
La federazione italiana ambiente e bicicletta propone una ciclabile di 130 chilometri nella città di Genova.
Confprofessioni Liguria e FIAB Genova hanno presentato al Comune di Genova la documentazione per una rete ciclabile d’emergenza.
A Genova circa 369000 persone utilizzano ogni giorno i mezzi pubblici. Oggi il capoluogo ligure, e molte altre città d’Italia, devono fronteggiare il problema del distanziamento sociale causato dal Covid-19.
Se solo il 10% degli utenti dei mezzi AMT dovesse propendere per l’uso dell’auto o della moto la città sarebbe invasa da 37000 veicoli in più.
Il progetto presentato da Confprofessioni Liguria e FIAB Genova cerca di presentarsi come una possibile soluzione al problema; sono previsti 130km di pista ciclabile continua sviluppata lungo la costa e lungo le 2 valli principali, con collegamenti fino al centro città.
Romolo Solari, presidente di FIAB Genova, ha rilasciato una dichiarazione in merito al progetto della rete ciclabile d’emergenza
“si tratta di una percorrenza ciclabile realizzata a seguito di interventi “leggeri” sulle strade quali corsie ciclabili disegnate a lato della carreggiata, creazione di zone a 30 km/h, installazione di lanterne semaforiche per biciclette, creazione di attraversamenti ciclabili, case avanzate per bici ai semafori, utilizzo di alcune corsie bus, doppio senso ciclabile in alcuni sensi unici per auto. I principi base, non derogabili, dello studio sono:
1. lo spazio per la mobilità dolce deve essere creato senza ridurre quello già dedicato ai pedoni e ai mezzi pubblici;
2. la condivisione degli spazi per la mobilità dolce può essere solo tra mezzi omologhi, quindi biciclette muscolari, biciclette elettriche e monopattini. Per ragioni di sicurezza, non si possono far condividere gli stessi spazi ad altri mezzi, sia a motore tradizionale che elettrico, perché nulla cambierebbe in merito a velocità, ingombro, pericolosità e incidentalità di questi ultimi;
3. in moltissimi casi gli interventi sono possibili semplicemente applicando le norme tecniche del codice della strada, in alcuni casi sarà opportuno introdurre i cambiamenti normativi richiesti da ANCI purché garantiscano:
a) l’inviolabilità degli spazi da parte dei mezzi motorizzati;
b) la sicurezza di chi usa questi spazi.”
Il Dott. De Lorenzis, presidente di Confprofessioni Liguria, ha dichiarato:
“Per le decine di migliaia di Professionisti e dei loro Collaboratori che operano nella nostra città è di fondamentale importanza avere un sistema di mobilità che consenta gli spostamenti nella massima sicurezza rispetto ai rischi di contagio da covid-19. Inoltre questa iniziativa è nel solco dell’altra che ha già portato Confprofessioni a donare al Comune di Genova il progetto della Ciclabile Urbana con il fine sia di migliorare la qualità della vita e di lavoro nella nostra città, che di favorire lo sviluppo economico portando Genova a diventare più attrattiva, proprio per l’attenzione alla mobilità alternativa e all’ambiente, nella fase di rilancio del turismo che, superata l’attuale l’emergenza, dovrà diventare uno dei principali elementi della ripresa economica della nostra Città.”
È possibile visionare un prospetto su mappa a questo link https://bit.ly/rete_ciclabile_emergenza.
A sostegno dell’iniziativa di FIAB anche un gruppo di cittadini genovesi che su change.org ha lanciato una petizione a favore di una Genova più ciclabile. L’iniziativa è accompagnata dall’hashtag #genovaciclabile ; potete scoprire più informazioni e partecipare alla petizione al seguente link https://www.change.org/p/comune-di-genova-genovaciclabile-rendiamo-genova-ciclabile-rendiamo-genova-citt%C3%A0-europea
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Marco Mantero
Solo una precisazione: il progetto è una progetto proposta avanzata da 40 associazioni capeggiate da fiab, la petizione invece è partita spontaneamente dai cittadini. Non è un dettaglio perché dà ancora più forza ad entrambe le iniziative, che hanno origini diverse ma un obiettivo comune.
FIAB Genova
Grazie Marco, ma in realtà FIAB non capeggia le altre 40 associazioni.
Le cose stanno così: le 40 associazioni tra cui FIAB hanno inviato
lettera a comune con molte proposte di mobilità dolce tra cui la rete
ciclabile d’emergenza. La FIAB in autonomia ha inviato a sua volta il
progetto dettagliato di cui si parla nell’articolo che non è di 135 ma
130 km. Poca cosa direte. Ma il macroscopico errore nell’articolo è dove
dice che la petizione è di FIAB. La petizione come dici giustamente te è
partita spontaneamente dai cittadini. FIAB come tutte le altre
associazioni l’ha solo diffusa ma non ne rivendica assolutamente la
paternità. Preghiamo pertanto l’autore dell’articolo di fare le
opportune rettifiche. Romolo Solari Presidente FIAB Genova