meno fermate indesiderate e più continuità di marcia. Per chi percorre lunghe tratte in solitaria, questa affidabilità vale oro. La verità, forse, sta nel mezzo: i tubeless rappresentano un upgrade interessante per chi affronta terreni misti e viaggi relativamente brevi o in zone ben servite. Per le spedizioni in terre remote, le care vec Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 1 giorno fa
Dinamo al mozzo vs luci ricaricabili: quale sistema conviene al cicloturista?
Per chi viaggia in bicicletta, l’illuminazione non è solo una questione di sicurezza, ma anche di autonomia. La scelta tra dinamo al mozzo e luci ricaricabili divide da anni la comunità dei cicloturisti, con argomenti solidi da entrambe le parti. La dinamo al mozzo ha il fascino della continuità: energia infinita finché si pedala, senza preoccuparsi di prese elettriche o powerbank. I modelli moderni hanno un rendimento elevato e una resistenza alla pedalata quasi impercettibile. In più, con appositi adattatori USB, permettono di ricaricare GPS, smartphone o batterie esterne durante la marcia. Lo svantaggio principale è il costo iniziale: una ruota con mozzo dinamo di qualità rappresenta un investimento, oltre al fatto che un eventuale guasto richiede competenze e attrezzatura non sempre reperibili in viaggio. Le luci ricaricabili, invece, offrono leggerezza, costi contenuti e potenze impressionanti grazie ai LED di ultima generazione. Ma presentano un limite evidente: la dipendenza da una presa elettrica. Chi percorre Paesi ricchi di infrastrutture troverà sempre un bar, un campeggio o un ostello dove ricaricare. Ma per chi si avventura in regioni isolate, la gestione dei tempi di ricarica può diventare un pensiero costante, specie con più dispositivi da mantenere vivi. La tendenza tra i viaggiatori più esperti è un approccio ibrido: dinamo al mozzo come fonte principale, luci ricaricabili potenti come backup. Così si uniscono autonomia e sicurezza, evitando di restare al buio in caso di imprevisti. In definitiva, la scelta dipende dal tipo di viaggio. Chi privilegia la lunga distanza autosufficiente difficilmente rinuncerà alla dinamo; chi ama pedalare per qualche giorno su strade ben serv Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 2 giorni fa
Cicloturismo e territorio: quando la bici diventa economia locale
Il cicloturismo non è soltanto un’esperienza personale: è un motore economico che sempre più regioni stanno imparando a valorizzare. Un recente rapporto di EuroVelo stima che il settore generi miliardi di euro ogni anno in Europa, grazie a pernottamenti, ristorazione e servizi legati alla mobilità dolce. Per molti piccoli borghi, spesso lontani dalle rotte turistiche tradizionali, il passaggio di cicloturisti rappresenta una risorsa fondamentale. Bed & breakfast che aprono le porte a chi viaggia con le due ruote, aziende agricole che offrono degustazioni lungo i percorsi, botteghe artigiane che ritrovano clienti grazie al flusso lento delle biciclette. Non è un caso che diverse amministrazioni stiano investendo in piste ciclabili, segnaletica dedicata e progetti di “bike friendly hospitality”. Dove arriva la bici, arrivano anche nuove opportunità di sviluppo sostenibile. Il cicloturismo, insomma, non è solo passione: è una rete che unisce chi pe Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 2 giorni fa
La rivoluzione silenziosa delle e-bike nel cicloturismo
Negli ultimi anni le biciclette elettriche hanno smesso di essere una curiosità per diventare una presenza stabile sulle strade e nei viaggi. Se un tempo il cicloturismo era considerato un’attività “da allenati”, oggi l’arrivo delle e-bike ha aperto le porte a un pubblico molto più vasto. Non si tratta solo di tecnologia: è un cambiamento culturale. Con l’assistenza alla pedalata, le distanze diventano accessibili a chi non ha una preparazione sportiva o a chi, semplicemente, vuole godersi il paesaggio senza pensare troppo alla fatica. I dati del settore mostrano che i tour operator che offrono pacchetti con e-bike stanno crescendo a doppia cifra, e gli albergatori iniziano ad attrezzarsi con colonnine di ricarica e servizi dedicati. C’è chi teme che l’e-bike tolga “autenticità” al viaggio. In realtà, dicono gli esperti, permette di allungare gli itinerari, di esplorare zone meno battute e di vivere la bicicletta come mezzo quotidiano, non solo sportivo. Una rivoluzione silenziosa Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 3 giorni fa
La nuova frontiera del cicloturismo: pedalare per rallentare
