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Piste ciclabile usate come parcheggi.


Nella città di Pescara le piste ciclabile vengono utilizzate come parcheggi per auto e moto. L’associazione Fiab di pescare ha deciso di scrivere al sindaco della città, chiedendo al primo cittadino di prendere provvedimenti in merito per risolvere la questione perché così come ora le piste ciclabile in città non servono a niente. Ecco la lettera di lamentela scritta al sindaco “ Non è passato molto tempo da quando abbiamo consegnato al Comune di Pescara la bandiera dei Comuni ciclabili proseguo la FIAB nel documento. E’ vero, con solo due bike smile su 5, quindi con un bel po’ di lavoro ancora da fare. Ma la valutazione era ante Covid: nel frattempo il Comune di Pescara qualcosa in più in effetti l’ha fatta. In particolare ha portato avanti il progetto PESOS, per cui ha ritirato anche il premio Urban Award 2019, che fra bici in prestito e attività informativa, prevede la realizzazione di piste ciclabili, come quella del cd “quadrilatero”, di cui fanno parte il Ponte D’Annunzio e la rotatoria del Rampigna. Tutte colorate e quindi molto evidenti nei loro cromatismi e quindi molto chiare nelle loro funzioni.
Eppure molti automobilisti continuano ad avere una visione del passato, quando questi tracciati non esistevano e quindi per andare al bar, al tabacchino, in banca, al fruttivendolo, lasciano ancora a macchina, attivando rigorosamente le 4 frecce, sulle nuove piste, costringendo i ciclisti a muoversi in mezzo alla strada! Così accade sul Ponte D’Annunzio, lato mare, come intensissimo è il parcheggio lungo la rotatoria del Rampigna, per il prelievo al bancomat e altro.Tutti sono fermi sulle piste , e quindi i ciclisti per procedere sulla pista devo attendere gli attimi di tanti automobilisti.Se nell’attività di valutazione del grado di ciclabilità di un comune, FIAB dovesse aggiungere anche il livello di rispetto da parte degli automobilisti degli spazi comuni come individuati dalla segnaletica verticale e orizzontale, quindi piste ciclabili ai ciclisti e non rinnovate aree parcheggio, viste le situazioni rilevate, forse potrebbero scattare anche penalizzazioni, per cui, per riprendere la metafora calcistica, non sarebbe la città a pagare, ma la squadra che la rappresenta, anche con una retrocessione”.

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