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TECNOPATIE E BIOMECCANICA NEL CICLISMO

Oggi parliamo di Tecnopatie e Bimeccanica nel ciclismo insieme al Biomeccanico Paolo Ferrali, all’Osteopata e Fisioterapista Cristiano Meoni e al Podologo Francesco Rossetti.

Paolo Ferrali – Biomeccanico: Introdurrei l’importanza della distribuzione del carico muscolare sulla bicicletta. La miglior cosa è improntare tanto sul carico muscolare perchè questo poi nella distanza diventa efficienza. Evitando il sovraccarico delle zone muscolari si rende la pedalata più omogenea e la durata del ciclista si allunga.

Normalmente nel mio studio impronto l’assetto biomeccanico dal primo appoggio, cioè il piede, quindi si parte da un posizionamento della tacchetta perfettamente allineato sulla linea dei cinque metatarsi del piede, sempre perchè nella fase in cui vengono ben allineati i metatarsi e la tacchetta la distribuzione del carico muscolare diventa perfetta.

Comunque il posizionamento viene fatto sempre in relazione al primo appoggio del piede, questo perchè il piede è il punto di bilanciamento di tutto il corpo.

Cristiano Meoni – Osteopata e Fisioterapista: Volevo fare una domanda a Paolo e Francesco.
Paolo parlava della posizione anteriore o posteriore della tacchetta rispetto ai metatarsi. Noi la scorsa volta con Francesco abbiamo parlato di piede greco, piede egizio, piede cavo, piede piatto ecc. ecc.
Quindi la mia domanda è, la posizione della tacchetta può variare in base alla morfologia del piede?

Francesco Rossetti – Podologo: A volte i metatarsi non sono tutti ben allineati. Ho notato sui miei pazienti ciclisti che una tacchetta perfettamente in linea sui metatarsi può dare una metatarsalgia del primo metatarso quindi, o si può ovviare, non stravolgendo troppo la meccanica, facendo uno scarico sul primo metatarso mettendo nella scarpa un piccolo plantare o soletta che isola la zona del primo metatarso oppure forse si può leggermente retroporre o anteporre la tacchetta.

Biomeccanico: Francesco ha detto una cosa molto interessante. Mi è capitato su un piede cavo, sotto il primo metatarso avviene molte volte un sovraccarico, infatti ho costruito un plantare in carbonio che scarica il carico sull’arco plantare.
Da caso a caso cambia tutto.

Osteopata e Fisioterapista: Quello che volevo mettere in evidenza è quello che avete detto voi, cioè la soggettività del ciclista. La posizione in bici, la scelta della scarpa, la posizione della tacchetta è una scelta che deve essere fatta da professionisti, non si può fare da soli e non ci si può affidare ad un meccanico.

Podologo: Volevo aggiungere una cosa sulla tacchetta e sui problemi che possono essere correlati alla sua posizione. Sicuramente ho notato che una posizione troppo arretrata della tacchetta crea spesso delle fasciti plantari.

Biomeccanico: Una buona collaborazione tra Podologo, Osteopata e Biomeccanico può aiutare a risolvere casi molto particolari.

Osteopata e Fisioterapista: Volevo riallacciarmi al discorso del carico muscolare. Volevo sottolineare che il corpo umano è fatto di catene muscolari.

Trovi che queste problematiche sul piede legate ad un malposizionamento da tacchetta possono anche influenzare tutto il resto del corpo?

Podologo: Certo, possono influenzare soprattutto il bacino, ma anche la cervicale e la bocca, e viceversa. Ci sono tante patologie nei ciclisti che possono partire dal piede e andare ad influire molto anche sul bacino dando delle disvasie per esempio.

Mike Capax: Dove si acquista il plantare in carbonio?

Biomeccanico: Il plantare su misura è la cosa migliore, ma ci sono plantari generici che possono essere acquistati anche da me da Assetto Ciclismo Ferrali.

Federico: Nella MTB per circuiti All Mountain e XC l’attacco messo “lento” è consigliato? Cosa consigliate? E che tipi di attacchi?

Biomeccanico: é strettamente correlato al posizionamento del ciclista, gli attacchi vengono regolati soggettivamente così come i componenti.

Roberto: Il formicolio nelle mani da cosa può dipendere?