Negli ultimi anni il cicloturismo è passato dall’essere una nicchia per appassionati a un vero fenomeno sociale. Non è più soltanto un modo alternativo di viaggiare, ma una filosofia che si oppone alla logica del “tutto e subito”. In sella alla bici, il tempo scorre diversamente: ogni chilometro diventa un’esperienza, non un ostacolo da superare. Il cicloturista moderno cerca più di un panorama. Vuole incontrare persone, scoprire tradizioni locali, gustare prodotti tipici e osservare la vita quotidiana nei borghi e nelle campagne. In questo senso, la bicicletta diventa il mezzo perfetto per avvicinarsi ai territori senza filtri: niente vetrini abbassati, niente motore a coprire i suoni, solo la ruota che scorre e il ritmo delle proprie gambe. Le istituzioni hanno iniziato a intercettare questo trend, investendo in infrastrutture e reti ciclabili, ma il vero valore aggiunto rimane la cultura del viaggio lento. Perché in fondo, il cicloturismo Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 3 giorni fa
Economia in sella: il cicloturismo come motore dei territori
Dietro a ogni pedalata c’è molto più di un’avventura personale. Il cicloturismo, infatti, si sta dimostrando un formidabile volano economico per aree spesso lontane dai flussi del turismo di massa. Secondo le ultime indagini di settore, chi viaggia in bici spende più della media, distribuisce la propria spesa in modo capillare sul territorio e privilegia le piccole strutture ricettive e la ristorazione locale. Questo modello non solo sostiene l’economia rurale, ma favorisce anche uno sviluppo più sostenibile. Lontano dai grandi numeri del turismo balneare o delle città d’arte, il cicloturista cerca autenticità e qualità, premiando chi sa offrire accoglienza genuina e servizi su misura. Non stupisce, dunque, che sempre più amministrazioni vedano nella bicicletta un investimento strategico. Piste ciclabili, bike hotel, punti di ricarica e officine diffuse: ogni intervento contribuisce a costruire un ecosistema che mette al centro non l’automobile, ma la persona. In definitiva, il cicloturismo è più di un trend: è un’opportunità concreta per ridisegnare l’econo Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 4 giorni fa
Trento a pedali: in 300 per celebrare la mobilità sostenibile
Trento si è trasformata in una città a misura di bicicletta questa domenica, 21 settembre, in occasione di uno degli ultimi appuntamenti della Settimana europea della mobilità. Oltre 300 ciclisti – famiglie, bambini, sportivi e semplici appassionati – hanno colorato le strade con una lunga pedalata collettiva, portando entusiasmo e un messaggio chiaro: un futuro più sostenibile passa anche dalle due ruote. Il percorso di circa dieci chilometri ha attraversato le tre circoscrizioni urbane, offrendo ai partecipanti l’opportunità di scoprire la città da una prospettiva diversa, lontana dal rumore dei motori e più vicina al ritmo lento della pedalata. Non sono state necessarie chiusure permanenti al traffico: la viabilità è stata sospesa soltanto durante il passaggio del gruppo, permettendo così una convivenza ordinata tra ciclisti e automobilisti. La partenza, festosa e animata, è avvenuta in piazza Piedicastello, dove musica e intrattenimento hanno dato il via all’iniziativa. L’atmosfera era quella di una festa di comunità, in cui il pedalare insieme è diventato non solo un gesto sportivo, ma soprattutto un simbolo di partecipazione e sensibilità verso l’ambiente. La giornata ha dimostrato come eventi di questo tipo possano incoraggiare uno stile di vita più sostenibile e rafforzare il senso di appartenenza a una città che punta sempre più su soluzioni di mobilità alternative e rispettose del territorio. Trento, alme Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 5 giorni fa
Crevalcore, furgone pieno di biciclette: i Carabinieri ne recuperano 23
Via del Bottazzo, Crevalcore – Stava caricando biciclette su un furgone insieme ad altri due uomini quando un cittadino, insospettito dalla scena, ha deciso di chiamare i Carabinieri. È così che i militari della stazione locale sono intervenuti, trovandosi davanti a 23 biciclette stipate nel mezzo, tutte di dubbia provenienza. I tre uomini, descritti come di origine magrebina, sono stati identificati sul posto. Le prime verifiche hanno già portato alla restituzione di tre biciclette rubate ai legittimi proprietari. Le restanti venti si trovano ora presso la caserma di via Matteotti 115, in attesa di ulteriori riscontri. Chi ha recentemente subito il furto della propria bici è invitato a prese Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 1 settimana, 6 giorni fa
Il Cicloturismo in Veneto: Un Settore in Crescita e Prospettive Future
Il cicloturismo sta vivendo una fase di grande espansione, rappresentando una delle tendenze più promettenti nel turismo contemporaneo. Questo modello di viaggio, che unisce sostenibilità, esplorazione dei territori e sostegno alle economie locali, trova nel Veneto uno degli scenari ideali per il suo sviluppo. Con la sua vasta rete di ciclovie e una ricca offerta paesaggistica, la regione è già tra le più attrezzate per rispondere a questa crescente domanda. Il 23 settembre 2025, a Venezia Marghera, si è svolto l’evento “Verso un turismo sostenibile e competitivo: scenari e opportunità del cicloturismo per il Veneto”. Organizzato dal sistema camerale veneto e dalla Regione, il convegno ha visto la partecipazione di operatori, istituzioni e stakeholder del settore. Durante l’incontro, Paolo Pinzuti, fondatore di Bikenomist e ideatore della Fiera del Cicloturismo, ha condiviso le sue strategie per il rafforzamento del cicloturismo, raccontando modelli di successo e prospettive future per il settore. L’incontro ha anche offerto l’occasione di fare il punto sui progressi ottenuti grazie al Fondo Perequativo Sostegno al Turismo, con il finanziamento di progetti che hanno migliorato le infrastrutture ciclabili e creato percorsi tematici in tutta la regione. La discussione ha evidenziato come, attraverso una rete ben integrata tra istituzioni e operatori, il Veneto possa diventare un hub di riferimento per i cicloturisti italiani e internazionali. Con un settore in forte crescita, l’evento ha sottolineato l’importanza di continuare a investire in sostenibilità, innovazione e collaborazioni locali, per trasformare il cicloturismo in una risorsa strategica per l’economia veneta e promuovere un modello di turis Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 2 settimane fa
Castiglione di Ravenna: ciclista cade durante l’allenamento per l’Ironman, è grave
Doveva essere un giorno di allenamento come tanti, invece si è trasformato in un incubo. Intorno a mezzogiorno di oggi, lungo la strada provinciale Cervese, un ciclista impegnato nella preparazione per l’Ironman è caduto violentemente, riportando un grave trauma cranico. Secondo una prima ricostruzione, l’uomo sarebbe stato superato da un camion all’altezza del rettilineo dell’autovelox, in direzione Cervia. Nessun impatto diretto, ma il passaggio ravvicinato del mezzo pesante avrebbe generato un vuoto d’aria tale da spingerlo contro il muretto che separa la carreggiata dalla ciclabile. La caduta è stata pesante: immediato l’intervento dei soccorsi, che lo hanno trasportato d’urgenza in ospedale. Un episodio che riaccende i riflettori sulla sicurezza di chi si allena su strada. A volte basta poco nemmeno un urto, Continua a leggere
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Matteo ha scritto un nuovo articolo 2 settimane, 1 giorno fa
Lungo il Po in Bicicletta: Un'Avventura Tra Storia e Natura"
Per chi cerca un itinerario che mescoli storia, natura e tradizione, la Ciclovia del Po è una delle scelte ideali. Questo percorso ciclabile, che segue le rive del fiume Po, si estende per oltre 600 km, da Torino a Venezia, attraversando una varietà di paesaggi che spaziano dalle pianure della Pianura Padana, ai piccoli borghi storici, fino alle lagune venete. Un viaggio che permette di scoprire una delle arterie vitali del paese, una vera e propria “autostrada verde” che collega città d’arte, natura incontaminata e tradizioni millenarie. Un itinerario immerso nella natura e nella storia Il percorso,che può essere affrontato in diverse tappe, offre al cicloturista la possibilità di immergersi nella vita del fiume, esplorando piccoli paesini, scoprendo antiche ville e castelli che punteggiano le rive, e visitando città ricche di arte e cultura, come Cremona, Mantova e Ferrara. Ogni tappa racconta una storia, un pezzo di storia d’Italia, dai fasti del Rinascimento ai giorni nostri. Non mancano le aree protette, come il Parco del Po, dove la natura si presenta in tutta la sua bellezza, tra pioppeti, canneti e zone umide, habitat ideale per numerose specie di uccelli migratori. Tra gastronomia e tradizione Lungo il percorso, è possibile fermarsi per assaporare le specialità gastronomiche delle varie regioni che attraversa la ciclovia. Dalla riserva di anguilla di Comacchio, al famoso risotto alla mantovana, fino ai salumi e formaggi tipici delle province del Po, ogni piatto racconta una storia legata al territorio e alle tradizioni locali. Non mancano le occasioni di assaporare un bicchiere di Lambrusco o di Prosecco, i due celebri vini delle terre emiliane e venete. Un viaggio nella serenità Lungo la Ciclovia del Po, il ciclista può godere di un ritmo tranquillo e rilassato. Lungo la strada, non mancano piccole aree attrezzate dove fermarsi per un picnic o per godere della vista sul fiume, che scorre placido ma maestoso, mentre le cicogne nidificano nei campi e i ponti storici raccontano secoli di storie. La Ciclovia del Po è il percorso ideale per chi cerca una fuga dalla frenesia quotidiana, per immergersi in una dimensione più lenta, tra natura e cultura, senza dimenticare il piacere di scopri Continua a leggere
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