Osteopata e Fisioterapista: Può dipendere da mille fattori, quello più comune è che in questo periodo di quarantena, facendo i rulli, stiamo in una posizione statica non avendo il bisogno di spostare le mani per frenare o per fare altri movimenti.
Altre cause possono essere il tunnel carpale, o delle problematiche sui vari nervi, una problematica cervicale. La posizione della cervicale in bici è fondamentale e se non è in linea durante il posizionamento in bicicletta può creare una cervicobrachialgia con dolori cervicali che si proiettano sulle braccia.

Biomeccanico: un sovraccarico in avantreno può creare queste patologie, come la pressione dell’ulnare e il tunnel carpale. La distribuzione dei carichi in un posizionamento è la cosa più importante.

Osteopata e Fisioterapista: Vorrei fare l’ultima domanda ad entrambi, nel momento in cui ci posizioniamo sulla bici avendo fatto un lavoro di biomeccanica, il paziente in bici è posizionato perfettamente. Inizia il periodo di quarantena, siamo obbligati sui rulli quindi togliamo tante reazioni che abbiamo in strada. Questo può portare a delle patologie proprio per la mancanza dei vari gesti e come facciamo a correggerle?

Biomeccanico: Come stavamo dicendo prima, anche la distribuzione del carico è differente, in strada cambiano i dislivelli, sui rulli siamo statici.
Non si può paragonare il posizionamento in casa a quello in esterna.

Osteopata e Fisioterapista: Quindi è inutile ritoccare la bici?

Biomeccanico: No, assolutamente. Se si ha la sensazione di un fastidio probabilmente qualcosa c’è, io avevo un fastidio femorale, ho alzato la sella e ho avuto un beneficio. Questo può capitare, è normale. Io consiglio di prendere le misure, scriversele, fare le modifiche per questo periodo e poi riposizionare il tutto quando si tornerà su strada.

Podologo: A volte queste situazioni possono far uscire delle problematiche latenti, che andando in bici normalmente non vengono fuori.

Biomeccanico: Un consiglio per questo periodo è quello di cambiare spesso il posizionamento e provare ad alzarsi sui pedali anche sui rulli.

Vincenzo: Come risolvere il bruciore sotto la pianta del piede dove attacca la scarpa?

Podologo: Bisogna vedere da cosa dipende il bruciore, Paolo potrebbe verificare se è corretta la posizione in bici. E poi comunque bisogna capire il motivo del bruciore.

Francesco: Per correggere una dismetria femorale in bici, come bisogna intervenire?

Osteopata e Fisioterapista: Bisogna vedere se è reale o finta, l’unico modo per capirlo è fare una radiografia. Se è reale l’utilizzo di un plantare o di uno spessore sull’attacco della tacchetta può risolvere. Se invece è una dismetria non reale, quindi causata da tensioni miofasciali, alterazioni funzionali, cicatrici, cadute che possono creare delle alterazioni di schema bisogna correggerla in maniera funzionale quindi con della riabilitazione, con dei trattamenti, è il primo passo da fare.

Podologo: Su un alteta la miglior cosa è fare le radiografie. Nel caso di una dismetria vera se l’atleta riesce a compensare la dismetria senza alterazioni io sono per lasciar stare specialmente in bicicletta. Altrimenti se ci sono dei problemi che derivano dalla dismetria proverei a fare un lavoro sulle tacchette oppure mettere sull’avampiede all’interno della scarpa un piccolo rialzino, da valutare soggettivamente.

Biomeccanico: La cosa principale a livello funzionale se non ha fastidi e la pedalata è apposto non importa inserire rialzi. Bisogna capire da caso a caso.

Osteopata e Fisioterapista: Concordo appieno con loro, il mio ragionamento era se una patologia era già presente, quindi che questa dismetria in bici avesse già portato a dolori o patologie.

Paolo Pagni Cicloturismo: La conclusione di questa chiacchierata è che sia quando si va a comprare una bicicletta che come quando si posiziona o quando abbiamo dei problemi un lavoro in team di Biomeccanico, Osteopata Fisioterapista e Podologo è essenziale per stare bene facendo sport.

Contatti:

facebook.com/cristiano.meoni.9
www.sportclinic.it/medici/dott-rossetti
facebook.com/assettociclismoferrali

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